Chiaramente mi vengono in mente passi scritturali, dove è comandato di non mettersi sotto al giogo con gli infedeli, dove si dice di non sedercisi neanche a mensa.
Chiedo più che altro una delucidazione, perché se è vero che molto è in base a coscienza, è anche vero che altro va sulla base della Parola del Signore.
Il marito di mia madre dice che non faccio nulla di male se non aiutarlo, ma è anche vero che mi sembra di fornire a quest'uomo gli strumenti per una falsa adorazione.
È altresì vero che non potendo evitare una convivenza, mi sento alle strette in questo senso.
Se agisco aiutando il marito di mia madre, il clima si distende e non ci sono conflitti, ma mi sembra, alla luce di una visione scritturale per la quale chiedo sostegno ulteriore da parte vostra, di procurare a quest'uomo, uno strumento di falsa adorazione.
Or se invece mi rifiuto, si crea una grave tensione in casa che impedisce una convivenza pacifica.
Chiaramente la decisione finale appartiene a me, ma volevo chiedervi se è possibile, di fornirmi un sostegno scritturale accompagnato da una vostra eventuale opinione.
A volte mi sembra di cadere in un certo "estremismo" che altera la mia fede. È vero che lo spirito produce cambiamento, ma se questo dev'essere in peggio, certamente non vien dallo spirito.
Vi ringrazio sin da subito,
Antonio.