Sono un fallimento - dati alla mano - i matrimoni in Italia tra cattolici e musulmani. Le nozze interreligiose come dicono i dati Istat durano poco.
Negli ultimi due anni, come si legge sul Giornale, sono stati 4.260 i matrimoni, pari al 15 per cento del totale. Non pochi. Ma sempre più spesso, che questi matrimoni falliscano in tempi brevi. Il 73% dei matrimoni misti si rompe dopo tre anni nel caso in cui la coppia è formata da donne di credo cattolico e uomini di fede islamica.
Gli uomini italiani che negli ultimi due anni (ovvero tra il 2015 e il 2016) hanno sposato una cittadina straniera hanno scelto nel 20% dei casi una moglie rumena, nel 12% un' ucraina e nel 6 una russa.
Le donne italiane che hanno sposato un cittadino straniero invece, hanno scelto più spesso uomini provenienti dal Marocco (13%), dall' Albania (11%) e dalla Romania (6%). Vale a dire che per il 24% gli stranieri che contraggono il matrimonio sono uomini di fede musulmana (marocchini e albanesi).
La tenuta dei matrimoni misti è pressoché uguale in tutta la penisola, senza differenze di aree. Le donne italiane che hanno scelto un partner straniero provenienti dal nord Africa sono tra le prime protagoniste di separazioni e divorzi.
E il motivo preponderante dell' instabilità coniugale che porta poi alla fine dell' unione è la diversità di confessione fra i coniugi che, già nei primi mesi dopo il matrimonio, comincia a costituire ostacoli.
Il fatto che questi matrimoni vengano celebrati con rito civile fa emergere, dalle analisi statistiche effettuate, quanto invece il matrimonio religioso freni la propensione al divorzio.
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