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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di settembre 2017...

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2017 19:54
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11/09/2017 10:00
 
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...su regno millenario, morte eterna e inferno
11/09/2017 10:16
 
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Dopo il preambolo di don Fiorino, il conduttore, prende la parola Rocco Politi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo, come di consueto, al seguente articolo del nostro sito TdGOnline:

I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
12/09/2017 09:35
 
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Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema Regno millenario, morte eterna e inferno dicendo:


Ecco brevemente una interpretazione di Apocalisse 20 dove si parla di 1000 anni di regno terreno di Gesù, durante i quali Satana viene incatenato.

Che Satana sia legato risponde al messaggio della parabola evangelica dell'uomo forte (Satana) im­mobilizzato da Gesù. Egli non regna più, è cacciato dal cielo.

Poi ci sono i mille anni. Ma è so­lo apparenza. Si è portati a sospettarlo appena si costata che questi mille anni occupano, nella “biografia” delle potenze sataniche, lo stesso posto che hanno i 1.262 giorni (o 42 mesi, o tre anni e mezzo): ossia il “poco tempo” (Apocalisse 12,12) che la­scia al nemico vinto la vittoria di Cristo. Si tratta di un'osser­vazione la cui vera portata, che è simbolica, si trova sempli­cemente veicolata da una precisazione di cronologia tradizio­nale. Non altro si deve affermare dei mille anni…

«…Infine, nel capitolo 20, i mille anni caratterizzano il tempo presente come tempo in cui Cristo lega Satana e gli impedi­sce di continuare a esercitare la sua azione distruttiva. I fe­deli regnano con Cristo. La loro vittoria è partecipazione al giudizio del mondo… Dopo i mille anni Satana viene liberato e quindi annientato: il tempo presente non è il compimento ultimo della storia della salvezza… Dio solo, con un intervento che trascen­de il quadro temporale fissato, manifesta che il suo piano ha di mira un mondo in cui Satana non ha più nessun posto.

Inferno. La Bibbia insegna il condizionalismo?

Ci domandiamo: tutti risorgeranno, oppure ci sarà la distruzione dei malvagi? Noi rispondiamo che ci sarà una risurrezione generale, secondo la parola di Gesù:

«Verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna» (Gv 5,28-29).

Invece i tdG su questo argomento sono condizionalisti, cioè sostengono l'immortalità condizionata, secondo la quale, al momento della morte la persona entra in uno stato di non-esistenza da cui si "risveglia" solo al giudizio finale, dopo il quale l'immortalità è garantita ai soli giusti, mentre i malvagi non avranno una sofferenza eterna (inferno), poiché verranno distrutti.

Alla base del condizionalismo sta da un lato il desiderio di eliminare il concetto di inferno che sembra crudele e contrario alla misericordia divina, dall'altro l'interpretazione letteralista dell'espressione "morte eterna" contrapposta a "vita eterna".

Per parte nostra, dobbiamo anzitutto spogliare il concetto di inferno da aspetti fantastici, come quelli della Divina Commedia di Dante, che sono estranei alla Bibbia. Questa è molto sobria nelle sue espressioni, e parla prevalentemente dell'aspetto positivo, cioè della vita eterna. Dell'aspetto negativo parla solo per sottolineare la grande responsabilità che c'è nel rifiutare la vita eterna stessa. Coloro che non entrano nella vita o non ereditano il Regno (1 Corinti 6:9), saranno esclusi dall'amore di Dio. Verranno distrutti? No, poiché la Bibbia presenta questo stato (vergogna, infamia, ira, pianto, batter di denti, fuoco inestinguibile, verme che non muore...) come qualcosa di eterno:

─ Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e all'infamia eterna (Daniele 12:2).

─ ...Giusto giudizio di Dio, il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità e obbediscono all'ingiustizia (Romani 2:5-8).

─ ...Così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti (Matteo 13:40-42).

─ ...Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare... E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna» (Matteo 25:41-42,46).

Che si tratti di supplizio eterno e non di "stroncamento eterno" come invece traducono i tdG, risulta anche dai testi seguenti:

─ Se il tuo occhio ti scandalizza, càvalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue (Marco 9:47-48; vedi anche Matteo 18:8-9).

─ E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli (Apocalisse 20:10).

─ Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte (Apocalisse 21:8).



Lascio la parola a chi desidera replicare...
14/09/2017 11:53
 
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Che cos' è realmente la seconda morte di cui parla l' Apocalisse?





a presto....




[Modificato da Aquila-58 14/09/2017 11:53]
14/09/2017 12:12
 
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viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:

Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema Regno millenario, morte eterna e inferno dicendo:

Ecco brevemente una interpretazione di Apocalisse 20 dove si parla di 1000 anni di regno terreno di Gesù, durante i quali Satana viene incatenato.





Ribadisco quello che è stato già detto la volta scorsa: non è corretto parlare di un regno millenario terreno di Cristo, ma semplicemente di un Regno Millenario di Cristo.

Il Regno di Cristo e dei suoi coeredi celesti (Apoc. 20:6 ; 1 Corinti 15:24-28), estenderà il suo dominio ovunque, quindi anche sulla terra, giacchè tutto è stato sottoposto a Gesù, per cui tutto, cielo e terra, diverrà un Paradiso (1 Corinti 15:27), come del resto già profetizzato in Daniele 7:13-14, 18,27…..


viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



Che Satana sia legato risponde al messaggio della parabola evangelica dell'uomo forte (Satana) im­mobilizzato da Gesù. Egli non regna più, è cacciato dal cielo.




Non vedo il nesso: il passo a cui lei fa allusione (Matteo 12:29) fa parte di tutt’ altro contesto, lì si parla della bestemmia contro lo spirito santo..

Per la cronaca, Satana era già stato cacciato dal cielo (Apoc. 12:7-9) per dedicarsi esclusivamente – purtroppo – solo alla terra (Apoc. 12:12).
Con l’ incatenamento e l’ inabissamento per mille anni, come afferma la Scrittura, non può più “sedurre le nazioni, fino al compimento dei mille anni” (Apoc. 20:2-3 CEI)





(segue, a presto.....)


[Modificato da Aquila-58 14/09/2017 12:14]
14/09/2017 16:59
 
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viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



Poi ci sono i mille anni. Ma è so­lo apparenza. Si è portati a sospettarlo appena si costata che questi mille anni occupano, nella “biografia” delle potenze sataniche, lo stesso posto che hanno i 1.262 giorni (o 42 mesi, o tre anni e mezzo): ossia il “poco tempo” (Apocalisse 12,12) che la­scia al nemico vinto la vittoria di Cristo. Si tratta di un'osser­vazione la cui vera portata, che è simbolica, si trova sempli­cemente veicolata da una precisazione di cronologia tradizio­nale. Non altro si deve affermare dei mille anni…





Il solito errore, direi.

In Apoc. 20:3 leggiamo nel testo greco ta chilia ete, letteralmente “I mille anni”, come nei versetti 5, 6 (con due lezioni testuali, una senza l’ articolo e una con l’ articolo) e 7.

Un conto è dire “mille anni” (o "mille volte") che può essere inteso anche in senso generico, indicando un numero grande, enorme,

oppure menas tesserakonta [kai] duo ("mesi quaranta e due", Apoc. 11:2)

o ancora hemeras chilias diakosias hexekonta ("giorni mille duecento sessanta ", Apoc. 11:3),

un altro è dire specificatamente “I mille anni” che sta ad indicare un periodo specifico e non generico.

Si confronti Deut. 1:11, CEI :

Il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenterà mille volte di più e vi benedirà come vi ha promesso

e 2 Pt. 3:8: CEI

davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno “ dove non vi è l’ articolo ta davanti a chilia ete.

Il regno Millenario – così come l’ inattività di Satana - vanno intesi quindi in senso letterale, non simbolico.

Non abbiamo alcun elemento biblico per supporre il contrario, alla luce di quanto evidenziato.


viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



«…Infine, nel capitolo 20, i mille anni caratterizzano il tempo presente come tempo in cui Cristo lega Satana e gli impedi­sce di continuare a esercitare la sua azione distruttiva. I fe­deli regnano con Cristo. La loro vittoria è partecipazione al giudizio del mondo… Dopo i mille anni Satana viene liberato e quindi annientato: il tempo presente non è il compimento ultimo della storia della salvezza… Dio solo, con un intervento che trascen­de il quadro temporale fissato, manifesta che il suo piano ha di mira un mondo in cui Satana non ha più nessun posto.





Interessante il fatto che lei dica che “dopo i mille anni Satana viene liberato e quindi annientato”, dovrò per forza tenerne conto per il prosieguo della trattazione……

Nel tempo presente, le risulta che Cristo abbia legato Satana?

Al contrario, la Scrittura afferma che Satana al tempo presente, lungi dall’ essere legato, ha grande potere sulla terra:

Ma guai a voi, terra e mare,
perché il diavolo è disceso sopra di voi
pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo
». “ (Apoc.12:12 CEI)





(segue, a presto.......)


[Modificato da Aquila-58 14/09/2017 17:05]
15/09/2017 12:37
 
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Che cos' è l' inferno per i cristiani testimoni di Geova?




a presto per la risposta....



15/09/2017 19:55
 
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viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:




Inferno. La Bibbia insegna il condizionalismo?

Ci domandiamo: tutti risorgeranno, oppure ci sarà la distruzione dei malvagi? Noi rispondiamo che ci sarà una risurrezione generale, secondo la parola di Gesù:

«Verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna» (Gv 5,28-29).

Invece i tdG su questo argomento sono condizionalisti, cioè sostengono l'immortalità condizionata, secondo la quale, al momento della morte la persona entra in uno stato di non-esistenza da cui si "risveglia" solo al giudizio finale, dopo il quale l'immortalità è garantita ai soli giusti, mentre i malvagi non avranno una sofferenza eterna (inferno), poiché verranno distrutti.





Qui ci sono diverse inesattezze sul pensiero dei cristiani testimoni di Geova, quindi converrà andare con ordine.

Per i cristiani testimoni di Geova – come per la Bibbia – non esiste un’ anima spirituale immortale che si separa dal corpo al momento della morte, per ricongiungersi poi al corpo glorioso nella risurrezione dell’ ultimo giorno.

Non c’ è uno straccio di Scrittura che lo attesti e questo credo che sia un dato inconfutabile.

Per capire che cos’ è l’ anima biblica, non ho bisogno di andare a laggere la Torre di Guardia, mi basta prendere una Bibbia cattolica, la Bibbia di Gerusalemme.


Ecco cosa afferma nella nota in calce al Salmo 6,5:

La parola ebraica nepes (=vita, cf Gen. 2,7) designa il soffio vitale (e per estensione la gola) che è al principio della vita e si ritira con la morte. Questa parola designa spesso l’ uomo o l’ animale come l’ individuo animato o nelle diverse funzioni della vita corporea o affettiva, sempre collegare tra loro. L’ espressione “la mia nepes” equivale spesso al pronome riflessivo “me stesso”, proprio come “la mia vita” “il mio volto” “ la mia gloria”. Questi diversi sensi del concetto di “anima” saranno presenti anche nel N.T. (psyche)” (confronta Mt. 2,20 ; 10:28 ; 16:25-26 ; 1 Cor. 4:16 ; 15:44)".

Come vede, secondo la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme, i termini nepes e psychè non indicano mai un’ entità immortale che si separa dal corpo al momento della morte, per vivere coscientemente, perpetuando altrove la personalità del defunto (per poi ricongiungersi al corpo).

La psychè, l’ anima, cioè la vita, si può salvare o perdere se si ha amore per Gesù e la buona notizia o meno (Marco 8:35-37).

Questo è lo stato intermedio: per Dio sono tutti viventi ma per questo Egli deve aver bisogno che un' "anima spirituale" sopravviva alla morte del soma, del corpo?

I teologi e gli apologeti ne hanno assolutamente bisogno, ma Dio non ha bisogno di nulla!

Dio riporterà in vita la medesima persona che è morta fedele come scritto in Marco 8:35-37, ed è questa fedeltà che garantisce la continuità della persona (o lo stato intermedio, se così vogliamo chiamarlo) tra la morte e la risurrezione...


Ma ha notato il richiamo della nota della Bibbia di Gerusalemme a Matteo 10:28?

Si tratta di un passo di capitale importanza,che ci permetterà di capire bene la questione dell' inferno......




(segue la trattazione di Matteo 10,28, a presto........)





[Modificato da Aquila-58 15/09/2017 20:00]
16/09/2017 19:10
 
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..........


In Matteo 10:28 si legge, secondo la traduzione della CEI:

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo

Qui viene detto che sia l’ anima (la vita) che il corpo possono perire nella Geenna..

Gesù mise la Geenna in relazione con il fuoco eterno in Matteo 18:8-9.

In Matteo 25:41 lo stesso Gesù mise il fuoco eterno in relazione con ciò che è preparato per il diavolo e per i suoi angeli, e questo ci conduce inevitabilmente ad Apoc. 20:10, allo “stagno di fuoco e zolfo”.


In Matteo, dove la CEI traduce “perire”, in realtà troviamo il verbo greco apollymi, che significa “annientare, perdere, svanire, morire, andar perduto”, secondo l’ autorevole Dizionario Esegetico del Nuovo Testamente di Balz e Schneider, vol. I, pag. 359.

Il cerchio si chiude: dobbiamo temere non l’ uomo ma Dio, Colui che può annientare anima e corpo nella Geenna, cioè nello stagno di fuoco e zolfo.

Pertanto, visto che Matteo 25:41 accenna, per i capri, allo stagno di fuoco e zolfo, il fuoco eterno, la Geenna, ecco che coloro che saranno risuscitati per una risurrezione di condanna, secondo il passo di Giovanni 5:28-29, la stessa consisterà proprio nella seconda morte, perché lo stagno di fuoco e zolfo è la seconda morte, secondo la Scrittura (Apoc. 21:8), come vedremo in seguito.

Dire di annientare la psychè, l’ anima e il soma, il corpo nella Geenna non significa andare in un luogo letterale, ma significa né più né meno che la vita, l’ esistenza di quella persona è troncata per sempre.

Con questo in mente, abbiamo elementi biblici che ci consentono di avere un quadro più chiaro per affrontare l’ argomento relativo all' inferno...





(segue, a presto.......)


[Modificato da Aquila-58 16/09/2017 19:11]
17/09/2017 18:44
 
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viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:




Alla base del condizionalismo sta da un lato il desiderio di eliminare il concetto di inferno che sembra crudele e contrario alla misericordia divina, dall'altro

l'interpretazione letteralista dell'espressione "morte eterna"

contrapposta a "vita eterna".





Se la vita che ci promette Dio è eterna, non si vede perché non possa essere eterna anche la morte di cui si parla in Apoc. 21:8.
Come vedremo, è proprio così…



viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



Per parte nostra, dobbiamo anzitutto spogliare il concetto di inferno da aspetti fantastici, come quelli della Divina Commedia di Dante, che sono estranei alla Bibbia. Questa è molto sobria nelle sue espressioni, e parla prevalentemente dell'aspetto positivo, cioè della vita eterna. Dell'aspetto negativo parla solo per sottolineare la grande responsabilità che c'è nel rifiutare la vita eterna stessa. Coloro che non entrano nella vita o non ereditano il Regno (1 Corinti 6:9), saranno esclusi dall'amore di Dio. Verranno distrutti? No, poiché la Bibbia presenta questo stato (vergogna, infamia, ira, pianto, batter di denti, fuoco inestinguibile, verme che non muore...) come qualcosa di eterno:

─ Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e all'infamia eterna (Daniele 12:2).




Non è detto che qui si parli di una risurrezione in senso letterale, giacchè esiste biblicamente un altro tipo di risurrezione, in senso spirituale.

Per esempio, sia Ezechiele che l’ Apocalisse contengono passi profetici che si riferiscono a un risveglio, o risurrezione, spirituale ( Ezech. 37:1-14; Apoc. 11:3, 7, 11.)

Ed è probabilmente proprio questo il senso della risurrezione di cui si parla nel passo di Daniele.

Inoltre, secondo la vostra teologia, il capitolo 11 di Daniele non si riferisce al periodo dei Maccabei?
Basta prendere una bibbia cattolica, leggere le note in calce e lo si evince chiaramente.
Per esempio, la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme sottititola, da Daniele 11,40: "IL TEMPO DELLA FINE, LA FINE DEL PERSECUTORE", con chiaro riferimento, nelle note in calce, alla sorte di Antioco.

Il capitolo 11 di Daniele termina così:

"45 Pianterà le tende reali fra il mare e lo splendore della santa montagna; poi giungerà alla fine e nessuno verrà in suo aiuto. " (Daniele 11:45)

nota in calce della Bibbia di Gerusalemme:

"alla fine: la morte di Antioco "

Il capitolo 12 di Daniele, ricollegandosi al capitolo 11, inizia così:

"1 Ora, in quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c'era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
2 Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna.
" (Daniele 12:1-2 CEI)

Che c' entra la risurrezione nell' ultimo giorno con Antioco e la rivolta dei Maccabei?


Per cui questo conferma come sia più che probabile che in Daniele 12:2 si parli di risurrezione in senso spirituale.

Di risurrezione nell' ultimo giorno, semmai, se ne parla espressamente in Daniele 12:13, ma a proposito del profeta:

"13 Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni». " (Daniele 12:13 CEI)

Non ci siamo, cari amici di Radio Maria....



viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



─ ...Giusto giudizio di Dio, il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità e obbediscono all'ingiustizia (Romani 2:5-8).





Si parla di vita eterna e di ira e sdegno contro coloro che resistono alla verità.
Di ira di Dio che resta su chi non obbedisce al Figlio di parla in Giovanni 3:36, ma in Giovanni 3:16 si fa il contrasto netto tra la vita eterna e l’ annientamento, poiché troviamo di nuovo il verbo apollymi, lo stesso di Matteo 10:28....




(Segue, a presto.....)






[Modificato da Aquila-58 17/09/2017 19:07]
18/09/2017 19:09
 
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viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



─ ...Così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti (Matteo 13:40-42).




Anche qui non devo prendere la Torre di Guardia per comprendere.

Mi basta prendere la Bibbia cattolica per eccellenza, la Bibbia CEI (Conferenza Episcopale Italiana), nel passo di Matteo 8:12:

12 mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». “.

La nota in calce della CEI afferma:
le tenebre e il battere dei denti SIMBOLEGGIANO disperazione e fallimento “.

Si può vedere anche Matteo 24:51, a proposito del servo malvagio:

lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti. “ (Matteo 24:51 CEI).

Là dove?

Dove la sua Bibbia traduce “lo punirà severamente”, in realtà abbiamo il verbo greco dichotomeo, che secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider (vol. I, pag. 894) significa “tagliare in due pezzi”.

Infatti il cattolicissimo Nuovo Testamento interlineare P. Beretta, edizioni San Paolo, traduce così:

e lo farà a pezzi, facendogli toccare la stessa sorte che meritano gli ipocriti: là sarò pianto e stridore di denti “.


Veda Lei…


viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:




─ ...Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare... E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna» (Matteo 25:41-42,46).

Che si tratti di supplizio eterno e non di "stroncamento eterno" come invece traducono i tdG, risulta anche dai testi seguenti:





Abbiamo già parlato in precedenza di questo passo, comunque qui troviamo il sostantivo kolasis, che secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Scheider (vol. II, pagina 71) significa “punizione, castigo”, ma come abbiamo visto in Matteo 25:41 si allude chiaramente allo stagno di fuoco e zolfo, che è la seconda morte, la Geenna, quindi l’ apollymi, l’ annientamento eterno.




viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



─ Se il tuo occhio ti scandalizza, càvalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue (Marco 9:47-48; vedi anche Matteo 18:8-9).




E abbiamo visto che anche qui si fa riferimento alla Geenna, che Matteo 18:8-9 mette in relazione con il fuoco eterno, Matteo 25:41 con il fuoco eterno preparato per gli angeli, quindi lo stagno di fuoco e zolfo di Apoc. 20:10 e lo stagno di fuoco è la seconda morte, secondo la Scrittura (Apoc. 21:8).

Stiamo per arrivare al punto fondamentale!




(segue, a presto.....)


[Modificato da Aquila-58 18/09/2017 19:17]
19/09/2017 19:25
 
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In conclusione....






19/09/2017 19:54
 
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viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



─ E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli (Apocalisse 20:10).






Ma in cosa consiste questo tormento eterno?

Vediamo bene.

Se Prendiamo Luca 8:28-29, 31-33 e confrontiamo con l’ abisso di Apoc. 20:2-3, comprendiamo che il “tormento” indica l’ essere completamente inattivi.

Il verbo basanizo che troviamo in Apoc. 20:10 si trova infatti anche in Luca 8:28 (“non tormentarmi”, basanizo), infatti “Gesù aveva ordinato allo spirito impuro di uscire da quell'uomo”, Luca 8:29.

E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso”, Luca 8:31, confr.Apoc. 20:3. Infatti i demoni chiesero a Gesù di essere trasferiti nei porci, Luca 8:32, confronta Marco 5:7-8, 12-13!): Il tormento consisteva quindi nell’ essere resi inoperosi in eterno e alfine essere distrutti nella seconda morte, ciò che è lo stagno di fuoco e zolfo.

Prova ulteriore ne sia che secondo la Scrittura, il diavolo deve essere non tormentato coscientemente ma “stritolato” (Romani 16:20, confronta Genesi 3:15).

In Romani 16:20 troviamo infatti il verbo greco syntribo, che secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento (vol. II, pag. 1507) significa “sfracellare, infrangere, spezzare”.



Scusi, ma non aveva detto lei stesso circa la sorte di Satana:

viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



Dopo i mille anni Satana viene liberato e quindi

annientato






Quindi?




viceadmintdg1, 12/09/2017 09.35:



─ Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte (Apocalisse 21:8).
Lascio la parola a chi desidera replicare...




Appunto, lo stagno ardente di fuoco e zolfo è la seconda morte. Ma chi viene scagliato nello stagno di fuoco e zolfo?

Poi la Morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. “ (Apoc. 20:14 CEI)

Cosa significa?
Che la Morte e gli Inferi semplicemente scompaiono, vengono annientati, eliminati, cancellati, prova ne sia che in Apoc. 21:4 viene detto che “non vi sarà più la morte”.

Pertanto lo stagno di fuoco e zolfo è la seconda morte e la seconda morte è l’ annientamento, l’ eliminazione della Morte, degli Inferi (Ades nel testo greco), così come è l’ eliminazione del Diavolo, che come visto viene sfracellato o annientato (secondo le sue parole...), così come è la cessazione della vita degli empi, che viene troncata per sempre per mano di Dio e qui ci ricolleghiamo a Matteo 10:28.


Il cerchio si chiude!






FINE
[Modificato da Aquila-58 19/09/2017 20:02]
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