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Il mio barbiere e' refiutato transfusione di sangue al punto di morire.

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2017 23:22
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25/09/2017 21:48
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Caro Walter,

walterbergamini, 25/09/2017 21.17:






Come ti ho detto sopra, se Paolo non è andato per le città a trasmettere il decreto apostolico, allora dovrai cancellare dalla Bibbia Atti 16:4!



Mai cancellerei una virgola! Però c'è Atti 16 ,e c'è Atti 21 . Atti 21 racconta i resoconti di più anni dopo il decreto Atti15.




e come ti ho detto, conferma che dopo diversi anni i cristiani si attenevano ancora strettamente al decreto apostolico, per cui non è che Atti 21 può annullare Atti 16, ti pare?

walterbergamini, 25/09/2017 21.17:



Comunque, la risposta è molto semplice e in parte le lo avevo già detto.



Se è semplice ti rileggo il PRIMO DIVIETO:" Imporvi altro peso ,se non quello che è necessario: CHE VI ASTENIATE DALLE COSE SACRIFICATE A GLI IDOLI.....carne soffocate e sangue e fornicazione.
Applicando la tua RIGITIDA' ,severità, nell'interpretazione , dei quattro divieti ai GENTILI, mi spieghi il perché il PRIMO comando ( per te ,per me no!) e soggetto alla libertà di conoscenza e si può anche non ubbidirlo ,secondo Paolo?
Grazie-
C coraggio siamo alla fine.
Walter



Walter, che diamine stai dicendo?

Il primo comando non è affatto soggetto alla libertà di coscienza, per nulla!

La proibizione di Atti 15 non riguardava il consumare carne venduta al macello dopo i riti idolatrici, ma il consumare la carne durante quei riti idolatrici.

A Corinto però sorse il problema se fosse lecito mangiare quella carne venduta al mercato, per alcuni la carne aveva comunque in sé una sorta di influenza, Paolo spiega che non era così, la carne era solo carne, ma comunque raccomanda di non turbare la coscienza di chi era debole.

Paolo non concedeva il permesso di partecipare a un atto idolatrico o di far festa in onore di un idolo, come avevano fatto gli israeliti incorrendo nell’ira di Dio (Num. 25:1-4; Apoc. 2:14).

Egli parlava solo del mangiare, in un pasto normale, carne proveniente da un tempio idolatrico che era stata venduta al pubblico in generale.

Tale carne non era impura o contaminata semplicemente per il luogo di provenienza.

E per ora mi fermo qui, anche se ci sarebbe ancora molto da dire..

Ciao.



25/09/2017 22:03
 
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Sono usati anche termini greci differenti...

Shalom
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25/09/2017 22:07
 
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barnabino, 25/09/2017 22.03:

Sono usati anche termini greci differenti...

Shalom




a cosa ti riferisci?
In 1 Corinti 8:7 è usato l' aggettivo eidolothytos, come in Atti 15:29



[Modificato da Aquila-58 25/09/2017 22:09]
25/09/2017 22:26
 
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In Atti 15:20 si specifica αλισγηματων των ειδωλων, diverso da εἰδωλόθυτον.

Shalom
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25/09/2017 22:36
 
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Re:
barnabino, 25/09/2017 22.26:

In Atti 15:20 si specifica αλισγηματων των ειδωλων, diverso da εἰδωλόθυτον.

Shalom



si, hai ragione


αλισγηματων των ειδωλων,

alisgematon ton eidolon


cioè a dire


contaminazioni degli idoli











25/09/2017 22:48
 
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Re: Re:
Io comunque non ho ancora capito se la chiesa del Walter rispetta il decreto apostolico oppure no.

Simon
25/09/2017 22:56
 
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Io comunque non ho ancora capito se la chiesa del Walter rispetta il decreto apostolico oppure no



L'impressione è che la chiesa di Walter fa un po' quel che gli pare...

Shalom
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25/09/2017 23:00
 
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Re:
barnabino, 25/09/2017 22:56:


Io comunque non ho ancora capito se la chiesa del Walter rispetta il decreto apostolico oppure no



L'impressione è che la chiesa di Walter fa un po' quel che gli pare...

Shalom



Eredi del cristianesimo primitivo... solo nella pubblicità!? [SM=x1408427]


Simon
26/09/2017 04:58
 
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Re:
barnabino, 9/25/2017 10:56 PM:


Io comunque non ho ancora capito se la chiesa del Walter rispetta il decreto apostolico oppure no



L'impressione è che la chiesa di Walter fa un po' quel che gli pare...

Shalom


Tutte le Chiese Pentecostali fanno come pare e piace. Il Ministro di culto viene rispettato come Patre e padrone e SE liticano incomicia una nuova chiesa Pentecostale niente di nuovo.

[SM=g10765]


26/09/2017 05:37
 
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Re: Re:
dom@, 9/26/2017 4:58 AM:


Tutte le Chiese Pentecostali fanno come pare e piace. Il Ministro di culto viene rispettato come Patre e padrone e SE liticano incomicia una nuova chiesa Pentecostale niente di nuovo.

[SM=g10765]





Tutti I miei parenti sono Pentecostali incominciarono a predicare nel 1946 . L'america mandava riso e pasta. In quel tempo C'era la fame. E affitatono un locale dove predicavano la Bibbia ! Un grande successo. Era la pasta e zucchero. Fini la pasta poche persone rimasero. Dopo litigarono l'altro cugino si separo. E fondo la propia chiesa . Nel 1970 andai a trovarlo. Parlammo, ma e' come parlare con Amico Walter!!

La Mia Sorella era brava .. Gli piaceva parlare Della Bibbia con me. Ma il marito non voleva. Teneva la pentola sempre pronta per ospitare. I marito gli proibiva a mangiare con me. Io ero un incredolo. Mi davano una eccelente ospilita' . Ma non mangiava con me. Gli dissi come Mai mangiava con l'altro fratello ? Mi rispose tu sai troppo.
[SM=g10765]
26/09/2017 14:27
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:




Walter, che diamine stai dicendo?

Il primo comando non è affatto soggetto alla libertà di coscienza, per nulla!

La proibizione di Atti 15 non riguardava il consumare carne venduta al macello dopo i riti idolatrici, ma il consumare la carne durante quei riti idolatrici.



Carissimo Aquila.
Qui, arrivati a questo punto ,uno dei due non sa leggere. Ti riporto il dire di Atti 21 ;25 :" Ma quanto ai Gentili che hanno creduto,,,, noi ne abbiamo scritto,,,, che si guardino dalle cose sacrificate a gli idoli." Ma che credere era se c'era ancora il pericolo che avrebbero potuto ancora frequentare i riti idolatrici, mangiarne la carne durante tali? Il divieto non parla "non aderire a tali riti": era scontato il non frequentare quei riti. Ma solo della "carne sacrificate ( non da loro ) a gli idoli.
Voler dire l'opposto ,,,resto allibito.
A questo punto ti ripeto solo che ho fatto il confronto Atti 16. con Atti 21, solo per considerare che Paolo non era andato in giro a predicare il divieto. Confermato da 1 Corinto 8 , chiesa fondata da lui e che ,non certo i componenti della chiesa "frequentavano i riti idolatrici". Certamente l'eco del divieto era arrivato ai credenti, per questo fecero la domanda a Paolo, loro Apostolo. Per questo il decreto non era "assoluto" ma subordinato alla conoscenza.
Un saluto
Walter





Tante volte essere fedele alla lettera significa essere sommamente infedele al messaggio della stessa!
26/09/2017 15:59
 
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Caro Walter,


Qui, arrivati a questo punto ,uno dei due non sa leggere. Ti riporto il dire di Atti 21 ;25 :" Ma quanto ai Gentili che hanno creduto,,,, noi ne abbiamo scritto,,,, che si guardino dalle cose sacrificate a gli idoli." Ma che credere era se c'era ancora il pericolo che avrebbero potuto ancora frequentare i riti idolatrici, mangiarne la carne durante tali? Il divieto non parla "non aderire a tali riti": era scontato il non frequentare quei riti. Ma solo della "carne sacrificate ( non da loro ) a gli idoli.
Voler dire l'opposto ,,,resto allibito



Erano persone che venivano dalle nazioni, dove l'idolatria era corrente anche in molti gesti quotidiani, un po' come oggi in Italia è normale fare cene di Natale, di Pasqua, prendere parte a sagre religiose e simili, gesti ritenuti quasi normali e seguiti da molti che non sono propriamente cristiani anche solo per abitudine o per stare in compagnia di amici e famigliari. Così potevano essere questi riti di comunione pagana, probabilmente erano ormai più momenti conviviali in onore del dio o degli dei, dunque un cristiano poteva pensare forse di non commettere idolatria partecipandovi convivialmente. Paolo invece ricorda che quelle, anche se conviviali, erano vere e proprie cerimonie idolatriche e non innocenti cene tra amici.

Non dobbiamo pensare che tutti questi riti pagani avvenissero in un tempio o con liturgie ieratiche e sacerdoti, a volte erano semplici feste in cui si mangiava tra amici e famigliari in onore del dio, magari dopo che la carne era stata portata in un tempio pagano, o ci si scambiavano doni, si decoravano rami e uova e cose del genere.

Shalom
[Modificato da barnabino 26/09/2017 16:02]
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Re:
walterbergamini, 26/09/2017 14:27:




Walter, che diamine stai dicendo?

Il primo comando non è affatto soggetto alla libertà di coscienza, per nulla!

La proibizione di Atti 15 non riguardava il consumare carne venduta al macello dopo i riti idolatrici, ma il consumare la carne durante quei riti idolatrici.



Carissimo Aquila.
Qui, arrivati a questo punto ,uno dei due non sa leggere. Ti riporto il dire di Atti 21 ;25 :" Ma quanto ai Gentili che hanno creduto,,,, noi ne abbiamo scritto,,,, che si guardino dalle cose sacrificate a gli idoli." Ma che credere era se c'era ancora il pericolo che avrebbero potuto ancora frequentare i riti idolatrici, mangiarne la carne durante tali? Il divieto non parla "non aderire a tali riti": era scontato il non frequentare quei riti. Ma solo della "carne sacrificate ( non da loro ) a gli idoli.
Voler dire l'opposto ,,,resto allibito.
A questo punto ti ripeto solo che ho fatto il confronto Atti 16. con Atti 21, solo per considerare che Paolo non era andato in giro a predicare il divieto. Confermato da 1 Corinto 8 , chiesa fondata da lui e che ,non certo i componenti della chiesa "frequentavano i riti idolatrici". Certamente l'eco del divieto era arrivato ai credenti, per questo fecero la domanda a Paolo, loro Apostolo. Per questo il decreto non era "assoluto" ma subordinato alla conoscenza.
Un saluto
Walter



Oibo', il Walterino non vuol dire se la sua chiesa crede e applica il decreto apostolico.

Dico, apostolico, mica testimondigeovista, ho detto apostolico!

E se ben capisco, "a noi (gli apostoli) e allo spirito (santo) è parso bene" erano parole che avevano bisogno di un ulteriore conferma prima di essere accettate: la conferma di Paolo in 1 Corinti.

Orsu' mi viene un dubbio, forse anche due o tre.
Per me il Bergamini non vuole seguire gli apostoli, con la sua chiesetta.

In piu', per me, è la mia impressione, Paolo scrisse la lettera solo ai Corinti, quindi solo loro dovevano seguire "la conferma" delle parole degli apostoli!

E' certamente un bel quadretto, gustoso! [SM=g2037509]

Simon
26/09/2017 17:55
 
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Oibo', il Walterino non vuol dire se la sua chiesa crede e applica il decreto apostolico



Beh, a Walter piace molto criticare la fede degli altri ma non pare gli piaccia altrettanto essere criticato.

Shalom
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Caro Walter,

walterbergamini, 26/09/2017 14.27:





Walter, che diamine stai dicendo?

Il primo comando non è affatto soggetto alla libertà di coscienza, per nulla!

La proibizione di Atti 15 non riguardava il consumare carne venduta al macello dopo i riti idolatrici, ma il consumare la carne durante quei riti idolatrici.



Carissimo Aquila.
Qui, arrivati a questo punto ,uno dei due non sa leggere. Ti riporto il dire di Atti 21 ;25 :" Ma quanto ai Gentili che hanno creduto,,,, noi ne abbiamo scritto,,,, che si guardino dalle cose sacrificate a gli idoli." Ma che credere era se c'era ancora il pericolo che avrebbero potuto ancora frequentare i riti idolatrici, mangiarne la carne durante tali? Il divieto non parla "non aderire a tali riti": era scontato il non frequentare quei riti. Ma solo della "carne sacrificate ( non da loro ) a gli idoli.
Voler dire l'opposto ,,,resto allibito.




non capisco!
Atti 21:25 - come già ti ho detto, ma evidentemente non sei attento a quello che scrivo - è inserita in un preciso contesto in cui Giacomo e gli anziani danno dei consigli a Paolo - appena giunto a Gerusalemme dove vi erano certe voci non proprio benevole su di lui - su come comportarsi con i giudei.
Con il passo di Atti 21:25 vuole giustamente mettere in evidenza che diversi anni dopo che il concilio di Gerusalemme aveva emanato il decreto, i cristiani si attenevano ancora strettamente alla decisione presa al concilio medesimo.
Nulla era cambiato...
Il decreto, come ho già spiegato, imponeva ovviamente di astenersi da ciò che è sacrificato agli idoli come parte di un sacrificio di comunione offerto agli idoli medesimi ma, come detto, sorsero presso i corinti dei quesiti relativi alla carne.

Per esempio, Paolo mise in evidenza che non era consigliabile che un cristiano andasse nel tempio di un idolo per mangiare della carne, anche se non partecipava al rito, perché ciò avrebbe potuto fare inciampare altri o farlo cadere nella falsa adorazione..



walterbergamini, 26/09/2017 14.27:


A questo punto ti ripeto solo che ho fatto il confronto Atti 16. con Atti 21, solo per considerare che Paolo non era andato in giro a predicare il divieto.




sbagli, perchè Atti 16:4 è chiarissima, per cui non puoi dire che Paolo non andò per le varie congregazioni affinchè osservassero il decreto apostolico.
Dicendo che "Paolo non era andato in giro a predicare il divieto" significa dire il contrario di quello che afferma la Scrittura.

E comunque, per la cronaca, Paolo "ordinava loro di osservare le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme", non "predicava" il divieto...

Invece ti ho spiegato che Atti 21:25 va letta nel suo contesto, non annulla nè potrebbe annullare in nessun modo Atti 16:4..


walterbergamini, 26/09/2017 14.27:



Confermato da 1 Corinto 8 , chiesa fondata da lui e che ,non certo i componenti della chiesa "frequentavano i riti idolatrici". Certamente l'eco del divieto era arrivato ai credenti, per questo fecero la domanda a Paolo, loro Apostolo. Per questo il decreto non era "assoluto" ma subordinato alla conoscenza.
Un saluto
Walter






sbagli!

Da capo!

I corinti sapevano benissimo che il decreto proibiva di sacrificare carne agli idoli durante un rito pagano.
Non era quello il punto.
I corinti, provenienti da un ambiente altamente idolatrico come quello della città di Corinto, avevano imparato che l' idolo non è nulla (1 Corinti 8:4).
Sorsero delle questioni ovviamente non inerenti al sacrificare carne agli idoli durante dei riti pagani, ma dopo i riti pagani.
Per esempio, si poteva giacere a un pasto in un tempio idolatrico (sebbene ovviamente non nel corso di un rito pagano)?
Paolo dice di no: meglio evitare perchè poteva dare un' impressione errata e far inciampare un fratello più debole (1 Corinti 8:10-13).
E la carne venduta al macello era e restava impura a motivo del luogo di provenienza?
No, Paolo dice che la carne non era alterata a motivo dell' oferta rituale agli idoli, per cui il cristiano poteva mangiare quella carne acquistata al mercato e poi venduta al macello, perchè avava perso ogni significato "sacro" e il cristiano poteva mangiare senza fare indagini sulla sua origine (1 Corinti 10:25-26)

Mi dispiace.

Ciao.


[Modificato da Aquila-58 26/09/2017 19:21]
26/09/2017 20:50
 
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Re:
barnabino, 26/09/2017 15.59:

Caro Walter,


Qui, arrivati a questo punto ,uno dei due non sa leggere. Ti riporto il dire di Atti 21 ;25 :" Ma quanto ai Gentili che hanno creduto,,,, noi ne abbiamo scritto,,,, che si guardino dalle cose sacrificate a gli idoli." Ma che credere era se c'era ancora il pericolo che avrebbero potuto ancora frequentare i riti idolatrici, mangiarne la carne durante tali? Il divieto non parla "non aderire a tali riti": era scontato il non frequentare quei riti. Ma solo della "carne sacrificate ( non da loro ) a gli idoli.
Voler dire l'opposto ,,,resto allibito



Erano persone che venivano dalle nazioni, dove l'idolatria era corrente anche in molti gesti quotidiani, un po' come oggi in Italia è normale fare cene di Natale, di Pasqua, prendere parte a sagre religiose e simili, gesti ritenuti quasi normali e seguiti da molti che non sono propriamente cristiani anche solo per abitudine o per stare in compagnia di amici e famigliari. Così potevano essere questi riti di comunione pagana, probabilmente erano ormai più momenti conviviali in onore del dio o degli dei, dunque un cristiano poteva pensare forse di non commettere idolatria partecipandovi convivialmente. Paolo invece ricorda che quelle, anche se conviviali, erano vere e proprie cerimonie idolatriche e non innocenti cene tra amici.

Non dobbiamo pensare che tutti questi riti pagani avvenissero in un tempio o con liturgie ieratiche e sacerdoti, a volte erano semplici feste in cui si mangiava tra amici e famigliari in onore del dio, magari dopo che la carne era stata portata in un tempio pagano, o ci si scambiavano doni, si decoravano rami e uova e cose del genere.

Shalom



Ciao barnabino.

Venivano da qualsiasi cultura e tradizione, ma la scrittura li chiama :" CREDENTI" Se voi, oggi, prima di considerare "credente, fratello, parte del popolo di Geova ecc. ecc." richiedete una certa conferma di testimonianza e comportamento , e non dareste mai titolo di Credente nella vostra fede a qualcuno che ha bisogno ancora di essere comandato di " NON PARTECIPARE A RITI IDOLATRICI, tu pensa che gli Apostoli abbiano distribuito titolo di credenti a quelli che potevano inginocchiarsi e sacrificare a gli idoli? E come se tu accettassi che qualcuno portasse il titolo di T.di.G. mentre si inginocchia davanti a una statua di un santo.SU!! Barnabino, vuoi controdirmi fallo pure ,ma non fino a questo punto!!
Per cui il divieto era che dovevano NON MAGIARE LA CARNE SACRIFICATA ( NON DA LORO) A GLI IDOLI; per cui soggetto a conoscenza.
Penso che non abbia nulla da aggiungere tranne Deutoronomio 14;21 " Non mangiare alcuna carne morta da se ,ma dalla ai forestieri e vendila a loro... I forestieri erano i gentili.
Ora ,se mangiare carne non dissanguata, fosse veramente peccato; non la si potrebbe dare a mangiare ai gentil. Non so se ti sei posto questo quesito.
Un abbraccio a tutti.
Saluti a dom@ che non ha capito la mia seconda risposta: A Lebon che non ho ritenuto rispondere alla sua gesuita ironia che non lo rende migliore.
CIAOOOOOOO
Walter



Tante volte essere fedele alla lettera significa essere sommamente infedele al messaggio della stessa!
26/09/2017 21:40
 
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Re: Re:
Caro Walter,

walterbergamini, 26/09/2017 20.50:



Ciao barnabino.

Venivano da qualsiasi cultura e tradizione, ma la scrittura li chiama :" CREDENTI" Se voi, oggi, prima di considerare "credente, fratello, parte del popolo di Geova ecc. ecc." richiedete una certa conferma di testimonianza e comportamento , e non dareste mai titolo di Credente nella vostra fede a qualcuno che ha bisogno ancora di essere comandato di " NON PARTECIPARE A RITI IDOLATRICI, tu pensa che gli Apostoli abbiano distribuito titolo di credenti a quelli che potevano inginocchiarsi e sacrificare a gli idoli? E come se tu accettassi che qualcuno portasse il titolo di T.di.G. mentre si inginocchia davanti a una statua di un santo.SU!! Barnabino, vuoi controdirmi fallo pure ,ma non fino a questo punto!!




te lo abbiamo spiegato, ma perchè ce lo fai ripetere?
I cristiani di corinto, non partecipavano più a riti idolatrici, giacchè non solo il decreto apostolico lo vietava, ma avevano imparato, essendo diventati cristiani, che un idolo non è nulla e che c' è un solo Dio (1 Corinti 8:4).
Ma anche se un idolo non era nulla, erano comunque sorte delle questioni (che non riguardavano il partecipare ad un atto idolatrico, ovviamente) a cui Paolo diede prontamente risposta

walterbergamini, 26/09/2017 20.50:


Per cui il divieto era che dovevano NON MAGIARE LA CARNE SACRIFICATA ( NON DA LORO) A GLI IDOLI; per cui soggetto a conoscenza.




che significa "soggetto a conoscenza", puoi spiegare?


walterbergamini, 26/09/2017 20.50:


Penso che non abbia nulla da aggiungere tranne Deutoronomio 14;21 " Non mangiare alcuna carne morta da se ,ma dalla ai forestieri e vendila a loro... I forestieri erano i gentili.
Ora ,se mangiare carne non dissanguata, fosse veramente peccato; non la si potrebbe dare a mangiare ai gentil. Non so se ti sei posto questo quesito.




ma che c' entra!
Il Deuteronomio parla di non mangiare alcun cadavere (corpo già morto), lo si poteva dare al residente forestiero, ma che c' entra con i cristiani gentili a cui era stato dato lo spirito santo proprio come i giudei, che ormai erano diventati un solo popolo senza alcuna divisione? (Atti 15:8 ; Efesini 2:14-16).
Ma possibile che non ci pensi prima di fare certe affermazioni?


walterbergamini, 26/09/2017 20.50:


Un abbraccio a tutti.
Saluti a dom@ che non ha capito la mia seconda risposta: A Lebon che non ho ritenuto rispondere alla sua gesuita ironia che non lo rende migliore.
CIAOOOOOOO
Walter





Simon, sei un gesuita!
[SM=g27985]
[Modificato da Aquila-58 26/09/2017 21:46]
26/09/2017 21:42
 
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Caro Walter,


Venivano da qualsiasi cultura e tradizione, ma la scrittura li chiama :" CREDENTI"



Sembra che tu non conosci molto la vita nel I secolo, il fatto che fossero "credenti" non significa che non sottovalutassero la questione dei "cibi sacrificati agli idoli". Apparentemente poteva non esserci nulla di male a riunirsi con amici e famigliari durante certe celebrazioni pagane per un pasto dove, probabilmente, la maggioranza semplicemente seguiva una tradizione, un po' come oggi anche i non credenti fanno il cenone di Natane, si scambiano i doni o mangiano l'agnello a Pasqua. Nel mondo pagano non c'erano estremismi, le cerimonie erano occasioni per lo più conviviali, magari si andava al tempio, si acquistava la carne consacrata al dio e la si mangiava nelle famiglie pagane, senza molte cerimonie. Paolo ricorda ai "credenti" che anche quelle occasione conviviali apparentemente innocenti erano comunque idolatriche.

Per altro sai bene che a Corinto erano credenti e pure "carismatici" eppure tolleravano la fornicazione come non c'era neppure tra i gentili, questo per dire che anche su quello i cristiani avevano bisogno di essere avvertiti, sarebbe stato facile adeguarsi ai depravati costumi pagani anche in fatto di morale.


Penso che non abbia nulla da aggiungere tranne Deutoronomio 14;21 " Non mangiare alcuna carne morta da se ,ma dalla ai forestieri e vendila a loro... I forestieri erano i gentili.
Ora ,se mangiare carne non dissanguata, fosse veramente peccato; non la si potrebbe dare a mangiare ai gentil. Non so se ti sei posto questo quesito



Guarda che ci dai ragione in pieno... con questo versetto conferi che il divieto del sangue non ha nulla a che vedere con le proibizioni della Legge, che non erano rivolte ai gentili, ma si riferivano ad un comando precedente, quello dato a Noè. Bravo Walter, tu stesso offri riflessioni che ci danno ragione e a cui neppure io avevo pensato!


Saluti a dom@ che non ha capito la mia seconda risposta: A Lebon che non ho ritenuto rispondere alla sua gesuita ironia che non lo rende migliore



Walter, non essere ipocrita che non è cristiano e neppure elegante... tu non vuoi dirci che il nome della tua chiesa perché te ne vergogni e non ti piacciono le critiche. Sei solo un poveretto che non ha neppure il coraggio delle sue scelte, non sei né caldo né freddo. Sai il risultato.

Shalom
[Modificato da barnabino 26/09/2017 21:54]
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Re: Re:
walterbergamini, 9/26/2017 8:50 PM:



Ciao barnabino.

Venivano da qualsiasi cultura e tradizione, ma la scrittura li chiama :" CREDENTI"

...


Ora ,se mangiare carne non dissanguata, fosse veramente peccato; non la si potrebbe dare a mangiare ai gentil. Non so se ti sei posto questo quesito.
Un abbraccio a tutti. ...
Walter




Il Bergamini dovrebbe tornare a scuola a studiare la storia.
Adesso si metterà a mangiare salsicce insanguinate crude, per vantarsi di essere cristiano!

Poi la sera di siede di fronte al caminetto e si scolpisce il suo Dio su misura, davanti al quale s'inginocchia, mentre cuoce l'altra parte di salsicce al sangue!

Una religione fai da te, mi pare?

Simon
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