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...: Scrittura del Giorno :...

Ultimo Aggiornamento: 01/01/2013 07:37
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08/01/2012 09:46
 
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Domenica 8 gennaio

Ci saranno tempi difficili. — 2 Tim. 3:1.

Il mondo odierno è un posto pericoloso per i cristiani. (2 Tim. 3:2-5) Satana sa di avere i giorni contati, ed è a caccia di persone incaute da divorare. (1 Piet. 5:8; Riv. 12:12, 17) Tuttavia non siamo abbandonati a noi stessi. Geova ha provveduto ai suoi servitori un rifugio sicuro, la congregazione cristiana. La società in cui viviamo offre ben poca sicurezza in senso sia fisico che emotivo. Molti ritengono che la loro sicurezza sia minacciata dalla criminalità, dalla violenza, dal costo della vita esorbitante e dai problemi relativi all’ambiente. Tutti devono fare i conti con la vecchiaia e le malattie. E perfino chi ha un lavoro, una casa, una situazione economica soddisfacente e una discreta salute si chiede per quanto ancora sarà così. Non sorprende quindi che le persone attorno a noi non si sentano affatto al sicuro, o che semplicemente preferiscano non pensare troppo al domani. w10 15/6 1:3-5

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09/01/2012 08:21
 
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Lunedì 9 gennaio

Ci sarà grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più. — Matt. 24:21.

Gesù affermò che i giorni di quella tribolazione sarebbero stati abbreviati “a motivo degli eletti”, cioè i cristiani unti ancora in vita sulla terra. (Matt. 24:22) Geova non permetterà che questo attacco distruttivo contro la falsa religione spazzi via i cristiani unti e i loro compagni delle altre pecore. Gesù aggiunse che “dopo la tribolazione di quei giorni” ci saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle “e allora il segno del Figlio dell’uomo apparirà nel cielo”. A causa di ciò le nazioni della terra “si percuoteranno con lamenti”. Questo non avverrà di certo nel caso degli unti, che hanno la speranza celeste, e dei loro compagni, che hanno la speranza terrena. Essi ‘si alzeranno e leveranno in alto la testa, perché la loro liberazione si starà avvicinando’. — Matt. 24:29, 30; Luca 21:25-28. w10 15/9 5:13, 14

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10/01/2012 07:58
 
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Martedì 10 gennaio

Devi dare al tuo servitore un cuore ubbidiente per giudicare il tuo popolo, per discernere fra il bene e il male. — 1 Re 3:9.

Geova apparve a Salomone in sogno e gli disse: “Chiedi ciò che devo darti”. Salomone fece una sola richiesta, quella di cui sopra. In risposta all’umile preghiera di Salomone, Geova gli diede non solo ciò che aveva chiesto, ma molto di più. (1 Re 3:5, 10-13) Grazie alla benedizione di Geova il regno di Salomone portò un periodo di pace e prosperità che nessun altro governo è più riuscito ad assicurare. (1 Re 4:25) Tra coloro che vollero vedere questo regno ci fu la regina di Saba, che si recò da lui con il suo nutrito seguito. A Salomone disse: “La parola che udii nel mio proprio paese . . . è stata verace. . . . Non mi era stata riferita la metà. Hai superato in sapienza e prosperità le cose udite”. (1 Re 10:1, 6, 7) Eppure la sapienza dimostrata da Gesù fu di gran lunga superiore. A buon diritto, infatti, egli poté dire di sé: “Ecco, qui c’è più di Salomone”. — Matt. 12:42. w10 15/8 4:3, 4

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11/01/2012 08:54
 
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Mercoledì 11 gennaio

Il sole non tramonti sul vostro stato d’irritazione. — Efes. 4:26.

Se un fratello ha detto o fatto qualcosa che vi ha turbato al punto che non potete semplicemente passarvi sopra, non permettete al rancore di mettere radice nel vostro cuore. (Prov. 19:11) Se qualcuno vi fa arrabbiare, controllate le vostre emozioni e poi fate i passi necessari per appianare la questione. Dato che il problema continua ad angustiarvi, cercate di risolverlo con gentilezza e in un momento adatto. (Efes. 4:27, 31, 32) Parlatene al fratello in modo franco ma garbato con l’obiettivo di rappacificarvi. (Lev. 19:17; Matt. 18:15) Naturalmente è importante scegliere il momento adatto. C’è “un tempo per tacere e un tempo per parlare”. (Eccl. 3:1, 7) Inoltre “il cuore del giusto medita per rispondere”. (Prov. 15:28) Può darsi che sia necessario aspettare prima di affrontare il problema. Parlarne quando si è ancora molto irritati potrebbe peggiorare le cose; d’altra parte non è neppure saggio lasciar passare molto tempo. w10 15/6 4:8, 9

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12/01/2012 08:38
 
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Giovedì 12 gennaio

Lo spirito scruta tutte le cose, anche le cose profonde di Dio. — 1 Cor. 2:10.

Con le parole della scrittura di oggi l’apostolo Paolo indicò un ruolo fondamentale dello spirito santo. Geova, infatti, si serve dello spirito santo per rivelare profonde verità spirituali. Senza questo aiuto non riusciremmo a capire i suoi propositi. (1 Cor. 2:9-12) Gesù indicò due modi in cui lo spirito avrebbe operato. Poco prima della sua morte, disse ai discepoli: “Il soccorritore, lo spirito santo, che il Padre manderà nel mio nome, quello vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutte le cose che vi ho detto”. (Giov. 14:26) Lo spirito santo quindi avrebbe agito sia da insegnante che da rammemoratore. In qualità di insegnante avrebbe aiutato i cristiani a comprendere cose che in precedenza non erano state comprese; in qualità di rammemoratore li avrebbe aiutati a ricordare e applicare correttamente ciò che era stato spiegato. w10 15/7 4:1, 2

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13/01/2012 09:40
 
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Venerdì 13 gennaio

Se appartenete a Cristo, siete realmente seme di Abraamo, eredi secondo la promessa. 

— Gal. 3:29.

A cominciare dalla Pentecoste del 33 E.V. Geova usò il suo spirito per ungere la parte secondaria del seme di Abraamo, che avrebbe incluso molte persone che non erano discendenti di questo uomo fedele. (Rom. 8:15-17) Nel I secolo l’operato dello spirito santo sui discepoli fu evidente, in quanto permise loro di predicare con zelo e di compiere opere potenti. (Atti 1:8; 2:1-4; 1 Cor. 12:7-11) Per mezzo di quei doni miracolosi lo spirito santo rivelò uno sviluppo sorprendente nella realizzazione del proposito di Geova: egli non si serviva più della disposizione per l’adorazione che era stata in vigore per secoli e che era incentrata sul tempio di Gerusalemme. Ora era la congregazione cristiana appena formata a godere del suo favore. Da allora Geova ha usato questa congregazione unta per portare avanti il suo proposito. w10 15/4 2:9


 

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14/01/2012 09:12
 
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Sabato 14 gennaio

A meno che Geova stesso non edifichi la casa, non serve a nulla che vi abbiano lavorato duramente i suoi edificatori. — Sal. 127:1.

“Dio ti benedica!” In alcuni paesi non è insolito che chi starnutisce si senta rivolgere quest’augurio anche da un perfetto sconosciuto. In varie religioni è comune che i membri del clero benedicano persone, animali e oggetti inanimati. Alcune località sono mete di pellegrinaggio per i fedeli attirati dalla speranza di ricevere una benedizione. Taluni politici invocano regolarmente la benedizione di Dio sul loro paese. Chi riceve davvero la benedizione di Dio e perché? Geova predisse che negli ultimi giorni avrebbe avuto un popolo puro e pacifico composto da persone di tutte le nazioni che, nonostante l’odio e l’opposizione, avrebbe predicato la buona notizia del Regno fino alle estremità della terra. (Isa. 2:2-4; Matt. 24:14; Riv. 7:9, 14) Chi di noi ha accettato la responsabilità di vivere soddisfacendo questa descrizione ispirata desidera la benedizione di Dio, anzi ne ha bisogno, perché senza di essa non potrebbe mai sperare di farcela. w10 15/9 1:1, 2

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15/01/2012 08:34
 
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Domenica 15 gennaio

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. — Giov. 15:20.

I veri cristiani non sono immuni dai problemi e dalle pressioni che si presentano nel sistema di cose di Satana. (1 Giov. 5:19) Talvolta i discepoli di Cristo sono sottoposti a ulteriore tensione mentre si sforzano di rimanere fedeli a Geova. Nondimeno, anche quando “siamo perseguitati” non siamo “abbandonati”. (2 Cor. 4:9) Perché possiamo fare questa affermazione? Gesù disse: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”. (Matt. 11:28) Riponendo piena fede nel dono del riscatto di Cristo ci mettiamo per così dire nelle mani di Geova. Così facendo riceviamo “potenza oltre ciò che è normale”. (2 Cor. 4:7) “Il soccorritore”, lo spirito santo di Dio, rafforza la nostra fede in maniera significativa, e questo ci permette non solo di sopportare le prove e le tribolazioni, ma anche di conservare la gioia. — Giov. 14:26; Giac. 1:2-4. w10 15/6 5:15, 16

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16/01/2012 08:18
 
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Lunedì 16 gennaio

Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo! — Giov. 1:29.

Un episodio della vita di Giacobbe può aiutarci a capire quanto sia costato il riscatto. Di tutti i suoi figli, quello che Giacobbe amava di più era Giuseppe. Purtroppo, però, Giuseppe era invidiato e odiato dai suoi fratelli. Ciò nonostante, ubbidì di buon grado quando suo padre lo mandò da Ebron, dove abitavano, a vedere come stavano i suoi fratelli, che in quel momento pascolavano il gregge di Giacobbe circa 100 chilometri a nord. Immaginate come deve essersi sentito Giacobbe quando ricevette la veste di Giuseppe coperta di sangue. “È la lunga veste di mio figlio!”, esclamò. “Una feroce bestia selvaggia deve averlo divorato! Giuseppe è stato sicuramente sbranato!” Fu un brutto colpo per Giacobbe, che pianse Giuseppe per molti giorni. (Gen. 37:33, 34) Anche se Geova non reagisce alle situazioni allo stesso modo degli uomini imperfetti, riflettere su questo avvenimento può aiutarci a capire come deve essersi sentito Dio quando il suo diletto Figlio, come uomo, fu maltrattato e ucciso crudelmente. w10 15/8 2:11, 14

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17/01/2012 08:24
 
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Martedì 17 gennaio


Martedì 17 gennaio
Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. — Matt. 28:18.


Geova dispose che Gesù trasmettesse spirito santo ai discepoli per fortificarli nella verità cristiana. (Giov. 15:26) Gesù versò tale spirito sui primi cristiani alla Pentecoste del 33 E.V. (Atti 2:33) Questo segnò la nascita della congregazione cristiana. Nei cieli Geova costituì suo Figlio capo della congregazione sulla terra. (Efes. 1:22; Col. 1:13, 18) Gesù guida la congregazione cristiana mediante lo spirito santo di Geova e ha al suo servizio angeli che “gli furono sottoposti”. (1 Piet. 3:22) Per mezzo dello spirito santo Cristo diede anche “doni negli uomini”, costituendo alcuni “come pastori e maestri” nella congregazione. (Efes. 4:8, 11) L’apostolo Paolo esortò i sorveglianti cristiani: “Prestate attenzione a voi stessi e a tutto il gregge, fra il quale lo spirito santo vi ha costituiti sorveglianti, per pascere la congregazione di Dio”. — Atti 20:28. w10 15/9 4:7, 8

18/01/2012 08:49
 
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Mercoledì 18 gennaio

Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi. — 1 Cor. 5:13.

Nel I secolo la congregazione di Corinto si trovò ad affrontare il caso di un uomo che praticava la fornicazione in maniera impenitente. La sua condotta minacciava la purezza della congregazione ed era scandalosa anche per i non credenti. Paolo pertanto comandò che quell’uomo fosse espulso dalla congregazione. (1 Cor. 5:1, 7, 11-13) In tal modo la congregazione fu protetta da un’influenza corruttrice e il peccatore tornò in sé e si pentì sinceramente. Poiché l’uomo aveva compiuto opere degne di pentimento, nella seconda lettera che scrisse ai corinti Paolo disse di riassociarlo. Paolo scrisse anche che il peccatore pentito doveva essere ‘benignamente perdonato e confortato, affinché non fosse in qualche modo inghiottito dalla sua eccessiva tristezza’. (2 Cor. 2:5-8) Non dovremmo anche noi ‘confermare il nostro amore’ ai peccatori che si sono sinceramente pentiti e vengono riassociati? — Matt. 6:14, 15; Luca 15:7. w10 15/6 2:13-15

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19/01/2012 08:29
 
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Giovedì 19 gennaio

Degno sei, Geova, Dio nostro, di ricevere la gloria e l’onore e la potenza, perché tu creasti tutte le cose, e a causa della tua volontà esse esisterono e furono create. — Riv. 4:11.

Poiché è il Creatore, Geova Dio è il supremo Sovrano dell’universo e ha autorità su tutta la creazione. Geova “non è un Dio di disordine, ma di pace”: ciò è evidente dal modo in cui è organizzata la sua famiglia angelica. (1 Cor. 14:33; Isa. 6:1-3; Ebr. 12:22, 23) Prima che iniziasse a creare, Dio esisteva già da tempo immemorabile. La sua prima creazione fu la creatura spirituale conosciuta come “la Parola” in quanto suo Portavoce. La Parola è colui mediante il quale vennero all’esistenza tutte le altre cose e che in seguito venne sulla terra come uomo perfetto e divenne noto come Gesù Cristo. — Giov. 1:1-3, 14. w10 15/5 1:1, 2

20/01/2012 08:55
 
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Venerdì 20 gennaio

Io sono per te uno scudo. — Gen. 15:1.

Queste non furono soltanto parole. Pensiamo per esempio a ciò che accadde intorno al 1919 a.E.V., quando Abraamo e Sara si stabilirono temporaneamente a Gherar. Non sapendo che Sara era la moglie di Abraamo, Abimelec, re di Gherar, mandò a prenderla con l’intenzione di farne sua moglie. Satana stava forse manovrando gli avvenimenti dietro le quinte nel tentativo di impedire a Sara di generare un seme ad Abraamo? La Bibbia non lo dice. Ciò che dice, però, è che Geova intervenne: avvertì Abimelec in sogno di non toccare Sara. (Gen. 20:1-18) Quello non fu un caso isolato. Geova liberò Abraamo e i suoi familiari diverse volte. (Gen. 12:14-20; 14:13-20; 26:26-29) Il salmista poté dunque dire a proposito di Abraamo e dei suoi discendenti: “[Geova] non permise ad alcun uomo di defraudarli, ma a causa d’essi riprese dei re, dicendo: ‘Non toccate i miei unti, e non fate nulla di male ai miei profeti’”. — Sal. 105:14, 15. w10 15/4 2:5, 6

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21/01/2012 08:18
 
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Sabato 21 gennaio
Le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito. — Sal. 68:11.


Nel I secolo le donne diedero un contributo significativo alla diffusione del cristianesimo. Predicarono il Regno di Dio e si adoperarono anche in altri modi per sostenere tale opera di predicazione. (Luca 8:1-3) L’apostolo Paolo, per esempio, definì Febe “ministro della congregazione di Cencrea”. E quando inviò i suoi saluti ad alcuni compagni d’opera, Paolo fece il nome di diverse donne fedeli, tra cui “Trifena e Trifosa, donne che hanno faticato nel Signore”, e “Perside, nostra diletta, poiché ha compiuto molte fatiche nel Signore”. (Rom. 16:1, 12) Ai nostri giorni un gran numero degli oltre sette milioni di persone che predicano la buona notizia del Regno di Dio in tutto il mondo è costituito da donne di tutte le età. (Matt. 24:14) Molte di loro sono impegnate nel servizio a tempo pieno, sono missionarie o fanno parte di una famiglia Betel. Geova apprezza il ruolo svolto dalle donne nella predicazione della buona notizia e nell’adempimento dei suoi propositi. w10 15/5 2:14, 15
22/01/2012 08:55
 
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Domenica 22 gennaio

Immediatamente [Paolo] predicava nelle sinagoghe Gesù, che Questi è il Figlio di Dio. — Atti 9:20.

Quando Cristo li invitò a essere suoi seguaci, come accolsero quell’invito alcuni che poi diventarono apostoli? Riguardo a Matteo si legge: “Lasciandosi dietro ogni cosa, si alzò e lo seguì”. (Luca 5:27, 28) Pietro e Andrea stavano pescando ma, “abbandonate subito le reti, lo seguirono”. Gesù incontrò poi Giacomo e Giovanni che riparavano le reti insieme al loro padre. Cosa fecero dopo aver udito l’invito di Gesù? “Lasciata subito la barca e il loro padre, lo seguirono”. (Matt. 4:18-22) Vogliamo senz’altro imitare l’eccellente esempio di quei discepoli e accogliere l’invito a seguire Gesù con entusiasmo e senza riserve. (Ebr. 6:11, 12) Impegnandoci vigorosamente per seguire il Cristo godiamo di benedizioni ricche e durature: pace mentale, soddisfazione, l’approvazione di Dio e la prospettiva della vita eterna. — 1 Tim. 4:10. w10 15/4 4:15-17

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23/01/2012 09:05
 
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Lunedì 23 gennaio

Il corpo è uno ma ha molte membra. — 1 Cor. 12:12.

A causa dell’imperfezione ereditata, tutti abbiamo una “tendenza all’invidia”, e perfino chi è cristiano da molto tempo di tanto in tanto potrebbe essere geloso delle circostanze, dei beni, dei privilegi o delle capacità di altri. (Giac. 4:5) Se vogliamo evitare di essere gelosi, possiamo ricordare che la Bibbia paragona gli unti componenti della congregazione cristiana alle membra del corpo. (1 Cor. 12:14-18) Facciamo un esempio: nel corpo umano l’occhio è un organo ben visibile, a differenza del cuore. Ma non sono entrambi preziosi? Allo stesso modo, Geova considera preziosi tutti i componenti della congregazione, anche se alcuni di loro potrebbero per qualche tempo essere più in vista di altri. Desideriamo quindi adottare il punto di vista di Geova nei confronti dei nostri fratelli. Invece di essere gelosi, possiamo preoccuparci e interessarci di loro. Così facendo contribuiremo a evidenziare la differenza che esiste tra i veri cristiani e gli appartenenti alle chiese della cristianità. w10 15/9 2:3, 12, 13

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23/01/2012 20:01
 
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Re:
Quanto è appropriata la scrittura di oggi. E' importante tenere sottocontrollo la gelosia, perchè quando proviamo questo sentimento e lo nutriamo, facciamo soffrire tanto i fratelli oggetto della nostra gelosia.
Speriamo che Geova aiuti sia il geloso che chi deve sopportare la gelosia di un'altro! [SM=g1871110]
24/01/2012 09:49
 
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Martedì 24 gennaio

Ricorda, ora, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza. — Eccl. 12:1.

Che età devono avere i ragazzi per poter accettare questo caloroso invito ad adorare e servire Geova? Le Scritture non indicano un’età in particolare. Perciò non esitate pensando di essere troppo giovani. Indipendentemente dalla vostra età, siete esortati ad accettare questo invito senza indugio. Molti di voi progrediscono spiritualmente grazie all’aiuto di uno o di entrambi i genitori. Sotto questo aspetto la vostra situazione è simile a quella di Timoteo. Quando era piccolo sua madre Eunice e sua nonna Loide gli fecero conoscere gli scritti sacri. (2 Tim. 3:14, 15) Probabilmente i vostri genitori vi stanno educando in maniera simile studiando la Bibbia con voi, pregando con voi, portandovi alle adunanze di congregazione e alle assemblee e partecipando con voi al ministero di campo. Insegnarvi le vie di Dio è senza dubbio una seria responsabilità che è stata loro affidata da Geova Dio stesso. w10 15/4 1:4, 5

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25/01/2012 08:21
 
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Mercoledì 25 gennaio

Consideratela tutta gioia, fratelli miei, quando incontrate varie prove, sapendo che questa provata qualità della vostra fede produce perseveranza. — Giac. 1:2, 3.

Prendiamo l’esempio di Giuseppe, figlio di Giacobbe, che fu venduto in schiavitù dai suoi fratelli. (Gen. 37:23-28; 42:21) Perse forse la fede a causa di quel gesto crudele? Si inasprì contro Dio per aver permesso che gli capitasse quella disgrazia? La Parola di Dio mostra che ciò non avvenne. Per giunta, le prove di Giuseppe non finirono lì: in seguito gli fu mossa la falsa accusa di tentato stupro e fu imprigionato. Ancora una volta, però, la sua santa devozione fu incrollabile. (Gen. 39:9-21) Giuseppe fece in modo che le prove lo rafforzassero, e per questo fu riccamente ricompensato. Ovviamente le prove possono rattristarci o anche deprimerci. Tuttavia, invece di scoraggiarci, perché non le consideriamo un’occasione per confermare a Dio l’amore che proviamo per lui e per raffinare la nostra fede in lui e nella sua Parola? w10 15/7 2:13-15

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26/01/2012 10:37
 
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Giovedì 26 gennaio

Siano guadagnati senza parola. — 1 Piet. 3:1.

La Parola di Dio indica che la moglie deve riconoscere l’autorità del marito non credente. La sua condotta esemplare può indurlo a riflettere sui motivi che la spingono a comportarsi in questo modo. Questo potrebbe portare il marito a esaminare le convinzioni religiose della moglie e col tempo accettare la verità. Che dire, però, se l’atteggiamento del marito non credente non migliora? Le Scritture incoraggiano comunque la moglie a manifestare qualità cristiane in ogni circostanza, per quanto questo possa essere difficile. Per esempio in 1 Corinti 13:4 si legge: “L’amore è longanime”. Di conseguenza la moglie cristiana fa bene a continuare a comportarsi “con ogni modestia di mente e mitezza, con longanimità”, sopportando la situazione con amore (Efes. 4:2.) Con l’aiuto della forza attiva di Dio, il suo spirito santo, è possibile manifestare qualità cristiane anche in circostanze difficili. w10 15/5 2:6-8

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