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Matteo cap 24 commenti

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2018 11:05
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11/06/2012 19:29
 
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Si ma Matteo 24: 45-46 dice " Felice quello schiavo se il suo Signore, arrivando o "venendo " lo troverà a fare cosi"



Il problema è venire a fare cosa? Non mi pare che qui ci si riferisca alla venuta escatologica del figlio dell'uomo "con potenza e gran gloria". Questi avvenimenti, in cui lo schiavo malvagio viene distinto dal quello saggio, come si legge nei passi successivi, sono precedenti a questo evento finale, sarà dopo aver dato tutti gli averi ai suoi schiavi fedeli che il Signore arriverà per giudicare le pecore dai capri. Come disse Pietro "Poiché è il tempo fissato perché il giudizio cominci dalla casa di Dio. Ora se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non sono ubbidienti alla buona notizia di Dio?" dunque, durante la sua presenza, Gesù viene prima come messaggero dal patto per purificare la sua casa e poi viene "con potenza e gran gloria" a giudicare l'intera umanità, non solo la sua congregazione.

Shalom

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11/06/2012 22:03
 
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Re:
barnabino, 11/06/2012 19:29:


Si ma Matteo 24: 45-46 dice " Felice quello schiavo se il suo Signore, arrivando o "venendo " lo troverà a fare cosi"



sarà dopo aver dato tutti gli averi ai suoi schiavi fedeli che il Signore arriverà per giudicare le pecore dai capri.



Non era grazie alla predicazione dei testimoni che si effettuava questa separazione delle pecore e dei capri? Se adesso questo, si svolge dopo la grande tribolazione, vuol dire che avevo capito bene 22 anni fa quando leggevo questo versetto. Mi sa che il mio posto é con lo SFD. [SM=g27987]
11/06/2012 22:12
 
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Re: Re:
Angelo.1955, 11/06/2012 22.03:



Non era grazie alla predicazione dei testimoni che si effettuava questa separazione delle pecore e dei capri? Se adesso questo, si svolge dopo la grande tribolazione, vuol dire che avevo capito bene 22 anni fa quando leggevo questo versetto. Mi sa che il mio posto é con lo SFD. [SM=g27987]



La predicazione pone le basi per il giudizio di Cristo quando verrà a separare le pecore dai capri, giudizio che comunque avverrà solo alla fine.
Se il tuo posto è con lo schiavo fedele e discreto, credo che non ci sia molto da ridere: se lo spirito santo attesta al tuo spirito che sei un coerede di Cristo (Romani 8:15-17) no problem.
Nessuno potrebbe sindacare una cosa del genere, è ovvio.
Come coerede di Cristo potresti far parte del Corpo Direttivo che rappresenta lo schiavo fedele e discreto.
Avresti anche tu il compito di dare "cibo a suo tempo", cioè intendimento graduale delle Scritture, la cosa che più ti riesce difficile capire, a quanto pare......


[Modificato da Aquila-58 11/06/2012 22:13]
11/06/2012 22:49
 
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Angelo.1955

CITAZIONE ....... il vangelo di Luca potrebbe essere stato scritto dopo la distruzione di Gerusalemme e non nel 56-58 E.V.?
RISPOSTA Nei sinottici e nel vangelo di Giovanni mi pare che c'è poco o niente che fa pensare che la distruzione sia già avvenuta di un sistema giudaico.
Quindi per me sono tutti e quattro anteriori al 70

CITAZIONE.... sembra che l'azione avvenga al momento della "venuta" del Signore e non della sua "presenza".
RISPOSTA Credo che ci sia una erronea identificazione di "parousia" con "venuta", mentre significa invece "presenza". Il venire del signore, essendo già vicino, può essere un venire più vicino, o un vernire in modo particolare.

CITAZIONE Il Signore "viene" come un ladro, anche per lo Schiavo fedele.
E' scritto: Siate vigilanti, dunque.....perché non sapete
RISPOSTA
E' scritto: Siate vigilanti, dunque.....perché non sapete (al presente)
Non può essere interpretato :"siate vigilanti..perchè non saprete (al futuro)
Come ai Giorni (diversi giorni) di Noè prima non sarà possibile sapere esattamente il giorno e, una volta saputo il giorno, non sarà possibile sapere l'ora; i dolori verranno come i dolori di afflizione su una donna incinta, si aspettano ma arrivano istantaneamente: ma dobbiamno sapere questo che se il padrone di casa e chi guarda la porta avesse saputo a che vigilia viene il ladro non si sarebbe lasciato svaligiare la casa (spirituale).

La scrittura di Luca e Matteo al riguardo è diversa "ha costituito" è tempo passato e "costituirà" è tempo futuro.
MATTEO 24:45 scrive: "chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i suoi domestici per dare loro cibo a suo tempo mentre Luca 12:42 scrive:".....chi è realmente l'economo fedele, il discreto che il suo signore costituirà sulla sua servitù per dare loro la loro porzione di cibo a suo tempo". "ha costituito" è tempo passato e "costituirà" è tempo futuro.

Barnabino
CITAZIONE All'inizio della Presenza (e quindi non alla sua Venuta) Gesù avrebbe ispezionato la sua casa per dare ulteriori privilegi, questo secondo la profezia di Malachia. Qui dunque "venire" è riferito alla venuta di Cristo come "messaggero del patto" per ispezionare il tempio spirituale, com’era predetto in Malachia 3:1-5. Il giudizio doveva cominciare dalla “casa di Dio”.

All'inizio della Presenza (e quindi non alla sua Venuta).......Qui dunque "venire" è riferito alla venuta di Cristo

RISPOSTA Mi pare ci sia contraddizione

Garoma
CITAZIONE Per quanto riguarda il I secolo, la profezia delle 70 settimane di anni, riportata in Daniele 9:24-27, additava l’anno in cui sarebbe comparso il Messia, il 29 E.V. Gli ebrei del I secolo, pur non conoscendo il tempo esatto in cui dovevano verificarsi gli avvenimenti, erano in aspettazione del Messia. La stessa cosa lo SFD nei nostri giorni come la profezia di Daniele additava il 29 e.v. così, altre profezie additavano il 1914. Gesù non ha mai condannato quegli Ebrei per la loro aspettativa, quindi, perché dovrebbe condannare lo SFD oggi?

RISPOSTA
Sono d'accordo
12/06/2012 16:17
 
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Parousia= Presenza o venuta?
Porgo queste domande perché cerco di capire una cosa:

1) I discepoli di Gesù in quel preciso instante, ponendo quella domanda, che cosa avevano in mente? Erano già al corrente che Gesù doveva essere prima, presente invisibilmente spiritualmente, in modo da utilizzare ( a bon escient) proprio questa parola, "Presenza", per poi agire più tardi fisicamente , oppure avevano come solo obbiettivo sapere semplicemente, quando é che vieni per mettere fine a tutte queste cose?

Dico questo perché i segni da lui dati dovevano precedere la sua venuta.

2) Come mai in Matteo 24:15,16 il lettore deve usare "discernimento" e invece in Luca 21:20, si é chiaramente scritto che si tratta di "eserciti accampati"?

[Modificato da Angelo.1955 12/06/2012 16:20]
12/06/2012 18:18
 
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Re: Parousia= Presenza o venuta?
Angelo.1955, 12/06/2012 16.17:



2) Come mai in Matteo 24:15,16 il lettore deve usare "discernimento" e invece in Luca 21:20, si é chiaramente scritto che si tratta di "eserciti accampati"?



In Matteo 24:15 Gesù fece riferimento a ciò che era scritto nel libro di Daniele. Il capitolo 9 di tale libro contiene una profezia relativa alla venuta del Messia e al giudizio che sarebbe stato eseguito sulla nazione giudaica per averlo rigettato. L’ultima parte del versetto 27 dice: “E sull’ala di cose disgustanti ci sarà colui che causa desolazione”. La tradizione giudaica primitiva applicava questa parte della profezia di Daniele alla profanazione del tempio di Geova a Gerusalemme per opera di Antioco IV nel II secolo a.E.V. Ma Gesù avvertì: “Il lettore usi discernimento”. La profanazione del tempio per opera di Antioco IV, benché senz’altro disgustante, non provocò la desolazione né di Gerusalemme, né del tempio, né della nazione giudaica. Evidentemente quindi Gesù stava avvertendo i suoi ascoltatori che l’adempimento di quella profezia non era già avvenuto, ma era ancora futuro.

Cos’era “la cosa disgustante” che dovevano attendere? È interessante che mentre il racconto di Matteo dice: “Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione . . . stabilita in un luogo santo”, il racconto parallelo di Luca 21:20 dice: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata”. Nel 66 E.V. i cristiani che abitavano a Gerusalemme videro ciò che Gesù aveva predetto. Una serie di incidenti relativi al conflitto tra giudei e funzionari romani trasformarono Gerusalemme in un focolaio di ribellione contro Roma. Di conseguenza ci furono esplosioni di violenza in tutta la Giudea, la Samaria, la Galilea, la Decapoli e la Fenicia, come pure a nord in Siria e a sud in Egitto. Per ristabilire una certa pace in quella parte dell’impero romano, Cestio Gallo fece affluire rapidamente delle truppe dalla Siria a Gerusalemme, che i giudei chiamavano la loro “città santa”. — Neemia 11:1; Isaia 52:1.

Nei versetti iniziali Luca dice: “Ho deciso anch’io, avendo seguito con accuratezza ogni cosa dall’inizio, di scriverteli in ordine logico”. La sua esposizione particolareggiata e meticolosa corrobora pienamente questa affermazione. — Luca 1:3. E questo versetto ne è una chiara evidenza.



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“Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
con la mia destra di giustizia”.
(Isaia 41:10)

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12/06/2012 20:29
 
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Re: Parousia= Presenza o venuta?
Angelo.1955, 12/06/2012 16.17:

Porgo queste domande perché cerco di capire una cosa:

1) I discepoli di Gesù in quel preciso instante, ponendo quella domanda, che cosa avevano in mente? Erano già al corrente che Gesù doveva essere prima, presente invisibilmente spiritualmente, in modo da utilizzare ( a bon escient) proprio questa parola, "Presenza", per poi agire più tardi fisicamente , oppure avevano come solo obbiettivo sapere semplicemente, quando é che vieni per mettere fine a tutte queste cose?

Dico questo perché i segni da lui dati dovevano precedere la sua venuta.





Appunto! Infatti, i segni che Gesù indica ai discepoli stanno a testimoniare che la sua parousìa sarebbe stata un periodo che avrebbe preceduto la sua venuta finale sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria (Mt. 24:30).
Il sostantivo greco parousìa (para + eimi) significa fondamentalmente "essere presso".
In sostanza i discepoli stavano chiedendo quale sarebbe stato il segno del suo "essere presente", o "essere venuto".
I discepoli ovviamente non erano ancora al corrente di quel che Gesù avrebbe indicato come segno, ma ciò che essi avevano in mente era la futura restaurazione messianica, tanto è vero che in Atti 1:6 chiedono ancora a Gesù quando avrebbe ristabilito il regno d' Israele...
Gesù spiegherà poi come staranno le cose....


[Modificato da Aquila-58 12/06/2012 20:31]
12/06/2012 21:31
 
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Re: Re: Parousia= Presenza o venuta?
(garoma), 12/06/2012 18:18:




Nei versetti iniziali Luca dice: “Ho deciso anch’io, avendo seguito con accuratezza ogni cosa dall’inizio, di scriverteli in ordine logico”. La sua esposizione particolareggiata e meticolosa corrobora pienamente questa affermazione. — Luca 1:3. E questo versetto ne è una chiara evidenza.






Grazie Garoma, per le tue richerche, ma non risponde al mio interrogativo.

Ordine logico é per esempio 1 2 3 4 5 ecc. Perché Gesù chiede al lettore un po di perspicacia in Matteo, e nessuna perspicacia in Luca, con un testo "servito". Una spiegazione potrebbe essere che i due Vangeli si indirizzano a dei oratorii differenti, che ne so Giudei d'una parte e non Giudei dall'altra. Non é che sia importante, semplice curiosità.
Ciao


[Modificato da Angelo.1955 12/06/2012 21:37]
12/06/2012 21:35
 
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Re: Re: Re: Parousia= Presenza o venuta?
Angelo.1955, 12/06/2012 21.31:



Grazie Varoma, per le tue richerche, ma non risponde al mio interrogativo.

Ordine logico é per esempio 1 2 3 4 5 ecc. Perché Gesù chiede al lettore un po di perspicacia in Matteo, e nessuna perspicacia in Luca, con un testo "servito". Una spiegazione potrebbe essere che i due Vangeli si indirizzano a dei oratorii differenti, che ne so Giudei d'una parte e non Giudei dall'altra. Non é che sia importante, semplice curiosità.
Ciao






il testo matteano parla espressamente di presenza di Cristo e termine del sistema di cose, il testo lucano parla solo di cose che saranno destinate ad accadere, in senso più generico (Luca 21:7)


[Modificato da Aquila-58 12/06/2012 21:39]
12/06/2012 22:33
 
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Re: Re: Re: Parousia= Presenza o venuta?
Angelo.1955, 12/06/2012 21.31:



Grazie Garoma, per le tue richerche, ma non risponde al mio interrogativo.

Ordine logico é per esempio 1 2 3 4 5 ecc. Perché Gesù chiede al lettore un po di perspicacia in Matteo, e nessuna perspicacia in Luca, con un testo "servito". Una spiegazione potrebbe essere che i due Vangeli si indirizzano a dei oratorii differenti, che ne so Giudei d'una parte e non Giudei dall'altra. Non é che sia importante, semplice curiosità.
Ciao




Matteo e Marco usano l’espressione “il lettore usi discernimento” Lett. “chi legge [vi] ponga mente” perché con tale espressione Gesù incoraggiava gli ascoltatori a discernere la profezia di Daniele. La tradizione giudaica primitiva applicava questa parte della profezia di Daniele alla profanazione del tempio di Geova a Gerusalemme per opera di Antioco IV nel II secolo a.E.V. Ma Gesù avvertì: “Il lettore usi discernimento”. La profanazione del tempio per opera di Antioco IV, benché senz’altro disgustante, non provocò la desolazione né di Gerusalemme, né del tempio, né della nazione giudaica. Evidentemente quindi Gesù stava avvertendo i suoi ascoltatori che l’adempimento di quella profezia non era già avvenuto, ma era ancora futuro.

Luca invece riportando le parole di Gesù evidenzia maggiormente l’azione risoluta che avrebbero dovuto fare i cristiani nel vedere la città accerchiata dai soldati, cosa che avvenne nel 66 e.v.
In sintesi, Matteo e Marco danno risalto al discernimento da usare per la profezia di Daniele e a non seguire le errate tradizioni ebraiche, Luca invece da risalto all’azione decisa che si doveva fare per sopravvivere alla distruzione alla vista degli eserciti.



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12/06/2012 22:42
 
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Re: Re: Re: Re: Parousia= Presenza o venuta?
(garoma), 12/06/2012 22:33:


Matteo e Marco usano l’espressione “il lettore usi discernimento” Lett. “chi legge [vi] ponga mente” perché con tale espressione Gesù incoraggiava gli ascoltatori a discernere la profezia di Daniele. La tradizione giudaica primitiva applicava questa parte della profezia di Daniele alla profanazione del tempio di Geova a Gerusalemme per opera di Antioco IV nel II secolo a.E.V. Ma Gesù avvertì: “Il lettore usi discernimento”. La profanazione del tempio per opera di Antioco IV, benché senz’altro disgustante, non provocò la desolazione né di Gerusalemme, né del tempio, né della nazione giudaica. Evidentemente quindi Gesù stava avvertendo i suoi ascoltatori che l’adempimento di quella profezia non era già avvenuto, ma era ancora futuro.

Luca invece riportando le parole di Gesù evidenzia maggiormente l’azione risoluta che avrebbero dovuto fare i cristiani nel vedere la città accerchiata dai soldati, cosa che avvenne nel 66 e.v.
In sintesi, Matteo e Marco danno risalto al discernimento da usare per la profezia di Daniele e a non seguire le errate tradizioni ebraiche, Luca invece da risalto all’azione decisa che si doveva fare per sopravvivere alla distruzione alla vista degli eserciti.






Grazie,

Si doveva incaricare Luca per scrivere tutti i vangeli, lui almeno va diritto al sodo (sans casse-tête).
[SM=g2431155]

12/06/2012 23:25
 
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Il segno degli ultimi giorni
Un ragionamento che si trova spesso su internet per quel che concerna la risposta che Gesù dette ai suoi discepoli é che les guerre, terremoti e disette sono fenomeni che sempre hanno fatto parte della storia umana. In prima lettura di Mat. 24 sembrerebbe che Gesù prima di tutto mette in guardia i suoi discepoli di non lasciarsi ingannare e sviare da Guerre, terremoti, disette, falsi profeti e falsi cristi cose che hanno sempre fatto parte da secoli del quotidiano dell'umanità, li ha avvertiti che subiranno persecuzioni e che certi sarebbero stati uccisi. Ma che il vero segno comincerebbe con la " la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo " seguita da una "grande tribolazione" e 29 “Immediatamente dopo la tribolazione di quei giorni il sole sarà oscurato, e la luna non darà la sua luce, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze dei cieli saranno scrollate. 30 E allora il segno del Figlio dell’uomo apparirà nel cielo, e allora tutte le tribù della terra si percuoteranno con lamenti, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria."

A cominciare dalla grande tribolazione " quella generazione non passerà affatto"

E una possibile lettura o no?
Si lo so questo non quadra con Rivelazione 6

2 E vidi, ed ecco, un cavallo bianco; e colui che vi sedeva sopra aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria.

3 E quando aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente dire: “Vieni!” 4 E uscì un altro cavallo, color fuoco; e a colui che vi sedeva sopra fu concesso di togliere la pace dalla terra affinché si scannassero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada.

5 E quando aprì il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente dire: “Vieni!” E vidi, ed ecco, un cavallo nero; e colui che vi sedeva sopra aveva in mano una bilancia. 6 E udii una voce come in mezzo alle quattro creature viventi dire: “Una chenice di grano per un denaro, e tre chenici di orzo per un denaro; e non danneggiare l’olio e il vino”.

7 E quando aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente dire: “Vieni!” 8 E vidi, ed ecco, un cavallo pallido; e colui che vi sedeva sopra aveva nome la Morte. E l’Ades lo seguiva da vicino. E fu data loro autorità sulla quarta parte della terra, per uccidere con una lunga spada e con la penuria di viveri e con una piaga mortale e mediante le bestie selvagge della terra.

A meno che questo accada durante la grande tribolazione.



Che ne pensate?
12/06/2012 23:38
 
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A cominciare dalla grande tribolazione " quella generazione non passerà affatto"



Non saprei perché la grande tribolazione durerà, a quanto pare, un tempo piuttosto limitato, altrimenti nessuna carne sarebbe salvata. Inoltre la "generazione" che non deve passare mi pare messa in relazione con l'illustrazione del fico, come dire che la generazione avrebbe visto che il "ramoscello si fa tenero e mette le foglie" e dunque, fuor di metafora, avrebbe vissuto i primi segni della sua venuta già durante la presenza o parousia del signore.

Certo la questione della "generazione" è molto difficile da stabilire, tanto è vero che sono stati cambiati più visioni nel corso degli anni, ma sempre con una costante: come cristiani siamo costretti sempre a scegliere la soluzione che vede la fine più imminente, altrimenti tradiremmo lo spirito stesso della profezia di Cristo.

Shalom
[Modificato da barnabino 12/06/2012 23:39]
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12/06/2012 23:53
 
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La domanda composta dei discepoli fu "Quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose"
La prima domanda riguardava quando "non sarà affatto lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata"

I segni richiesti sono due uno della sua presenza (para ousia), cioè del rivolgere la sua attenzione particolare alla terra, come quando un imperatore mandava un messaggio specifico che sta per intervenire in una provincia,

e un altro segno del termine del sistema di cose, che poteva riferirsi all'inizio e/o alla fine del termine del sistema di cose.
Data l'esperienza terrena che avevano avuto con Gesù e forse da profezie forse si rendevano conto bene che tra il suo essere fisicamente e spiritualmente presente sulla terra e la sistemazione delle cose ci voleva del tempo.

Aquila58
CITAZIONE in Atti 1:6 chiedono ancora a Gesù quando avrebbe ristabilito il regno d' Israele...
RISPOSTA in realtà gli chiedono se avrebbe ristabilito in "quel tempo" il regno di Israele, ponendo l'accento sul termine "tempo", che di solito è piuttosto lungo. Come risposta Gesù constatò che non stava a loro acquistare conoscenza dei tempi o delle stagioni, avendo precedentemente più volte parlato di un suo lungo viaggio.

A Garoma
Matteo aggiunge "il lettore usi discernimento" perchè riferendosi a uditori ebraici era un invito a chiarire la profezia di Daniele, citata da Gesù che dice "cosa disgustante che causa desolazione dichiarata per mezzo del profeta Daniele".
Luca riferisce parole diverse di Gesù chde non parla della cosa disgustante e non occorre chiarire che cosa significa questa cosa disgustante
13/06/2012 07:29
 
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In una conversazione privata con il loro Maestro sul Monte degli Ulivi, quattro apostoli di Gesù fecero una domanda: “Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” (Matt. 24:3) In quella domanda gli apostoli usarono due espressioni molto interessanti: “tua presenza” e “termine del sistema di cose”. A cosa si riferiscono queste espressioni?

Cominciamo dalla seconda espressione e vediamo cosa si intende per “termine”, vocabolo che traduce il greco syntèleia. Nella Traduzione del Nuovo Mondo il sostantivo syntèleia viene sempre tradotto “termine”, mentre tèlos, un vocabolo greco affine, viene tradotto “fine”. La differenza di significato tra syntèleia e tèlos si può illustrare con la differenza che c’è fra la conclusione di un discorso pronunciato e la sua fine. La conclusione è l’ultima parte del discorso, quella in cui l’oratore dedica un po’ di tempo a ricordare ai presenti l’argomento trattato e spiega in che modo quelle informazioni si applicano a loro. La fine del discorso, invece, è il momento in cui l’oratore scende dal podio. In maniera analoga, nella Bibbia l’espressione “termine [“conclusione”, nt.] del sistema di cose” si riferisce al periodo di tempo che precede e include la fine di tale sistema.

Che dire della “presenza” che gli apostoli menzionarono nella loro domanda? Qui il termine greco originale è parousìa. La parousìa o presenza di Cristo è iniziata quando Gesù è stato insediato come Re in cielo nel 1914 e prosegue fino a includere la “grande tribolazione”, in cui egli verrà per distruggere i malvagi. (Matt. 24:21) Durante questa presenza di Gesù hanno luogo varie cose, tra cui gli “ultimi giorni” di questo sistema di cose malvagio, il radunamento degli eletti e la loro risurrezione alla vita celeste. (2 Tim. 3:1; 1 Cor. 15:23; 1 Tess. 4:15-17; 2 Tess. 2:1) Si può dire che il periodo che costituisce il “termine [syntèleia] del sistema di cose” corrisponde a quello definito presenza (parousìa) di Cristo.

Il fatto che il termine parousìa si riferisca a un lungo periodo di tempo è in armonia con ciò che Gesù disse in relazione alla sua presenza. (Matteo 24:37-39). Si noti che Gesù non paragonò la sua presenza al periodo di tempo relativamente breve in cui si verificò il diluvio dei giorni di Noè. La paragonò invece al periodo di tempo, molto più lungo, che precedette il Diluvio. Quel periodo incluse la costruzione dell’arca da parte di Noè e la sua opera di predicazione, fino al momento in cui il Diluvio arrivò. Quegli avvenimenti si verificarono nel corso di molti decenni. In maniera analoga, la presenza di Cristo include gli avvenimenti che precedono la grande tribolazione e la grande tribolazione stessa. — 2 Tess. 1:6-9.

Con questo in mente gli avvenimenti indicati assumono una visione più chiara.
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13/06/2012 14:40
 
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A Garoma

Grazie tante per la chiarificazione che il sostantivo syntèleia viene sempre tradotto “termine e che l’espressione “termine [“conclusione”, nt.] del sistema di cose” si riferisce al periodo di tempo che precede e include la fine di tale sistema.

Ma aggiungi "....Si può dire che il periodo che costituisce il “termine [syntèleia] del sistema di cose” corrisponde a quello definito presenza (parousìa) di Cristo".

Se il segno si riferisse alla par ousia che comprenderà la fine del sistema, viene relativamente in anticipo di un secolo prima della fine. Mi pare troppo presto.

In Matteo Gesù comincia con dare un segno composito che identifica la stagione: L'albero di fico che dà le sue foglie e poi dà altri messaggi sui giorni, le vigilie, le ore; poi Gesù oltre al segno della par ousia parla anche del segno del figlio dell'uomo che apparirà nei cieli, dopo l'inzio della grande tribolazione, in un periodo di pace relativa.

Penso che nel tempo della fine in cui viviamo tutto Matteo 24 in particolare e i versetti corrispondenti dei sinottici e
le profezie sulla fine di Rivelazione e di Daniele e Ezechiele e Zaccaria ed altri dovrebbero essere analizzati in profondità.

Ad una domanda dei discepoli che penso erano piuttosto confusi dal discorso sulla fine ma certo desiderosi di sapere e chiesero qualcosa (forse versetto di Luca 17:6 che la TNM toglie con un trattino e non mette neanche in nota) ma poi 17:37 "e rispondendo gli dissero: "dove, Signore? Egli disse loro: "dovè il corpo là si raduneranno anche le aquile".
Questo non è una considerazione generica sulle aquile e i corpi di morti ma una risposta al "dove" cioè un segno della fine.
13/06/2012 16:27
 
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(garoma), 13/06/2012 07:29:

I

Il fatto che il termine parousìa si riferisca a un lungo periodo di tempo è in armonia con ciò che Gesù disse in relazione alla sua presenza. (Matteo 24:37-39). Si noti che Gesù non paragonò la sua presenza al periodo di tempo relativamente breve in cui si verificò il diluvio dei giorni di Noè. La paragonò invece al periodo di tempo, molto più lungo, che precedette il Diluvio. Quel periodo incluse la costruzione dell’arca da parte di Noè e la sua opera di predicazione, fino al momento in cui il Diluvio arrivò. Quegli avvenimenti si verificarono nel corso di molti decenni. In maniera analoga, la presenza di Cristo include gli avvenimenti che precedono la grande tribolazione e la grande tribolazione stessa. — 2 Tess. 1:6-9.

Con questo in mente gli avvenimenti indicati assumono una visione più chiara.



Se si fa il paragone, facciamolo fino in fondo.Noé aveva un po più di 500 anni quando fu avvertito da Dio della sua intenzione di distruggere l'umanità. E dato che ne aveva 600 quando il diluvio venne sulla terra, si calcola un periodo di meno di 100 anni. Siamo nel 2012 e dall'inizio della parousia nel 1914 sono passati 98 anni. Per caso vuoi dire che Harmaghedon é per l'anno prossimo?

13/06/2012 16:51
 
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Re: Re:
Angelo.1955, 13/06/2012 16.27:



Se si fa il paragone, facciamolo fino in fondo.Noé aveva un po più di 500 anni quando fu avvertito da Dio della sua intenzione di distruggere l'umanità. E dato che ne aveva 600 quando il diluvio venne sulla terra, si calcola un periodo di meno di 100 anni. Siamo nel 2012 e dall'inizio della parousia nel 1914 sono passati 98 anni. Per caso vuoi dire che Harmaghedon é per l'anno prossimo?



Lungi da me un'idea simile, il riferimento a Noè era solo per indicare una differenza temporale corta o lunga ma non vuole essere affatto un'indicazione dell'esatta durata.


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“Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
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(Isaia 41:10)

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13/06/2012 17:30
 
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Re: Re: Re:
(garoma), 13/06/2012 16:51:


Lungi da me un'idea simile, il riferimento a Noè era solo per indicare una differenza temporale corta o lunga ma non vuole essere affatto un'indicazione dell'esatta durata.





A mio parere Gesù voleva solamente mettere in evidenza la mentalità della gente che occupata nelle cose di tutti i giorni non si accorge del tempo in cui vive e della prossimità del giudizio di Dio. Non c'é nessuna allusione temporale in questo paragone con la durata della "Parousia" Ma solamente uno stato mentale. Come indicazione temporale, ha semplicemente detto che "questa generazione non passera" il punto interrogativo é questo: Quanto dura una generazione?
[Modificato da Angelo.1955 13/06/2012 17:32]
13/06/2012 18:18
 
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Re: Re: Re: Re:
Angelo.1955, 13/06/2012 17.30:



A mio parere Gesù voleva solamente mettere in evidenza la mentalità della gente che occupata nelle cose di tutti i giorni non si accorge del tempo in cui vive e della prossimità del giudizio di Dio. Non c'é nessuna allusione temporale in questo paragone con la durata della "Parousia" Ma solamente uno stato mentale. Come indicazione temporale, ha semplicemente detto che "questa generazione non passera" il punto interrogativo é questo: Quanto dura una generazione?



giorni fa ho trattato questa apparente contraddizione tra la trnaquillità di chi mangia e beve e non si rende conto del tempo che stiamo vivendo, e i problemi come predetti per l'intera umanità.

Questo non nega la drammacità degli ultimi giorni prima che l'intera statua crolli nel caos,

Poichè Cristo stava creando un contrasto tra una situazioni di annuvolamento, e la superficialità della gente.

Possibilmente anche all'inizio di una grande tribolazione ci sarà qualcuno da qualche parte del pianeta che farà come tutti i giorni


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