IN SENSO fisico, siamo polvere. “Geova Dio formava l’uomo dalla polvere del suolo e gli soffiava nelle narici l’alito della vita, e l’uomo divenne un’anima vivente”. (Genesi 2:7)
Questa semplice descrizione della creazione dell’uomo concorda con una verità scientifica. Tutti gli oltre 90 elementi di cui si compone il corpo umano si trovano nella “polvere del suolo”. Una volta un chimico osservò che un corpo umano adulto si compone per il 65 per cento di ossigeno, per il 18 per cento di carbonio, per il 10 per cento di idrogeno, per il 3 per cento di azoto, per l’1,5 per cento di calcio, per l’1 per cento di fosforo e per il resto di altri elementi. Che queste stime siano proprio esatte ha scarsa importanza.
Il fatto è che siamo polvere!
A parte Geova, chi altri poteva creare delle creature così complesse dalla semplice polvere? Le opere di Dio sono perfette e “senza biasimo”, per cui nessuno ha motivo di lamentarsi se egli decise di fare l’uomo in questo modo. Anzi, il fatto che il grande Creatore sia stato in grado di creare l’uomo in maniera tremendamente meravigliosa traendolo dalla polvere della terra accresce il nostro apprezzamento per la sua illimitata potenza, abilità e sapienza. — Deuteronomio 32:4, nota in calce; Salmo 139:14.
Un cambiamento di circostanze
Le creature di polvere hanno dei limiti. Non era intenzione di Dio, però, che questi limiti fossero un peso o troppo restrittivi. Lo scopo di questi limiti non era quello di causare scoraggiamento o infelicità. Eppure, come rivela il contesto delle parole di Davide in Salmo 103:14, certi limiti cui sono soggetti gli esseri umani causano scoraggiamento e infelicità. Perché?
Quando Adamo ed Eva disubbidirono a Dio, provocarono un cambiamento di circostanze a detrimento della loro futura famiglia. L’essere fatti di polvere assunse così nuove connotazioni.
Com’è confortante sapere che Geova non dimentica che siamo polvere! Tuttavia non dovremmo mai pensare che questa sia una buona scusa per prendercela comoda o addirittura per fare il male.
Lungi da noi pensarlo! Il fatto che Geova ricordi che siamo polvere è un’espressione della sua immeritata benignità. Ma non vogliamo essere “uomini empi, che mutano l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta e si mostrano falsi al nostro solo Proprietario e Signore, Gesù Cristo”. (Giuda 4)
Essere fatti di polvere non è una scusa per divenire empi. Il cristiano si sforza di combattere le inclinazioni errate, trattando con durezza il suo corpo e conducendolo come uno schiavo per non ‘contristare lo spirito santo di Dio’. — Efesini 4:30; 1 Corinti 9:27.
Fonte:w 1/9/94