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Le bugie degli oppositori: "La forma Geova è usata solo dai tdG, uno scrittore o intellettuale non la userebbe mai"

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2021 09:44
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22/01/2012 14:46
 
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Elio e le storie tese più autorevoli dei docenti universitari
Come accade ciclicamente, più per autoconvincimento che per reale sforzo critico, alcuni oppositori hanno ritirato fuori dall'armadio l'accusa secondo cui la forma Geova sia attualmente utilizzata solo dai tdG.
"Elio e le storie tese usano Jahvè e non Geova", mentre a loro dire nessun intellettuale userebbe la forma Geova.
E' davvero così, o ci troviamo di fronte all'ennesima menzogna?
Curioso come la simpatica band venga catapultata improvvisamente nel gotha dell'autorevolezza linguistica: due pesi e due misure, dal momento che, quando i tdG producono fonti ben più autorevoli vengono immediatamente accusati di riportare fonti non abbastanza autorevoli.
In questo caso, invece, tutto fa brodo.
Partiamo dall'esame di alcuni testi prodotti in Italia negli ultimi decenni, escludendo qualsiasi riferimento ai testimoni di Geova, e limitando i testi esaminati ai soli libri conosciuti direttamente da alcuni utenti di questo forum, o ad alcuni testi presenti online (ergo, un campione limitato rispetto all'intera produzione italiana).


Umberto Eco, celeberrimo semiologo e scrittore, un caposaldo per la lingua e letteratura italiana. Non ha bisogno di presentazioni.

"Mi hanno fatto notare che non devo dire Geova per indicare il Dio dell'Antico Testamento, ma 'Iahveh' o 'Yahveh', perché Geova lo dicono solo i testimoni del medesimo. Questa è una balla, perché i dizionari registrano 'Geova' come la italianizzazione corrente di Iahveh"

Da L'Espresso, 23 febbraio 1986

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Il linguista Pittano Giuseppe, nel suo libro La comunicazione linguistica, testo di lingua italiana per le scuole superiori (Mondadori Bruno Scolastica - 1988) utilizza la forma Geova. Alle pp. 115,116 c'è il sottotitolo I figli di Geova, e spiega che "i nomi ebraici sono assai diffusi da noi...per l'influenza della tradizione biblica in tutta l'onomastica cristiana". Cita vari es. fra cui il nome "Elia (da El + Yahvè = Dio è Yahvè, Dio è Geova)".

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L'italianista e docente universitario Francesco Tateo, nel suo saggio Simmetrie Dantesche (Palomar Edizioni, Bari - 2001) utilizza il nome Geova a p. 62

"Il famoso episodio biblico mostrava inoltre il re di Babilonia preso dall'ira e spinto dalla negazione di Dio all'ingiustizia e alla violenza contro i devoti di Geova"

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Il critico letterario e scrittore Giovanni Macchia cita il nome Geova nel suo saggio Il teatro delle passioni (Milano, Adelphi, 1993)

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Mario Ghidelli, nel suo Voglio ritornare a casa (Armando editore, 2009), riporta:

"Alcune traduzioni bibliche, che sono alla portata di ognuno di noi, traducono il nome "Signore" con Jahvè, Geova"

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Eugenio Bucciol, scrittore, nel suo Animali al fronte (2003), riporta:

"Lo stesso Geova, nella sua reprimenda al povero Giobbe si è consentito una digressione sulla bellezza del cavallo in guerra"

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Gianni Rossi Barilli, giornalista, ne Il movimento gay in Italia (1999) parla del "flagello inviato da Geova sui sodomiti"

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Francesco Totaro, ordinario di Filosofia Morale nell'Università di Macerata, nel suo Non di solo lavoro: ontologia della persona ed etica del lavoro nel passaggio di civiltà (1999) scrive:

"...da un lato l'uomo si sentirà liberato dalla "maledizione di Geova", cioè dalla fatica di procurarsi i mezzi di sussistenza"

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Adriano Pessina, ordinario di Filosofia Morale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, citando il biologo Lewontin, scrive nel suo Bioetica. L'uomo sperimentale (2006):

"Secondo Lewontin, Geova, Clonatore Celeste, avrebbe infatti clonato Eva usando una costola di Adamo"

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Come già detto, ci fermiamo qui solo per non appesantire il thread: ma le citazioni potrebbero continuare a decine.

Che dire invece della presenza del nome Geova in opere straniere contemporanee, nelle cui traduzioni italiane - traduzioni non certo "sistemate" dai tdG ma da professionisti del settore - compare appunto la forma Geova?


Nadine Gordimer, scrittrice vincitrice del premio Nobel per la Letteratura (1991), in Stories (2005) chiama Geova il dio degli ebrei.

"Ma Geova rifiutava le offerte di Caino e gradiva quelle di Abele. Perché? Per quale ragione? Ne vedo soltanto una: Geova detesta i legumi e adora la carne".

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Il filosofo camerunense Achille Mbembe, considerato uno dei più importanti teorici del post-colonialismo viventi, cita più di una volta il nome Geova nel suo celebre saggio Postcolonialismo (2005), ad esempio a p. 253

"L'alleanza tra il popolo "eletto" e il proprio dio si fondava su due princìpi: che Geova solo fosse oggetto di culto, e che fosse il solo re d'Israele"

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Manuel Vazquez Montalban, scrittore, poeta, giornalista e saggista catalano, cita il nome Geova nel suo Ricette Immorali (1981).

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Lo scrittore Torvald Faegre, nel saggio Tende (1981) a p.9 riporta:

"Questo contrasto non è mai stato risolto ma il racconto biblico fa intendere che Dio, o Geova, stesse dalla parte dei nomadi. Ciò non ci sorprende, considerando che Geova era originariamente un dio nomade"

E, ancora, in riferimento a Sodoma:

"Geova distrusse la città del peccato"

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Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura nel 1998, nel suo Una terra chiamata Alentejo, riporta diverse volte il nome di Geova, in riferimento al Dio biblico.

Le citazioni potrebbero continuare a decine, ci fermiamo qui.


Comicamente, i nostri detrattori sono costretti a oscurare e a ignorare volutamente tutte queste citazioni - realmente autorevoli - e ad esaltare invece una canzone di Elio e le storie tese.
E' questa vera obiettività? O è manipolazione delle fonti, negando esplicitamente l'esistenza di centinaia di citazioni del nome Geova nei testi contemporanei ed esaltandone altre dal valore letterario pari a zero?
Immaginiamo il nostro piccolo detrattore intento a scrivere un saggio sul nome Geova nella cultura e nella letteratura contemporanea.
Lo vediamo ignorare centinaia e centinaia di occasioni in cui il nome divino è utilizzato in ambito letterario, da scrittori, docenti universitari e via dicendo, e dedicare invece un capitolo alla canzone di Elio e le storie tese.
Chiunque si lascerebbe scappare una sonora risata, sia per l'ingenuità dell'approccio del detrattore, sia per lo scarso valore delle sue considerazioni, indegne persino del peggior blogger.

Questo thread è appunto dedicato a quanti si ostinano a negare l'evidenza, ai maghetti del "due pesi e due misure", ai manipolatori dell'informazione che, quando conviene loro, omettono la verità (nel caso specifico, l'ampio utilizzo della forma Geova nella cultura contemporanea) e spacciano menzogne come quella che "certamente nessun intellettuale utilizza la forma Geova".
[Modificato da admintdg3 24/02/2016 14:49]
22/01/2012 15:42
 
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Scusa mr. X ma questi non sono cantanti [SM=g8930]

Adesso capisco perchè Gertoux e Fontaine non sono attendibili. NON SONO CANTANTI [SM=g7405]
22/01/2012 16:02
 
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Ma perchè non diciamo la verità e dichiariamo ciò che sanno tuti e cioè che I Testimoni di Geova versano denaro reciclato in conti correnti alle isole Cayman a questi signori........

Prima o poi la verità viene a galla !!!!!!! e ora che si sappia!!!!!!! [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8878] [SM=g8878] [SM=g8878] [SM=g8878] [SM=g8878] [SM=g8878]
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
forum Testimoni di Geova




Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
22/01/2012 18:23
 
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Quel simpaticone di Elio e le Storie Tese, eh? [SM=g27987]
Mi veniva di commentare "non ci posso credere" poi mi sono detta che si, ci posso credere benissimo perchè l'ambiente culturale in cui crescono molti che si definiscono cristiani è quello, della terra dei cachi..
Peccato, perchè alcuni sono sinceri. Ma per quelli c'è speranza. [SM=g27985]



22/01/2012 18:40
 
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Re:
(Gladio), 22/01/2012 16.02:

Ma perchè non diciamo la verità e dichiariamo ciò che sanno tuti e cioè che I Testimoni di Geova versano denaro reciclato in conti correnti alle isole Cayman a questi signori........

Prima o poi la verità viene a galla !!!!!!! e ora che si sappia!!!!!!! [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8878] [SM=g8878] [SM=g8878] [SM=g8878] [SM=g8878] [SM=g8878]


Non si può per via dell'anonimato,altrimenti si saprebbe in giro cosa si fà con il denaro versato a loro favore! [SM=x1910950]


**************************************************
Sette cose sono detestabili agli occhi di Geova:Gli occhi alteri,la lingua falsa,e le mani che spargono sangue innocente,il cuore che architetta disegni nocivi,i piedi che corrono in fretta al male,il falso testimone che spaccia menzogne,e chiunque suscita contese tra fratelli.
Proverbi 6:17-19
23/01/2012 00:30
 
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Un appunto, bisogna poi fare un distinguo tra la letteratura scientifica e i romanzi, i biblisti e in generale gli intellettuali nelle pubblicazioni scientifiche, di solito non usano l'italianizzazione del Nome, infatti la Bibbia non è un'opera scientifica, ma è un'opera letteraria, per leggerla non occorre essere intellettuali né si deve conoscere l'ebraico, è sufficiente sapere che in italiano, come presuppongono da secoli altri scrittori, la parola Geova indichi il nome del Dio degli ebrei. Tutto qui, non capisco chi continua a polemizzare su questa cosa, a me pare che una tale opposizione quasi maniacale all'uso dell'italianizzazione finisca inevitabilmente per creare qualche sospetto di un'interesse più ideologico che linguistico...

Shalom
23/01/2012 01:19
 
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Qualcuno asserisce che


non ho mai trovato la forma Geova in testi italiani scritti negli ultimi decenni, se non ovviamente in testi che parlavano di scienze bibliche e che citavano Geova solo per dire che era la vecchia forma sbagliata del nome di Dio



E invece come riportato sopra con chiari riferimenti, la forma Geova è stata usata molte volte nei testi italiani degli ultimi decenni sia in casi in cui i tdG non c'entrano col discorso, sia in casi in cui non si cita Geova "per dire che era la vecchia forma sbagliata del nome di Dio".




Tutti, immancabilmente, usavano Yahweh, e si potrà interrogare l'oracolo Google books per sincersene, senza bisogno di aspettare 5 pagine per trovare un riferimento a questo nome divino, un riferimento privo di relazione coi cosiddetti testimoni.



Evidentemente chi parla ha molta dimestichezza con gli avverbi ad effetto e ben poca dimestichezza con le stringhe di ricerca. Non c'è bisogno di aspettare 5 pagine per trovare riferimenti privi di relazione con i testimoni, basta utilizzare gli appositi filtri di ricerca e saltano fuori una marea di citazioni della forma Geova negli ultimi decenni prive di qualsiasi relazione coi testimoni.
Tra l'altro chi non sa usare le stringhe di ricerca, e aspetta cinque pagine per trovare riferimenti a Geova privi di relazione coi testimoni, è come lo studente che sfogliasse indiscriminatamente e alla cieca le decine di migliaia di libri della Biblioteca Nazionale per trovare l'argomento di suo interesse, e poi corresse dal prof a lamentarsi di come, in giorni e giorni di affannose ricerche, non abbia trovato un briciolo di informazioni sul tema, traendo la conclusione che di quell'argomento non si parla affatto.
Una vera distorsione della realtà dettata da incompetenza, quando invece basterebbe usare il catalogo...e un po' di cervello per trovare in poche ore un bel po' di ricerche valide.

Ora però salta all'occhio l'enorme contraddizione di chi scrive.
Inizialmente ci si appella al criterio scientifico, bisogna trovare quindi pubblicazioni scientifiche, i romanzi non vanno considerati in quanto non abbastanza intellettuali.


Bisogna poi fare un distinguo tra la letteratura scientifica e i romanzi, come avevo giustamente scritto: "I biblisti, e in generale gli intellettuali nelle pubblicazioni scientifiche



Sembra quindi che i romanzi (stando a chi scrive) non contino perché troppo poco intellettuali. Cosa si cela dietro questo ragionamento?
Questo non è altro che un tentativo per cercare di delegittimare la validità di quante più possibili citazioni di Geova nelle opere contemporanee, dal momento che è lampante la proliferazione di questo nome nelle opere italiane recenti: basterebbe una ricerca fatta per bene, e un campione di tale ricerca è riportato a inizio thread.
E in realtà non vi sono solamente romanzi tra le opere contemporanee che riportano la forma Geova, ma anche saggi e trattati, ergo serve a poco "sfrondare" la frequenza della forma Geova in questa maniera insensata, dal momento che resterebbero comunque diverse opere che romanzi non sono.
A dimostrazione dell'insensatezza su cui si fonda il ragionamento riportato sopra (il Geova da cercare nelle pubblicazioni scientifiche, perché chi scrive romanzi non è necessariamente un intellettuale), ci sorprende infatti l'incoerente capitombolo che arriva dopo: lo stesso nome di Dio che dovremmo cercare rigorosamente nelle pubblicazioni scientifiche e non certo nei plebei romanzi...è giusto invece cercarlo nelle canzoni.
E qui salta fuori il buon Elio, inconsapevole paladino della forma Yahweh, e altrettanto inconsapevole che, se avesse usato la forma Geova (forma scomoda) sarebbe stato trattato con sufficienza alla stregua degli scomodi autori di romanzi ("non è un intellettuale"), ma, visto che utilizza Yahweh (forma di comodo), bisogna costruirci sopra un ragionamento legittimante, così come si è costruito un ragionamento delegittimante sopra agli autori di romanzi.
Ricapitolando, gli autori di romanzi, che usano ampiamente Geova, non sono abbastanza intellettuali; quando però si ritrova la forma Yahweh in una canzone, si cambia improvvisamente criterio e si sostiene che bisogna cercare la forma penetrata in basso, e si pretende di sorreggere l'idea che Yahweh sia la forma attuale...solamente con un'unica canzone contemporanea.
Volendo anche ammettere che "se bastasse una sola canzone", ne troviamo anche noi una, anche più recente di quella di Elio, che però riporta il nome divino nella forma Geova.

E' una canzone del 2002 del musicista siciliano Nicola Randone, intitolata L'infinito. Non si citano i tdG, e non si sottolinea che Geova sia una forma sbagliata, ma parla di Dio chiamandolo per nome.
Immaginiamo ora il solito meccanismo per delegittimare la fonte scomoda.
Che i siciliani non contino? Che contino solo i brani di artisti andati a Sanremo?

Fonte di comodo (Yahweh): costruire un ragionamento validante.
Se è fonte popolare si dirà: parte dal basso, la usano tutti, è quella che bisogna usare;
Se è fonte intellettuale si dirà: è la forma corretta, è quella che bisogna usare.

Fonte scomoda (Geova): costruire un ragionamento invalidante.
Se è fonte popolare si dirà: non è opera di intellettuali, non va considerata.
Se è fonte intellettuale si dirà: c'è un qualche motivo, viene usato il nome solo per dire che non è corretto (quando in realtà non è così); o si dirà che contano solo i biblisti (quando in realtà se la fonte è comoda si fa il ragionamento opposto e si dà credito proprio alla sua diffusione popolare).

Ogni altro commento è superfluo, lasciamo questi giochetti a chi sarebbe in grado, a parole, di spacciare la paglia per oro.
Noi ci teniamo i fatti.


L’INFINITO

Oggi ho danzato sulla luna, ho preso al lazzo una cometa
Ho esplorato Orione poi ho dichiarato alle stelle il mio amore
E ho sentito l’infinito

Vivere in me, vivere per me
Solo con me, non mi basta, no non mi basta più
Geova vomita un po’ d’amore anche per me

E sognare lei, vivere per lei
Solo con lei
Mi fa sentire vivo, infinito
Ma l’amore è una favola, e chi ci crede vive da re

Ora nel nulla è apparsa una macchia nera
È la paura dell’eterno, vuoto come il nulla
Grigio come l’infinito
Geova ingoia quel po’ di odio che c’è in me

Vorrei che il mio sogno divenisse realtà
Ma la realtà è triste come il mondo
E il mondo è vuoto come l’eterno
vuoto come il dolore
pieno di sola disperazione
di soli sogni infranti
di soli pianti soffocati dalla massa informe di persone
finite, e dall’odio rapite

E sognare per lei, vivere per lei
Solo con lei
Non mi basta, no non mi basta più
Perché sono solo un uomo
E come uomo continuo ogni istante a cercare
a desiderare l’infinito, l’infinito
e per questo adesso, io muoio

[Modificato da (Mr. X) 23/01/2012 01:24]
31/01/2012 15:58
 
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Statistiche, numero di volte che Google trova Geova, sono di più quelli che non lo usano, come se questo rendesse sbagliato usarlo, ecc...ma, a cosa servono questi ragionamenti sul modo di chiamare Dio?
Il "professore" dice che Geova è un modo errato di vocalizzare YHWH e che la forma Geova è una nostra esclusiva e di altri quattro semianalfabeti che l'hanno usata sol perchè non erano "scienziati" come lui.

Rimane il fatto che le traduzioni delle varie Bibbie non è che, fino alla TNM, avessero trovato la giusta pronuncia se è vero che uno stesso versetto veniva tradotto in maniera diversa.
Esempio: Salmo 83:18


“Sappiano che tu hai nome ‘Signore’, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”. ([82:19] Versione cattolica della CEI, 1974)
“E conoscano che tu, il cui nome è l’Eterno, sei il solo Altissimo sopra tutta la terra”. (Versione Riveduta, protestante, a cura di Giovanni Luzzi, 1925)
“Sappiano che tu solo, il cui nome è Jahveh, sei eccelso su tutta la terra”. ([83:19] Traduzione cattolica di Luigi Moraldi, Rizzoli editore, 1973)
“E sappiano che Tu solo, il cui nome è JEHOVA, sei l’Altissimo sopra tutta la terra”. (Versione protestante di Oscar Cocorda)


Perché il nome di Dio appare in forme così diverse? Il suo nome è ‘Signore’, l’Eterno, Jahveh o Jehova? O l’uno vale l’altro? (Op. Nome divino)

Sarebbe bello conoscere la risposta.
[Modificato da admintdg2 31/01/2012 15:59]
31/01/2012 18:59
 
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Caro Adm,

Ripeto: io continuo a rimanere basito rispetto all'atteggiamento dei nostri oppositori verso una comunissima parola italiana.


Il "professore" dice che Geova è un modo errato di vocalizzare YHWH



Si, e con questo? Dato che non conosciamo la pronuncia corretta e dato che in italiano è storicamente accettata esclusivamente la forma Geova, giacché Yahweh o simili sono solo ricostruzioni ipotetiche della parola ebraica e non di quella italiana, non capisco dove sia il problema. In italiano il significante Geova rimanda correttamente al significato "Dio Unico d'Israele" e dunque è assolutamente corretto, dal punto di vista della lingua italiana, indipendentemente dalla sua storia, tanto il segno linguistico è arbitrario.

Abbastanza oziosa è la critica che vocalizzando Geova si storpierebbe il nome, ad esempio chiamando "Utane" la dea Atena, dato che a differenza di quel nome, nessuno in italiano ha mai usato e conosciuto la pronuncia corretta di YHWH e dunque non si genera alcun fraintendimento.


e che la forma Geova è una nostra esclusiva e di altri quattro semianalfabeti che l'hanno usata sol perchè non erano "scienziati" come lui



Che la forma Geova non sia quella originala è risaputo da secoli ma questo non impedito, anche nel passato recente, a insigni biblisti di utilizzarlo. Paul Jouon nella sua veneranda Grammaire de l'hebreu biblique (1923) pubblicata dal Pontificio Istituto Biblico dice:

"Nelle nostre traduzioni, al posto della forma (ipotetica) Yahweh abbiamo impiegato la forma Geova (da YHWH a torto letto Iehouah) e è la forma letteraria e usuale del francese" (16e, nota 1)

Una dichiarazione che sembra presa pari pari da una pubblicazione dei testimoni di Geova. Evidentemente quel "semianalfabeta" del Jouon non avevano preclusioni verso quella che sapevano essere una forma che era il risultato di una vocalizzazione scorretta, ma che restava il solo modo di poter esprimere in francese letterario il nome di Dio.

D'altronde la forma Signore (che tutt'al più potrebbe esprimere il qeré) non rende giustizia al testo, dato che non distingue tra Adon/Adonai/YHWH generando non poca confusione. La TNM negli anni '50 ha semplicemente scelto di italianizzare il Nome di Dio come ha fatto per tutti gli altri nomi ebraici e greci, almeno dove essa esisteva, e dunque scegliendo di trattare il Nome Divino come tutti gli altri nomi dell'AT in italiano non aveva altra alternativa che Geova, dato che Yahweh restava un ibrido dato che non è italiano (dato che è un'ipotetica ricostruzione della pronuncia ebraica) e non è neppure ebraico (dato che Yahweh non esiste in nessun dizionario di ebraico).

A me pare una scelta che si può condividere o meno, ma tutt'altro che da "semianalfabeti", era l'unica soluzione per permettere l'uso dignitoso e comprensibile del Nome Divino nella liturgia e nella lettura pubblica.

Shalom

.
07/05/2012 12:43
 
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TdG
Ecco quà un "collega" degli "Elio e le storie tese" che usa il nome di Geova in una forma più simile alla nostra rispetto a quella dell'eminente linguista milanese (intendo Elio)..

Sarà perché era di Parma?

www.youtube.com/watch?v=hCpou-8kf7c

PARTE QUARTA
Scena IV
TESTO:
Immenso Jehovah,
chi non ti sente?
chi non è polvere
innanzi a te?
Tu spandi un'iride?...
Tutto è ridente.
Tu vibri il fulmine?...
L'uom più non è.
(Si ripete fino al finale)
_____________________________________________________________________
"..So have a good drown - as you go down - all alone - dragged down by the stone.."

Forum dei Testimoni di Geova
25/10/2012 23:46
 
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Caro Ioseb... chi critica la forma Geova non dice che non fosse usata dagli intellettuali del passato (come Verdi) ma che non la usino più quelli contemporanei, che preferirebbero Jahvè.

Shalom
26/10/2012 17:06
 
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Re:
barnabino, 25/10/2012 23:46:

Caro Ioseb... chi critica la forma Geova non dice che non fosse usata dagli intellettuali del passato (come Verdi) ma che non la usino più quelli contemporanei, che preferirebbero Jahvè.

Shalom



Io penso che la forma Geova da noi impiegata qui in Italia non derivi tanto dalla sua maggior diffusione ed utilizzazione in campo letterario o dell'uso comune che gli italiani ne fanno rispetto ad altre forme/pronunce. Se l'indicazione di google ha qualche valore abbiamo visto che sarebbe Jahvè la forma maggiormente impiegata.
Penso che la nostra consuetudine parta prima da una considerazione di sano uniformismo [SM=g27985]
Goeva è sicuramente l'italianizzazione della forma latina Jehovah ma Geova l'abbiamo scelto perchè si rifà direttamente alla stessa forma diffusissima nel mondo anglosassone! In tutte le altre lingue si è cercata la forma / pronuncia che si rifaceva a questa per mantenere a livello mondiale un'uniformità di denominazione: non reggono le storie sulla diffusione dell'utilizzo del nome divino (come in italiano tra Geova e Jahvè) di fronte a questa necessità ragionevole di identificazione come popolo. Che qualcuno voglia scambiare questa uniformità a una scelta di marchio aziendale faccia lui ma a noi non ci tange ...

Insomma prima è stato scelto Jehovah dal corpo direttivo che si trovava, come oggi, nel mondo anglosassone, poi il resto delle nazioni hanno scelto nella loro lingua la forma del nome divino che più si avvicinava a questa prima scelta! Laddove la tradizione letteraria del paese presentava un contatto con la forma latina Jehovah, grazie a missionari o ad altro, la scelta di tale forma è stata maggiormente motivata che laddove non vi era e in quest'ultimi casi non so che scelta è stata fatta.

Quindi quanto la TNM Rbi8 nell'introduzione a p. 1563 dice che:

"Benché molti traduttori preferiscano la pronuncia “Yahweh”, la Traduzione del Nuovo Mondo continua a usare la forma “Geova” perché è conosciuta da secoli"

dobbiamo ricordare che è la traduzione dell'introduzione alla TNW originale inglese! (che a dir vero aggiungeva una parte finale non tradotta in italiano che recitava "Moreover, it preserves, equally with other forms, the four letters of the divine name, YHWH or JHVH."

Se infatti usiamo google per vedere le occorrenze di Jehovah rispetto a Jahvè si vedrà come tutt'oggi, e non solo quando venne redatta l'introduzione all'Rbi8 in inglese, Jehovah risulta essere quello maggiormente conosciute ed utilizzato!

Jehovah = 21.300.000

Jahvè = 1.070.000
Jahaweh = 9.120.000

Spero di essermi spiegato!

Ciao, Leo
26/10/2012 17:26
 
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Re:

la critica nasce da altre motivazioni. Non cambierebbe nulla per quanto riguarda la critica, se usassimo Jahvè, Jahaweh o alto [SM=g27988]


------------------------------------------------------
Testimoni di Geova Online Forum

www.TdGonline.it
------------------------------------------------------


"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
26/10/2012 17:36
 
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Re: Re:
Seabiscuit, 26/10/2012 17:26:


la critica nasce da altre motivazioni. Non cambierebbe nulla per quanto riguarda la critica, se usassimo Jahvè, Jahaweh o alto [SM=g27988]





hai ragione, è assolutamente così come dici!
C'è quel parroco vicino a Como che ha addirittura coperto con uno zerbino il pavimento tra la balaustra e l'altare dove appariva il nome Jehova...il che è tutto detto!

26/10/2012 18:08
 
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Re: Re:
Seabiscuit, 26/10/2012 17:26:


la critica nasce da altre motivazioni. Non cambierebbe nulla per quanto riguarda la critica, se usassimo Jahvè, Jahaweh o alto [SM=g27988]



È proprio questo il problema.

Negli anni 90 ascoltavo - come molti ragazzi coetanei - una radio piuttosto famosa che ad un certo punto ha cominciato a promuovere "Elio e le storie tese": avevano una trasmissione serale umoristica/sarcastica/musicale che li faceva conoscere al grande pubblico.

Non era raro sentire nelle loro divagazioni riferimenti piuttosto pesanti sui tdG, in particolare ricordo che per qualche sera avevano 'commentato' il libro "I giovani chiedono - risposte pratiche alle loro domande" con tutta una serie di doppi sensi volutamente immorali e volgari sul presunto ruolo degli anziani nel voler aiutare le coppie che si frequentano onorevolmente, i fidanzati, il soggetto della masturbazione e via dicendo. Uno di loro leggeva brani del libro in chiave pseudo-seria e tutti gli altri insieme a Linus (così sapete che radio era [SM=g27987] ) giù a commentare come dei deficienti e a (de)ridere di gusto.

Mi era venuto il voltastomaco, da allora non riesco ad ascoltarli qualunque cosa dicano, non mi fanno più ridere.
Avevo addirittura ipotizzato che, data la speciale attenzione - a tratti ossessiva - di "Elio e le storie tese" al soggetto testimoni di Geova, lui o qualcuno fra loro fosse un ex o avesse avuto dei trascorsi.

Adesso dopo anni di eventi radiofonici e televisivi che li hanno resi popolari e "importanti" - fra cui, ricordiamolo, ci sono partecipazioni con attori e attrici porno - ce li ritroviamo di nuovo qui e per di più a parlare del nome divino.

Ma per piacere...
13/10/2014 15:15
 
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Marines americani cantano: "Non c'è altro Dio come Geova"

Forma in uso solo ai tdG?
Sgorbio medievale?
Forma morta?
Macchè...morti sono i neuroni di certi oppositori

testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/d/10955619/Marines-americani-cantano-Non-c-%C3%A8-altro-Dio-come-Geova-/discussi...
13/10/2014 15:40
 
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Come detto, e come è anche discusso negli ultimi post di questo 3D, ad esempio in quello di Leonardo, la polemica ultimamente verte sull'opportunità di usarlo in italiano dove è, per ragioni storiche, meno diffuso che in inglese, come mostra il tuo esempio. L'accusa, reiterata, è che i traduttori della TNM ignoranti quanto basta abbiano pedissequamente tradotto dell'inglese senza tener conto della lingua italiana, l'esempio che viene fatto è quello del traduttore che dovendo parlare di William Shakespeare lo traducesse con un corretto ma inconsueto Guglielmo Shakespeare.

Shalom
13/10/2014 17:09
 
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Re: Re: Re:
Hal.9000, 26/10/2012 18:08:


È proprio questo il problema.

Negli anni 90 ascoltavo - come molti ragazzi coetanei - una radio piuttosto famosa che ad un certo punto ha cominciato a promuovere "Elio e le storie tese": avevano una trasmissione serale umoristica/sarcastica/musicale che li faceva conoscere al grande pubblico.

Non era raro sentire nelle loro divagazioni riferimenti piuttosto pesanti sui tdG, in particolare ricordo che per qualche sera avevano 'commentato' il libro "I giovani chiedono - risposte pratiche alle loro domande" con tutta una serie di doppi sensi volutamente immorali e volgari sul presunto ruolo degli anziani nel voler aiutare le coppie che si frequentano onorevolmente, i fidanzati, il soggetto della masturbazione e via dicendo. Uno di loro leggeva brani del libro in chiave pseudo-seria e tutti gli altri insieme a Linus (così sapete che radio era [SM=g27987] ) giù a commentare come dei deficienti e a (de)ridere di gusto.

Mi era venuto il voltastomaco, da allora non riesco ad ascoltarli qualunque cosa dicano, non mi fanno più ridere.
Avevo addirittura ipotizzato che, data la speciale attenzione - a tratti ossessiva - di "Elio e le storie tese" al soggetto testimoni di Geova, lui o qualcuno fra loro fosse un ex o avesse avuto dei trascorsi.

Adesso dopo anni di eventi radiofonici e televisivi che li hanno resi popolari e "importanti" - fra cui, ricordiamolo, ci sono partecipazioni con attori e attrici porno - ce li ritroviamo di nuovo qui e per di più a parlare del nome divino.

Ma per piacere...



Elio e le storie tese, a giudicare dal taglio medio dei loro testi e delle loro canzoni possono magari andare ad aprire le conferenze di alcuni nostri "appassionati estimatori"...
...ma che adesso vengano presi a modello di esperti esegeti dell'uso del Nome divino è francamente una baggianata.

Se i nostri "estimatori" devono ricorrere all'esegesi di Elio come argomento per contestare l'uso del nome di Geova allora siamo in una botte di ferro! Sono ridotti alla canna del gas....





**************************************************
2 Sam. 22:26-27
Con qualcuno leale agirai con lealtà;
Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; con chi si mantiene puro ti mostrerai puro e con chi è perverso agirai come da sciocco.....
13/10/2014 21:41
 
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Re:
barnabino, 13/10/2014 15:40:

Come detto, e come è anche discusso negli ultimi post di questo 3D, ad esempio in quello di Leonardo, la polemica ultimamente verte sull'opportunità di usarlo in italiano dove è, per ragioni storiche, meno diffuso che in inglese, come mostra il tuo esempio. L'accusa, reiterata, è che i traduttori della TNM ignoranti quanto basta abbiano pedissequamente tradotto dell'inglese senza tener conto della lingua italiana, l'esempio che viene fatto è quello del traduttore che dovendo parlare di William Shakespeare lo traducesse con un corretto ma inconsueto Guglielmo Shakespeare.

Shalom




Comunque c'è da ricordare che non sempre è così. Molte latinizzazioni sono rimaste nella lingua italiana. Possiamo ricordare Giovanni Calvino (Jean Cauvin), Francesco Bacone (Francis Bacon), Renato Cartesio (René Descart) da cui il piano "cartesiano".
08/07/2015 17:18
 
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Re:
(Mr. X), 13/10/2014 15:15:

Marines americani cantano: "Non c'è altro Dio come Geova"

Forma in uso solo ai tdG?
Sgorbio medievale?
Forma morta?
Macchè...morti sono i neuroni di certi oppositori

testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/d/10955619/Marines-americani-cantano-Non-c-%C3%A8-altro-Dio-come-Geova-/discussi...


X FACTOR Sud Africa: nel 2015 il duo Iziqhaza pubblica il singolo Jehovah. E meno male che era forma in uso solo ai tdG, e che "il fatto che Elio e le storie tese abbiano usato Jahve' indica che nella lingua viva, Geova, e' forma in uso solo ai tdG" [SM=g27987] testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/d/11078360/Iziqhaza-Jehovah-2015-/discussi...
Insomma, questi detrattori mentono sapendo di mentire, e scelgono fonti a seconda della convenienza.
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