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TESTIMONIANZA CRISTIANE SULLA DIVINITA' DI GESU'

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2013 12:01
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14/09/2013 03:27
 
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"Lo scettro della maestà di Dio, il Signore Gesù Cristo, non venne nel fragore della spavalderia e dell’orgoglio" (Lettera di Clemente ai Romani 16:2) ca 105 d.C.

"Il nostro Dio, Gesù Cristo è stato portato nel seno di Maria, secondo l'economia di Dio, del seme di David e dello Spirito Santo" (Lettera di Ignazio di Antiochia agli Efesini 18:2) ca 107 d.C.

"Guardatevi dunque da questi. Ciò sarà possibile non gonfiandovi e non separandovi da Dio Gesù Cristo, dal vescovo e dai precetti degli apostoli" (Lettera di Ignazio di Antiochia ai Tralliani 7:2) ca 107 d.C.

"Ignazio, Teoforo, a colei che ha ricevuto misericordia nella magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo suo unico figlio, la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono, nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro" (Ignazio di Antiochia, Lettera ai Romani, Introduzione) ca 107 d.C.

"Lasciate che io sia imitatore della passione del mio Dio. Se qualcuno l’ha in sé, comprenda quanto desidero e mi compatisca conoscendo ciò che mi opprime" (Ignazio di Antiochia, Lettera ai Romani, Paragrafo 6:3) ca 107 d.C.

"Gloria a Gesù Cristo Dio che vi ha resi così saggi. Ho constatato che siete perfetti nella fede che non muta, come inchiodati nel corpo e nell'anima alla croce di Gesù Cristo e confermati nella carità del Suo sangue" (Ignazio di Antiochia, Lettera agli Smirnesi, Paragrafo 1:1) ca 107 d.C.

"Vi prego di essere forti nel Dio nostro Gesù Cristo e in lui rimanete nell'unità e sotto la vigilanza di Dio. Saluto Alce, nome a me caro. State bene nel Signore" (Lettera di Ignazio a Policarpo, Paragrafo 8:3) ca 107 d.C.

"Egli mandò il Verbo come sua grazia, perché si manifestasse al mondo. Disprezzato dal popolo, annunziato dagli apostoli, fu creduto dai pagani. Egli fin dal principio apparve nuovo ed era antico, e ognora diviene nuovo nei cuori dei fedeli. Egli eterno, in eterno viene considerato figlio" (Lettera a Diogneto 11:3-5) ca 160 d.C.

"Forse, come qualcuno potrebbe pensare, lo inviò per la tirannide, il timore e la prostrazione? 4. No certo. Ma nella mitezza e nella bontà come un re manda suo figlio, lo inviò come Dio e come uomo per gli uomini; lo mandò come chi salva, per persuadere, non per far violenza. A Dio non si addice la violenza" (Lettera a Diogneto 7:3) ca 160 d.C.

"Così ciò che è partito da Dio è Dio e Figlio di Dio e un Dio unico entrambi: secondo nell'ordine, costituì numero per grado, non per condizione, e dalla matrice non si distaccò, ma emanò. Orbene questo raggio di Dio, come per l’addietro era sempre preannunziato, in una vergine disceso e presa nel suo grembo forma di carne, nasce uomo unito a Dio. La carne, plasmata di spirito, si nutre, cresce, parla, ammaestra, opera: è Cristo" (Tertulliano, Apologetico 21:13-14) ca 197 d.C.

"Chiunque sia Gesù Cristo - mi sia permessa, per ora, l’espressione che io uso -, il Signore nostro, Figlio di Dio, qualunque Esso sia, Dio e uomo, qualunque sia la materia di cui Esso, come uomo, si sia rivestito, Maestro di una fede, qualunque essa voglia essere, e che ci assicurò una ricompensa, qualunque essa sia per essere, durante il Suo soggiorno sulla terra, Egli manifestò che cosa fosse, che cosa fosse stato, quale la volontà del Padre Suo, che Egli seguiva, quali i doveri a cui l’uomo doveva piegarsi e che doveva compiere: e tutto ciò Costui lo rendeva chiaro ed aperto, parlando o in mezzo al popolo o ai Suoi discepoli, in disparte" (Tertulliano, Contro gli eretici 20) ca 200 d.C.

"Affermavano inoltre che tutta la loro colpa o errore consisteva nell'esser soliti riunirsi prima dell’alba e intonare a cori alterni un inno a Cristo come se fosse un Dio, e obbligarsi con giuramento non a perpetrare qualche delitto, ma a non commettere né furti, né frodi, né adulteri, a non mancare alla parola data e a non rifiutare la restituzione di un deposito, qualora ne fossero richiesti" (Plinio il giovane, Lettera di Plinio a Traiano, Epistularum 10:96) Fonte extracristiana ca 110 d.C.

"Allora Proteo venne a conoscenza della portentosa dottrina dei cristiani, frequentando in Palestina i loro sacerdoti e scribi. E che dunque? In un batter d’occhio li fece apparire tutti bambini, poiché egli tutto da solo era profeta, maestro del culto e guida delle loro adunanze, interpretava e spiegava i loro libri, e ne compose egli stesso molti, ed essi lo veneravano (Proteo) come un Dio, se ne servivano come legislatore e lo avevano elevato a loro protettore a somiglianza di colui che essi venerano (come un Dio) tuttora, l’uomo che fu crocifisso in Palestina (Gesù) per aver dato vita a questa nuova religione" (Luciano di Samosata, La morte di Peregrino) Fonte extracristiana ca 185 d.C.


DOMANDO: Queste scritti nn dimostrano che i primi cristiani credevano che Gesù era Dio onnipotente?
14/09/2013 12:00
 
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Re:
Armando(86), 14/09/2013 03:27:

"Lo scettro della maestà di Dio, il Signore Gesù Cristo, non venne nel fragore della spavalderia e dell’orgoglio" (Lettera di Clemente ai Romani 16:2) ca 105 d.C.

"Il nostro Dio, Gesù Cristo è stato portato nel seno di Maria, secondo l'economia di Dio, del seme di David e dello Spirito Santo" (Lettera di Ignazio di Antiochia agli Efesini 18:2) ca 107 d.C.

"Guardatevi dunque da questi. Ciò sarà possibile non gonfiandovi e non separandovi da Dio Gesù Cristo, dal vescovo e dai precetti degli apostoli" (Lettera di Ignazio di Antiochia ai Tralliani 7:2) ca 107 d.C.

"Ignazio, Teoforo, a colei che ha ricevuto misericordia nella magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo suo unico figlio, la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono, nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro" (Ignazio di Antiochia, Lettera ai Romani, Introduzione) ca 107 d.C.

"Lasciate che io sia imitatore della passione del mio Dio. Se qualcuno l’ha in sé, comprenda quanto desidero e mi compatisca conoscendo ciò che mi opprime" (Ignazio di Antiochia, Lettera ai Romani, Paragrafo 6:3) ca 107 d.C.

"Gloria a Gesù Cristo Dio che vi ha resi così saggi. Ho constatato che siete perfetti nella fede che non muta, come inchiodati nel corpo e nell'anima alla croce di Gesù Cristo e confermati nella carità del Suo sangue" (Ignazio di Antiochia, Lettera agli Smirnesi, Paragrafo 1:1) ca 107 d.C.

"Vi prego di essere forti nel Dio nostro Gesù Cristo e in lui rimanete nell'unità e sotto la vigilanza di Dio. Saluto Alce, nome a me caro. State bene nel Signore" (Lettera di Ignazio a Policarpo, Paragrafo 8:3) ca 107 d.C.

"Egli mandò il Verbo come sua grazia, perché si manifestasse al mondo. Disprezzato dal popolo, annunziato dagli apostoli, fu creduto dai pagani. Egli fin dal principio apparve nuovo ed era antico, e ognora diviene nuovo nei cuori dei fedeli. Egli eterno, in eterno viene considerato figlio" (Lettera a Diogneto 11:3-5) ca 160 d.C.

"Forse, come qualcuno potrebbe pensare, lo inviò per la tirannide, il timore e la prostrazione? 4. No certo. Ma nella mitezza e nella bontà come un re manda suo figlio, lo inviò come Dio e come uomo per gli uomini; lo mandò come chi salva, per persuadere, non per far violenza. A Dio non si addice la violenza" (Lettera a Diogneto 7:3) ca 160 d.C.

"Così ciò che è partito da Dio è Dio e Figlio di Dio e un Dio unico entrambi: secondo nell'ordine, costituì numero per grado, non per condizione, e dalla matrice non si distaccò, ma emanò. Orbene questo raggio di Dio, come per l’addietro era sempre preannunziato, in una vergine disceso e presa nel suo grembo forma di carne, nasce uomo unito a Dio. La carne, plasmata di spirito, si nutre, cresce, parla, ammaestra, opera: è Cristo" (Tertulliano, Apologetico 21:13-14) ca 197 d.C.

"Chiunque sia Gesù Cristo - mi sia permessa, per ora, l’espressione che io uso -, il Signore nostro, Figlio di Dio, qualunque Esso sia, Dio e uomo, qualunque sia la materia di cui Esso, come uomo, si sia rivestito, Maestro di una fede, qualunque essa voglia essere, e che ci assicurò una ricompensa, qualunque essa sia per essere, durante il Suo soggiorno sulla terra, Egli manifestò che cosa fosse, che cosa fosse stato, quale la volontà del Padre Suo, che Egli seguiva, quali i doveri a cui l’uomo doveva piegarsi e che doveva compiere: e tutto ciò Costui lo rendeva chiaro ed aperto, parlando o in mezzo al popolo o ai Suoi discepoli, in disparte" (Tertulliano, Contro gli eretici 20) ca 200 d.C.

"Affermavano inoltre che tutta la loro colpa o errore consisteva nell'esser soliti riunirsi prima dell’alba e intonare a cori alterni un inno a Cristo come se fosse un Dio, e obbligarsi con giuramento non a perpetrare qualche delitto, ma a non commettere né furti, né frodi, né adulteri, a non mancare alla parola data e a non rifiutare la restituzione di un deposito, qualora ne fossero richiesti" (Plinio il giovane, Lettera di Plinio a Traiano, Epistularum 10:96) Fonte extracristiana ca 110 d.C.

"Allora Proteo venne a conoscenza della portentosa dottrina dei cristiani, frequentando in Palestina i loro sacerdoti e scribi. E che dunque? In un batter d’occhio li fece apparire tutti bambini, poiché egli tutto da solo era profeta, maestro del culto e guida delle loro adunanze, interpretava e spiegava i loro libri, e ne compose egli stesso molti, ed essi lo veneravano (Proteo) come un Dio, se ne servivano come legislatore e lo avevano elevato a loro protettore a somiglianza di colui che essi venerano (come un Dio) tuttora, l’uomo che fu crocifisso in Palestina (Gesù) per aver dato vita a questa nuova religione" (Luciano di Samosata, La morte di Peregrino) Fonte extracristiana ca 185 d.C.


DOMANDO: Queste scritti nn dimostrano che i primi cristiani credevano che Gesù era Dio onnipotente?



No Armando!
A parte il fatto che ci troviamo già in piena ekklesìa gentile-cristiana, essendo ormai la primitiva ekklesìa giudeo cristiana già scomparsa.
presto il sincretismo greco avrebbe condotto i Padri ad uscire dal paradigma giudaico,per cui Cristo è Dio nel senso per cui lo è per l' autore della lettera agli Ebrei, che applica il Salmo 45:6 al Cristo preesistente in Ebrei 1:8.
Poi, non mi pare che possiamo attingere da Ignazio che attesta l' esistenza di un solo episkopos di stampo monarchico laddove nella primitiva ekklesìa cristiana episkopos e presbyteros erano pressocchè identica figura e laddove non vi era alcun episkopos unico in nessuna città (Atti 20:17, 28 ; Tito 1:5-7 ; Filipp. 1:1)!

"Guardatevi dunque da questi. Ciò sarà possibile non gonfiandovi e non separandovi da Dio Gesù Cristo, dal vescovo e dai precetti degli apostoli" (Lettera di Ignazio di Antiochia ai Tralliani 7:2) ca 107 d.C.
[Modificato da Aquila-58 14/09/2013 12:01]
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