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Perché l'ateo non crede

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2015 20:24
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10/03/2015 21:24
 
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barnabino, 10/03/2015 21:14:



per convertire gli atei basta raccontargli che Genesi è una favoletta per i bambini? Chissà perché a volte mi sento veggente...

Shalom




oppure un mito, come si impastano la bocca certi apologeti internettiani che fanno dell' "antilogia" nei confronti dei cristiani testimoni di Geova la ragione di vita .... [SM=g27987]

E noi a continuare a predicare un Dio che ha stabilito in principio quello che è il suo proposito per l' uomo (Gen. 1:28), proposito che adempirà totalmente per mezzo di un susseguirsi di patti stabiliti nel corso della storia umana....




[Modificato da Aquila-58 10/03/2015 21:43]
11/03/2015 08:53
 
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Per l'ateo, solo credere in DIO è un atto di fede, mentre credere che DIO non esiste equivale a NON credere in ciò che non si è mai visto. Il credente risponde che DIO non lo ha mai visto, ma vede le sue opere tutti i giorni, quindi DIO deve esistere per forza. A questo punto l'ateo risponde che, siccome nessuno ha mai visto DIO all'opera, nessuno può affermare che il mondo intorno a noi sia opera di DIO, e ne conclude che, se prima pensava che credere in DIO fosse un atto di fede, ora pensa che credere in DIO sia un atto di ignoranza.[\quote]

Se abbiamo compreso che l'esistenza di Dio è esperienziale quello che desumi parlando d'ignoranza è una conclusione errata. Prova a sostituire a Dio qualunque altra cosa la cui dimostrazione d'esistenza sia data esclusivamente dall'esperirla. Proviamo con l'amore? Ora riscrivo il tuo passo quotato sostituendo ad "ateo" il "non innamorato" e a "credente" "l'innamorato".

Per il non innamorato, solo credere nell'amore è un atto di fede, mentre credere che l'amore non esiste equivale a NON credere in ciò che non si è mai visto. L'innamorato risponde che l'amore non lo ha mai visto, ma vede le sue opere tutti i giorni, quindi l'amore deve esistere per forza. A questo punto il non innamorato risponde che, siccome nessuno ha mai visto l'amore all'opera, nessuno può affermare che il mondo intorno a noi sia opera dell'amore, e ne conclude che, se prima pensava che credere nell'amore fosse un atto di fede, ora pensa che credere nell'amore sia un atto di ignoranza.

Credo sia superfluo commentare l'insussistenza di tale argomentazione.
11/03/2015 09:05
 
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Re:
barnabino, 10/03/2015 21:14:




Vuoi scommettere che torneremo a parlare del racconto della creazione come esposto nella Genesi?



E tu vuoi scommettere che l'ateismo è tutta colpa del racconto di Genesi e dunque per convertire gli atei basta spiegargli che Genesi è una favoletta per i bambini? Chissà perché a volte mi sento veggente...



Ma vedete! Siccome sono in molti a credere che il racconto di genesi sia una favoletta. Soprattutto il racconto di Adamo ed Eva. Evito di discutere se il racconto sia letterale o non lo sia. Io mi concentro, ad esempio sul racconto di Adamo ed Eva, a far capire alle persone il significato. E cioè la disubbidienza a Dio. E poi faccio notare quanta malvagità c'è in questo mondo oggi a dimostrare l'esistenza di un mondo alienato da Dio. Tutto a conferma di quanto sia significativo il racconto della caduta dell'uomo nel peccato. In fin dei conti è questo che ci interessa insegnare.

Poi faccio notare dicendo: "E' un racconto troppo semplice? Una favoletta? Dio ci dice sempre le cose in maniera semplice. Mai in maniera complessa".

Secondo me andare a discutere se il racconto di Genesi sia letterale o non lo sia, rischierebbe di farci fare solo discorsi inutili. Chi vuol capire poi capirà come stanno veramente le cose.

Ho paura però. Che rischiamo di andare di nuovo OT. E allora dovremmo aprire una nuova discussione: "Il racconto di Genesi è letterale?" Pensavo di parlare con atei in questa discussione. Invece ci ritroviamo a parlare con Cattolico Curioso che parla per gli atei.

Ciao
anto_netti
11/03/2015 12:02
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 10/03/2015 18:39:



"Io come cattolico"? [SM=g27993]
Guarda, dovresti dire "io" e basta, senza tirare in ballo i tuoi correligionari.
Lasciati dire da chi va a predicare ogni giorno specie a cattolici - e con ottimi risultati, non grazie a me ma a Geova - che sono pochissimi i cattolici che la pensano come te riguardo all' "allegoria" del racconto della Genesi.

La stragrande maggioranza dei cattolici che io conosco e a cui vado a predicare, riguardo a Gen. 1:1:
"In principio Dio creò il cielo e la terra" (Gen. 1:1 CEI)
non pensa a Big Bang o Big Crunch di sorta ma a questo:
"Lodino il nome del Signore,
perché al suo comando sono stati creati
" (Salmo 148:5 CEI)
ergo a Dio che chiama le cose all' esistenza mediante un comando.
Per cui tu appartieni ad una minoranza di cattolici, fidati.
Ciao.


Aquila-58, non voglio fare l'”archivio vivente”, desidero solo farti notare che nel tuo post 140 del 14/12/2014 10:41 della discussione che verteva sul racconto della creazione come esposto nella Genesi
testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/d/10971553/Piccolo-e-insignificante-eppure-/discussione.aspx?idm1=12772394...
scrivevi: «non cercare "allegorie" che possono al massimo sostenere la teologia di certa gerarchia ecclesiastica.... »
mentre in questa discussione, nel tuo post 57 del 10/03/2015 18:39 scrivi «"Io come cattolico"? Guarda, dovresti dire "io" e basta, senza tirare in ballo i tuoi correligionari.
Lasciati dire da chi va a predicare ogni giorno specie a cattolici - e con ottimi risultati, non grazie a me ma a Geova - che sono pochissimi i cattolici che la pensano come te riguardo all' "allegoria" del racconto della Genesi. »
Un giorno scrivi che la chiave di lettura allegorica di “Genesi” è sostenuta dalla gerarchia ecclesiastica cattolica, ed un altro giorno scrivi che la chiave di lettura allegorica di “Genesi” è una mia chiave di lettura personale, che nulla ha a che fare con quello che pensano realmente i cattolici...
Sei libero di cambiare tesi a seconda della tua convenienza, basta che poi tu non pretenda di essere preso sul serio...

Inoltre, quando mai ho scritto che i cattolici, quando gli si parla dei primi capitoli di Genesi, pensano al Big Bang o al Big Crunch?
Per quanto concerne il significato dei primi due capitoli di Genesi secondo i cattolici, ti assicuro che quanto da me scritto nel post 109 del 08/12/2014 02:59 della discussione che verteva sul racconto della creazione, è ancora valido. Se ti interessa, vattelo a leggere, qui sarebbe O.T.
testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/d/10971553/Piccolo-e-insignificante-eppure-/discussione.aspx?idm1=12767418...

In ogni caso, ci tengo a precisare che per i cattolici vige il principio della “divisione dei compiti”, in virtù del quale l'insegnamento della religione deve essere fatto solo da chi ha la preparazione per farlo, quindi per i cattolici non c'è nulla di male se chi NON ha il compito di insegnare la religione di appartenenza non ha una preparazione tale da poter affrontare una discussione in merito a passi biblici specifici.
Saluto.
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Il fatto che non comprendiamo un concetto, non lo rende sbagliato.
11/03/2015 12:03
 
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Re:
barnabino, 10/03/2015 21:14:


Vuoi scommettere che torneremo a parlare del racconto della creazione come esposto nella Genesi?


E tu vuoi scommettere che l'ateismo è tutta colpa del racconto di Genesi e dunque per convertire gli atei basta spiegargli che Genesi è una favoletta per i bambini? Chissà perché a volte mi sento veggente...
Shalom


Barnabino, non credo proprio che l'ateismo sia tutta colpa del racconto di Genesi, né che per convertire gli atei basti spiegargli che Genesi è una favoletta per i bambini. È mia opinione che l'ateismo sia esso stesso una RELIGIONE (anche se la maggiorparte degli atei non se ne rende conto), quindi è radicato nei cuori dei suoi “seguaci” al pari di qualsiasi altra religione. Il credente spesso tende a pensare che l'ateo, in corrispondenza della religione, abbia un “vuoto”, cosa che corrisponde al vero in casi rarissimi.
Fra i motivi per cui l'ateo non crede, ritengo che non vada sottovalutato il fatto che chi tenta l'opera di conversione, tende spesso ad attribuire a chi gli sta di fronte un'idea stereotipata del pensiero ateo, che non corrisponde a ciò che l'ateo pensa realmente, e poi, anziché cimentarsi nel promuovere la propria religione, si prodiga nel dimostrare che l'ateismo è sbagliato; tuttavia nel farlo non espone idee volte a dimostrare all'ateo che ciò che pensa è sbagliato, ma espone idee volte a dimostrare che l'idea stereotipata è errata, col risultato che l'ateo si vede coinvolto in una discussione in cui il suo interlocutore cerca di convincerlo che “ciò di cui l'ateo NON è convinto, è errato”, e nessuno gli spiega i motivi validi per aderire alla religione del suo interlocutore,
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Il fatto che non comprendiamo un concetto, non lo rende sbagliato.
11/03/2015 12:05
 
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Re: Re:
anto_netti, 11/03/2015 09:05:


Ma vedete! Siccome sono in molti a credere che il racconto di genesi sia una favoletta. Soprattutto il racconto di Adamo ed Eva. Evito di discutere se il racconto sia letterale o non lo sia. Io mi concentro, ad esempio sul racconto di Adamo ed Eva, a far capire alle persone il significato. E cioè la disubbidienza a Dio. E poi faccio notare quanta malvagità c'è in questo mondo oggi a dimostrare l'esistenza di un mondo alienato da Dio. Tutto a conferma di quanto sia significativo il racconto della caduta dell'uomo nel peccato. In fin dei conti è questo che ci interessa insegnare.
Poi faccio notare dicendo: "E' un racconto troppo semplice? Una favoletta? Dio ci dice sempre le cose in maniera semplice. Mai in maniera complessa".
Secondo me andare a discutere se il racconto di Genesi sia letterale o non lo sia, rischierebbe di farci fare solo discorsi inutili. Chi vuol capire poi capirà come stanno veramente le cose.
Ho paura però. Che rischiamo di andare di nuovo OT. E allora dovremmo aprire una nuova discussione: "Il racconto di Genesi è letterale?" Pensavo di parlare con atei in questa discussione. Invece ci ritroviamo a parlare con Cattolico Curioso che parla per gli atei.
Ciao
anto_netti

Concordo pienamente.


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Il fatto che non comprendiamo un concetto, non lo rende sbagliato.
11/03/2015 13:22
 
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tuttavia nel farlo non espone idee volte a dimostrare all'ateo che ciò che pensa è sbagliato, ma espone idee volte a dimostrare che l'idea stereotipata è errata, col risultato che l'ateo si vede coinvolto in una discussione in cui il suo interlocutore cerca di convincerlo che “ciò di cui l'ateo NON è convinto, è errato”, e nessuno gli spiega i motivi validi per aderire alla religione del suo interlocutore,



Ma anche no. Si suggerisce l'idea che finchè non sperimenta Dio non può dirsi certo della sua inesistenza. Piuttosto che ateo sarebbe più appropriato dirsi agnostico perchè se sul piano delle ipotesi siamo pressoché ad un impasse sul piano esperienziale le cose possono cambiare notevolmente.
11/03/2015 16:44
 
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Infatti... mi pare che tutta la discussione sia un po' confusa, a partire dalla distinzione tra ateo e agnostico.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
11/03/2015 20:24
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Cattolico Curioso, 11/03/2015 12:02:


Aquila-58, non voglio fare l'”archivio vivente”, desidero solo farti notare che nel tuo post 140 del 14/12/2014 10:41 della discussione che verteva sul racconto della creazione come esposto nella Genesi
testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/d/10971553/Piccolo-e-insignificante-eppure-/discussione.aspx?idm1=12772394...
scrivevi: «non cercare "allegorie" che possono al massimo sostenere la teologia di certa gerarchia ecclesiastica.... »
mentre in questa discussione, nel tuo post 57 del 10/03/2015 18:39 scrivi «"Io come cattolico"? Guarda, dovresti dire "io" e basta, senza tirare in ballo i tuoi correligionari.




ricordi per caso anche che cosa ho scritto il 13 gennaio 1991 alle ore 19,30? [SM=g27987]
Ascolta bene amico caro, la tua religione vanta milioni e milioni di seguaci, vero?
Quando io parlo dei tuoi correligionari che non la pensano come te (almeno nella loro stragrande maggioranza) è ovvio che io non alluda a certa gerarchia e a certi teologi che invece spingono verso il mito o l' allegoria per la Genesi, mi capisci?
Alludo alla stragrande maggioranza del gregge cattolico che, come detto, in maggioranza non la pensa come te.

Cattolico Curioso, 11/03/2015 12:02:


Lasciati dire da chi va a predicare ogni giorno specie a cattolici - e con ottimi risultati, non grazie a me ma a Geova - che sono pochissimi i cattolici che la pensano come te riguardo all' "allegoria" del racconto della Genesi. »
Un giorno scrivi che la chiave di lettura allegorica di “Genesi” è sostenuta dalla gerarchia ecclesiastica cattolica, ed un altro giorno scrivi che la chiave di lettura allegorica di “Genesi” è una mia chiave di lettura personale, che nulla ha a che fare con quello che pensano realmente i cattolici...
Sei libero di cambiare tesi a seconda della tua convenienza, basta che poi tu non pretenda di essere preso sul serio...




aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh! [SM=g7350]

Ma ti ho spiegato sopra che la stragrande maggioranza del gregge cattolico non la pensa come te, mentre la gerarchia cattolica o i teologi - per non parlare di certi apologeti internettiani - ovviamente spingono per la tesi a cui ti attieni, questo intendevo dire e ti consiglio di prendermi estremamente sul serio quando dico che tra la gerarchia cattolica e i teologi cattolici (la maggioranza) e il gregge cattolico (in maggioranza) su questo argomento, vi è una divaricazione più che evidente.
Poi se non vuoi credermi, sono affari tuoi, che posso farci?

Cattolico Curioso, 11/03/2015 12:02:


Inoltre, quando mai ho scritto che i cattolici, quando gli si parla dei primi capitoli di Genesi, pensano al Big Bang o al Big Crunch?
Per quanto concerne il significato dei primi due capitoli di Genesi secondo i cattolici, ti assicuro che quanto da me scritto nel post 109 del 08/12/2014 02:59 della discussione che verteva sul racconto della creazione, è ancora valido. Se ti interessa, vattelo a leggere, qui sarebbe O.T.
testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/d/10971553/Piccolo-e-insignificante-eppure-/discussione.aspx?idm1=12767418...





ma guarda che sei forte tu, eh?
Ricordo benissimo quella discussione e non ho il minimo dubbio che per te quelle tesi restino valide, ti ho solo detto che la stragrande maggioranza del gregge cattolico (non mi riferisco alle gerarchie e ai teologi, men che meno agli apologeti internettiani) non la pensa in quel modo, fidati!

Cattolico Curioso, 11/03/2015 12:02:


In ogni caso, ci tengo a precisare che per i cattolici vige il principio della “divisione dei compiti”, in virtù del quale l'insegnamento della religione deve essere fatto solo da chi ha la preparazione per farlo, quindi per i cattolici non c'è nulla di male se chi NON ha il compito di insegnare la religione di appartenenza non ha una preparazione tale da poter affrontare una discussione in merito a passi biblici specifici.
Saluto.



malissimo!
Mt. 28:19-20 non "appalta" l' insegnamento di ciò che ha comandato Cristo a sacerdoti terreni che manco dovrebbero esserci, secondo la Scrittura, ma a tutti i discepoli di Cristo, ovviamente mi riferisco alla predicazione e alla testimonianza, non all' insegnamento all' interno dell' ekklesìa.....il bambino più piccolo della mia congregazione te lo sa spiegare molto meglio di me!

Comunque, mi pare che stiamo andando OT, sbaglio?

Si, sei sostanzialmente riuscito a trasformare questa discussione in una diatriba tra cristiani testimoni di Geova e cristiani cattolici, complimenti vivissimi....
[Modificato da Aquila-58 11/03/2015 20:32]
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