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Un’estate tra processioni e luminarie, viaggio nell’Italia dei santi patroni

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2016 23:14
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30/07/2016 23:14
 
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Da San Rocco a San Michele Arcangelo le feste più popolari della stagione




rocco moliterni

Come si sa l’Italia è un Paese di santi, poeti e navigatori. E se non tutti hanno santi in paradiso, nell’Italia dei mille campanili tutti hanno un santo patrono al proprio paesello. L’estate può essere il periodo per tornarci e per invitare gli amici a vedere la festa patronale, con (soprattutto al Sud) le immancabili processioni con la statua del santo o della santa portata a braccia, i fuochi d’artificio con i bambini spaventati e felici, le giostre, i concerti di cantanti più o meno famosi. È impossibile rendere conto di tutte le feste, si può provare a tracciare una mappa parziale, legata ai santi il cui culto è più diffuso.



IL SANTO PELLEGRINO

«Uomini, donne e bambini vi concorrono da tutte le province circostanti, a piedi, o sugli asini camminando il giorno e la notte. San Rocco li aspetta, librato nell’aria, sopra la Chiesa. “Tolve è mia, e io la proteggo” dice San Rocco nella stampa popolare che lo rappresenta, vestito di marrone con la sua aureola d’oro, nel cielo azzurro del paese». Così Carlo Levi in Cristo si è fermato ad Eboli parlava della festa di San Rocco a Tolve, un paesino di provincia di Potenza. Come negli Anni 30 del secolo scorso ancora oggi Tolve (che non si raggiunge più per fortuna a dorso di mulo) festeggia il 16 di agosto il suo patrono, con una spettacolare processione, dove il santo compare ricoperto di ori e argenti. Il culto di San Rocco, protettore dalla peste, è diffuso in tutto il Sud (ma non solo) ed è forse il santo «simbolo» proprio perché pellegrino, per chi voglia passare le vacanze inseguendo feste patronali. In suo onore a Palmi e Scilla in Calabria, ci sono processioni e spettacoli pirotecnici. A Torrepaduli, in provincia di Lecce, si svolgono un concertone notturno e la tradizionale «danza delle spade» o danza dei coltelli, una sorta di duello a ritmo di pizzica, con accompagnamento di fisarmoniche, tamburelli e nacchere.



Ma i pellegrinaggi di chi festeggia i santi, possono partire già domani in Campania. In provincia di Salerno a Cava de’ Tirreni e a Pagani si celebra infatti sant’Alfonso de’ Liguori, la cui salma è conservata nell’omonima chiesa di Pagani. Fino al 3 agosto è un susseguirsi di riti religiosi e profani, sabato c’è anche la processione con il bacio del santo ai bambini con l’augurio che diventino «sant’ e vecchie». Il 6 agosto è invece la festa di San Donato, vescovo e martire, patrono di molte località italiane tra cui Arezzo, dove è morto nel 362. Ad Arezzo c’è una processione e la benedizione dei ceri delle contrade della giostra del saracino. Ma i fedeli di san Donato possono raggiungere Cividale del Friuli dove sempre in suo onore dal 19 al 21 di agosto si svolge il tradizionale Palio, con sfilate in costume e cinque borghi storici a contendersi la vittoria.



LUMINARIE DI SANT’ALBERTO

(La ricorrenza di San Bartolo a Ustica viene celebrata la seconda domenica di settembre di ogni anno, in località Oliastrello)



A Trapani sono famose le luminarie che accompagnano il 7 agosto la festa di Sant’Alberto degli Abati patrono della città ( da non confondere con Sant’Alberto Magno che era un domenicano tedesco). Il santo, figlio di un ammiraglio della flotta di Federico II di Svevia, nacque a Trapani nel 1240 e la città è ricca di sue reliquie sparse per chiese barocche e conventi.



L’11 agosto è la volta di Santa Chiara, la «mamma» di tutte le patrone, essendo patrona dell’Italia intera. Assisi dove la fondatrice dell’ordine delle Clarisse nacque e dove riposa ancora il suo corpo la celebra con una grande processione.



Dall’Umbria in Sicilia e per la precisione alle Eolie e a Ustica dove dal 21 al 24 agosto si ricorda l’apostolo San Bartolomeo o San Bartolo, il cui corpo una leggenda vuole sia stato ritrovato intorno al 300 su una spiaggia di Lipari. Da allora è diventato il patrono dell’arcipelago, che gli dedica una prima festa (detta «dei pescatori») nel giorno del ritrovamento del corpo a febbraio e una seconda ad agosto. In questa c’è la famosa processione con la statua del santo e con il Vascelluzzo (reliquiario d’argento), entrambi portati sulle spalle dai membri delle confraternite. Da non perdere poi i fuochi d’artificio sul mare.



SANT’EUFEMIA DI MANTEGNA

Di nuovo in Lucania per la festa di Sant’Eufemia a Irsina, in provincia di Matera. La martire della Calcedonia viene onorata il 16 di settembre, con una grande processione in cui la statua esce dalla cattedrale e attraversa tutto il paese nell’alta valle del Bradano. Per gli appassionati di arte c’è da dire che la statua di Sant’Eufemia è attribuita al Mantegna e secondo Sgarbi sarebbe una delle rarissime sculture dell’artista padovano arrivate fino a noi.



L’estate si chiude, il 29 settembre, con le feste di San Michele Arcangelo, che costellano l’Italia da Nord a Sud: dalla Sacra di San Michele in Piemonte a Bagnacavallo in Romagna, da Isola d’Ischia in Campania ad Acireale in Sicilia. E per chi non c’è mai stato vale la pena di visitare il Santuario (patrimonio dell’Unesco) di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo sul Gargano: risale al 500 d.C.



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