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Ultimo Aggiornamento: 31/12/2013 01:14
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09/10/2013 09:35
 
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I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. 2. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. 3. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. 4. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. 5. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. 6. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati. 7. Mettono in comune la mensa, ma non il letto. 8. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. 9. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. 10. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. 11. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. 12. Non sono conosciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere. 13. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano. 14. Sono disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria. Sono oltraggiati e proclamati giusti. 15. Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano. 16. Facendo del bene vengono puniti come malfattori; condannati gioiscono come se ricevessero la vita. 17. Dai giudei sono combattuti come stranieri, e dai greci perseguitati, e coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell'odio.



Da "Lettera a Diogneto" II SECOLO dopo Cristo.
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Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
09/10/2013 14:46
 
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Mi piace che si riportino testi antichi, che, una volta ben tradotti e comprese le situazioni storiche, possono servire per oggi.

Ciò che dice questo testo circa i cristiani del primo-secondo secolo non va preso come oro colato.


I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. 2. Infatti, non abitano città proprie,

né usano un gergo che si differenzia;


Non avevano una lingua propria, ma circa gli argomenti dei loro insegnamenti e loro libri penso fossero altrettanto particolari, e controversi, forse anche all'interno dei cristiani, come gli insegnamenti attuali ad esempio degli psicoanalisti o dei seguaci di hare Krisna per noi occidentali.


né conducono un genere di vita speciale.

Mi pare che la loro moralità ora come allora li separava dagli altri


3. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi


Anche ora mi pare avvenga lo stesso


né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri.


Sono d'accordo ed è così anche oggi


4. Vivendo in città greche e barbare, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale.
.....


Essendo il mondo di allora o greco o barbaro, pur esendovi specificità cittadine e regionali, questo adeguarsi ai costumi del luogo non mi pare sarebbe ai nostri giorni degno di nota; se mai è degno di nota il contrario, cioè che egli considerasse paradossale adeguarsi al luogo dove si abita; ma penso che qui ancora risentissero dell'influenza giudaica, e dei forti regionalismi all'interno dell'impero.

come a ciascuno è capitato,


Questa frase testimonia che il luogo di residenza di allora non era quasi mai scelto ma frutto per lo più del caso


5. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera.

6. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati.


Era una pratica diffusa l'eliminazione fisica dei neonati considerati difettosi; non era così per i cristiani.


7. Mettono in comune la mensa, ma non il letto.

Non fanno fornicazione


8. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne.

penso che "carne" fosse e sia un concetto particolare alla cosiddetta setta dei cristiani
09/10/2013 15:17
 
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Re:
[:123796696=speculator, 09/10/2013 14:46]


Ciò che dice questo testo circa i cristiani del primo-secondo secolo non va preso come oro colato.



Fai conto che questo è uno spaccato del secondo secolo e lo trovo molto aderente nei contenuti,siamo già in un periodo di apostasia diffusa ma lo spirito dello scritto richiama senza dubbio al primitivo uso cristiano nel vivere la loro fede dentro citta greche o "barbare".

Si mette in risalto la separazione benchè conviventi nello stesso luogo e aventi la stessa lingua e costumi......mi ricordano molto i TDG odierni... [SM=g10765] [SM=g2410191]
[Modificato da (Gladio) 09/10/2013 15:18]
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Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
09/10/2013 15:24
 
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una bella testimonianza del vivere il cristinesimo ancora agli albori, nel secondo secolo..
cambiando lo stile e il linguaggio, potrebbe essere scritto da uno di noi..
09/10/2013 21:15
 
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9. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo.

Vuole dire che l'ubbidienza ultima era, ed è , al Cristo.


Non sono conosciuti ...... vengono condannati ...... vengono puniti come malfattori..... condannati ..... Sono uccisi,.... Sono poveri .... mancano di tutto .... Sono disprezzati .... Sono oltraggiati... Sono ingiuriati.... sono maltrattati

Non riconosco nelle parole precedenti le difficoltà dei fratelli europei o americani, anche se so che in varie parti del mondo i fratelli hanno dovuto affrontare queste difficoltà.


Dai giudei sono combattuti come stranieri

Questo conferma quanto sopra ho scritto che il discorso sui barbari e Greci escludeva gli Ebrei che erano un punto di riferimento dei cristiani per la cittadinanza, riferita al cielo.


da tutti vengono perseguitati ..... dai greci perseguitati


Sono perseguitati in tutto l'impero, essendo il greco la lingua base dell'impero.

e .. li odiano

La situazione riguardo al mondo, che penso sia esagerata dallo scrittore, per noi ora è futura, penso.
09/10/2013 22:41
 
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Re:
[:123800901=speculator, 09/10/2013 21:15]


Dai giudei sono combattuti come stranieri



Questo conferma quanto sopra ho scritto che il discorso sui barbari e Greci escludeva gli Ebrei che erano un punto di riferimento dei cristiani per la cittadinanza, riferita al cielo.


Forse ti riferisci agli ebrei cristiani e non agli ebrei carnali





e .. li odiano



La situazione riguardo al mondo, che penso sia esagerata dallo scrittore, per noi ora è futura, penso.




No non è esagerata affatto ,Celso un intellettuale pagano dell'epoca scrive:Sono folli e cercano di risvegliare contro di se l'ira di imperatori e potentati,che li porta a maltrattamenti e torture o persino alla morte.Non giurano per la sorte dell'imperatore.

Allora nel cristianesimo dei primi secoli non erano affatto ben visti e ci sono numerose testimonianze al riguardo.





[Modificato da (Gladio) 09/10/2013 22:41]
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Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
10/10/2013 00:50
 
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Forse ti riferisci agli ebrei cristiani e non agli ebrei

Pare che ebrei cristiani e cristiani siano andati d'accordo all'interno delle congregazioni e delle sinagoche per molti dei primi secoli; almeno fino alla rivolta del 135 circa tutti i primi vescovi di Gerusalemme sono ebrei; poi non hanno potuto perchè era proibito agli ebrei entrare in città (Aelia).

L'ebraismo aveva molto peso nelle primitive comunità cristiane, dato che nella lettera a Diogneto citata si parla di greci e di barbari e non di ebrei, che, essendo vicini, penso sono dati per scontati e membri dell'Israele spirituale (cittadinanza in cielo). Non vedo ragione di tralasciarli.

Invece una divisione precoce tra cristiani e ebrei tradizionalisti è evidente dagli atti degli apostoli e dalle lettere di Paolo, sempre e quaso solo da loro perseguitato. Le persecuzioni da parte dei fanatici ebrei le darei per accertate biblicamente.

Celso scrive circa nel 175-180 e critica sia ebrei che cristiani e tu stesso scrivi ma veramente è notoriamente polemico.


Allora nel cristianesimo dei primi secoli non erano affatto ben visti e ci sono numerose testimonianze al riguardo


che non fossero affatto ben visti e che fossero mal visti è probabile, vista la loro strana religione, ma una cosa è essere mal visti e un'altra esssere odiati e perseguitati eccetera.

Le persecuzioni pesanti, (e tralasciamo quelle reattive a ciò che hanno combinato nel 66-72 contro Roma e che hanno fatto nel 135 contro Roma ancora), sono iniziate con Settimio Severo e Caracalla (la bestia) e Decio fu il primo a richiedere ufficialmente che i cristiani dovessereo sacrificare ed avere un certificato (libellum) di sacrificio; ma siamo in un periodo di invasioni barbariche a seguito di guerre civili e quindi di sangue continuo che esacerbava gli animi.

Ma già Ignazio di Antiochia, morto circa nel 107, esaltava il versamento del suo sangue e voleva assolutamente diventare "grano per le macine dei leoni" eccetera: vomitevolissimamente retorica del sangue; ripeto: vomitevole e precoce retorica del sangue.

10/10/2013 16:53
 
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Re:
speculator, 10/10/2013 00:50:


Forse ti riferisci agli ebrei cristiani e non agli ebrei

Pare che ebrei cristiani e cristiani siano andati d'accordo all'interno delle congregazioni e delle sinagoche per molti dei primi secoli; almeno fino alla rivolta del 135 circa tutti i primi vescovi di Gerusalemme sono ebrei; poi non hanno potuto perchè era proibito agli ebrei entrare in città (Aelia).

L'ebraismo aveva molto peso nelle primitive comunità cristiane, dato che nella lettera a Diogneto citata si parla di greci e di barbari e non di ebrei, che, essendo vicini, penso sono dati per scontati e membri dell'Israele spirituale (cittadinanza in cielo). Non vedo ragione di tralasciarli.

Invece una divisione precoce tra cristiani e ebrei tradizionalisti è evidente dagli atti degli apostoli e dalle lettere di Paolo, sempre e quaso solo da loro perseguitato. Le persecuzioni da parte dei fanatici ebrei le darei per accertate biblicamente.

Celso scrive circa nel 175-180 e critica sia ebrei che cristiani e tu stesso scrivi ma veramente è notoriamente polemico.


Allora nel cristianesimo dei primi secoli non erano affatto ben visti e ci sono numerose testimonianze al riguardo


che non fossero affatto ben visti e che fossero mal visti è probabile, vista la loro strana religione, ma una cosa è essere mal visti e un'altra esssere odiati e perseguitati eccetera.

Le persecuzioni pesanti, (e tralasciamo quelle reattive a ciò che hanno combinato nel 66-72 contro Roma e che hanno fatto nel 135 contro Roma ancora), sono iniziate con Settimio Severo e Caracalla (la bestia) e Decio fu il primo a richiedere ufficialmente che i cristiani dovessereo sacrificare ed avere un certificato (libellum) di sacrificio; ma siamo in un periodo di invasioni barbariche a seguito di guerre civili e quindi di sangue continuo che esacerbava gli animi.

Ma già Ignazio di Antiochia, morto circa nel 107, esaltava il versamento del suo sangue e voleva assolutamente diventare "grano per le macine dei leoni" eccetera: vomitevolissimamente retorica del sangue; ripeto: vomitevole e precoce retorica del sangue.





Guarda che il passo dove Celso parla della persecuzione non è rivolto agli ebrei ma ai cristiani.
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Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
12/10/2013 20:56
 
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TRATTO DA WIKIPEDIA

......Celso prepara la propria argomentazione polemica elencando i dileggi indirizzati dagli ebrei ai cristiani: Gesù sarebbe nato da un adulterio e sarebbe stato educato da maghi in Egitto; la sua pretesa dignità divina mal si concilierebbe se non per paradosso, con la sua povertà e la sua morte miserabile; il cristianesimo non troverebbe fondamento nelle profezie dell'Antico Testamento e l'idea di una resurrezione (quella di Gesù) che si è manifestata solo ad alcuni suoi adepti sarebbe una sciocchezza.

Ma Celso sostiene anche che gli ebrei non sono meno ridicoli degli avversari che attaccano; questi affermano che il salvatore dal Cielo è venuto, quelli ancora aspettano la sua venuta: tuttavia gli ebrei hanno quantomeno la dignità di una nazione antica con una fede antica. L'idea di un'incarnazione di Dio è per Celso assurda:.....

Per Celso c'era distinzione tra ebrei e cristiani ma entrambi erano da lui male considerati.
12/10/2013 22:39
 
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Re:
speculator, 12/10/2013 20:56:


TRATTO DA WIKIPEDIA



Ma Celso sostiene anche che gli ebrei non sono meno ridicoli degli avversari che attaccano; questi affermano che il salvatore dal Cielo è venuto, quelli ancora aspettano la sua venuta: tuttavia gli ebrei hanno quantomeno la dignità di una nazione antica con una fede antica. L'idea di un'incarnazione di Dio è per Celso assurda:.....

Per Celso c'era distinzione tra ebrei e cristiani ma entrambi erano da lui male considerati.




Si ma il passo che citavo:Sono folli e cercano di risvegliare contro di se l'ira di imperatori e potentati,che li porta a maltrattamenti e torture o persino alla morte.Non giurano per la sorte dell'imperatore.
Lo riferisce ai cristiani
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Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
13/10/2013 23:08
 
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Dal 96 anno di uccisione di Domiziano al 180 morte di Marco Aurelio Roma ebbe il periodo più florido e pacifico della sua storia e questi sono gli imperatori: Nerva, Traiano, Adriano Antonino, Lucio Vero e Marco Aurelio


Celso, circa 180, scrive: Sono folli

chiaramente qui è polemico

e cercano di risvegliare contro di se l'ira di imperatori

non me li vedo proprio i cristiani che fanno arrabbiare Marco Aurelio, anche se ci furono persecuzioni con Traiano e Marco Aurelio


e potentati

, erano i governatori corrotti di turno di cui la storia di Roma è piena

che li porta a maltrattamenti e torture o persino alla morte.

La morte da uno polemico come Celso viene data come ....persino, cioè poco probabile.

In sintesi furono perseguitati dai capetti o governatorucci locali per arie ragioni.
29/12/2013 22:33
 
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sono condannati e gioiscono?? ma non penso che Gesù gioiva all'idea di essere condannato

non noto questo spirito nelle scritture, vè un senso di intendere il gioire, frainteso dopo nei secoli col senso del masochismo tipo kamikaze; oggi possiamo dire che a motivo della predicazione siamo perseguitati, e possiamo gioire per quei fratelli che sono rimasti fedeli, o che possiamo considerarla una gioia il fatto che per la nostra fedeltà siamo perseguitati, gioiosi per la dimostrazione di fede non rinnegata, non perchè torturati come erroneamente interpretarono poi successivamente i kamikaze... cristiani ?? )
[Modificato da dispensa. 29/12/2013 22:35]
31/12/2013 01:14
 
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Ignazio di Antiochia fu uno degli esaltatori del sacrificio cruento cioè le mie ossa sono seme per le macine dei leoni; anche Tertulliano affermò più tardi che il sangue era il seme dei cristiani; dopo la crisi prefinale dell'impero degli anni 230-280 il riferimento al sangue e all'eliminazione fisica e mentale degli avversari divenne diffusa.
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