Genesi8080, 29/04/2013 15:17:
Questo riguarda l'abbigliamento ovviamente... In Numeri comunque, il consiglio non riguarda solo questo, ma anche il distinguersi dal mondo in quanto a speranze, aspirazioni e osservanza della volontà di Geova.. Giusto?
Possiamo approfondire questo concetto? perchè probabimente è questo il punto..
Inserisco alcuni passaggi di pubblicazioni che analizzano la scrittura di Numeri che ti interessa:
Svegliatevi 8.6.1992
Il popolo di Dio è diverso!
‘Perché è tanto sbagliato essere come gli altri ragazzi?’, potresti chiederti. Ebbene, il popolo di Dio è stato diverso da tutti gli altri sin dall’inizio. Un tempo Dio scelse l’antico Israele perché divenisse la sua “speciale proprietà”. (Esodo 19:5) Per gli israeliti questo significava essere diversi da tutti gli altri popoli. In Levitico 18:3 Dio comandò: “Voi non dovete fare come fa il paese d’Egitto, in cui dimoraste; e non dovete fare come fa il paese di Canaan, in cui sto per introdurvi; e non dovete camminare nei loro statuti”.
Gli antichi egizi erano profondamente coinvolti nel degradante culto degli animali. La loro vita era pervasa dalla credenza nell’immortalità dell’anima. L’incesto era comune. Analogamente, il paese di Canaan era saturo di idolatria, perversioni sessuali, spargimento di sangue, sacrifici di bambini e prostituzione. Di conseguenza Dio avvertì: “Non vi rendete impuri mediante nessuna di queste cose . . . Non dovete fare nessuna di tutte queste cose detestabili”. — Levitico 18:24-26.
Geova rinforzò questa esortazione con un codice legale che regolava praticamente ogni aspetto della vita degli israeliti: la dieta (Levitico 11), l’igiene (Deuteronomio 23:12, 13), le pratiche sessuali (Levitico 18:6-23). La Legge stabiliva persino come dovevano vestirsi e acconciarsi! “Si devono fare orli frangiati sui lembi delle loro vesti per tutte le loro generazioni”, disse Geova, “e devono mettere un cordone turchino al di sopra dell’orlo frangiato del lembo”. (Numeri 15:38) I maschi dovevano portare la barba e non dovevano tagliare i “riccioli ai lati della testa”. (Levitico 19:27; 21:5) Questa legge andava rispettata anche se a un ebreo non piacevano gli abiti con la frangia o se preferiva andare in giro sbarbato.
Ora, immagina che ti venga detto che devi farti crescere la barba e vestirti in un certo modo. Non te ne avresti a male, considerandola una violazione dei tuoi diritti personali? Eppure le leggi di Dio servivano a uno scopo importante e benefico. Geova spiegò: “Lo scopo è che vi ricordiate e certamente mettiate in pratica tutti i miei comandamenti e in realtà vi mostriate santi al vostro Dio. Io sono Geova vostro Dio”. (Numeri 15:38-41) Le regole sull’abbigliamento servivano da efficace rammemoratore visivo del fatto che gli ebrei erano diversi: erano un popolo separato, santo a Geova. Le restrizioni dietetiche non solo proteggevano la loro salute, ma contribuivano a evitare che essi si immischiassero socialmente o religiosamente con i non ebrei. In effetti, era praticamente impossibile stare in compagnia di un pagano senza violare qualche aspetto della Legge di Dio. La Legge mosaica servì quindi come un “muro” per mantenere il popolo di Dio separato dalle altre nazioni. — Confronta Efesini 2:14.
W. 15.7.23011
Non seguite ‘il vostro cuore e i vostri occhi’
9 La seconda influenza negativa di cui parleremo proviene dall’interno. Potremmo spiegare di cosa si tratta con questo esempio: se foste in viaggio verso una certa destinazione, vi sognereste di mettere via la cartina e seguire semplicemente l’impulso del momento, magari prendendo ogni strada che sembra promettervi un bel panorama? È chiaro che assecondare ogni vostro impulso vi impedirebbe di raggiungere la vostra meta. A questo proposito possiamo riflettere su un’altra legge data da Geova all’antico Israele. La troviamo in Numeri 15:37-39. (Leggi). Oggi molti troverebbero incomprensibile una legge che prescrivesse di applicare frange e filo turchino ai propri abiti. Ma riuscite a vederne l’importanza? Ubbidire a questa legge aiutava il popolo di Dio a distinguersi e a mantenersi separato dalle nazioni pagane circostanti, il che era fondamentale per ottenere la Sua approvazione e non perderla. (Lev. 18:24, 25) Questa legge, comunque, mette in evidenza una pericolosa influenza che proviene da dentro e che potrebbe impedirci di raggiungere la nostra destinazione, la vita eterna. In che modo?
10 Notate qual era la ragione di questa legge, come spiegò Geova ai suoi servitori: “Non dovete andare dietro ai vostri cuori e ai vostri occhi, che seguite in rapporti immorali”. Geova ha una profonda conoscenza della natura umana, e sa bene con quanta facilità il nostro cuore, ossia la persona interiore, si fa sedurre da ciò che vediamo. La Bibbia pertanto ci avverte: “Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa ed è difficile da correggere. Chi lo può conoscere?” (Ger. 17:9) Vedete dunque com’era appropriato il monito che Geova rivolse agli israeliti? Egli sapeva bene che sarebbero stati inclini a osservare i popoli pagani circostanti e a farsi sedurre da ciò che avrebbero visto. Avrebbero potuto essere tentati di imitare il loro aspetto, per poi adottarne anche pensieri, sentimenti e comportamenti. — Prov. 13:20.
11 Ai nostri giorni è ancora più facile che il nostro ingannevole cuore si faccia sedurre dai sensi. Viviamo in un mondo strutturato per far leva sulle inclinazioni carnali. Come possiamo quindi seguire il principio implicito in Numeri 15:39? Riflettete: se a scuola, al lavoro o nella zona in cui vivete le persone attorno a voi si vestono in maniera sempre più provocante, questo potrebbe influire su di voi? Potreste essere tentati di ‘andare dietro al vostro cuore e ai vostri occhi’ e farvi sedurre da quello che vedete? A quel punto, potreste essere tentati di annacquare le vostre norme adottando un abbigliamento simile? — Rom. 12:1, 2.
12 È molto importante che coltiviamo la padronanza di noi stessi. Se i nostri occhi tendono a vagare e a posarsi dove non dovrebbero, ricordiamo la ferma risoluzione del fedele Giobbe, il quale fece ‘un patto con i suoi occhi’, cioè prese l’irrevocabile decisione di non nutrire un interesse sentimentale per una donna che non fosse sua moglie. (Giob. 31:1) In maniera analoga il re Davide prese questa determinazione: “Non porrò di fronte ai miei occhi nessuna cosa buona a nulla”. (Sal. 101:3) Qualunque cosa possa macchiare la nostra coscienza o compromettere la nostra relazione con Geova è per noi una “cosa buona a nulla”. Questo include qualsiasi tentazione che, attraverso i nostri occhi, possa indurre il nostro cuore a fare il male.
13 D’altra parte, di sicuro non vorremmo mai diventare, per così dire, una “cosa buona a nulla” per gli altri suscitando in loro desideri errati. È per questo che prendiamo sul serio il consiglio ispirato di indossare abiti appropriati e modesti. (1 Tim. 2:9) La modestia non è un concetto che possiamo definire in base ai nostri gusti. Dobbiamo tenere conto della coscienza e della sensibilità degli altri, anteponendo il loro benessere e la loro pace mentale alle nostre preferenze. (Rom. 15:1, 2) La congregazione cristiana è benedetta dalla presenza di migliaia e migliaia di giovani che costituiscono un eccellente esempio sotto questo aspetto. Siamo davvero orgogliosi di loro quando rifiutano di ‘andare dietro al loro cuore e ai loro occhi’ e scelgono invece di fare piacere a Geova in ogni cosa, abbigliamento compreso.