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Cari pigroni, svegliatevi: chi non si muove finirà per ammalarsi

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2015 15:07
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30/07/2015 15:07
 
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La pigrizia non è solo improduttiva e fa male, ma costa. E tanto. In Europa brucia 80,4 miliardi di euro ogni anno, più di quanto si spende nel mondo per i farmaci antitumorali, e - conseguenza peggiore - uccide oltre 500 mila persone.



Tra i Paesi a pagare il conto più salato primeggia l’Italia. Lo denuncia uno studio realizzato dal Centre for Economics and Business Research e commissionato dall’Isca, l’International Sport and Culture Association. Si basa sull’analisi delle abitudini degli europei e ha focalizzato l’attenzione su alcune nazioni, tra cui la nostra.



Il quadro che emerge è sconfortante. In Italia, infatti, un terzo degli adulti non raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’Organizzazione mondiale della Sanità. In particolare, a spiccare per pigrizia è il 38% delle donne e il 28% degli uomini. Più poltroni di noi solo gli inglesi, con il 42% delle donne e il 32% degli uomini inattivi. Dati ancora più allarmanti sono quelli che riguardano i giovani e i giovanissimi. Secondo l’Oms, infatti, chi ha tra i cinque e i 17 anni dovrebbe svolgere almeno un’ora di attività fisica al giorno per godere di buona salute. Ma la realtà è che in Italia il 92% dei giovani dai 13 ai 15 anni non si avvicina neanche lontanamente a questo traguardo (in Europa a preferire pc e tablet invece delle scarpette da ginnastica è l’83% dei giovani).



Questa pigrizia cronica è costata al nostro Paese ben 88.200 vite solo nel 2012. Morti, queste, prevenibili, se si fossero cambiati un po’ gli stili di vita. E a pagare le conseguenze non è unicamente il singolo, ma la collettività. L’abitudine a poltrire, infatti, scatena una serie di sindromi e malattie che gravano sul welfare per 12 miliardi, equivalenti all’8,9% della spesa sanitaria, più di quattro volte il bilancio di aiuti stranieri dell’Italia o più di quattro volte la spesa sanitaria pubblica diretta per le patologie legate al fumo.



Questo spreco potrebbe essere evitato se le persone inattive adottassero una serie di semplici cambiamenti nella loro quotidianità: il consiglio-base consiste nel praticare più esercizio fisico nella propria routine. E i benefici in termini di salute si vedrebbero quasi immediatamente.



Il motivo? Stare seduti troppo a lungo, in casa o al lavoro, costituisce uno dei principali fattori di rischio di un consistente numero di malattie: si va dalle patologie coronariche al diabete di tipo II, fino al cancro colon-rettale e a quello al seno. Inoltre, la ricerca dimostra che l’inattività favorisce lo sviluppo di molti disturbi dell’umore, oltre che un significativo aumento dello stress e dell’ansia.



Ecco perché, accanto a questo quadro critico, sono state proposte delle iniziative per incoraggiare le persone a muoversi. Punto di partenza è il «minimo sindacale» di esercizio stabilito dall’Oms: equivale a 150 minuti settimanali. Li si può «riempire» con piccoli e semplici gesti: passeggiare un po’ più a lungo del solito, scegliere le scale invece dell’ascensore, camminare a passo più svelto. E questo è l’inizio. Ci sono tanti sport che si possono praticare in città, con facilità e poca spesa. «Abbiamo bisogno di muoverci di più - dice Mogens Kirkeby, presidente dell’Isca -. Ed è davvero semplice come sembra. Quei pochi minuti ogni giorno fanno una differenza enorme».



«Se potessimo tagliare l’attuale livello di inattività fisica in Europa anche solo di un quinto - aggiunge - salveremmo almeno 100 mila vite e risparmieremmo oltre 16 miliardi. Ogni anno». L’Isca sta quindi conducendo una campagna che ha come obiettivo quello di rendere 100 milioni di europei fisicamente più attivi entro il 2020. L’idea di base è «rieducare» la sensibilità degli individui, in modo non diverso da come è stato fatto per il fumo. Si spera che tra una decina d’anni poltrire per ore sul divano diventi un’abitudine impensabile. Come oggi è quella di accendersi una sigaretta in un locale pubblico.

www.lastampa.it/2015/07/30/scienza/tuttoscienze/cari-pigroni-svegliatevi-chi-non-si-muove-finir-per-ammalarsi-1c1Y7zzBUWP8mMMHxQKdFM/pag...
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