29/02/2016 11:56 |
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Ricercatori decriptano traffico verso i server
WhatsApp raccoglie diversi dati delle telefonate: dai numeri chiamati alla durata delle conversazioni. A dirlo è uno studio delle Università di Brno e di New Haven: i ricercatori hanno "tradotto" i sistemi per criptare i dati usati dall'applicazione scoprendo il tipo di informazioni raccolte e trasmesse sui server. La popolare piattaforma per chattare e, da poco, anche per le chiamate via internet, è di proprietà di Facebook.
Data la sua enorme diffusione (quasi un miliardo di utenti attivi al mese), i ricercatori rilevano che le comunicazioni via WhatsApp possono essere utilizzate nel corso di un'indagine, con la produzione di informazioni e dati con rilevanza forense. Gli studiosi hanno analizzato una delle ultime funzioni della piattaforma, quella disponibile da pochi mesi per effettuare chiamate via internet ad altri utenti della chat.
I dati registrati da WhatsApp non sono diversi da quelli di una compagnia telefonica, ma dal momento che le telefonate Voip passano su internet ci sono anche informazioni aggiuntive, come l'indirizzo Ip personale. Inoltre, facendo parte dell'ecosistema di Facebook, la piattaforma aggiunge dati alla mole di informazioni già raccolta dal social network.
Lo studio è stato condotto usando un dispositivo con sistema operativo Android in futuro - precisano i ricercatori - sarà fatto anche con dispositivi con a bordo altri sistemi operativi.
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www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/tlc/2015/10/29/whatsapp-raccoglie-dati-di-telefonate_e68f73b1-c62e-45e7-b217-6355f4ce8... |
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29/02/2016 13:01 |
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| | | OFFLINE | Post: 574 | Città: VALLE LOMELLINA | Età: 48 | |
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Niente di nuovo sotto il sole. La nostra privacy (con i nostri relativi dati) è andata a farsi benedire da quando abbiamo iniziato usare la dsl se non molto prima.
Una qualsiasi applicazione anche inutile può se non stiamo attenti (con il nostro consenso confermando l'installazione ) sottrarci i nostri dati.
Bisognerebbe, come mi ha consigliato un amico, prima di schiacciare conferma cosa può o non può fare l'app.
Questo solo nel piccolo figuriamoci nel grande. |
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29/02/2016 13:29 |
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Si dovrebbe passare a Linux...
Shalom --------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
FORUM TESTIMONI DI GEOVA |
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29/02/2016 15:03 |
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Non è questione di linux per zozzapp
Basta passare a Telegram
Però con Telegram il problema è che tutti quelli che ci "giocano" col telefono non hanno l'amico/amichetta che ha anch'esso/a Telegram
[Modificato da giusyforever 29/02/2016 15:03] |
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29/02/2016 16:44 |
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Penso che il "problema" della privacy non si risolva nè con app diverse, ne con sistemi operativi diversi... ----------------------------------------------------
"Benché io cammini nella valle della profonda ombra,
Non temo nulla di male,
Poiché tu sei con me..." Salmo 23:4 |
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29/02/2016 22:37 |
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| | | OFFLINE | Post: 50.054 | Città: PINEROLO | Età: 53 | TdG | |
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Karmantica, 29/02/2016 13:01:
Niente di nuovo sotto il sole. La nostra privacy (con i nostri relativi dati) è andata a farsi benedire da quando abbiamo iniziato usare la dsl se non molto prima.
Una qualsiasi applicazione anche inutile può se non stiamo attenti (con il nostro consenso confermando l'installazione ) sottrarci i nostri dati.
Bisognerebbe, come mi ha consigliato un amico, prima di schiacciare conferma cosa può o non può fare l'app.
Questo solo nel piccolo figuriamoci nel grande.
Esatto non è niente di nuovo.
Di nuovo c'è l'incoscienza di chi mette i dati aziendali su google e zozzapp e poi si stupisce dei risultati...
Simon |
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01/03/2016 15:48 |
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| | | OFFLINE | Post: 574 | Città: VALLE LOMELLINA | Età: 48 | |
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Non ho problemi io... se vogliono un po' di debiti non hanno che da accomodarsi sui miei crediti. |
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01/03/2016 17:25 |
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Brasile: arrestato numero 2 di Facebook in America Latina
L'azienda non ha collaborato in indagini su messaggi WhatsApp
Diego Dzodan
RIO DE JANEIRO - La polizia federale brasiliana ha arrestato questa mattina a San Paolo il vicepresidente di Facebook per l'America Latina, Diego Dzodan. Le forze dell'ordine hanno agito su mandato disposto da un giudice della città di Lagarto, nello Stato di Sergipe, nel Nord-est. Il motivo, secondo gli agenti, è stata la mancanza di collaborazione di Facebook in indagini aventi ad oggetto messaggi su WhatsApp, che appartiene alla nota piattaforma sociale.
Lo scorso dicembre un giudice aveva bloccato temporaneamente il servizio di messaggistica Whatsapp, posseduto da Facebook, per non aver rispettato per due volte la richiesta di accesso ai dati di alcuni utenti che, secondo quanto aveva riportato la stampa, erano coinvolti in un cartello criminale. Non è la prima volta che il colosso di Palo Alto entra in conflitto con le autorità brasiliane.
www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2016/03/01/news/brasile_arrestato_numero_2_di_facebook_america_latina-13... |
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01/03/2016 17:35 |
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