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Inciampare o non inciampare?

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2017 20:04
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19/02/2017 15:53
 
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Bé quel libro l'ho letto anche io.
Mi dispiace che l'autore sia caduto per le "cassanate" altrui. Quando stai spesso a stretto contatto con persone irragionevoli ti portano a impazzire (esperienza personale). Comunque anche se non metto la mano sul fuoco su tutto quello che vi è scritto (non sono certo un ingenuo), mi sono reso conto che a parte gli errori umani, l'eccessivo zelo ha portato tante persone al fanatismo. Il problema principale secondo me è sempre quello di nascondere gli errori umani dietro la parola "imperfezione". Pietro non ha mai detto a Gesù: sono imperfetto. Pietro é tornato in se ed è diventato un pilastro della congregazione cristiana del primo secolo.
Tornado al libro in questione, forse all'epoca si esprimevano troppi pareri personali e qualcuno li prendeva come legge solo perché a esporre un concetto era Rutherford. Mi sono rimaste in mente alcune espressioni di quel libro che se fossero vere sarebbero realmente ridicole. Comunque...qualsiasi cosa succeda non posso permettermi di perdere la mia relazione con Geova.
Infine tornado al tuo discorso io mi sforzerei, almeno quando insegno di farlo al meglio. Insegnare così come predicare è un'arte,capisco che non siamo tutti portati in tutto, ma sforziamoci con tutte le nostre forze di non essere "signori della fede altrui". Un saluto
[Modificato da Zafnat-Paneach 19/02/2017 15:57]
20/02/2017 11:07
 
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Re:
Zafnat-Paneach, 19/02/2017 15.53:

Bé quel libro l'ho letto anche io.
Mi dispiace che l'autore sia caduto per le "cassanate" altrui. Quando stai spesso a stretto contatto con persone irragionevoli ti portano a impazzire (esperienza personale). Comunque anche se non metto la mano sul fuoco su tutto quello che vi è scritto (non sono certo un ingenuo), mi sono reso conto che a parte gli errori umani, l'eccessivo zelo ha portato tante persone al fanatismo. Il problema principale secondo me è sempre quello di nascondere gli errori umani dietro la parola "imperfezione". Pietro non ha mai detto a Gesù: sono imperfetto. Pietro é tornato in se ed è diventato un pilastro della congregazione cristiana del primo secolo.
Tornado al libro in questione, forse all'epoca si esprimevano troppi pareri personali e qualcuno li prendeva come legge solo perché a esporre un concetto era Rutherford. Mi sono rimaste in mente alcune espressioni di quel libro che se fossero vere sarebbero realmente ridicole. Comunque...qualsiasi cosa succeda non posso permettermi di perdere la mia relazione con Geova.
Infine tornado al tuo discorso io mi sforzerei, almeno quando insegno di farlo al meglio. Insegnare così come predicare è un'arte,capisco che non siamo tutti portati in tutto, ma sforziamoci con tutte le nostre forze di non essere "signori della fede altrui". Un saluto



Anche il fanatismo è parte dell'imperfezione e non tutti giungono alle stesse conclusioni, pur leggendo le stesse cose.

Saranno forse la formazione ricevuta e l'ambiente in cui si è vissuti, le esperienze che possono aver tracciato solchi profondi, dai quali, come ruote di biciclette in rotaie del tram, si è intrappolati.
Solo conoscendo a fondo lo 'storico ed il vissuto' degli altri si riuscirebbe a mostrare maggior empatia ed è spesso il tempo a darci una mano; solo a distanza di anni ci accorgiamo di aver avuto approcci che oggi non ci sogneremmo proprio.

E' vero, tutti dobbiamo sforzarci e capire che l'insegnamento è un'arte che, se usata male, può porre basi fragili che non reggerebbero sotto pressione.

Piuttosto che dire ad altri cosa fare, o non fare, è meglio stimolare l'uso di coscienze educate sui principi.

20/02/2017 17:36
 
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Re:
Zafnat-Paneach, 19/02/2017 15:53:

Bé quel libro l'ho letto anche io.
Mi dispiace che l'autore sia caduto per le "cassanate" altrui. Quando stai spesso a stretto contatto con persone irragionevoli ti portano a impazzire (esperienza personale). Comunque anche se non metto la mano sul fuoco su tutto quello che vi è scritto (non sono certo un ingenuo), mi sono reso conto che a parte gli errori umani, l'eccessivo zelo ha portato tante persone al fanatismo. Il problema principale secondo me è sempre quello di nascondere gli errori umani dietro la parola "imperfezione". Pietro non ha mai detto a Gesù: sono imperfetto. Pietro é tornato in se ed è diventato un pilastro della congregazione cristiana del primo secolo.
Tornado al libro in questione, forse all'epoca si esprimevano troppi pareri personali e qualcuno li prendeva come legge solo perché a esporre un concetto era Rutherford. Mi sono rimaste in mente alcune espressioni di quel libro che se fossero vere sarebbero realmente ridicole. Comunque...qualsiasi cosa succeda non posso permettermi di perdere la mia relazione con Geova.
Infine tornado al tuo discorso io mi sforzerei, almeno quando insegno di farlo al meglio. Insegnare così come predicare è un'arte,capisco che non siamo tutti portati in tutto, ma sforziamoci con tutte le nostre forze di non essere "signori della fede altrui". Un saluto



Esatto, concordo.
Ognuno di noi vive una propria esperienza, sia di vita che di fede, e conosce i propri problemi, molto meno quelli altrui.
Non solo, in periodi diversi della nostra vita reagiamo in modo diverso e prendiamo decisioni diverse.
Solo i paracarri stanno fermi, diceva uno. Noi cerchiamo di avanzare, di far meglio.

Simon
20/02/2017 22:31
 
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Re:
Zafnat-Paneach, 19/02/2017 13.40:


...
Io voglio crescere nella verità, ma alcune persone sembrano talmente bambini, nel senso che non vogliono crescere, che Peter Pan al loro confronto è più grande.



E tu dagli il buon esempio [SM=g27988]

Uno dei modi in cui si aiuta a crescere un bambino, non è lagnarsi che è un bambino...ma dandogli con pazienza il buon esempio forse si potranno ottenere migliori risultati..

Vedi Gesù e gli apostoli..



20/02/2017 22:53
 
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Re: Re: Re:
'Andros', 19/02/2017 09.30:



Sono cresciuto teocraticamente nell'epoca in cui si inciampava (o ci si scandalizzava) se qualcuno mangiava mortadella o cioccolata contenente lecitina e si tenevano in sala foulard di seta nell'eventualità che alcune scollature fossero considerate inappropriate o gonne ritenute Corte.

Credevo fosse quello il periodo del 'latte': questo si, questo no! 'mi fai inciampare' era il refrain.

Ma quale ritenete sia il parametro di riferimento corretto?

Quando si è giustificati all'inciampo e quando invece si sta strumentalizzando solo per far prevalere il personale punto di vista?





Andrebbe fatta una differenza tra inciampare e semplicemente turbarsi..

Inciampare è un po' quello che diceva Giandujotta, cioè smettere di correre la corsa cristiana oppure rischiare seriamente che succeda questo..

Di questo termine purtroppo a volte è stato fatto un ABUSO, nel senso che è stato usato per una miriade di situazioni..

Situazione tipo: in una congregazione ad una decina di persone non va a genio qualcosa (per esempio in merito all'aspetto personale di qualcuno) e allora per "quieto vivere" si decide una soluzione di accomodamento..
Ecco, questo si può chiamare in tutti i modi tranne che inciampare..

Il Corpo direttivo ci vuole proiettare in un diverso modo di affrontare le questioni, come dimostrano le più recenti pubblicazioni..vedi per esempio w Gennaio 2017 dove a pag. 15 c'è una interessante immagine la cui didascalia dice proprio:

"Prendiamo decisioni in base alla nostra coscienza senza imporle ad altri"


[IMG]http://i64.tinypic.com/o6cml3.jpg[/IMG]

[Modificato da EverLastingLife 22/02/2017 22:47]
20/02/2017 23:07
 
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Re: Re: Re:
'Andros', 19/02/2017 09.30:


....
Quando si è giustificati all'inciampo e quando invece si sta strumentalizzando solo per far prevalere il personale punto di vista?




Qualche utile riferimento:


*** w78 15/5 p. 19 par. 25 È difficile accettare il vostro consiglio? ***

25 Per esempio, in Romani capitolo 14 siamo avvertiti di non far inciampare i deboli relativamente al mangiare o al bere o a qualsiasi altra cosa. Significa questo che se in una famiglia numerosa uno afferma d’inciampare perché viene servito il caffè, non si dovrebbe mai servire caffè? O che si debbano portare scarpe nere perché qualcuno “inciampa” se si portano quelle marroni? Non c’è qualche fattore determinante che limita l’applicazione di questo consiglio? Il contesto si riferisce a questioni di fede, a giorni che alcuni consideravano santi, a carni che alcuni ritenevano contaminate. Il consiglio riguarda questioni di coscienza, e in questo campo dobbiamo fare concessioni utili agli altri. Ma non è un’istruzione generale per soddisfare ogni capriccio personale non avente nessuna attinenza con la fede.



*** w78 15/8 pp. 18-21 Adorniamo in ogni cosa l’insegnamento di Dio ***

6 D’altra parte, è anche essenziale che il cristiano dalla coscienza troppo scrupolosa si astenga dal criticare un altro che esercita la propria libertà e in effetti non fa nulla di male. Se lo fa, giudica il suo fratello. Dovrebbe correggere il suo punto di vista. (Confronta II Corinti 13:11). Altrimenti continuerà a turbare la pace della congregazione. Se giudica il suo fratello, deve addossarsi gran parte della colpa per la difficoltà causata dal suo atteggiamento critico. Piuttosto, dovrebbe sforzarsi di divenire pienamente maturo e stabile, rafforzando la sua fede su tutti i punti, per non essere incline a inciampare o a condannare altri. Se non fa progresso in questo modo, può essere una continua fonte di turbamento e recare biasimo sulla “buona notizia”. — Ebr. 5:12-14; Sal. 119:165.

7 L’apostolo arriva al nocciolo della questione quando dice: “Poiché il regno di Dio non significa mangiare e bere, ma significa giustizia e pace e gioia con spirito santo”. (Rom. 14:17) La vera adorazione e ciò che ha attinenza con il regno di Dio e la sua congregazione non si imperniano su queste cose fisiche. Gesù disse infatti: “Non v’è nulla al di fuori dell’uomo che passando in lui lo possa contaminare; ma le cose che escono dall’uomo son quelle che lo contaminano”. — Mar. 7:15.
8 Questo si può dire di molte altre cose della vita. Vestiti e pettinature, divertimenti, lavoro e altre cose personali non sono essenziali “per il progresso della buona notizia”. (Filip. 1:12) Se non c’è nessuna effettiva violazione delle Scritture e se è mostrata moderazione evitando gli eccessi o la partecipazione a peccati mondani, allora queste cose della vita quotidiana non rientrano nel campo in cui dovremmo essere giudicati dai nostri fratelli. — Confronta Proverbi 11:2.




[Modificato da The.Witness 20/02/2017 23:09]
20/02/2017 23:45
 
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Buonasera. The witness ho letto il tuo post. Quindi non si "inciampa" per il modo di vestire di qualcuno però si continua a usare questa scusa. Personalmente sono situazioni che odio. Esempio se vado in sala e ho la barba perchè devo sentirmi qualcuno che mi sparla dietro?
Punto uno: di solito non si hanno gli attributi per andare a parlare direttamente con il barbone.
Punto due: visita pastorale.
Punti tre: mi rado.
Se io fossi un fratello con la barba, in questa circostanza agirei cosi:
Punto uno: appena li sento mormorare vado a parlargli.
Punto due: se arrivano gli anziani a caso "li distruggo" biblicamente/torri di guardia (dimostrami che sbaglio)
Punto tre: potrebbero esserci gli estremi per una denuncia per stalking....ma non vorrei mai arrivare a una cosa del genere.
Vivete e lasciate vivere! I veri inciampi sono altri come hai detto giustamente. In alcuni casi devono essere gli anziani a riuscire a far ragionare colui che muove l'accusa. Notte.
20/02/2017 23:48
 
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The.Witness, 20/02/2017 22.53:




"Prendiamo decisioni in base alla nostra coscienza senza imporle ad altri"





Molto bene.

I problemi nascono quando le coscienze individuali, formate in contesti differenti, si scontrano su una questione che trova le parti in posizioni diametralmente opposte, esempio:

Due anziani, compiendo una visita pastorale, osservano che la famiglia possiede un soprammobile in porcellana Capodimonte, dono di nozze ricevuto. Un anziano esordisce affermando che" l'oggetto va gettato via perché si osservano all'interno del gruppo raffigurato anche due angioletti con le ali".

Gettare o tenere?

Il capofamiglia, a sorpresa, afferra il Capodimonte, spezza le ali agli angioletti e lo ripone sul mobile. "Bravo, così va bene" commenta l'anziano, "così i fratelli non inciamperanno.

Situazione paradossale?

Niente affatto, episodio reale.

Non è mia intenzione mettere in cattiva luce gli Anziani ma può accadere che si elargiscano, a volte, istruzioni e non consigli, arrivando a compromessi distanti da autentico uso di cosciente libero arbitrio.
[Modificato da 'Andros' 20/02/2017 23:56]
20/02/2017 23:50
 
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Beh, la congregazione è una famiglia... non si distruggono i propri fratelli, lo spirito che ci ha insegnato Gesù è uno spirito di pace e non di contesa. Paolo dice: "nel mostrare onore prevenitevi", dunque dovremmo mettere i bisogni e a volte anche i capricci degli altri sopra i nostri interessi. Lo facciamo spesso con la nostra famiglia carnale, i nostri bambini o coniuge. Facciamolo anche per i nostri fratelli, Dio in cielo sarà felice.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
20/02/2017 23:54
 
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Re:
Zafnat-Paneach, 20/02/2017 23.45:

Buonasera. The witness ho letto il tuo post. Quindi non si "inciampa" per il modo di vestire di qualcuno però si continua a usare questa scusa. Personalmente sono situazioni che odio. Esempio se vado in sala e ho la barba perchè devo sentirmi qualcuno che mi sparla dietro?
Punto uno: di solito non si hanno gli attributi per andare a parlare direttamente con il barbone.
Punto due: visita pastorale.
Punti tre: mi rado.
Se io fossi un fratello con la barba, in questa circostanza agirei cosi:
Punto uno: appena li sento mormorare vado a parlargli.
Punto due: se arrivano gli anziani a caso "li distruggo" biblicamente/torri di guardia (dimostrami che sbaglio)
Punto tre: potrebbero esserci gli estremi per una denuncia per stalking....ma non vorrei mai arrivare a una cosa del genere.
Vivete e lasciate vivere! I veri inciampi sono altri come hai detto giustamente. In alcuni casi devono essere gli anziani a riuscire a far ragionare colui che muove l'accusa. Notte.



Zaf non te la prendere ma in certe espressioni percepisco che vedi le cose in modo molto categorico..Dobbiamo vedere le cose da diverse angolazioni se vogliamo avere il quadro completo..

Medita per favore sulla rivista che ho postato qui

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11363523/Idolatria-cosa-significa-esattamente-essere-idolatra-/discussione.aspx?idm1=1341661...

Ciò che è scritto vale senz'altro anche dal punto di vista spirituale..

Quanto alla barba ti darò una breve risposta domani..

Adesso vado a dormire

21/02/2017 00:01
 
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Re:
'Andros', 20/02/2017 23.48:



Molto bene.

I problemi nascono quando le coscienze individuali, formate in contesti differenti, si scontrano su una questione che trova le parti in posizioni diametralmente opposte...



Il punto è che non devono scontrarsi (1 Tess 4:11)

Capisco che sembra un'utopia, ma questo è quanto il Corpo Direttivo ci esorta a fare in base alle più recenti pubblicazioni e istruzioni..

Chiaramente non puoi aspettarti un cambiamento dall'oggi al domani, perché molte situazioni finora sono state gestite più o meno nel modo in cui lo hai descritto nell'esperienza..




21/02/2017 00:37
 
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Re:
barnabino, 20/02/2017 23.50:

Beh, la congregazione è una famiglia... non si distruggono i propri fratelli, lo spirito che ci ha insegnato Gesù è uno spirito di pace e non di contesa.





In effetti anche i primi cristiani commettevano errori, polemizzavano come noi oggi e non sempre si trovavano d'accordo ma erano legati da un forte vincolo d'amore, esattamente come noi oggi.

La pace nel popolo di Geova è un bene prezioso che va ricercato e mantenuto, anche grazie alla capacità di usare la nostra libertà per edificare.
21/02/2017 09:00
 
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Giorno. Caro the witness l'episodio narrato da andros è il tipo di episodio che vivo quasi quotidianamente sulla mia pelle.
Non concepisco quello che dici nel tuo post. Queste "strane" persone devono finirla di dire assurdità. Vi farei vivere dove abito io....forse da voi non stiamo a questi livelli.
Il mio obiettivo è diventare un fratello. Sò di avere un carattere particolare, ho già fatto seri sforzi per calmarmi parecchio.
Purtroppo quando sento dire scemate in giro o peggio mi "pestano i piedi" sui cavoli miei, riprendo il mio vecchio abito custodito nell'armadio (vecchia personalitá) e poi comincio a essere più diretto usando parole che non vorrei usare.
P.s. non c'è "cattivo" più "cattivo" di un buono che diventa cattivo
(Bud Spencer [SM=g7405]).
21/02/2017 10:15
 
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Re:
Zafnat-Paneach, 21/02/2017 09.00:

Giorno. Caro the witness l'episodio narrato da andros è il tipo di episodio che vivo quasi quotidianamente sulla mia pelle.
Non concepisco quello che dici nel tuo post. Queste "strane" persone devono finirla di dire assurdità. Vi farei vivere dove abito io....forse da voi non stiamo a questi livelli.
Il mio obiettivo è diventare un fratello. Sò di avere un carattere particolare, ho già fatto seri sforzi per calmarmi parecchio.
Purtroppo quando sento dire scemate in giro o peggio mi "pestano i piedi" sui cavoli miei, riprendo il mio vecchio abito custodito nell'armadio (vecchia personalitá) e poi comincio a essere più diretto usando parole che non vorrei usare.
P.s. non c'è "cattivo" più "cattivo" di un buono che diventa cattivo
(Bud Spencer [SM=g7405]).



La realtà all' interno del popolo di Geova è totalmente diversa da quanto si osserva altrove: ci si sforza ogni giorno di applicare leggi, norme e principi Biblici, non connettendo immoralità, non facendo uso di sostanze che creano dipendenza, essendo onesti e leali; quindi, un po' di sano pettegolezzo e qualche arbitraria invasione alla libertà decisionale altrui ci può pure stare.

Non vorrei trovarmi altrove, caro Zaf, questo è il popolo caro a Geova e dobbiamo essere felici di gustare i'fichi d'india', consapevoli che dovremo accettare qualche piccola spina.

A che servirebbero, infatti, 1.000 anni, se non ad affinare la nostra personalità? Con uno schiocco di dita guariranno tutte le malattie e torneranno in vita i cari morti. Ma per 'reindirizzare' le teste ci vorrà un bel po'. [SM=g7255]
21/02/2017 13:31
 
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Re:
Zafnat-Paneach, 21/02/2017 09.00:

Giorno. Caro the witness l'episodio narrato da andros è il tipo di episodio che vivo quasi quotidianamente sulla mia pelle.
Non concepisco quello che dici nel tuo post. Queste "strane" persone devono finirla di dire assurdità. Vi farei vivere dove abito io....forse da voi non stiamo a questi livelli.
Il mio obiettivo è diventare un fratello. Sò di avere un carattere particolare, ho già fatto seri sforzi per calmarmi parecchio.
Purtroppo quando sento dire scemate in giro o peggio mi "pestano i piedi" sui cavoli miei, riprendo il mio vecchio abito custodito nell'armadio (vecchia personalitá) e poi comincio a essere più diretto usando parole che non vorrei usare.
P.s. non c'è "cattivo" più "cattivo" di un buono che diventa cattivo
(Bud Spencer [SM=g7405]).



Zaf mi sento solo di dirti che se questo è il tuo obiettivo, fai di tutto per conseguirlo..e non lasciare che ALCUNA cosa/persona/cultura/modo di fare altrui ti impedisca di arrivarci..

Ricorda sempre che Geova si aspetta dalla sua organizzazione che faccia da tramite per portarti/ci dal vecchio mondo al nuovo mondo...

Non aspettarti molto di più perché rischi di rimanere deluso e non conseguire l'obiettivo finale..

Quindi la sua organizzazione e i suoi componenti imperfetti, hanno dei difetti..

Questo non vuol dire ignorare le situazioni che descrivi, ma dargli molto meno peso, perché tali difetti hanno molto meno peso di quello che gli diamo..in paragone a tutti i pregi come ha ben spiegato Andros..



21/02/2017 18:32
 
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Re:
Zafnat-Paneach, 20/02/2017 23.45:


...



Zaf, come promesso rispondo alla questione barba che peraltro è stata appena trattata in un recente numero della Torre di Guardia, esattamente w Settembre 2016 pag. 21 par. 17

Le citazioni sono prese dall'edizione semplificata:

Prima cosa da notare è la domanda del par. 17

"Per decidere se portare o no la barba, cosa dovrebbe considerare un fratello?

Per intenderci sono decisioni che deve prendere la persona, quindi nessuno di noi ha l'autorità di dirti cosa fare, ne' se avere tale aspetto sia opportuno o meno (dal nostro punto di vista).

Il paragrafo esordisce affermando che non vi è alcun obbligo scritturale di portare la barba, dato che non siamo sotto la Legge. Subito dopo riporta:

"In alcune culture potrebbe essere accettabile e decoroso portare una barba ben curata. Non impedirebbe a nessuno di ascoltare il nostro messaggio."

Quindi potresti chiederti:
Nel luogo in cui vivo tale aspetto impedirebbe di ascoltare il messaggio biblico?
La stragrande maggioranza delle persone a cui predico ritiene questo aspetto dignitoso, decoroso e accettabile per un insegnante della parola di Dio?

La rivista continua mostrando anche altre realtà:

"In certe culture e luoghi, invece, avere la barba non è una cosa comune.."


In certi luoghi non è comune, quindi come dice il dizionario dei sinonimi e dei contrari, quando una cosa non è comune, è rara..

"e quindi adatta a un testimone di Geova"

Beh, su cosa si potrebbe ragionare se vivessi in una zona del genere?

Capisci che quando una cosa è rara, di solito desta come minimo meraviglia nell'interlocutore. Facilmente distrae. O addirittura viene vista come qualcosa di fuori luogo o disordinato..
Pertanto in una zona del genere non sarebbe adatta ad un testimone di Geova, si intende un testimone di Geova che desidera che il suo aspetto non sia di impedimento per l'ascolto del messaggio del Regno.

Forse dirai, io non abito in una zona dove portare la barba possa essere di impedimento alla buona notizia..

Come mai succede che....?

Zafnat-Paneach, 20/02/2017 23.45:

...se vado in sala e ho la barba perchè devo sentirmi qualcuno che mi sparla dietro?
...



Non perché essi inciampino dal punto di vista scritturale (difficilmente qualche TdG abbandonerebbe la fede perché un altro TdG si è presentato con la barba)

Piuttosto la cosa potrebbe generare un certo brusio (come dici tu qualcuno che ti sparla dietro) per un altra motivazione, che voglio illustrarti con un esempio.

Supponiamo che io debba andare al matrimonio di un mio collega di lavoro (tutti gli invitati o quasi non saranno TdG).
Dalle mie parti generalmente si usa ancora che gli uomini indossino per l'occasione abiti di colori classici blu, grigio, nero ecc..
Pur essendo a conoscenza che quel giorno la stragrande maggioranza degli uomini sarà vestita in quel modo, decido comunque di indossare un abito rosso.
Sarai d'accordo con me che quasi sicuramente ci sarà il rischio di un certo brusio al mio arrivo. Perché?
Semplicemente sono andato contro il protocollo, sono uscito fuori dal coro per così dire, o se preferisci ho agito contro la consuetudine, giusta o sbagliata che sia.

Bisogna dunque riconoscere che ogni comunità di qualunque tipo, nel tempo acquisisce delle consuetudini al suo interno. Le comunità dei TdG non fanno eccezioni al riguardo.

Probabilmente questo è quanto accade dalle tue parti.
Ovvero l'aspetto in se potrebbe non essere di impedimento al messaggio della buona notizia, tuttavia produce un certo brusio, perché nella comunità di TdG che frequenti non è un fatto consolidato, una consuetudine affermata o accettata.

Alla luce di quanto sopra esposto, si potrebbero prendere diverse decisioni in base alle circostanze locali:

- Riconosci che nella tua zona un aspetto del genere impedirebbe di ascoltare il messaggio biblico perché ritenuto fuori luogo. Quindi potrebbe facilmente succedere che a causa del tuo aspetto l'interlocutore in predicazione concluda che tu non sia credibile. Siccome non vuoi che accada questo (ovvero non vuoi che la persona inciampi), rinunci al tuo aspetto.

- Concludi che nella tua zona un aspetto del genere non impedirebbe di ascoltare il messaggio biblico. Tuttavia sai che nella tua congregazione/circoscrizione non fa parte della consuetudine e probabilmente causerebbe un certo chiacchiericcio, non perché qualcuno inciampi (ovvero smetta di correre la corsa cristiana o non la intraprenda affatto a causa tua), ma semplicemente perché stai agendo "fuori dal coro".
E' un chiacchiericcio che quasi sicuramente non puoi evitare, succede in quasi tutte le comunità in cui un individuo agisce fuori dalla consuetudine, soprattutto in quelle comunità dove i componenti sono legati da un forte vincolo.

Per tornare all'esempio dell'abito rosso ad una cerimonia nuziale le cose sono due:
- o me lo metto e mi tengo il chiacchiericcio
- o non me lo metto e non sento il chiacchiericcio

Potrebbe essere più o meno la stessa cosa con la barba..







[Modificato da The.Witness 21/02/2017 18:37]
21/02/2017 20:04
 
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Punto due: se arrivano gli anziani a caso "li distruggo" biblicamente/torri di guardia (dimostrami che sbaglio)



L'unica cosa che 'distruggeresti' sarebbe il tuo onorevole scopo di giungere alla pace e all'armonia.

Sarebbe invece utile edificare le coscienze donando gli strumenti affinché esse evolvino e crescano sino a raggiungere quella predisposizione mentale che fu del Cristo: egli irraggiava e investiva il prossimo di una luce capace di penetrare nelle alcove più recondite e buie dell'animo umano donando sollievo, speranza, affrancamento dal mondo e da se stessi.

Se gli anziani venendo a parlare con te riscontrassero queste qualità, d'un tratto la barba e tutte queste amene sciocchezze passerebbero come un vapore che si dissolve dietro un alito di vento e rimarrebbe solo la confortante e mutua edificazione che ammanta coloro che sono rivolti allo spirito.

Possano essere questi i mormorii e le voci che sussurrano l'uno all'altro: 'Nessun fratello ha mai parlato così'... Salmo 119:165
[Modificato da Dante.V 21/02/2017 20:08]
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