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Maria ebbe rapporti con Giuseppe dopo la nascita di Gesù!

Ultimo Aggiornamento: 02/06/2012 14:52
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01/06/2012 00:23
 
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DIEGO.1966, 31/05/2012 23.13:

Buonasera a te Gladio e gtazie per la domanda,

"""Ma ti sei mai chiesto caro Diego cosa pensavano di lei coloro che la conoscevano,come la trattavano,cosa sapevano di lei? """

E come no Gladio.

Penso alla principale profezia dell’Antico Testamento che parla della Madonna. Quella che troviamo nelle prime pagine della Bibbia «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3, 15).
Con queste parole Dio annunzia all’umanità la venuta nel mondo di Cristo Redentore e quella di Maria come Madre del Messia promesso.

Mi vengono in mente le parole del profeta Isaìa
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi».
Mi vengono in mente le parole dell'angelo: ”Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.

O le parole di Elisabetta appena si accorse della visita di Maria: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore“.

Ma così però si rischia di andare fuori tema...

Ciao e grazie di nuovo.







caro Diego, hai tralasciato le 12 stelle dell'Apocalisse...
"t'incoronano dodici stelle, ai tuoi piè...ecc.



questa figura si trova in questo link:
italiano.opusdei.ch/art.php?p=6288
dove si dice:
[Maria]Figlia di Dio, Madre di Dio, Sposa di Dio.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo l'incoronano vera Regina dell'Universo. E le rendono ossequio di sudditanza gli Angeli…
Il Santo Rosario, 5º mistero glorioso



Qual è la relazione tra Maria e la Trinità?

Esiste una particolare relazione tra Maria e la Santissima Trinità, nei confronti della quale, Ella è Figlia-Sposa-Madre: Figlia di Dio Padre, Sposa dello Spirito Santo, Madre del Figlio di Dio fatto uomo.

a questo punto,a Maria, Dio-Madre-Onnipotente,
mancherebbe il dogma che diventi la quarta persona della Trinità...



[Modificato da bruciolis 01/06/2012 00:25]

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01/06/2012 01:24
 
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Re:



Penso alla principale profezia dell’Antico Testamento che parla della Madonna. Quella che troviamo nelle prime pagine della Bibbia «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3, 15).
Con queste parole Dio annunzia all’umanità la venuta nel mondo di Cristo Redentore e quella di Maria come Madre del Messia promesso.



In che modo ferisce il calcagno a Maria?????



Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi».
Mi vengono in mente le parole dell'angelo: ”Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.


Nulla di Nuovo Maria ha eccellenti qualità riconosciute da Dio ,la persona adatta per portare a termine questo grande privilegio affidatogli.

La Bibbia è piena di queste lodi a donne fedeli: Per fede anche Sara stessa ricevette il potere di concepire un seme, quando aveva già passato il limite d’età, poiché stimò fedele colui che aveva promesso. (Ebrei 11:11)



TRA LE MIGLIAIA di donne isdraelite Geova sceglie colei che sarà la madre di Sansone,anche se la bibbia non ci dice molto di lei evidentemente le sue qualità erano note all'altissimo :. E sua moglie era sterile e non aveva partorito nessun figlio. 3 A suo tempo l’angelo di Geova apparve alla donna e le disse: “Ecco, ora sei sterile e non hai partorito nessun figlio. E certamente rimarrai incinta e partorirai un figlio. 4 E ora guardati, ti prego, di non bere vino né bevanda inebriante, e non mangiare nulla di impuro. 5 Poiché, ecco, sarai incinta, e certamente partorirai un figlio, e il rasoio non deve venire sulla sua testa, perché il piccolo diverrà nazireo di Dio da che lascerà il ventre; e sarà lui a prendere la direttiva per salvare Israele dalla mano dei filistei”.(GIUDICI 13:2-5).

ANCHE LA MAMMA di Samuele era un ottima madre e Geova tra le molte suppliche sceglie la sua per dare a Isdraele un profeta di questa levatura.

lA FIglia del condottiero Iefte fà vita monastica diremmo oggi e le figlie d'Isdraele 4 giorni l'anno vanno a lodarla.

iNSOMMA DI DONNE TIMORATE NE TROVIAMO MOLTE NELLA BIBBIA TRA QUESTE ANCHE UNA PROSTITUTA....RAAB.

iNVOCARE BENEDIZIONI SU UNA PERSONA ERA COSA MOLTO COMUNE ALL'EPOCA.

INOLTRE CARO DIEGO TI SEI MAI CHIESTO COME MAI O SE MAI ANNA ,LA MADRE DI Maria FOSSE SENZA PECCATO ANCHE LEI PER PARTORIRE UNA FIGLIA PRIVA DEL PECCATO ORIGINALE?
e LA Nonna di Maria,la madre di Anna,partorì anche le Anna priva del peccato originale affinchè la figlia trasmettesse questa forma di perfezione alla Nipote futura madre del Figlio di Dio????

Maria fu una donna speciale,come speciali furono donne e uomini incaricati da Geova per assolvere qualche incarico specifico in relazione con i suoi propositi ma da qui a Deificarli e a rendergli(per noi adorazione erratata,per voi venerazione) ce ne passa.

Il problema non lo risolvi menzionandomi le eccellenti qualità che le riconoscevano o il particolare privilegio che ha avuto (qualità e privilegi che riconosciamo per carità)ma non mi pare che gli apostoli si genuflettano davanti a lei o che siano giunti sino a noi discorsi o moniti di MARIA ED è CERTO CHE FIN QUANDO FU IN VITA a parte il naturale rispetto per essere la madre di Gesù non mi pare che avesse un ruolo di primissimo piano nell'evangelizzazione o come incarico all'interno di quell'embrione di Cristianesimo che si stava formando.

Maria è solo........Maria.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
forum Testimoni di Geova




Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
01/06/2012 08:46
 
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Re:
Carissimo Diego, ho letto come sempre con interesse il tuo pensiero. Consentimi gentilmente qualche osservazione,

DIEGO.1966, 31/05/2012 23.13:

Buonasera a te Gladio e gtazie per la domanda,

"""Ma ti sei mai chiesto caro Diego cosa pensavano di lei coloro che la conoscevano,come la trattavano,cosa sapevano di lei? """

E come no Gladio.

Penso alla principale profezia dell’Antico Testamento che parla della Madonna. Quella che troviamo nelle prime pagine della Bibbia «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3, 15).
Con queste parole Dio annunzia all’umanità la venuta nel mondo di Cristo Redentore e quella di Maria come Madre del Messia promesso.




Grazie Diego. Direi che questa è la principale profezia non solo dell' A.T. ma dell' intera Bibbia!
Ad ogni modo, conosco perfettamente la vostra posizione, di cui ho pieno rispetto pur non condividendola per nulla, e che è ben riassunta dalla nota in calce della cattolica Bibbia di Gerusalemme a Genesi 3:15, e che parla di "interpretazione messianica già presente nella tradizione ebraica antica, ripresa poi ed esplicitata da molti Padri della Chiesa. Con il Messia, sua Madre è implicata, e l' interpretazione mariologica della traduzione latina ipsa conteret è divenuta tradizionale nella Chiesa".
Quindi, quella che hai esplicitato è la tradizione patristica della Chiesa riguardo alla Profezia con la "p" maiuscola", quella di Genesi 3:15.
La nostra posizione è però diversa Diego, e permettimi di esplicitartela.
Per comprendere chi è la donna e il seme, dobbiamo andare all' epistola di Galati, dove Paolo spiega perfettamente il concetto.
Il seme di Genesi 3:15 resterà un mistero fino a che Dio non ne parlerà al fedele patriarca Abraamo nella promessa di Genesi 22:18.
Attraverso poi Isacco, Giacobbe, Giuda, Davide il "seme" di Genesi 3:15 sarebbe arrivato sino al seme messianico.
Paolo chiarisce perfettamente l' intera questione in Galati 3:16, ma aggiunge che anche i coeredi e co-regnanti di Cristo sono "seme di Abraamo", in Galati 3:29.
E' l' Israele di Dio preordinata "prima della fondazione del mondo" (Efesini 1:4-5), quindi proprio in Genesi 3:15 (quindi prima ancora dell' Israele carnale!), e di cui Paolo parla in Galati 6:16
In Galati 4:22-31 l' apostolo delle genti, contrapponendo le due alleanze, simbolizzate da due donne, Sara e Agar, afferma che mentre i giudei carnali sono in schiavitù nella "Gerusalemme di oggi", per la nazione eletta "prima della fondazione del mondo" la situazione è differente: "Ma la Gerusalemme di sopra è libera ed è nostra madre" (Galati 4:26).
Andiamo ad Apocalisse 12, che chiarisce il mistero.
Qui si parla di una donna che partorisce un figlio maschio (Apocalisse 12:1-6).
Poco prima, in Apocalisse 11:15,17 si accenna alla nascita del Regno di Dio (Apocalisse 11:15,17), a cui si farà nuovo cenno in Apocalisse 12:10, dopo la cacciata di Satana dai cieli.
Questa donna (la stessa donna che avrebbe prodotto la progenie, il seme di Genesi 3:15, che, come afferma Paolo, è costituito da Cristo e dai suoi coeredi celesti, Galati 3:16, 29) è proprio la Gerusalemme di sopra, la simbolica moglie di Dio (confronta Isaia 54:1-6) che "partorisce" il maschio, il regno Messianico, la cui "madre", come disse Paolo circa la spirituale Israele di Dio, era proprio la Gerusalemme di sopra, la donna libera (Galati 4:26-31).
Questa è la nostra posizione per sommi capi, perchè ci sarebbe moltissimo altro da dire, ma mi fermo qui per non annoiare nessuno.

DIEGO.1966, 31/05/2012 23.13:



Mi vengono in mente le parole del profeta Isaìa
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi».



Certo, ma è ovvio che le parole angeliche debbono essere viste nel loro contesto, laddove si afferma che ciò che era stato generato in Maria era dallo spirito santo (Mt. 1:20)....pertanto il concepimento del Messia, del Cristo, del Figlio di Dio sarebbe avvenuto per opera dello spirito santo proprio in adempimento della profezia messianica di Isaia: "Ecco, la vergine sarà incinta..." (Mt. 1:23), cioè la Donna sarebbe rimasta incinta del Figlio di Dio conservando la propria verginità, dato che il concepimento sarebbe avveunto per opera della spirito santo.
Infatti, poco prima viene detto che Maria "fu trovata incinta per opera dello spirito santo" (Mt. 1:18), per cui qui abbiamo il totale adempimento della profezia messianica di Isaia.
Tuttavia, questo non rende Maria perpetuamente vergine, è questo il punto Diego, comprendi quel che voglio dirti?

DIEGO.1966, 31/05/2012 23.13:


Mi vengono in mente le parole dell'angelo: ”Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.




Beh, abbiamo già visto che Maria era kecharitomene, cioè letteralmente "dotata di grazia", e ciò viene ribadito all' Annunciazione angelica dove riguardo a Maria si ribadisce che la "dotata di grazia" è donna che ha altissimo favore presso Dio, prescelta per concepire il Re Messianico.
Ma questo non la rende immacolata dal peccato sin dalla nascita, Diego...ne abbiamo già parlato. Può essere un' interpretazione teologica della chiesa cattolica, che però a nostro parere non trova rispondenza nel Testo Sacro, che afferma chiaramente che il peccato si è esteso a tutti gli uomini dopo il peccato originale (Romani 5:12).

DIEGO.1966, 31/05/2012 23.13:



O le parole di Elisabetta appena si accorse della visita di Maria: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore“.

Ma così però si rischia di andare fuori tema...

Ciao e grazie di nuovo.




No, in realtà non andiamo fuori tema, perlomeno non credo, perchè l' argomento è pur sempre Maria, per cui siamo perfettamente in tema.
Devo lodarti per la tua encomiabile e rispettosissima difesa del dogma mariano, che per voi è molto importante.
La nostra idea, come sai, è diversa.
Anche nel caso di Elisabetta, la spiegazione si trova nel contesto immediato del primo capitolo del Vangelo lucano.
Perchè Elisabetta dice che Maria è benedetta fra le donne? E' ovvio, visto che benedetto è il frutto del suo seno, nientemeno che il re Messianico, il figlio di Dio nel senso messianico del termine, e quindi il "Signore" in questo senso, riconosciuto come tale sia da Elisabetta che da suo marito, vedi Luca 1:67-75.

Grazie Diego. Ho inteso chiarire la nostra posizione anche relativamente ai passi da te indicati.
cari saluti.
[Modificato da Aquila-58 01/06/2012 09:06]
01/06/2012 15:34
 
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Caro Diego,
da un punto di vista strettamente filologico e quindi anche traduttivo Genesi 3:15 rimarrà nella storia/tradizione dell'esegesi mariana di questo passo un punto a sfavore del culto a Maria anche se Giovanni Paolo II ha voluto ridimensionarne l'errore spiegando come l'accostamento Maria ed Eva percorre la tradizione.
Non so se questo accostamento sia dovuto principalmente a Genesi 3:15 comunque sia questo secondo me è un classico esempio di rielaborazione a posteriori della testimonianza proveniente dalla tradizione e quando avvengono queste cose, che non dico illegittime, l'argomento trattato perde comunque di convinzione, questo sia in campo cattolico, che protestante, che tdG, con la differenza che in campo cattolico si ha a che fare anche con l'infallibilità che rende più difficile alcuni adattamenti.

Leo

PS

Udienza generale 29 maggio 1996:

«Abbiamo già avuto modo di ricordare in precedenza come questa versione non corrisponda al testo ebraico, nel quale non è la donna, bensì la sua stirpe, il suo discendente, a calpestare la testa del serpente. Tale testo attribuisce quindi, non a Maria, ma a suo Figlio la vittoria su Satana. Tuttavia, poiché la concezione biblica pone una profonda solidarietà tra il genitore e la sua discendenza, è coerente con il senso originale del passo la rappresentazione dell’Immacolata che schiaccia il serpente, non per virtù propria ma della grazia del Figlio.»

Non riesco a trovare il testo, mi pare di Giovanni Paolo II, dove aveva analizzato l'errore filologico di Genesi 3:15 più approfonditamente, mi aiuteresti tu a trovarlo? Grazie

_____________________________________________________________________________________________

Il "mistero" non permette lo scontro, ma favorisce l'unità tra ricerca e offerta della verità!
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01/06/2012 21:26
 
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Buonasera Leo,

"""Non riesco a trovare il testo, mi pare di Giovanni Paolo II, dove aveva analizzato l'errore filologico di Genesi 3:15 più approfonditamente, mi aiuteresti tu a trovarlo? Grazie"""

Spero possa esserti utile:


LETTERA APOSTOLICA MULIERIS DIGNITATEM DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II
SULLA DIGNITÀ E VOCAZIONE DELLA DONNA IN OCCASIONE DELL'ANNO MARIANO



Protovangelo

11. Il Libro della Genesi attesta il peccato che è il male del «principio» dell'uomo, le sue conseguenze che sin da allora gravano su tutto il genere umano, ed insieme contiene il primo annuncio della vittoria sul male, sul peccato. Lo provano le parole che leggiamo in Genesi 3, 15 solitamente dette «Protovangelo»: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». E' significativo che l'annuncio del redentore, del salvatore del mondo, contenuto in queste parole, riguardi «la donna». Questa è nominata al primo posto nel Proto-vangelo come progenitrice di colui che sarà il redentore dell'uomo(34). E, se la redenzione deve compiersi mediante la lotta contro il male, per mezzo dell'«inimicizia» tra la stirpe della donna e la stirpe di colui che, come «padre della menzogna» (Gv 8, 44), è il primo autore del peccato nella storia dell'uomo, questa sarà anche l'inimicizia tra lui e la donna.

In queste parole si schiude la prospettiva di tutta la Rivelazione, prima come preparazione al Vangelo e poi come Vangelo stesso. In questa prospettiva si congiungono sotto il nome della donna le due figure femminili: Eva e Maria.

Le parole del Protovangelo, rilette alla luce del Nuovo Testamento, esprimono adeguatamente la missione della donna nella lotta salvifica del redentore contro l'autore del male nella storia dell'uomo.

Il confronto Eva-Maria ritorna costantemente nel corso della riflessione sul deposito della fede ricevuta dalla Rivelazione divina ed è uno dei temi ripresi frequentemente dai Padri, dagli scrittori ecclesiastici e dai teologi(35). Di solito in questo paragone emerge a prima vista una differenza, una contrapposizione. Eva, come «madre di tutti i viventi» (Gen 3, 20), è testimone del «principio» biblico, in cui sono contenute la verità sulla creazione dell'uomo ad immagine e somiglianza di Dio e la verità sul peccato originale. Maria è testimone del nuovo «principio» e della «creatura nuova» (cfr. 2 Cor 5, 17). Anzi, ella stessa, come la prima redenta nella storia della salvezza, è «creatura nuova»: è la «piena di grazia». E' difficile comprendere perché le parole del Protovangelo mettano così fortemente in risalto la «donna», se non si ammette che in lei ha il suo inizio la nuova e definitiva Alleanza di Dio con l'umanità, l'Alleanza nel sangue redentore di Cristo. Essa ha inizio con una donna, la «donna», nell'annunciazione a Nazareth. Questa è l'assoluta novità del Vangelo: altre volte nell'Antico Testamento Dio, per intervenire nella storia del suo Popolo, si era rivolto a delle donne, come alla madre di Samuele e di Sansone; ma per stipulare la sua Alleanza con l'umanità si era rivolto solo a degli uomini: Noè, Abramo, Mosè. All'inizio della Nuova Alleanza, che deve essere eterna e irrevocabile, c'è la donna: la Vergine di Nazareth. Si tratta di un segno indicativo che «in Gesù Cristo» «non c'è più uomo né donna» (Gal 3, 28). In lui la reciproca contrapposizione tra l'uomo e la donna - come retaggio del peccato originale - viene essenzialmente superata. «Tutti voi siete uno in Cristo Gesù», - scriverà l'Apostolo (Gal 3, 28).


www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_15081988_mulieris-dignitatem...

Cioa Leo e grazie.
02/06/2012 14:52
 
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DIEGO.1966, 01/06/2012 21.26:

Buonasera Leo,

"""Non riesco a trovare il testo, mi pare di Giovanni Paolo II, dove aveva analizzato l'errore filologico di Genesi 3:15 più approfonditamente, mi aiuteresti tu a trovarlo? Grazie"""

Spero possa esserti utile:


LETTERA APOSTOLICA MULIERIS DIGNITATEM DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II
SULLA DIGNITÀ E VOCAZIONE DELLA DONNA IN OCCASIONE DELL'ANNO MARIANO



Protovangelo

11. Il Libro della Genesi attesta il peccato che è il male del «principio» dell'uomo, le sue conseguenze che sin da allora gravano su tutto il genere umano, ed insieme contiene il primo annuncio della vittoria sul male, sul peccato. Lo provano le parole che leggiamo in Genesi 3, 15 solitamente dette «Protovangelo»: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». E' significativo che l'annuncio del redentore, del salvatore del mondo, contenuto in queste parole, riguardi «la donna». Questa è nominata al primo posto nel Proto-vangelo come progenitrice di colui che sarà il redentore dell'uomo(34). E, se la redenzione deve compiersi mediante la lotta contro il male, per mezzo dell'«inimicizia» tra la stirpe della donna e la stirpe di colui che, come «padre della menzogna» (Gv 8, 44), è il primo autore del peccato nella storia dell'uomo, questa sarà anche l'inimicizia tra lui e la donna.

In queste parole si schiude la prospettiva di tutta la Rivelazione, prima come preparazione al Vangelo e poi come Vangelo stesso. In questa prospettiva si congiungono sotto il nome della donna le due figure femminili: Eva e Maria.

Le parole del Protovangelo, rilette alla luce del Nuovo Testamento, esprimono adeguatamente la missione della donna nella lotta salvifica del redentore contro l'autore del male nella storia dell'uomo.

Il confronto Eva-Maria ritorna costantemente nel corso della riflessione sul deposito della fede ricevuta dalla Rivelazione divina ed è uno dei temi ripresi frequentemente dai Padri, dagli scrittori ecclesiastici e dai teologi(35). Di solito in questo paragone emerge a prima vista una differenza, una contrapposizione. Eva, come «madre di tutti i viventi» (Gen 3, 20), è testimone del «principio» biblico, in cui sono contenute la verità sulla creazione dell'uomo ad immagine e somiglianza di Dio e la verità sul peccato originale. Maria è testimone del nuovo «principio» e della «creatura nuova» (cfr. 2 Cor 5, 17). Anzi, ella stessa, come la prima redenta nella storia della salvezza, è «creatura nuova»: è la «piena di grazia». E' difficile comprendere perché le parole del Protovangelo mettano così fortemente in risalto la «donna», se non si ammette che in lei ha il suo inizio la nuova e definitiva Alleanza di Dio con l'umanità, l'Alleanza nel sangue redentore di Cristo. Essa ha inizio con una donna, la «donna», nell'annunciazione a Nazareth. Questa è l'assoluta novità del Vangelo: altre volte nell'Antico Testamento Dio, per intervenire nella storia del suo Popolo, si era rivolto a delle donne, come alla madre di Samuele e di Sansone; ma per stipulare la sua Alleanza con l'umanità si era rivolto solo a degli uomini: Noè, Abramo, Mosè. All'inizio della Nuova Alleanza, che deve essere eterna e irrevocabile, c'è la donna: la Vergine di Nazareth. Si tratta di un segno indicativo che «in Gesù Cristo» «non c'è più uomo né donna» (Gal 3, 28). In lui la reciproca contrapposizione tra l'uomo e la donna - come retaggio del peccato originale - viene essenzialmente superata. «Tutti voi siete uno in Cristo Gesù», - scriverà l'Apostolo (Gal 3, 28).


www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_15081988_mulieris-dignitatem...

Cioa Leo e grazie.




Carissimo non hai voluto darmi il piacere di sapere di aver letto l'ultima mia lettera, non avendo io inizialmente tenuto conto delle tue poichè le ho lette solo alla fine cioè quando avevo finito il mio sermone; nel frattempo mi credevo di trovarmi di fronte al solito cattolico, stimabile di sentimento, ma chiuso inesorabilmente nel suo dogmatico guscio.

L'ultima era dunque per allegerire il peso, il mio.

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Per arrivare a Maria:

Questa unità come cristiani non significa di certo che letteralmente non ci sarà più ne uomo ne donna, sarebbe assurdo pensarlo..poichè queste sono caratteristiche dell'essere cosciente, della persona cosciente..

se ti guardi intorno nella natura, trovi l'impronta di ciò dappertutto, nel mondo animale, vegetale...e nel linguaggio simbolico dei segni .

Il fine di quelle parole è che in Cristo non conta più il conflitto razziale e culturale , giudeo, greco, maschio femmina.


Non esiste discriminazione sotto questo aspetto come comune nella società di allora e di oggi.

Essere uno in Cristo significa condividere il senso morale e lo
scopo della vita, superando le divisioni, nel pieno rispetto della varietà dell'essere distinti l'uno dall'altro , ( uomo donna, greco, giudeo, costituendo in senso funzionale e spirituale un unico corpo mentale essendo ciascuna parte complementare come lo è il corpo umano..tale che la mano non può fare a meno del braccio, e la mente dei piedi, nel pieno senso della libertà dei figli di Dio.


L'unificazione che è in grado di creare l'uomo è più simile a una prigione, inevitabilmente strumentalizzante perchè cieco, non in grado di scrutare i cuori della gente, tale da rendere a ciascuno il dovuto e il diritto.

La giustizia uguale per tutti nelle mani dell'uomo equivale a giudicare con occhi bendati..dieci azzeccandone e 100 impiccandone.


Maria è parte costituente dell'unità del cristiano, dei cristiani che come sposa aspetta lo sposo, e dunque non va idolatreggiata, conferendogli quello che non gli appartiene se non in modo relativo come parte di un tutto;

Viceversa fu EVA MARIA a voler idolatreggiare se stessa, come creatura, esaltando se stessa, il suo ego, in modo oggettivo.

le due donne dunque non vanno confuse nè in male nè in bene, attribuendo alla benigna immagine di Maria quello che fu solo di Eva, illudendosi così di servire il bene; Dio.
Poichè Maria è l'intero Israele che ha partorito il Cristo, poichè senza Mosè, Giosuè, Zaccaria, Giovanni Battista, non potevamo arrivare a una donna che poteva prestarsi a tanto.

La sposa di Cristo, Sion; resa fertile in senso spirituale partorisce i suoi figli prima ancora che lo stesso paese, regno millenario venga all'esistenza. ( Isaia)ma accentrare l'attenzione sul singolo, viola il contesto, non dando onore a chi ha orchestrato il tutto come "madre di sopra", la vera Madre; ( Paolo); che non è Maria...non è la vera regina dei cieli, poichè come uomo e donna lo è sia il Padre che suo Figlio che l'intera famiglia dei celesti fedeli.

saluti







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