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Se fosse ritrovato

Ultimo Aggiornamento: 20/07/2017 15:21
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18/07/2017 22:23
 
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Alessio
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Se fosse ritrovato in un ghiacciaio qualche esemplare di Neanderthal o altra specie che confermerebbe al 100% la presenza di ominidi più o meno come ricostruito dall'evoluzionismo, rivedreste la vostra posizione oppure neghereste l'evidenza?
18/07/2017 22:25
 
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Re:
Alessio, 18/07/2017 22.23:

Se fosse ritrovato in un ghiacciaio qualche esemplare di Neanderthal o altra specie che confermasse al 100% la presenza di ominidi più o meno come ricostruito dall'evoluzionismo, rivedreste la vostra posizione oppure neghereste l'evidenza?




Alessio, con i se e con i ma non si fa la Storia....

[Modificato da Aquila-58 18/07/2017 22:26]
18/07/2017 22:32
 
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Ovviamente nessuno nega o negherebbe l'evidenza scientifica.

Shalom
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18/07/2017 22:36
 
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Probabilmente nessuna delle due reazioni che citi.
La creazione del primo uomo "a immagine e somiglianza di Dio" resterebbe ben salda, visto l'abisso di intelligenza tra i presunti "scheggiapietre per centinaia di milioni di anni" da una parte e chi ha creato arte, tecnologia, ed è riuscito ad andare sulla Luna in pochissimi millenni dall'altra.



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18/07/2017 22:45
 
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Re:
Alessio, 7/18/2017 10:23 PM:

Se fosse ritrovato in un ghiacciaio qualche esemplare di Neanderthal o altra specie che confermerebbe al 100% la presenza di ominidi più o meno come ricostruito dall'evoluzionismo, rivedreste la vostra posizione oppure neghereste l'evidenza?



L'evidenza non si puo' negare, ma piuttosto sarebbe bene chiedersi cosa puo' dimostrare un singolo ritrovamento di un "ominide"?

Per fare il pari, cosa succederebbe se si ritrovassero pezzi della famosa "arca di Noé"?

Simon
19/07/2017 17:30
 
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Re:
Alessio, 18/07/2017 22.23:

Se fosse ritrovato in un ghiacciaio qualche esemplare di Neanderthal o altra specie che confermerebbe al 100% la presenza di ominidi più o meno come ricostruito dall'evoluzionismo, rivedreste la vostra posizione oppure neghereste l'evidenza?



"Dopo aver certezze, e non bufale", delle quali il mondo scientifico purtroppo spesso non è essente...

"Se"... da quanto io conosco, si trovasse un uomo imprigionato nei ghiacci polari, ciò sarebbe un paradosso.

Durante la descrizione del diluvio, ogni cosa sembra essere rivolta a una popolazione raccolta in uno stesso luogo; indipendentemente da quanto grande esso possa essere stato.

L'arca era, come mezzo di salvezza, a disposizione di tutti.. se lo avessero voluto.

Col cambiamento climatico post diluviano, le calotte polari velocemente si congelarono e animali che a quelle latitudini potevano essere presenti, possono ancora essere ritrovati.

Per ciò che conosco, è difficile che uno del genere umano potesse trovarsi in tali lontane località.

Dopo il diluvio e dopo Babele, quando si sparsero su tutta la terra, involvendosi per le difficoltà ambientali, che si possano trovare quelli che oggi sono definiti umanoidi, non è escludibile.

Che qualche "umanoide"... possa essere arrivato ai poli e lì possa essere stato imprigionato nei ghiacci, "sarebbe" pure possibile, ma assolutamente a livello di permafrost dei ghiacci, e non certamente imprigionato da milioni di anni in essi.

In ogni caso, sulla via dei "se" e dei e dei "ma", non mi sembra proponibile o intelligente dare una risposta a come seguiremo la nostra scelta di fede, lo troverei quanto meno strumentale o tendenzioso.

Se puoi fare domande più costruttive, saremo lieti di aiutarti nella misura che ne avremo possibilità di farlo.

ciao.


monseppe2



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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
19/07/2017 20:59
 
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Hanno trovato Oetzi e non era affatto un primitivo!
19/07/2017 21:26
 
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Re: Re:
monseppe2, 19/07/2017 17.30:



"Dopo aver certezze, e non bufale", delle quali il mondo scientifico purtroppo spesso non è essente...

"Se"... da quanto io conosco, si trovasse un uomo imprigionato nei ghiacci polari, ciò sarebbe un paradosso.

Durante la descrizione del diluvio, ogni cosa sembra essere rivolta a una popolazione raccolta in uno stesso luogo; indipendentemente da quanto grande esso possa essere stato.

L'arca era, come mezzo di salvezza, a disposizione di tutti.. se lo avessero voluto.

Col cambiamento climatico post diluviano, le calotte polari velocemente si congelarono e animali che a quelle latitudini potevano essere presenti, possono ancora essere ritrovati.

Per ciò che conosco, è difficile che uno del genere umano potesse trovarsi in tali lontane località.

Dopo il diluvio e dopo Babele, quando si sparsero su tutta la terra, involvendosi per le difficoltà ambientali, che si possano trovare quelli che oggi sono definiti umanoidi, non è escludibile.

Che qualche "umanoide"... possa essere arrivato ai poli e lì possa essere stato imprigionato nei ghiacci, "sarebbe" pure possibile, ma assolutamente a livello di permafrost dei ghiacci, e non certamente imprigionato da milioni di anni in essi.

In ogni caso, sulla via dei "se" e dei e dei "ma", non mi sembra proponibile o intelligente dare una risposta a come seguiremo la nostra scelta di fede, lo troverei quanto meno strumentale o tendenzioso.

Se puoi fare domande più costruttive, saremo lieti di aiutarti nella misura che ne avremo possibilità di farlo.

ciao.


monseppe2




Monseppe....
Certo che gia il tuo nome è una chicca pazzesca, che dichiara la sua energizzante succulenza di mosto invecchiato... Ma poi, quel bimbo abnorme che siede su un catasto di libri sapienzali, ucci ucci, direi che è geniale, mente di un succulento dolciario stucchevole e anche un po ridondante. Ecco, io mi fermererei qui perche è gia tanto....
Stiamo entrando nella rete sinapsica di un mondo alterato, e piu in la non mi spingo, parola di Gringo...


19/07/2017 21:45
 
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Grazie, apprezziamo sempre più la profondità dei tuoi argomenti, delle vere perle di saggezza. Sei prezioso, il modello di antigeovista becero, incattivito e ignarante. Una risorsa inesauribile per questo forum.

Vogliamo aprire un 3d sull'avatar di Monseppe? Argomento elettrizzante... ma qui decisamente OT.

Shalom [SM=g27985]

[Modificato da barnabino 19/07/2017 22:19]
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19/07/2017 22:07
 
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Re:
barnabino, 19/07/2017 21.45:

Grazie, apprezziamo sempre più la profondità dei tuoi argomenti, delle vere perle di saggezza. Sei prezioso, il modello di antigeovista becero, incattivito e ignarante.





Beh hanno tanti "tipi" i detrattori: hanno il loro moderatore che è Malgioglio in salsa anti-geovista, poi il gestore di siti porno che organizza serate nelle ville, e anche il puffo brontolone che non ha trovato niente in tv e va a scrivere due scemenze sul tdgonline forum.



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19/07/2017 22:19
 
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Re: Re:
admintdg3, 19/07/2017 22.07:

barnabino, 19/07/2017 21.45:

Grazie, apprezziamo sempre più la profondità dei tuoi argomenti, delle vere perle di saggezza. Sei prezioso, il modello di antigeovista becero, incattivito e ignarante.





Beh hanno tanti "tipi" i detrattori: hanno il loro moderatore che è Malgioglio in salsa anti-geovista, poi il gestore di siti porno che organizza serate nelle ville, e anche il puffo brontolone che non ha trovato niente in tv e va a scrivere due scemenze sul tdgonline forum.



[SM=g8861] per il puffo brontolone...
Ma sapete che io non ODIO i tdg....
Anzi io vi voglio un bene dell'anima!!! Siete troppo simpatici
19/07/2017 22:23
 
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Infatti non si discuteva di odio, ma di proporre argomenti beceri e OT come questi, anche noi ti amiamo, perché dai la misura della profondità di cui sono capaci gli antigeovisti. Ancora grazie caro, dai al forum un contributo prezioso, però ora è il caso che la finisci perché il tuo umorismo, permettimi, è lassativo.

Addio [SM=g27985]
[Modificato da barnabino 19/07/2017 22:26]
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20/07/2017 08:38
 
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Re: Re:
monseppe2, 19/07/2017 17:30:





Durante la descrizione del diluvio, ogni cosa sembra essere rivolta a una popolazione raccolta in uno stesso luogo; indipendentemente da quanto grande esso possa essere stato.








Scusate l'OT, é plausibile che dopo più di 1600, da Adamo al diluvio, l'umanità sia rimasta raccolta in uno stesso luogo, allorché il comando di Dio era di "riempire" la terra? Quando si pensa che appena dopo un centinaio d'anni, dopo il diluvio, Dio disperse l'umanità nell'episodio della torre di Babele?



L'arca era, come mezzo di salvezza, a disposizione di tutti.. se lo avessero voluto.



A meno di costruire altre arche, non vedo come un migliaio di persone (ipotesi), avrebbe avuto spazio a sufficienza per prendere posto in quell'arca, che per molti non poteva neanche contenere tutti gli animali.



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La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.

Isaac Asimov
20/07/2017 09:39
 
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Re: Re: Re:
verderame.1958, 20/07/2017 08.38:




Scusate l'OT, é plausibile che dopo più di 1600, da Adamo al diluvio, l'umanità sia rimasta raccolta in uno stesso luogo, allorché il comando di Dio era di "riempire" la terra? Quando si pensa che appena dopo un centinaio d'anni, dopo il diluvio, Dio disperse l'umanità nell'episodio della torre di Babele?






il comando di Genesi 1:28 fu dato da Dio in ben altro contesto..


verderame.1958, 20/07/2017 08.38:




L'arca era, come mezzo di salvezza, a disposizione di tutti.. se lo avessero voluto.



A meno di costruire altre arche, non vedo come un migliaio di persone (ipotesi), avrebbe avuto spazio a sufficienza per prendere posto in quell'arca, che per molti non poteva neanche contenere tutti gli animali.




conosci le misure precise dell' Arca?

20/07/2017 11:23
 
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Re: Re: Re:
verderame.1958, 20/07/2017 08.38:




Scusate l'OT, é plausibile che dopo più di 1600, da Adamo al diluvio, l'umanità sia rimasta raccolta in uno stesso luogo, allorché il comando di Dio era di "riempire" la terra? Quando si pensa che appena dopo un centinaio d'anni, dopo il diluvio, Dio disperse l'umanità nell'episodio della torre di Babele?




(monseppe)L'arca era, come mezzo di salvezza, a disposizione di tutti.. se lo avessero voluto.




Il comando di Geova ad Adamo ed Eva fu "riempite la terra".
Essi invece (la loro progenie), preferivano raggrupparsi in un solo luogo.

La malvagità era ormai pandemica. Geova sapeva che pochi avrebbero usato l'arca e con 120 anni di preavviso, solo 8 persone ne beneficiarono.

Inoltre, vivendo essi molto a lungo (prima del diluvio) non si affrettavano a generare figli. Forse sarebbe utile se leggessi un poco di più la bibbia... [SM=g27988]

le informazioni bibliche suggeriscono come improbabile che qualche umano o umanoide potesse trovarsi alle località dei Poli. Per gli animali, il discorso era diverso.

é OT, ma "non ho trovato nessuna foto con un "vecchietto" [SM=g10765] seduto sui libri" [SM=g7422]

ma il rispetto lo sa dare solo coloro che lo conoscono.

monseppe2

[Modificato da monseppe2 20/07/2017 11:28]

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Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
20/07/2017 11:31
 
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Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 20/07/2017 09:39:



il comando di Genesi 1:28 fu dato da Dio in ben altro contesto..






Sicuramente...ma il proposito di Dio non era cambiato, visto la torre di Babele.
Poi se é come dite voi...perché mai Dio avrebbe avuto il bisogno di inondare tutta la terra se l'umanità era raggruppata in un solo luogo?



conosci le misure precise dell' Arca?




it.wikipedia.org/wiki/Arca_di_No%C3%A8#Dimensioni

La Bibbia riporta che l'arca misurava 300 cubiti di lunghezza. Nell'antichità sono stati usati cubiti di misure diverse, ma tuttavia molto simili; la maggior parte degli studi letteralisti concordano nell'attribuire all'imbarcazione una lunghezza approssimativa di 137 metri, lunghezza in ogni caso superiore a quella di qualsiasi natante in legno che sia mai stato storicamente costruito fino alla fine del 1800. La larghezza era di oltre venti metri e l'altezza di circa 15 metri, con separazioni interne ogni sei metri circa, in lunghezza, in altezza e in larghezza, per realizzare una struttura staticamente possibile, con ovvi rinforzi, capriate, puntoni ed altro. Secondo calcoli empirici, per la sua costruzione erano necessarie circa 40.000 piante di cedro o di pini di Aleppo dalle misure indicative di cm (30x40) per sei metri di lunghezza cadauno, da prelevare in un bosco estensivo di circa 8000- ettari;ogni albero, doveva essere abbattuto, pulito dai rami, scortecciato e sommariamente squadrato e solo per queste operazioni una persona impiega un giorno per ogni albero; poi gli alberi dovevano essere trasportati in un punto di raccolta che era l'area dove doveva essere costruita l'arca. In ogni albero, per permettere la giunzione, dovevano essere praticati minimo (6+6) fori in cui innestare i relativi pioli per la giunzione. Poi i diversi alberi dovevano essere accatastati e giuntati. Alla fine bisognava calatafare il tutto con circa 300 q.li di pece bollente; per fare il tutto circa 160 persone avrebbero dovuto lavorare per circa 400 giorni.





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Isaac Asimov
20/07/2017 11:57
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
verderame.1958, 20/07/2017 11.31:




Sicuramente...ma il proposito di Dio non era cambiato, visto la torre di Babele.
Poi se é come dite voi...perché mai Dio avrebbe avuto il bisogno di inondare tutta la terra se l'umanità era raggruppata in un solo luogo?





il proposito di Dio non solo non era e non è cambiato, ma non si è mai realizzato come stabilito in Genesi 1:28 e in quelle condizioni che Dio si era proposto in origine....nel frattempo però, come sai, era accaduto qualcosa di grave in Eden, ricordi?


verderame.1958, 20/07/2017 11.31:




conosci le misure precise dell' Arca?




it.wikipedia.org/wiki/Arca_di_No%C3%A8#Dimensioni

La Bibbia riporta che l'arca misurava 300 cubiti di lunghezza. Nell'antichità sono stati usati cubiti di misure diverse, ma tuttavia molto simili; la maggior parte degli studi letteralisti concordano nell'attribuire all'imbarcazione una lunghezza approssimativa di 137 metri, lunghezza in ogni caso superiore a quella di qualsiasi natante in legno che sia mai stato storicamente costruito fino alla fine del 1800. La larghezza era di oltre venti metri e l'altezza di circa 15 metri, con separazioni interne ogni sei metri circa, in lunghezza, in altezza e in larghezza, per realizzare una struttura staticamente possibile, con ovvi rinforzi, capriate, puntoni ed altro. Secondo calcoli empirici, per la sua costruzione erano necessarie circa 40.000 piante di cedro o di pini di Aleppo dalle misure indicative di cm (30x40) per sei metri di lunghezza cadauno, da prelevare in un bosco estensivo di circa 8000- ettari;ogni albero, doveva essere abbattuto, pulito dai rami, scortecciato e sommariamente squadrato e solo per queste operazioni una persona impiega un giorno per ogni albero; poi gli alberi dovevano essere trasportati in un punto di raccolta che era l'area dove doveva essere costruita l'arca. In ogni albero, per permettere la giunzione, dovevano essere praticati minimo (6+6) fori in cui innestare i relativi pioli per la giunzione. Poi i diversi alberi dovevano essere accatastati e giuntati. Alla fine bisognava calatafare il tutto con circa 300 q.li di pece bollente; per fare il tutto circa 160 persone avrebbero dovuto lavorare per circa 400 giorni.






1. L’arca di Noè fu il provvedimento mediante il quale nel 2370-2369 a.E.V. i progenitori di tutto il genere umano sopravvissero al Diluvio universale. (Vedi DILUVIO; NOÈ). Noè ricevette da Geova istruzioni particolareggiate riguardo alle misure, la forma, il modo di provvedere luce e ventilazione, e i materiali da usare per la costruzione. — Ge 6:14-16.
Forma e grandezza. L’arca (ebr. tevàh; gr. kibotòs) era un natante rettangolare, simile a una cassa, dal fondo piatto. Non aveva bisogno di un fondo arrotondato né di una prua appuntita per solcare rapidamente le acque, e neanche di un timone; doveva solo essere impermeabile e stare a galla. Un natante con una forma del genere è molto stabile, non si capovolge facilmente, e ha una capacità di carico superiore di un terzo a quella delle navi convenzionali. Inoltre da un lato dell’arca c’era una porta per le operazioni di carico e scarico.
L’arca era lunga 300 cubiti, larga 50 cubiti e alta 30 cubiti. Se, in base a una stima prudente, il cubito era di 44,5 cm (alcuni ritengono che il cubito antico misurasse da 56 a 61 cm), l’arca doveva misurare m 133,5 per 22,3 per 13,4. A questa proporzione fra lunghezza e larghezza (6 a 1) si attengono anche gli architetti navali odierni. L’arca aveva un volume di circa 40.000 m3. Si calcola che un natante del genere potesse avere un dislocamento quasi pari a quello del possente Titanic, lungo 269 m, transatlantico del XX secolo. Nessuna nave da carico dell’antichità assomigliava neanche lontanamente all’arca con le sue misure colossali. Rinforzata internamente con l’aggiunta di due piani, aveva quindi tre ponti che provvedevano in totale un’area di circa 8.900 m2.
A Noè fu detto: “Farai un tsòhar [tetto o finestra] per l’arca”. (Ge 6:16) Non è affatto chiaro cosa fosse o come fosse costruito. Alcuni studiosi ritengono che tsòhar vada posto in relazione con luce e quindi lo traducono “finestra” (ATE, VR), “lume” o “luce” (Di, Na), “apertura” (Ri), “spiraglio” (PIB). Altri invece collegano tsòhar con un successivo termine arabo che significa “dorso (della mano)”, “dorso (di una bestia)”, “ponte (di una nave)”, vale a dire la parte più lontana da terra o dall’acqua, e per questa ragione lo traducono “tetto” (CEI, Ga). Questo tsòhar, fu detto a Noè, doveva essere completato “un cubito verso l’alto”. — Ge 6:16.
Può darsi che il tsòhar provvedesse adeguata luce e ventilazione; non si trattava dunque di un finestrino di un solo cubito quadrato, ma di un’apertura alta un cubito vicino al tetto che si estendeva lungo i quattro lati dell’arca creando un’apertura di quasi 140 m2. È anche possibile che, pur consentendo un’ampia apertura per la ventilazione sotto il tetto o altrove, il tetto fosse leggermente spiovente ai lati. A proposito di questa possibilità, è stato scritto: “‘Un cubito più sopra la terminerai’ è poco comprensibile quando sohar è tradotto ‘luce (= finestra)’ o anche ‘tetto (piatto)’. Tuttavia, nell’ipotesi che il tetto fosse del tipo a due spioventi, ‘un cubito più sopra’ potrebbe riferirsi al colmo del tetto al di sopra del livello delle pareti. In termini di architettura moderna, ‘un cubito’ poteva essere l’altezza dell’asta verticale che sostiene la capriata. . . . Secondo l’argomento presentato, il tetto dell’arca di Noè aveva un’inclinazione del quattro per cento (1 cubito di altezza — 25 cubiti dalla parete alla sommità), inclinazione più che sufficiente per permettere all’acqua piovana di defluire”. — J. F. Armstrong, in Vetus Testamentum, Leida, 1960, p. 333.
Geova spiegò chiaramente con quali materiali si doveva costruire questa immensa arca. “Fatti un’arca di legno d’albero resinoso [lett., alberi di gofer]”. (Ge 6:14) Alcuni pensano che questo legno resinoso fosse il cipresso o un albero simile. In quella parte del mondo abbondava quello che oggi è chiamato cipresso; era preferito in particolare per la costruzione di navi dai fenici e da Alessandro Magno, e lo è ancora attualmente, perché resiste molto bene all’acqua e non marcisce. Porte e pali di cipresso si dice abbiano resistito 1.100 anni. Inoltre a Noè non fu detto solo di calafatare le travi ma di ‘coprire l’arca di catrame dentro e fuori’. — Vedi BITUME.
Grande capacità di carico. La lista dei passeggeri dell’arca era impressionante. Oltre a Noè, sua moglie, i tre figli e le rispettive mogli, dovevano salire a bordo creature viventi “di ogni sorta di carne, . . . due di ciascuna”. “Saranno maschio e femmina. Delle creature volatili secondo le loro specie e degli animali domestici secondo le loro specie, di tutti gli animali che si muovono sul suolo secondo le loro specie, ne verranno a te due di ciascuna per conservarli in vita”. Degli animali e volatili puri se ne dovevano prendere sette di ogni specie. Inoltre si doveva imbarcare una gran quantità e varietà di cibo per tutte queste creature, sufficiente per più di un anno. — Ge 6:18-21; 7:2, 3.
Il termine “specie” si riferisce agli animali inclusi nei confini o limiti inalterabili e ben definiti dal Creatore, entro i quali le creature sono in grado di riprodursi “secondo le loro specie”. Alcuni hanno calcolato che le centinaia di migliaia di specie di animali oggi esistenti si potrebbero classificare in relativamente pochi generi e famiglie, per esempio gli equini e i bovini, per non menzionarne che due. I limiti di riproduzione secondo la “specie” stabiliti da Geova non dovevano e non potevano essere superati. Tenendo conto di ciò alcuni ricercatori hanno detto che se nell’arca ci fossero state solo 43 “specie” di mammiferi, 74 “specie” di uccelli e 10 “specie” di rettili, queste avrebbero potuto benissimo produrre la varietà di specie oggi conosciute. Secondo altre stime, 72 “specie” di quadrupedi e meno di 200 “specie” di uccelli sarebbero state sufficienti. Che la grande varietà di animali oggi conosciuti possa essere venuta dopo il Diluvio da incroci entro così poche “specie” è dimostrato dall’infinita varietà che esiste nel genere umano: uomini bassi, alti, grassi, magri, con infinite gradazioni nel colore dei capelli, degli occhi e della pelle, tutti discesi dall’unica famiglia di Noè.
Queste stime possono sembrare insufficienti ad alcuni, specialmente dato che secondo fonti come l’Encyclopedia Americana esistono ben 1.300.000 specie di animali. (1977, vol. 1, pp. 859-873) Tuttavia più del 60 per cento sono insetti. Scomponendo ulteriormente queste cifre, dei 24.000 anfibi, rettili, uccelli e mammiferi, 10.000 sono uccelli, 9.000 rettili e anfibi, molti dei quali possono essere sopravvissuti fuori dell’arca, e solo 5.000 mammiferi, fra i quali balene e altri cetacei che potevano anche restare fuori dell’arca. Altri studiosi calcolano che solo circa 290 specie di mammiferi terrestri sono più grandi di una pecora mentre circa 1.360 sono più piccoli dei ratti. (B. C. Nelson, The Deluge Story in Stone, 1949, p. 156; A. M. Rehwinkel, The Flood in the Light of the Bible, Geology, and Archaeology, 1957, p. 69) Quindi, anche secondo stime per eccesso, l’arca poteva facilmente accogliere una coppia di tutti questi animali.
Cinque mesi dopo l’inizio del Diluvio, “l’arca si posò sui monti di Ararat”; probabilmente non sulla vetta più alta (5165 m), ma su terreno adatto dove tutti avrebbero potuto vivere comodamente ancora per alcuni mesi. Finalmente, un anno e dieci giorni dopo l’inizio del Diluvio, la porta fu di nuovo aperta e tutti sbarcarono. — Ge 7:11; 8:4, 14.
Pretesi rinvenimenti di resti dell’arca non sono stati per ora confermati.
[Modificato da Aquila-58 20/07/2017 11:58]
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Re: Re: Re: Re:
monseppe2, 20/07/2017 11:23:

verderame.1958, 20/07/2017 08.38:




Scusate l'OT, é plausibile che dopo più di 1600, da Adamo al diluvio, l'umanità sia rimasta raccolta in uno stesso luogo, allorché il comando di Dio era di "riempire" la terra? Quando si pensa che appena dopo un centinaio d'anni, dopo il diluvio, Dio disperse l'umanità nell'episodio della torre di Babele?




(monseppe)L'arca era, come mezzo di salvezza, a disposizione di tutti.. se lo avessero voluto.




Il comando di Geova ad Adamo ed Eva fu "riempite la terra".
Essi invece (la loro progenie), preferivano raggrupparsi in un solo luogo.






Da cosa lo deduci? Fonte please.


Inoltre, vivendo essi molto a lungo (prima del diluvio) non si affrettavano a generare figli. Forse sarebbe utile se leggessi un poco di più la bibbia...

[SM=g27988]

"Molti secoli prima del Diluvio la popolazione terrestre era cresciuta a tal punto che Caino, un figlio di Adamo, fu in grado di costruire una città che chiamò Enoc"
w02 1/3

Forse non leggo molto a Bibbia...ma tu non leggi le tue pubblicazioni.

E comunque ribadisco, perché Dio avrebbe dovuto allagare tutta la terra se l'umanità era raccolta in un solo luogo?



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La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.

Isaac Asimov
20/07/2017 15:21
 
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Caro Verderame,

Semplicemente le Scritture non lo dicono né serve alla nostra fede, chi scrisse la Bibbia non voleva fare una storia secolare né aveva intenti scientifici ma di fede, voleva spiegare i rapporti tra Dio e l'uomo. Perché Dio decise di portare un diluvio universale? Forse per via degli angeli materializzati o dei nefilim, non lo sappiamo né francamente importa molto saperlo...

Shalom
[Modificato da barnabino 20/07/2017 15:22]
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