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l'alito della vita di Genesi 2:7

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2017 17:08
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07/01/2017 08:18
 
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barnabino, 06/01/2017 23.46:


Io dico molto semplicemente e senza alcun dogmatismo che questo neshamah..o alito non è di certo il ruach...visto che noi stessi siamo nefesh , ma è quella cosa che lo mette in moto....e che alla morte torna a Dio nel senso che resta in Dio traccia di noi il medesimo neshamah sarà poi dato alla resurrezione dei corpi per....dare vita a queste Nefesh-dove pèr ruach intendo in questo caso...la personalità,il proprio io cosciente......



La Bibbia, torno a ripetere, non parla del neshamah che torna a Dio ma parla sempre del ruach. Alcuni parlano della neshmah come della "scintilla divina" e fanno notare che non è detto specificamente che sia stata data agli animali. Esseri umani a animali sono identici, funzionalmente, ma gli esseri umani hanno qualcosa che gli animali non posseggono... si, io la chiamerei personalità, mente interiore o qualcosa del genere.

Shalom




Peraltro il ruah biblico è semplicemente il soffio vitale, secondo il testo della CEI:

"7 e ritorni la polvere alla terra, com'era prima,
e il soffio vitale [ruach] torni a Dio, che lo ha dato"
(Qoelet 12:7)

chiaro che lo "spirito" filosofico sia altro, ma a noi la filosofia non interessa...la lasciamo volentieri a certi apologeti dilettanti internettiani [SM=g27985]

Inoltre non è vero che la neshamah non sia stata data anche alle altre creature, giacchè Gen. 7:22 parla di tutto ciò in cui nella narici vi era la neshamah, quindi anche gli animali...


[Modificato da Aquila-58 07/01/2017 08:20]
07/01/2017 10:44
 
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traparentesi: non è la personalità che distingue l'umano dall'animale
barnabino, 06.01.2017 23:46:


. Esseri umani a animali sono identici, funzionalmente, ma gli esseri umani hanno qualcosa che gli animali non posseggono... si, io la chiamerei personalità, mente interiore o qualcosa del genere.

Shalom




Ciao Barnabino,

non è possibile affermare che ciò che distingue l'essere Umano dall'essere Animale è la personalità.
Gli animali dimostrano di avere personalità, non sono semplicemente macchine viventi.
Anche gli invertebrati possono dimostrare di avere una personalità individuale.
Per arrivare a queste conclusioni, occorre conoscere bene gli animali, per esempio allevandoli.

[SM=g1871112]


I-gua
07/01/2017 12:11
 
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Caro Aquila,


Peraltro il ruah biblico è semplicemente il soffio vitale



Può anche indicare quello, ma indica anche altre cose, ad esempio l'individuo dal punto di vista della vita interiore, della forza che lo fa agire e motiva. Comunque io dicevo che ruach e neshemah hanno due sfumature differenti pur essendo termini affini.


Inoltre non è vero che la neshamah non sia stata data anche alle altre creature, giacchè Gen. 7:22 parla di tutto ciò in cui nella narici vi era la neshamah, quindi anche gli animali...



Non mi trovo d'accordo con questa affermazione, che si trova anche su Perspicacia. Il passo è variamente interpretabile, mentre è univoco che la Bibbia non dica esplicitamente che Geova desse la neshemah agli animali, questo ricorda molto l'affermazione che solo l'uomo è creato ad immagine di Dio, non credo che la concezione antropologia biblica potesse trascurare la differenza tra uomo e bestia.


non è possibile affermare che ciò che distingue l'essere Umano dall'essere Animale è la personalità



Io ho detto "personalità" ma tu mettici pure la parola che vuoi per descrivere questa differenza...

Shalom
[Modificato da barnabino 07/01/2017 12:18]
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07/01/2017 12:30
 
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Re: traparentesi: non è la personalità che distingue l'umano dall'animale
I-gua, 07/01/2017 10.44:




Ciao Barnabino,

non è possibile affermare che ciò che distingue l'essere Umano dall'essere Animale è la personalità.
Gli animali dimostrano di avere personalità, non sono semplicemente macchine viventi.
Anche gli invertebrati possono dimostrare di avere una personalità individuale.
Per arrivare a queste conclusioni, occorre conoscere bene gli animali, per esempio allevandoli.

[SM=g1871112]


I-gua



Io credo che più di personalità li chiamerei comportamenti inusuali per una certa specie animale, e sono dovuti a vari fattori, non primo l'ambiente in cui nascono, crescono, vengono allevati, come vengono allevati, non possiedono una modalità strutturata di pensare, sentire, emozionarsi, comportarsi, tutto è modificabile perché costruita dall’esperienza e dall’adattamento ai propri bisogni e dlla realtà.
Siamo noi che interpretiamo i comportamenti come personalità, non possiamo dire che una gallina è cattiva, il cane è invidioso dell'osso, il gatto è dormiglione gli piace stare a letto; se alla mucca gli metto davanti una bistecca la guarda, magari gli da una leccata, ma se gli metto davanti un covone di fieno inizia a mangiare, questo è l'istinto. L'essere umano, dalla nascita, non ha esclusivamente istinti, mangiare, bere, riprodursi, ecc., ha dentro di se come un universo unico e irriproducibile da un altro essere umano: l'arte è l'espressione più evidente di quello che l'essere umano ha dentro di se, e io credo sia un grandissimo dono che Geova ci ha dato. L'arte non è tecnica, calcolo far di conto: a una gatta che ha appena partorito 7 gattini, se ne porti via uno in sua assenza, al suo ritorno se ne accorge. I gatti quindi sanno contare? [SM=g27985]

________________________________________________________

“Queste Profezie di Daniele e Giovanni non dovranno essere comprese sino al tempo della fine: ma intanto alcuni dovranno profetizzare basandosi su di esse in tristi condizioni per lungo tempo, e ciò in modo oscuro, così da convertire solo pochi. . . . Poi, dice Daniele, molti le scorreranno e la conoscenza sarà accresciuta. Poiché l’Evangelo deve essere predicato in tutte le nazioni prima della grande tribolazione e della fine del mondo. La moltitudine con le palme in mano presa da tutte le nazioni, che viene da questa grande tribolazione, non può divenire innumerevole, se non grazie alla predicazione dell’Evangelo prima che essa venga”.
- Isaac Newton, Observations Upon the Prophecies of Daniel, and the Apocalypse of St. John, 1733 -

07/01/2017 13:36
 
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Forse è quello che Paolo chiama "nudo seme"?

Shalom
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07/01/2017 15:50
 
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La morte Del animale e uguale a l'uomo. Con la venuta di Cristo e' cambiato la scenario .
Ecclesiastes 3:18 Poi riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie.

19 Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità.

20 Tutti sono diretti verso la medesima dimora:
tutto è venuto dalla polvere
e tutto ritorna nella polvere.
07/01/2017 16:26
 
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La morte Del animale e uguale a l'uomo. Con la venuta di Cristo e' cambiato la scenario



Qui però si parlava della concezione dell'uomo vivo nelle Scritture. Pare evidente che per le Scritture l'uomo fosse diverso da ogni altra creatura, l'unica fatta ad "immagine di Dio" e in grado di adorare Geova, nonché di avere la capacità distinguere il bene e il male. La neshamah potrebbe ben descrivere questa scintilla divina senza che per questo si debba accettare l'idea della sopravvivenza cosciente dopo la morte che pure si ritrova in certe descrizioni immaginifiche del giudaismo del I secolo ma che viceversa non trova spazio nel NT.

Shalom
[Modificato da barnabino 07/01/2017 16:27]
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07/01/2017 19:11
 
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Re:
Caro Barny,

barnabino, 07/01/2017 12.11:

Caro Aquila,


Peraltro il ruah biblico è semplicemente il soffio vitale



Può anche indicare quello, ma indica anche altre cose, ad esempio l'individuo dal punto di vista della vita interiore, della forza che lo fa agire e motiva. Comunque io dicevo che ruach e neshemah hanno due sfumature differenti pur essendo termini affini.




su questo non c' è il minimo dubbio!
Infatti, tra le altre cose, il ruah/pneuma può indicare anche la nostra persona interiore, Atti 17:16 docet.
Intendevo solo sottolineare che per le cattoliche Bibbia CEI e Bibbia di Gerusalemme (anche alla luce delle note in calce), il ruah di Qoelet 12:7 altro non è che il soffio vitale e non c' è ragione biblica alcuna per sostenere che il pneuma, per esempio di Luca 8:55 sia altro che quello.
Inoltre, fatto non meno importante, biblicamente è questo ruah che torna a Dio come è scritto, il soffio vitale, non altro.
In sostanza quello che voglio dirti è che non ci sono elementi biblici per sostenere che il ruah/pneuma sia un' "anima spirituale" cosciente che va al cospetto di Dio, non so se sono stato chiaro...
Tutto qui...

barnabino, 07/01/2017 12.11:



Inoltre non è vero che la neshamah non sia stata data anche alle altre creature, giacchè Gen. 7:22 parla di tutto ciò in cui nella narici vi era la neshamah, quindi anche gli animali...



Non mi trovo d'accordo con questa affermazione, che si trova anche su Perspicacia. Il passo è variamente interpretabile, mentre è univoco che la Bibbia non dica esplicitamente che Geova desse la neshemah agli animali, questo ricorda molto l'affermazione che solo l'uomo è creato ad immagine di Dio, non credo che la concezione antropologia biblica potesse trascurare la differenza tra uomo e bestia.




ovviamente uomo e animale sono differenti, ci mancherebbe! [SM=g27987]
L' uomo e fatto a immagine e somiglianza di Dio, dell' animale questo non viene detto.

Resta il fatto che in Gen. 7:22 si parla di neshamah riguardo a ogni creatura che morì...


[Modificato da Aquila-58 07/01/2017 19:15]
07/01/2017 19:42
 
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Resta il fatto che in Gen. 7:22 si parla di neshamah riguardo a ogni creatura che morì...



Secondo me lascia margini all'interpretazione. Altrimenti non si capisce come l'antropologia biblica distingue uomo e bestia.

Shalom
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07/01/2017 19:46
 
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Re:
barnabino, 07/01/2017 19.42:


Resta il fatto che in Gen. 7:22 si parla di neshamah riguardo a ogni creatura che morì...



Secondo me lascia margini all'interpretazione. Altrimenti non si capisce come l'antropologia biblica distingue uomo e bestia.

Shalom




L' antropologia biblica distingue l' uomo dalla bestia in relazione al fatto che solo l' uomo è descritto come creato a immagine e somiglianza di Dio.
Neshamah indica - biblicamente parlando - il respiro o l' alito della vita, non ci sono elementi biblici probanti che significhi qualcos' altro.
Questo è il mio pensiero e anche quello delle nostre pubblicazioni



07/01/2017 20:39
 
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Caro Aquila,


L' antropologia biblica distingue l' uomo dalla bestia in relazione al fatto che solo l' uomo è descritto come creato a immagine e somiglianza di Dio



D'accordo, ma quale termine usa per descrivere questa "scintilla divina"?


Neshamah indica - biblicamente parlando - il respiro o l' alito della vita, non ci sono elementi biblici probanti che significhi qualcos' altro



Il punto è cosa si intente con quell'alito... anche ruach di per sé indica solo vento ma è altrettanto chiaro che assume significati che riguardano aspetti dell'essere umano che vanno oltre il vento letterale. La LXX ad esempio rende neshamah con psyche e non con pneuma. L'antropologia biblica descrive l'uomo nel suo complesso, soprattutto interiore, non una macchina pneumatica.

Shalom
[Modificato da barnabino 07/01/2017 20:53]
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07/01/2017 21:11
 
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Re:
barnabino, 07/01/2017 19.42:


Resta il fatto che in Gen. 7:22 si parla di neshamah riguardo a ogni creatura che morì...



Secondo me lascia margini all'interpretazione. Altrimenti non si capisce come l'antropologia biblica distingue uomo e bestia.

Shalom




Secondo me è semplice perchè la bestia non può scegliere tra il bene e il male, un cerbiatto appena nato sa subito cosa fare, attaccarsi alle mammelle della mamma, è come se fosse programmato, se vede l'uomo si spaventa perchè ha l'istinto cioè un comportamento innato che non richiede apprendimento e nessuna scelta, gli animali non fanno scelte. Invece un bambino appena nato è come se fosse "vuoto" perchè deve essere plasmato come un "vaso d'argilla", un bambino appena nato in Giappone se il giorno dopo lo porti in Norvegia parlerà norvegese perchè è stato plasmato con quella lingua, dove si nasce non conta nulla, è solo un incidente geografico. Fa parte del libero arbitrio che Geova non toglierà mai alle sue creature carnali e spirituali, perchè vuole che siano motivate dall'amore nell'adorarlo altrimenti ci "programmava" con quell'input dalla nascita ma in quel caso non c'è Neshamah, che fa parte del respiro e quindi i battiti del cuore, vuole che il nostro cuore palpiti solo per Lui ma di nostra iniziativa.

Questo è un cerbiatto.

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“Queste Profezie di Daniele e Giovanni non dovranno essere comprese sino al tempo della fine: ma intanto alcuni dovranno profetizzare basandosi su di esse in tristi condizioni per lungo tempo, e ciò in modo oscuro, così da convertire solo pochi. . . . Poi, dice Daniele, molti le scorreranno e la conoscenza sarà accresciuta. Poiché l’Evangelo deve essere predicato in tutte le nazioni prima della grande tribolazione e della fine del mondo. La moltitudine con le palme in mano presa da tutte le nazioni, che viene da questa grande tribolazione, non può divenire innumerevole, se non grazie alla predicazione dell’Evangelo prima che essa venga”.
- Isaac Newton, Observations Upon the Prophecies of Daniel, and the Apocalypse of St. John, 1733 -

07/01/2017 22:25
 
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Re:
barnabino, 07/01/2017 20.39:

Caro Aquila,


L' antropologia biblica distingue l' uomo dalla bestia in relazione al fatto che solo l' uomo è descritto come creato a immagine e somiglianza di Dio



D'accordo, ma quale termine usa per descrivere questa "scintilla divina"?





nessuno, ma perchè mai la Bibbia dovrebbe usare un termine per "scintilla divina"?

barnabino, 07/01/2017 20.39:




Neshamah indica - biblicamente parlando - il respiro o l' alito della vita, non ci sono elementi biblici probanti che significhi qualcos' altro



Il punto è cosa si intente con quell'alito... anche ruach di per sé indica solo vento ma è altrettanto chiaro che assume significati che riguardano aspetti dell'essere umano che vanno oltre il vento letterale. La LXX ad esempio rende neshamah con psyche e non con pneuma. L'antropologia biblica descrive l'uomo nel suo complesso, soprattutto interiore, non una macchina pneumatica.

Shalom



il punto, Barny, è che dobbiamo restare all' elemento biblico.
Ruah può indicare molte cose, ma nel testo ebraico neshamah non indica mai altro che l' alito di vita, mi pare che questo sia un dato di fatto e a questo dobbiamo restare.
Riguardo alla LXX, se la seguiamo in toto, allora dovremmo sovente tradurre Geova degli eserciti con Signore Onnipotente, ma vallo a dire a Giacomo (Giac. 5:4).


[Modificato da Aquila-58 07/01/2017 22:25]
07/01/2017 22:44
 
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Re:
barnabino, 07/01/2017 19:42:


Resta il fatto che in Gen. 7:22 si parla di neshamah riguardo a ogni creatura che morì...



Secondo me lascia margini all'interpretazione. Altrimenti non si capisce come l'antropologia biblica distingue uomo e bestia.

Shalom



Mmm, secondo me non la distingue.

Simon
07/01/2017 22:51
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 07/01/2017 22.44:



Mmm, secondo me non la distingue.

Simon




Infatti, in Gen. 7:22 non vi è distinzione.......ovviamente mai è detto dell' animale che sia fatto a immagine e somiglianza di Dio e tanto basta per operare l' ovvia differenziazione.
Ma non c' è motivo per vedere questa distinzione nel neshamah anticotestamentario...


[Modificato da Aquila-58 07/01/2017 22:54]
08/01/2017 00:31
 
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Mmm, secondo me non la distingue




nessuno, ma perchè mai la Bibbia dovrebbe usare un termine per "scintilla divina"?



Però se ci pensate ci troveremmo davanti ad una antropologia azzoppata, laddove l'esperienza invece manifestamente presenta l'essere umano differente da tutte le altre creature non per il dato fisico ma per quello spirituale. Insomma, se l'uomo a differenza della bestia è imago Dei, se possiede questa scintilla divina che lo accomuna a Dio, facendo dell’uomo un essere libero, consapevole di sé, capace di fare scelte morali, come essa viene espressa nelle Scritture? E' evidente che lo "spirito" dell'uomo, la sua persona interiore, la forza motivante, l'io, è diverso da quello dell'animale. Possibile che in nessun modo si faccia una qualche distinzione rispetto ad una differenza funzionalmente così macroscopica?


il punto, Barny, è che dobbiamo restare all' elemento biblico. Ruah può indicare molte cose, ma nel testo ebraico neshamah non indica mai altro che l' alito di vita, mi pare che questo sia un dato di fatto e a questo dobbiamo restare



Se restiamo al dato biblico neshamah indica solo il respiro, il soffio ("di vita" è indicato dalla parola successiva chaiyìm) ma come ruach e nefesh possono indicare anche altre realtà psicologiche che non siano esclusivamente il crudo dato fisiologico non lo ritengo non biblico. Per neshemah non è semplice catturare il senso perché spesso nella traduzione greca è reso a seconda dei casi con nefesh o pneuma o altro, non esistendo un termine greco per tradurlo. In Proverbi 20,27 si dice:

"L’alito [neshamah] dell’uomo terreno è la lampada di Geova, che scruta attentamente tutte le parti più interne del ventre"

Qui non mi pare che si possa ridurre il termine al respiro.


Riguardo alla LXX, se la seguiamo in toto, allora dovremmo sovente tradurre Geova degli eserciti con Signore Onnipotente, ma vallo a dire a Giacomo (Giac. 5:4)



Non si tratta di seguire, si tratta di capire il senso che gli ebrei del III secolo a.C. davano a quella parola, che i cristiani non seguissero sempre pedissequamente la LXX (ma quasi sempre) è noto, anche se l'esempio mi pare poco pertinente perché Giacomo scrive Kyrios Sabaoth come fa la LXX, se non sbaglio.

Shalom
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08/01/2017 11:54
 
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Re: Re:
Serveto Isaac, 07.01.2017 21:11:




Secondo me è semplice perchè la bestia non può scegliere tra il bene e il male, un cerbiatto appena nato sa subito cosa fare, attaccarsi alle mammelle della mamma, è come se fosse programmato, se vede l'uomo si spaventa perchè ha l'istinto cioè un comportamento innato che non richiede apprendimento e nessuna scelta, gli animali non fanno scelte. Invece un bambino appena nato è come se fosse "vuoto" perchè deve essere plasmato come un "vaso d'argilla", un bambino appena nato in Giappone se il giorno dopo lo porti in Norvegia parlerà norvegese perchè è stato plasmato con quella lingua, dove si nasce non conta nulla, è solo un incidente geografico. Fa parte del libero arbitrio che Geova non toglierà mai alle sue creature carnali e spirituali, perchè vuole che siano motivate dall'amore nell'adorarlo altrimenti ci "programmava" con quell'input dalla nascita ma in quel caso non c'è Neshamah, che fa parte del respiro e quindi i battiti del cuore, vuole che il nostro cuore palpiti solo per Lui ma di nostra iniziativa.

Questo è un cerbiatto.




ma il cerbiatto non doveva essere spaventato dall'uomo?
o qui è già morto di paura?

in queste poche righe ci sono così tanti luoghi comuni e falsità riguardo al mondo animale...
concezioni di altre epoche...
l'etologia, quale disciplina scientifica, ha demolito un bel po' di queste superficialità...
.. che dimostrano, se non altro, grandi lacune in merito...
però il tono è sicuro, affermativo...

[SM=g2037509]

08/01/2017 12:08
 
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Re:
barnabino, 08/01/2017 00.31:


Non si tratta di seguire, si tratta di capire il senso che gli ebrei del III secolo a.C. davano a quella parola,

Shalom




Perchè dal III secolo a.C.?


Comunque L'Enciclopedia Judaica mi sembra interessante quanto espone:

"Il racconto Mosaico della creazione dell'uomo parla di uno spirito o respiro con cui è stato dotato dal Creatore (Genesi II, 7).; ma questo spirito è stato concepito come inseparabilmente connessi, se non del tutto identificato, con la linfa vitale (ib ix 4;.... Lev xvii 11).L'anima è chiamata nella letteratura biblica "Ruah", "Nefesh" e "neshamah". Il primo di questi termini indica lo spirito nel suo stato primitivo; la seconda, nella sua associazione con il corpo; il terzo, nella sua attività nel corpo".

Poi viene citato Baḥya ben Joseph ibn Paḳuda, un ebreo del XI/XII secolo, che scrisse il "Torat ha-Nefesh". Secondo lui, l'uomo possiede tre anime distinte, vegetativa, animale, e razionale: le prime due derivano ​​dalla materia, mentre l'ultima emana dall'intelletto attivo.
"Al momento del concepimento un raggio dell'anima razionale penetra nell'embrione, dove supervisiona lo sviluppo delle potenze vegetative e animali fino a diventare due anime distinte. L'agente principale nella formazione del corpo è l'anima vegetativa, che deriva le sue forze dal sole e dalla luna. Sorvegliata dalle stelle e dai loro principi spirituali, l'anima vegetativa costruisce il corpo a forma di sfere, ed esercita su di esso la stessa influenza come quella esercitata dall'anima universale sulle sfere. Ciascuna di queste tre anime ha il suo attributo: quella dell'anima vegetativa è la castità; quella dell'animale è energia; e quella del razionale la saggezza. Da queste deriva un altro attributo, la giustizia". - Baḥya ben Joseph ibn Paḳuda, "Ma'ani al-Nafs", "Torat ha-Nefesh" by I. Broydé, Paris, 1896 -

Però qui si cade in sofismi senza riscontri biblici mi sembra. Cosa ne pensate?

In modo chiaro e conciso IT:

"Nel creare l’uomo, Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine [o, ombra, aspetto], secondo la nostra somiglianza”. (Ge 1:26, 27, nt.) Poiché il Figlio di Dio disse che il Padre è “uno Spirito”, si deve escludere qualsiasi somiglianza fisica fra Dio e l’uomo. (Gv 4:24) L’uomo piuttosto ha qualità che riflettono o rispecchiano quelle del suo Padre celeste, qualità che lo distinguono chiaramente dalla creazione animale".


"Uomo. - L'uomo è una nuova specie, è diverso da tutte le altre specie sulla terra. "Nella nostra immagine, a nostra somiglianza". Egli deve essere alleato al cielo come nessun'altra creatura sulla terra. Questa relazione, tuttavia, deve essere non in materia, ma in forma; non in essenza, ma in sembianza. Questo preclude tutte le nozioni panteistiche sull'origine dell'uomo. "Immagine" è una parola presa dalle cose sensibili, e denota la somiglianza in forma esteriore, mentre il materiale potrebbe essere diverso. "Figura" è un termine più generale, indica una somiglianza in tutte le qualità, esterna o interna. L'esplicativo per "immagine" dimostra che questo termine è da prendere in senso figurato, per indicare non un materiale, ma un conformismo spirituale a Dio." - Notes on the Bible by Albert Barnes 1834 -


Si ricollega in un certo modo al commento dell'Enciclopedia Judaica.


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“Queste Profezie di Daniele e Giovanni non dovranno essere comprese sino al tempo della fine: ma intanto alcuni dovranno profetizzare basandosi su di esse in tristi condizioni per lungo tempo, e ciò in modo oscuro, così da convertire solo pochi. . . . Poi, dice Daniele, molti le scorreranno e la conoscenza sarà accresciuta. Poiché l’Evangelo deve essere predicato in tutte le nazioni prima della grande tribolazione e della fine del mondo. La moltitudine con le palme in mano presa da tutte le nazioni, che viene da questa grande tribolazione, non può divenire innumerevole, se non grazie alla predicazione dell’Evangelo prima che essa venga”.
- Isaac Newton, Observations Upon the Prophecies of Daniel, and the Apocalypse of St. John, 1733 -

08/01/2017 12:09
 
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Re: Re: Re:
I-gua, 08/01/2017 11.54:




ma il cerbiatto non doveva essere spaventato dall'uomo?
o qui è già morto di paura?

in queste poche righe ci sono così tanti luoghi comuni e falsità riguardo al mondo animale...
concezioni di altre epoche...
l'etologia, quale disciplina scientifica, ha demolito un bel po' di queste superficialità...
.. che dimostrano, se non altro, grandi lacune in merito...
però il tono è sicuro, affermativo...

[SM=g2037509]




Non ho capito niente. [SM=g2037509]

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“Queste Profezie di Daniele e Giovanni non dovranno essere comprese sino al tempo della fine: ma intanto alcuni dovranno profetizzare basandosi su di esse in tristi condizioni per lungo tempo, e ciò in modo oscuro, così da convertire solo pochi. . . . Poi, dice Daniele, molti le scorreranno e la conoscenza sarà accresciuta. Poiché l’Evangelo deve essere predicato in tutte le nazioni prima della grande tribolazione e della fine del mondo. La moltitudine con le palme in mano presa da tutte le nazioni, che viene da questa grande tribolazione, non può divenire innumerevole, se non grazie alla predicazione dell’Evangelo prima che essa venga”.
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08/01/2017 13:11
 
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Perchè dal III secolo a.C.?



Era riferito alla LXX, traduzione iniziata presumibilmente in quel periodo e dunque che può darci un'idea di come il giudaismo ellenistico di quell'epoca interpretasse certi termini.


Però qui si cade in sofismi senza riscontri biblici mi sembra. Cosa ne pensate?



Decisamente, siamo ormai nel medioevo dunque difficilmente possiamo avere informazioni sul senso di neshamah nel I secolo.

Shalom
[Modificato da barnabino 08/01/2017 13:11]
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