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Papa progetta incontro cristiani-ebrei-Islam

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2013 07:51
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30/05/2013 07:50
 
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"Rifiuto violenza e terrorismo in nome di Dio"

Francesco, riferiscono fonti governative israeliane, ne avrebbe parlato con Peres il 30 aprile: "Dio non ha autorizzato nessuno ad uccidere il prossimo". Stamane sotto la pioggia e senza riparo, Bergoglio ha percorso Piazza San Pietro sulla jeep scoperta per salutare i fedeli: "Non abbiate paura di essere genitori"

CITTA' DEL VATICANO - Il Papa intende "promuovere a Roma un incontro con i leader religiosi delle tre fedi monoteiste" per testimoniare "agli occhi del mondo l'impegno per la pace e il rifiuto della violenza e del terrorismo in nome di Dio". Francesco, riferiscono fonti governative israeliane, lo ha detto a Simon Peres nel loro incontro del 30 aprile.

Nel corso del colloquio di circa un mese fa, secondo quanto si apprende da fonti israeliane, Peres ha parlato al Papa della grave minaccia costituita da "quanti in nome di Dio compiono atti di terrorismo" e di come si debba proclamare "a voce alta che Dio non ha autorizzato nessuno ad uccidere il prossimo". A queste parole, Francesco ha risposto illustrando al presidente israeliano il suo progetto di convocare un grande meeting interreligioso ma, al momento, non si conoscono ulteriori dettagli.

E' comunque un incontro per cui il presidente Peres ha espresso tutta la sua preoccupazione. Soprattutto per la strumentalizzazione della religione ai fini della violenza e alla quale il Papa ha risposto confidando il suo progetto, da definire nei particolari, di convocare l'incontro interreligioso in grande stile.

Oggi Papa Bergoglio, sfidando la pioggia battente che caduta sulla Capitale, ha parlato ai 90mila fedeli riuniti in Piazza San Pietro per l'Udienza generale del mercoledì: "Anche il Papa e la chiesa hanno peccati e imperfezioni".

"Alcuni dicono - ha detto - : 'Cristo sì, la Chiesa no', ovvero: 'credo in Dio ma non nei preti'. Ma la Chiesa è la grande famiglia dei figli di Dio e ha anche aspetti umani, ci sono nei suoi membri imperfezioni, peccati. Anche il Papa ne ha, e ne ha tanti". "Ma il bello - ha continuato il Pontefice - è che quando ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia di Dio. Dio sempre perdona".

"Amate la Chiesa cari fratelli e sorelle - ha esortato rivolto ai pellegrini di lingua francese -, essa è l'opera di Dio". "Quando leggiamo i Vangeli, vediamo che Gesù raduna intorno a sè una piccola comunità che accoglie la sua parola, lo segue, condivide il suo cammino, diventa la sua famiglia, e con questa comunità Egli prepara e costruisce la sua Chiesa", ha detto ancora il Pontefice ricordando che "la Chiesa è famiglia in cui si ama e si è amati". "Domandiamoci oggi: quanto amo io la Chiesa? Prego per lei? Mi sento parte della famiglia della Chiesa? Che cosa faccio perché sia una comunità in cui ognuno si senta accolto e compreso, senta la misericordia e l'amore di Dio che rinnova la vita?", ha suggerito. "La fede - ha poi concluso - è un dono e un atto che ci riguarda personalmente, ma Dio ci chiama a vivere insieme la nostra fede, come famiglia, come Chiesa".

"Non abbiate paura di essere genitori". "La paternità è un dono di Dio e una grande responsabilità per dare una nuova vita, la quale è un'irripetibile immagine di Dio. Non abbiate paura di essere genitori. Molti di voi certamente diventeranno padri!", ha aggiunto Papa Francesco, rivolgendosi ai giovani presenti oggi all'Udienza generale. "Siate anche aperti alla paternità spirituale, un grande tesoro della nostra fede. Dio vi doni la ricchezza e la irradiazione della sua paternità e vi colmi della sua gioia", ha chiesto loro. "Ricordate - ha aggiunto - che Dio è padre di ciascuno di noi. È modello di ogni paternità, anche di quella terrena. Non dimenticate di rendere grazie a Dio per il vostro genitore". "Ciascuno di noi - ha detto ancora - deve tanto al padre eterno che ci ha trasmesso la vita".

"Dio dà quello che chiediamo, ma a modo divino". Bergogno ha ricordato, durante la messa a Santa Marta, che "il Signore sempre ci dà quello che chiediamo, ma al suo modo divino". "Io ricordo una volta, - ha raccontato Francesco - ero in un momento buio della mia vita spirituale e chiedevo una grazia dal signore. Poi sono andato a predicare gli esercizi alle suore e l'ultimo giorno si confessano. È venuta a confessarsi una suora anziana, più di 80 anni, ma con gli occhi chiari, proprio luminosi: era una donna di Dio. Poi alla fine l'ho vista tanto donna di Dio che le ho detto: 'Ma suora, come penitenza preghi per me, perché ho bisogno di una grazia, eh? Se lei la chiede al Signore, me la darà sicurò. Lei si è fermata un attimo, come se pregasse, e mi ha detto questo: 'Sicuro che il signore le darà la grazia ma, non si sbagli: al suo modo divino'. Questo mi ha fatto tanto bene. Sentire che il Signore sempre ci dà quello che chiediamo, ma al suo modo divino. E il modo divino è questo fino alla fine". "Il modo divino - ha spiegato Francesco - coinvolge la croce, non per masochismo: no, no! Per amore. Per amore fino alla fine".

Il tweet. "La Chiesa nasce dal gesto supremo di amore della Croce, dal costato aperto di Gesù. La Chiesa è una famiglia in cui si ama e si è amati", è il nuovo tweet di Papa Francesco

(29 maggio 2013) © Riproduzione riservata

www.repubblica.it/esteri/2013/05/29/news/papa_anche_io_e_chiesa_abbiamo_peccati_ma_dio_perdona_sempre-59894711/?ref...

[Modificato da Hal.9000 30/05/2013 07:51]
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