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“Noi, traditi dallo Stato. Viviamo da appestati per una sacca infetta”

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2016 08:30
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06/03/2016 17:11
 
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Trent’anni fa lo scandalo che sconvolse l’Italia.
Il calvario di Andrea e dei 120 mila contagiati



«Era una mattina di luglio, fu mio padre a dirmi che ero risultato positivo al test dell’Hiv. Il mondo mi crollò addosso». Andrea Spinetti aveva 25 anni nel 1990, quando scoprì di «essere appestato». Oggi è il portavoce dei 120 mila emofilici che negli Anni Ottanta furono contagiati dal sangue infetto. Non funzionò la farmacovigilanza sugli emoderivati. Le sacche contaminate finirono nelle vene dei pazienti e si trasformarono in Hiv ed epatite.

Uno scandalo per il quale l’Italia lo scorso 14 gennaio a Strasburgo è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per «l’irragionevole durata dei tempi di risarcimento». Anni contati in cadaveri innocenti e battaglie giudiziarie che non hanno ancora fine per «l’elefantismo burocratico delle istituzioni» dice Spinetti. Uomini e donne condannati a una vita appesa ai farmaci. Nel 1992, quando lo Stato cercò di riparare ai propri errori, le vittime ricevettero un indennizzo pari a 500 euro al mese. Per i risarcimenti, alcuni aspettarono un decennio, altri, la maggior parte, aspettano ancora.

Dopo diversi tentativi di transazione, e toppe cucite maldestramente dai vari governi, nel 2014 il ministero della Salute guidato da Beatrice Lorenzin propone una cifra forfettaria di 100 mila euro per ciascun malato, ma solo a condizione di rinunciare a ogni causa pendente. Nel corso degli anni, infatti, i processi si sono moltiplicati, fino a circa 7 mila, con esiti spesso paradossali. I malati vincevano ma il ministero non pagava. Nel 2007 il governo rese impignorabili i beni del dicastero. Da lì ricorsi al Tar, picchetti a Montecitorio. «Un calvario amministrativo-giudiziario inflitto a chi da 30 anni attende di essere risarcito» spiega l’avvocato Simone Lazzarini che assiste centinaia di malati con il collega Anton Giulio Lana. I legali non sono però soddisfatti della sentenza della Corte europea che riconosce alle vittime 20 mila euro per la lentezza dei processi ma che avalla le compensazioni finanziarie proposte dallo Stato: «Si afferma un principio di discriminazione tra i malati che non possono percepire le stesse cifre dei pochi che nel 2004 arrivarono a prendere 450 mila euro» dice Lana. La cifra non è congrua, anche secondo i Radicali, che sostengono il ricorso che verrà presentato entro il 14 aprile alla Grande Chambre, il supremo giudice europeo.

«Ma il problema non è solo economico: è affrontare le persone e i loro tabù» ci dice una voce anonima al telefono. All’ora convenuta riceviamo la chiamata da un uomo di 45 anni che usa tutte le precauzioni per non tradire nulla della sua identità. È il racconto secco dell’inferno della sieropositività procurata da una trasfusione infetta e per fortuna non degenerata in Aids perché trattata in tempo: «Ero sposato, purtroppo. Quando mi sono molto aggravato mia moglie è andata via, con i nostri figli». Descrive un isolamento fatto di pillole e iniezioni e un progressivo disfacimento: «Malattie della pelle, piccole infezioni che diventano polmoniti, mesi passati in ospedale per una influenza». In una condizione di sopravvivenza è inutile chiedere del lavoro: «Non ho potuto dedicarmi ad altro che alle cure. Mi era stato insegnato che lo Stato è come il padre. Sono andato da lui per guarire e invece mi ha ridotto così. Se guardo al passato non penso più a cosa desideravo ma a cosa mi è stato tolto».
06/03/2016 17:13
 
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Re: Trent’anni fa lo scandalo che sconvolse l’Italia.
(SimonLeBon), 06/03/2016 17:11:

...nel 2014 il ministero della Salute guidato da Beatrice Lorenzin propone una cifra forfettaria di 100 mila euro per ciascun malato, ma solo a condizione di rinunciare a ogni causa pendente...



E' chiara l'idea di mettere la parola fine a questa brutta storia, ma 100'000 € non bastano per campare, a chi è sieropositivo e non ha altri redditi.

Simon
02/07/2016 08:30
 
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Re: Re: Trent’anni fa lo scandalo che sconvolse l’Italia.
Ecco il link all'articolo:

www.lastampa.it/2016/03/06/italia/cronache/noi-traditi-dallo-stato-viviamo-da-appestati-per-una-sacca-infetta-D9ti7vZCJsmNtNVSPa8JxN/pag...

Simon


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