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“La conoscenza vera dell’Islam è l’antidoto al radicalismo”

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2017 10:53
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25/02/2017 07:55
 
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Il Grande Imam al Papa: i giovani musulmani e cristiani messaggeri di pace

Il Grande Imam Sheikh Ahmad Mohammed El Tayyeb è la massima autorità religiosa del mondo sunnita. Guida l’università di Al Azhar al Cairo


karima moual
il cairo

Al piano di sotto, nella Mashyakha del Azhar, il cuore dell’Università sunnita del Cairo, c’è molto fermento. Gli uomini del Grande Imam, lo sheikh Ahmad Mohammed El Tayyeb, massima autorità religiosa del mondo sunnita, salgono e scendono le scale con documenti e messaggi da riferire. C’è in visita anche una delegazione della Chiesa di Roma, che proprio il 22 febbraio ha avviato insieme agli Ulema il «Dialogo tra l’università di Al Azhar e il Vaticano». Scambio, divulgazione del messaggio pacifico dell’Islam, dialogo, riforma e rinnovamento, sono le parole chiave da queste parti, dove la minaccia del radicalismo jihadista è sempre alle porte.

Sheikh El Tayyeb, a giudicare dal calendario della università islamica del Cairo, dove Islam e Cristianesimo sono al centro di molti eventi, si può parlare di una visione comune tra lei e papa Francesco?

«Il dialogo fra i giovani musulmani e cristiani che Al Azhar ha promosso ci rende soddisfatti per la possibilità di discutere con loro su questioni fondamentali come la pace universale e la convivenza pacifica fra Occidente e Oriente. Ho totale fiducia nel fatto che i giovani riusciranno a liberarsi dal peso del nostro comune passato, che ha impedito alle generazioni precedenti di promuovere una cultura della pace e della convivenza, e ho invitato loro a essere messaggeri di pace, di misericordia e di collaborazione fra le nazioni, attivi nel combattere il radicalismo e l’odio. Nutriamo una fiducia smisurata in questo dialogo».

25/02/2017 07:56
 
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Re: Il Grande Imam al Papa: i giovani musulmani e cristiani messaggeri di pace
In questi mesi gli ulema musulmani ci stanno riservando davvero delle sorprese: è stata rivista la fatwa sull’apostasia, e lei ha dichiarato che ai cristiani non si può più applicare l’istituto della dhimma, perché essa appartiene a un contesto storico del passato. I cristiani diventano dunque cittadini a pieno titolo nel mondo islamico?

«Sì, innanzitutto bisogna ricordare che l’Islam respinge qualunque forma di discriminazione o segregazione. Al Azhar, con il concetto di “cittadinanza” al posto di quello “delle minoranze”, non fa che resuscitare una vecchia pratica che il profeta stesso aveva adottato nella prima società islamica a Medina. Per fortuna la storia ha preservato quel documento straordinario, una sorta di costituzione unica e mai verificata prima nella storia, in cui si gettavano le basi di una vera convivenza fra etnie e religioni diverse in un contesto di rispetto reciproco e di eguaglianza. Con lo sviluppo della storia politica, la componente religiosa è diventata fondamentale nel definire i diritti e i doveri dei non musulmani nei confronti dello Stato; questo ha portato alla nascita della “dhimma”, che tuttavia riconosceva ai non musulmani ampi spazi, sia in termini di protezione che di libertà di culto. Oggi questo vecchio concetto non ha più nessun motivo di esistere perché non è più l’appartenenza religiosa a definire i diritti e doveri di ciascuno, ma è “la cittadinanza”».



Oggi le femministe islamiche che vogliono la riforma sull’eredità potrebbero dire che anche qui ci troviamo in un diverso contesto storico, visto che ci sono donne capo famiglia, che lavorano, pagano le tasse e dividono lo stesso peso economico di un uomo...

«Molte pratiche e discriminazioni che colpiscono le donne non hanno origine religiose, ma sono frutto di fattori sociali e di tradizioni che purtroppo l’Islam non ha potuto debellare. L’Islam in verità ha liberato la donna già 14 secoli fa concedendole dei diritti e delle libertà, come il diritto allo studio, al lavoro o all’indipendenza materiale, diritti che in Occidente sono stati concessi solo nel XIX secolo. I precetti dell’Islam sono di due categorie: una stabile e permanente, che non subisce l’influenza del tempo o dello spazio né è soggetta a cambiamenti - riguarda soprattutto le liturgie -, l’altra è mutevole, e cambia con il passare del tempo, e l’ijtihad (sforzo, ndr) è lo strumento che permette di adeguarla, a partire da basi giuridiche e teologiche previste dall’Islam stesso. Al Azhar è impegnata in maniera seria e globale nell’adeguare l’Islam allo sviluppo dell’umanità attraverso delle interpretazioni e delle Fatwa che prendono in considerazione questi cambiamenti».

25/02/2017 07:58
 
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Re: Re: Il Grande Imam al Papa: i giovani musulmani e cristiani messaggeri di pace
Interessante questo dibattito nell'Islam colto e la presenza di "femministe mussulmane". Sono concetti lontani dallo stereotipo dell'Islam violento.

Simon
25/02/2017 08:01
 
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Ma è un po come per il cristianesimo?
milioni e milioni di cristiani e quanti conoscono davvero il lascito di Cristo?
cosa insegno?

credo che medesimo ragionamento possa valere per i Musulmani.
25/02/2017 09:36
 
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Re:
Giandujotta.50, 25/02/2017 08.01:

Ma è un po come per il cristianesimo?
milioni e milioni di cristiani e quanti conoscono davvero il lascito di Cristo?
cosa insegno?

credo che medesimo ragionamento possa valere per i Musulmani.




Sono d'accordo con te. Il lascito di Dio, di Allah, tramite il suo Profeta non è conosciuto davvero, non è conosciuto nella maniera giusta. Purtroppo nell'Islam non c'è un'oragnizzazione equivalente a quella dei TdG nel cristianesimo.
25/02/2017 09:40
 
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Re: Re:
G.Cangiani, 2/25/2017 9:36 AM:




Sono d'accordo con te. Il lascito di Dio, di Allah, tramite il suo Profeta non è conosciuto davvero, non è conosciuto nella maniera giusta. Purtroppo nell'Islam non c'è un'oragnizzazione equivalente a quella dei TdG nel cristianesimo.




Probabilmente non c'è, ma mentre il cristianesimo è in ritirata, l'Islam è in grande espansione. Cosi' dicono le statistiche. Qualche interprete associa questa crescita agli aspetti sociali dell'Islam, quello vero, a dispetto delle chiacchiere della cristianità.

Simon
25/02/2017 10:47
 
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Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 25/02/2017 09.40:




Probabilmente non c'è, ma mentre il cristianesimo è in ritirata, l'Islam è in grande espansione. Cosi' dicono le statistiche. Qualche interprete associa questa crescita agli aspetti sociali dell'Islam, quello vero, a dispetto delle chiacchiere della cristianità.

Simon




Ma anche il cristianesimo ha avuto una grandissima espansione e non per questo era o è in armonia con il lascito di Gesù. Allo stesso modo l'espansione dell'Islam non dimostra che segue il vero messaggio di Dio e del Corano. Purtroppo l'Islam già dopo qualche decina di anni aveva perso l'autenticità iniziale.
25/02/2017 10:53
 
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Mi sa che l'Islam è un po una babele come la cristianità...
il corano è uno ma le interpretazioni seguono interessi di parte a seconda del vento.
Basti vedere la strumentalizzazione politiche che ne fanno 'moderni' califfi.

sarebbe invece interessante conoscerlo meglio questo corano, proprio per capire le derive... specie quelle pericolose...

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