Come già detto da altri, la TNM traduce con "circolo". E' difficile capire bene cosa avesse in mente l'agiografo perché il termine è usato solo una volta nel testo in questione e solo un'altra in tutto il resto della Bibbia: Proverbi 8:27.
E' interessante notare che, mentre la TNM traduce con "circolo" in ambo i versetti, la NWT-riveduta traduce con "orizzonte" nel passo di Proverbi.
Il punto è che la parola ebraica non trasmette tanto un concetto di forma fisica (questa siamo noi a dedurla dal contesto) quanto un movimento ciclico di andata e ritorno.
Non è un caso infatti che la parola ebraica per "festa" sia חג, molto simile al ח֣וּג di Isaia: nel caso di una festa, l'idea è quella di un evento ciclico che si ripete a cadenza regolare.
Un ulteriore "aiuto" potrebbe arrivarci dal libro apocrifo di Siracide, originariamente scritto in ebraico. Verosimilmente l'autore usa lo stesso termine nel cap. 43, dove si legge:
(grassetto e sottolineature aggiunte, ovviamente)
Grande è il Signore che l'ha creato e con la parola ne affretta il rapido corso.
Anche la luna sempre puntuale nelle sue fasi regola i mesi e determina il tempo.
Dalla luna dipende l'indicazione delle
feste, luminare che decresce fino alla sua scomparsa.
Da essa il mese prende nome, mirabilmente crescendo secondo le fasi.
È un'insegna per le milizie nell'alto splendendo nel firmamento del cielo.
Bellezza del cielo la gloria degli astri, ornamento splendente nelle altezze del Signore.
Si comportano secondo gli ordini del Santo, non si stancano al loro posto di sentinelle.
Osserva l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto, è bellissimo nel suo splendore.
Avvolge il cielo con un
cerchio di gloria, l'hanno teso le mani dell'Altissimo.
Personalmente, mi sembra difficile trarre dal Siracide l'idea che ח֣וּג abbia la forma di un disco.
In merito all'idea della terra piatta in cui credeva la "maggior parte delle persone" all'epoca di Isaia, permettimi un piccolo riassunto storico:
Eratostene 276 a.C. – 194 a.C.
Archimede 287 a.C. – 212 a.C.
Aristarco 310 a.C. – 230 a.C.
Euclide 367 a.C. – 283 a.C.
Aristotele 384 a.C. – 322 a.C.
Platone 427 a.C. – 347 a.C.
Eudosso 408 a.C. – 355 a.C.
Parmenide 515 a.C. – 450 a.C.
Pitagora 575 a.C. – 490 a.C.
Questi sono solo alcuni personaggi famosi che attribuivano al nostro pianeta una forma sferica.
Come si può notare, già nel VI secolo a.C., cioè nel periodo in cui la critica biblica colloca la stesura del cap. 40 di Isaia (ma potremmo andare indietro fino ai sumeri) era noto che il pianeta Terra fosse sferico. Ciò non significa che non vi fosse chi credeva il contrario, ma se per questo, anche oggi esiste un’associazione i cui membri sono fermamente convinti che la Terra sia piatta.
Non è che fosse proprio un concetto alieno.
Quanto sopra sono solo "dati" e "informazioni" sui quali puoi riflettere e giungere ad una autonoma conclusione.
Non c'è nessuno che potrà dimostrarti oggettivamente che l'agiografo avesse in mente una sfera o una "pizza".
Sappi che Girolamo, nel suo Commentariorum In Isaiam Prophetam traduce עַל־ח֣וּג הָאָ֔רֶץ con "globum terrae".
Shalom aleichem
[Modificato da The Line 27/07/2017 13:48]