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Il sabato e i dieci comandamenti

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2017 21:57
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29/09/2017 17:13
 
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Quando si leggono i vangeli abbiamo angolature diverse sullo svoglimento di alcune scelte e ogni autore puo narrare secondo la propria prospettiva.

Tuttavia riguardo a Mosè ho trovato interessante questi due episodi quando Geova dà i dieci comandamenti spiegando i motivi riguardo al rispettare il sabato.

In Esodo 20:8-11 si dice:

8 “Ricordando il giorno del sabato per ritenerlo sacro, 9 sei giorni devi rendere servizio e devi fare tutto il tuo lavoro. 10 Ma il settimo giorno è un sabato a Geova tuo Dio. ..... 11 Poiché in sei giorni Geova fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposava il settimo giorno.

Mentre in Deuteronomio si dice 5:12 a 15 si dice:

12 “‘Osservando il giorno del sabato per ritenerlo sacro, proprio come Geova tuo Dio ti ha comandato, 13 sei giorni devi rendere servizio e devi fare tutto il tuo lavoro......15 E ti devi ricordare che divenisti schiavo nel paese d’Egitto e che di là Geova tuo Dio ti faceva uscire con mano forte e braccio steso.

Abbiamo due spiegazioni diverse riguardo il motivo poiché Geova ha stabilito il sabato. Alcuni pensano che siamo di fronte a due tradizioni diverse.


E possibile semplicemente che Geova abbia detto in realtà due motivi diversi perché si osserva il sabato?

Mosè stava semplicemente ricordanto un motivo nel libro di Esodo e poi ne ha ricordato un altro nel libro del Deuteronomio?
[Modificato da erevnitis 29/09/2017 17:15]
29/09/2017 17:44
 
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E possibile semplicemente che Geova abbia detto in realtà due motivi diversi perché si osserva il sabato?

Mosè stava semplicemente ricordanto un motivo nel libro di Esodo e poi ne ha ricordato un altro nel libro del Deuteronomio?



Direi di sì, d'altronde Esodo e Deuteronomio non sono testi identici, ci sono molti anni di differenza secondo la tradizione tra uno e l'altro, il secondo venne dato poco prima di entrare nella terra promessa e dunque evidentemente con uno scopo particolare.

Shalom
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29/09/2017 17:51
 
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Re:
erevnitis, 29/09/2017 17:13:

Quando si leggono i vangeli abbiamo angolature diverse sullo svoglimento di alcune scelte e ogni autore puo narrare secondo la propria prospettiva.

Tuttavia riguardo a Mosè ho trovato interessante questi due episodi quando Geova dà i dieci comandamenti spiegando i motivi riguardo al rispettare il sabato.

In Esodo 20:8-11 si dice:

8 “Ricordando il giorno del sabato per ritenerlo sacro, 9 sei giorni devi rendere servizio e devi fare tutto il tuo lavoro. 10 Ma il settimo giorno è un sabato a Geova tuo Dio. ..... 11 Poiché in sei giorni Geova fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposava il settimo giorno.

Mentre in Deuteronomio si dice 5:12 a 15 si dice:

12 “‘Osservando il giorno del sabato per ritenerlo sacro, proprio come Geova tuo Dio ti ha comandato, 13 sei giorni devi rendere servizio e devi fare tutto il tuo lavoro......15 E ti devi ricordare che divenisti schiavo nel paese d’Egitto e che di là Geova tuo Dio ti faceva uscire con mano forte e braccio steso.

Abbiamo due spiegazioni diverse riguardo il motivo poiché Geova ha stabilito il sabato. Alcuni pensano che siamo di fronte a due tradizioni diverse.


E possibile semplicemente che Geova abbia detto in realtà due motivi diversi perché si osserva il sabato?

Mosè stava semplicemente ricordanto un motivo nel libro di Esodo e poi ne ha ricordato un altro nel libro del Deuteronomio?



Sicuramente lo scopo per cui vennero scritti e trascritti i due brani è diverso: dapprima si trattava di regolamentare la loro presenza "forzata" nel deserto, dopo si trattava di "rammemorare" al popolo, una nuova generazione, cosa stavano per fare e dove sarebbero vissuti, cioè a contatto con le popolazioni pagane cananee.

Simon
29/09/2017 19:07
 
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Ovviamente non bisogna immaginare una dettatura, essendo ispirato Mosè avra ricordato per "esodo" un certo bisogno del popolo e per "deuteronomio" un altra necessità, infatti i due verbi usati sono da un lato "ricordare" e da l'altro "osservare".

Ma Geova ha usato precisamente questi due verbi oppure è possibile che abbia usato un'altra terminologia ma Mosè usa termini affini dato che non siamo in presenza di una dettatura?

Che dite voi?
29/09/2017 23:13
 
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Ma Geova ha usato precisamente questi due verbi oppure è possibile che abbia usato un'altra terminologia ma Mosè usa termini affini dato che non siamo in presenza di una dettatura?



Ah, saperlo! Sulla trasmissione del testo e soprattutto sull'ispirazione non possiamo che affidarci alla fede.

Shalom
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
29/09/2017 23:32
 
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Re:
erevnitis, 29/09/2017 19:07:

Ovviamente non bisogna immaginare una dettatura, essendo ispirato Mosè avra ricordato per "esodo" un certo bisogno del popolo e per "deuteronomio" un altra necessità, infatti i due verbi usati sono da un lato "ricordare" e da l'altro "osservare".

Ma Geova ha usato precisamente questi due verbi oppure è possibile che abbia usato un'altra terminologia ma Mosè usa termini affini dato che non siamo in presenza di una dettatura?

Che dite voi?



In effetti i due termini erano "waelleh shemot" - i nomi e "haddebarim" - le parole.

Simon
29/09/2017 23:36
 
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Quindi non si puo scartare le due ipotesi.

1 - Che Geova ha usato precisamente questi due verbi ebraici diversi "ascoltare" e "osservare".

2 - Che non possiamo nemmeno scartare il fatto che Geova non ha usato nessuno di questi due verbi, ma un altro affine, tuttavia sotto ispiarazione Mosè li ha espressi in questa maniera mantenendo lo stesso significato.

Che dite?
29/09/2017 23:44
 
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Re:
erevnitis, 29/09/2017 23:36:

Quindi non si puo scartare le due ipotesi.

1 - Che Geova ha usato precisamente questi due verbi ebraici diversi "ascoltare" e "osservare".

2 - Che non possiamo nemmeno scartare il fatto che Geova non ha usato nessuno di questi due verbi, ma un altro affine, tuttavia sotto ispiarazione Mosè li ha espressi in questa maniera mantenendo lo stesso significato.

Che dite?



"Esodo" e "Deuteronomio" sono parole mutuate dal greco della LXX (Exodos e Deuteronomion) non dall'originale ebraico che per dare il nome al libro prende il primo sostantivo della prima frase...

Il contenuto e l'ambientazione storica del racconto pero' sono chiari in prima lettura.

Simon
29/09/2017 23:44
 
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Non so che dirti, è un problema? Io troverei normale usare due verbi diversi, davvero è necessario ipotizzare due autori differenti?

Shalom
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
29/09/2017 23:49
 
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Re:
barnabino, 29/09/2017 23:44:

Non so che dirti, è un problema? Io troverei normale usare due verbi diversi, davvero è necessario ipotizzare due autori differenti?

Shalom



I criticoni, quando non hanno di meglio da fare, ipotizzano autori differenti! I loro strumenti di lavoro principali sono "forbici e colla", lo chiamano "metodo storico-critico", tagliare e incollare! [SM=g7405]

Simon
30/09/2017 00:02
 
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Re: Re:



"Esodo" e "Deuteronomio" sono parole mutuate dal greco della LXX (Exodos e Deuteronomion) non dall'originale ebraico che per dare il nome al libro prende il primo sostantivo della prima frase...



Infatti questo avviene per tutto il pentateuco e alcune colte il nome in ebraico mi sembra piu coerente come quello che riguarda il libro dei numeri.



Il contenuto e l'ambientazione storica del racconto pero' sono chiari in prima lettura.



Cioé?



[Modificato da erevnitis 30/09/2017 00:06]
30/09/2017 10:20
 
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Re: Re: Re:
erevnitis, 30/09/2017 00:02:




"Esodo" e "Deuteronomio" sono parole mutuate dal greco della LXX (Exodos e Deuteronomion) non dall'originale ebraico che per dare il nome al libro prende il primo sostantivo della prima frase...



Infatti questo avviene per tutto il pentateuco e alcune colte il nome in ebraico mi sembra piu coerente come quello che riguarda il libro dei numeri.



Il contenuto e l'ambientazione storica del racconto pero' sono chiari in prima lettura.



Cioé?



Cioè se resti alla lettera del racconto si parla dell'uscita dall'Egitto e della preparazione all'entrata in Canaan.
Ma i critici devono guadagnarsi lo stipendio e quindi non sono contenti di queste ambientazioni per come sono presentate.

Da un lato hanno certamente ragione, perchè il testo non resto' fisso a quel momento, ma venne copiato e ricopiato a beneficio del lettore di ogni secolo (e ambiente) successivo, quando questi personaggi erano scomparsi da un pezzo.

Simon
30/09/2017 18:29
 
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Re: Re: Re: Re:
Caro Simon


Cioè se resti alla lettera del racconto si parla dell'uscita dall'Egitto e della preparazione all'entrata in Canaan.



Infatti 3 mesi per arrivare al monte horeb e 40 anni per farli entrare nella terra promessa (nuova generazione)



Ma i critici devono guadagnarsi lo stipendio e quindi non sono contenti di queste ambientazioni per come sono presentate.



Per quale motivo non sono contenti? Io penso che partono da un altro metodo di analisi che non è di quelli che hanno la fede in un corpus omogeneo. Noi vediamo gli scritti come un tutt'uno cercando di armonizzare il tutto, mentre loro vedono ricamazione su ricamazione, discorsi aggiunti uno dopo l'altro attraverso i secoli senza parlare di fonti sacerdotali, sapienzali, elohista, yahvista , deuteronomista .

Ma anche cosi penso che sia possibile aver fede, il contenuto riguardo alla salvezza e il messaggio teologico non è cio che importa?
Se esistono qualche imprecisioni storiche non mi turba per nulla , dopo tutto siamo di fronte a numerose varianti testuali.

Infatti numerosi biblisti non mi sembrano atei pur accettando il testo composto in questa maniera.


Da un lato hanno certamente ragione, perchè il testo non resto' fisso a quel momento, ma venne copiato e ricopiato a beneficio del lettore di ogni secolo (e ambiente) successivo, quando questi personaggi erano scomparsi da un pezzo.



Chi lo sa?!!!




[Modificato da erevnitis 30/09/2017 18:37]
30/09/2017 22:02
 
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Re:
erevnitis, 30/09/2017 18:29:

Caro Simon


Cioè se resti alla lettera del racconto si parla dell'uscita dall'Egitto e della preparazione all'entrata in Canaan.



Infatti 3 mesi per arrivare al monte horeb e 40 anni per farli entrare nella terra promessa (nuova generazione)



Ma i critici devono guadagnarsi lo stipendio e quindi non sono contenti di queste ambientazioni per come sono presentate.



Per quale motivo non sono contenti? Io penso che partono da un altro metodo di analisi che non è di quelli che hanno la fede in un corpus omogeneo. Noi vediamo gli scritti come un tutt'uno cercando di armonizzare il tutto, mentre loro vedono ricamazione su ricamazione, discorsi aggiunti uno dopo l'altro attraverso i secoli senza parlare di fonti sacerdotali, sapienzali, elohista, yahvista , deuteronomista .

Ma anche cosi penso che sia possibile aver fede, il contenuto riguardo alla salvezza e il messaggio teologico non è cio che importa?
Se esistono qualche imprecisioni storiche non mi turba per nulla , dopo tutto siamo di fronte a numerose varianti testuali.

Infatti numerosi biblisti non mi sembrano atei pur accettando il testo composto in questa maniera.


Da un lato hanno certamente ragione, perchè il testo non resto' fisso a quel momento, ma venne copiato e ricopiato a beneficio del lettore di ogni secolo (e ambiente) successivo, quando questi personaggi erano scomparsi da un pezzo.



Chi lo sa?!!!



Concordo con te, infatti Dio ha dotato l'uomo della ragione e anche se non tutte le obiezioni sono molto ragionevoli, certamente alcune sono legittime e il blocco degli scritti biblici è tutt'altro che monolitico e sempre coerente, col passare del tempo.

Certo, alcune volte non si è arrivati a dimostrare niente di meglio, sono state proposte teorie di ogni tipo che sono poi diventate quasi quasi articoli di fede dei prof. di turno che le hanno proposte.

Simon
02/10/2017 21:13
 
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E quando furono cacciati dalla Terra promessa la legge fini !

02/10/2017 21:35
 
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Quella. Legge!
32 Mentre i figli d’Israele erano nel deserto, una volta trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato.

+ 33 Quindi quelli che lo avevano trovato a raccogliere legna lo condussero da Mosè e da Aaronne e dall’intera assemblea.

34 Lo misero dunque sotto custodia,+ perché non era stato esplicitamente dichiarato che cosa gli si dovesse fare.

35 A suo tempo Geova disse a Mosè: “Immancabilmente l’uomo dev’essere messo a morte,+ essendo colpito* con pietre dall’intera assemblea fuori del campo”.+

36 Pertanto l’intera assemblea lo fece uscire fuori del campo e lo colpì con pietre così che morì, come Geova aveva comandato a Mosè.

6 anni porerai la vigna. Il 7 riposo. [SM=g27988]
02/10/2017 21:57
 
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Re:
dom@, 10/2/2017 9:13 PM:

E quando furono cacciati dalla Terra promessa la legge fini !




Noi pensiamo cosi'.
Tuttavia, sia Gesu' che Paolo erano morti, quando il tempio venne distrutto. Le loro parole erano già state pronunciate e messe per iscritto.

Simon
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