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Abramo,enoch e gli altri in cielo secondo ebrei 11:16?

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2018 16:29
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11/02/2018 08:51
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
VVRL, 10/02/2018 21.40:



Sea rimaniamo specificatamente in tema. Ripeto, la tua Bibbia dice: c 16 Ma ora aspirano a un luogo migliore, cioè uno che appartiene al cielo

Mi spieghi perché un luogo che appartiene al cielo non può essere in cielo? [SM=g2037509]




è ovvio che appartenga al Cielo, su questo non ci piove.
Ma li leggi i nostri post?
E' ovvio che "la città che ha vere fondamenta, progettata e costruita da Dio" è in cielo, infatti la Nuova Gerusalemme - per dinci - ne discende.

Infatti l' aggettivo epouranios, nell' intero contesto di Ebrei 11, PER NOI (ripeto: PER NOI) non indica qui che essi aspirino ad andare in cielo, ma che aspirassero già da allora al Regno di Dio retto da Cristo (visto che Abraamo "vedeva" già il Suo giorno, Giovanni 8:56...).

Il Regno di Dio, la Nuova Gerusalemme, sta in cielo, visto che ne discende, come detto.

Ma "appartiene al cielo" (come rende la TNM) non sta ad indicare che i patriarchi aspirino ad andare in cielo, come ti ha insegnato la tua chiesa, ma che aspirassero già da allora a un dominio (la "città") che la Rivelazione neotestamentaria ci indica come regno celeste che estende il suo dominio sulla terra (Apoc. 21:2).

PER NOI (ma non per te e ce ne faremo una ragione...) i patriarchi vivranno nella nuova terra, mentre per i coeredi di Cristo "Dio aveva previsto qualcosa di migliore" (Ebrei 11:40), i nuovi cieli.

Ma sono cose che ti avevamo già spiegato quattro anni fa e mo' che facciamo, ricominciamo daccapo?

Rileggiti le nostre risposte di quattro anni fa, se poi non sei d' accordo pazienza, noi non siamo d' accordo con te.




VVRL, 10/02/2018 22.26:

[SM=g27991]
Si ma nn hai risposto.
Perché hai fatto dire al DENT quello che non dice a proposito di Ebr. 11:6?
Il suo significato è quello di essere invisibili agli occhi quindi Paolo sta parlando di in luogo invisibile, che chiaramente sta in Cielo




ma se è per questo il DENT non dice neppure che Abraamo e i patriarchi andranno in cielo, mi puoi segnalare dove lo dice?
Intanto il DENT ammette come significato dell' aggettivo epouranios "di proveniente dal cielo, qualificando così tale origine", ma non leggo da nessuna parte che il DENT - riguardo a Ebrei 11:16, dica che i patriarchi aspirasserro ad andare in cielo, tu dove lo leggi?


Poi ti ho portato l' esempio di Giovanni 3:12, citata al punto b) dallo stesso DENT.

Da capo!

L’ aggettivo epouranios è presente anche in quel passo giovanneo, dove alla lettera nel testo greco, viene detto “se le (cose) terrene (ta epigeia) ho detto a voi e non credete, come crederete se dirò a voi le (cose) celesti (ta epourania)?

Qui non si usa epouranios per indicare che si è protesi al cielo o si aspiri ad andare in cielo, ma Gesù sta dicendo che se non crediamo a cose che appartengono alle terra, cioè terrene, di origine terrena, come crederete se vi parlo di cose che appartengono al cielo, cioè celesti, di origine celeste?


Punto!

Tutto il resto te lo abbiamo spiegato ampiamente sia quattro anni fa che (in misura molto più ristretta) adesso.

Quindi se tu vuoi andare in cielo e pensi che tutti, patriarchi, cristiani e risorti giusti e ingiusti siano destinati al cielo, come ti insegna la tua chiesa, sei libero di crederci.

Ma siamo altrettanto liberi noi di considerare questa dottrina contraria all' intero contesto biblico, dalla Genesi all' Apocalisse, però capisci che qui il discorso si allarga a dismisura e che le nostre teologie sono completamente opposte e antitetiche, quindi......di cosa dobbiamo ancora parlare?

Rischiamo di avvitarci, come sempre, sulle stesse cose ripetute ossessivamente, mi capisci?

Dimmi tu!

Ciao.



[SM=g27985]


[Modificato da Aquila-58 11/02/2018 09:05]
11/02/2018 09:09
 
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Anche io concordo con Aquila, per il DENT l'espressione indica solo che Abramo attendeva qualcosa che aveva origine nei cieli, non che lui pensasse di andare in cielo. Questo mi pare il pensiero di Paolo.
11/02/2018 09:13
 
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Re:
Qoeleth, 11/02/2018 09.09:

Anche io concordo con Aquila, per il DENT l'espressione indica solo che Abramo attendeva qualcosa che aveva origine nei cieli, non che lui pensasse di andare in cielo. Questo mi pare il pensiero di Paolo.




eh, lo so.
Ma lo sbirciatore è già qui.
L' ho lasciato ieri sera e lo ritrovo qui stamane. [SM=g27987]

Vabbè, vaglielo a rispiegare tu dai.....io adesso devo andare.


A più tardi.....


[SM=g1944981]
[Modificato da Aquila-58 11/02/2018 09:14]
11/02/2018 10:02
 
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Re: Re:
Aquila-58, 11.02.2018 09:13:




eh, lo so.
Ma lo sbirciatore è già qui.
L' ho lasciato ieri sera e lo ritrovo qui stamane. [SM=g27987]





Aquila siamo in un forum, ovvio che viene a leggere le risposte a lui rivolte

Evitiamo questo tipo di commenti che non portano nulla alle discussioni se non il flame

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
11/02/2018 13:07
 
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Re: Re: Re:
Seabiscuit, 11/02/2018 10.02:




Aquila siamo in un forum, ovvio che viene a leggere le risposte a lui rivolte

Evitiamo questo tipo di commenti che non portano nulla alle discussioni se non il flame




Se ho dato questa impressione, chiedo scusa all' utente VTRL come alla moderazione....

Non era assolutamente mia intenzione, il mio era solo un post scherzoso e null' altro



[Modificato da Aquila-58 11/02/2018 13:08]
11/02/2018 15:44
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:



Infatti l' aggettivo epouranios, nell' intero contesto di Ebrei 11, PER NOI (ripeto: PER NOI) non indica qui che essi aspirino ad andare in cielo, ma che aspirassero già da allora al Regno di Dio retto da Cristo (visto che Abraamo "vedeva" già il Suo giorno, Giovanni 8:56...).


Si ma questa è un'altra inferenza che purtroppo confligge con quello che dice Paolo.
Intanto vorrei che per te fosse chiaro che il significato del DENT che indica con celeste qualcosa di proveniente dal cielo non è applicabile ad Ebr. 11:16 che invece viene riportato poco sopra ( sinceramente non capisco come tu non te ne sia accorto) in riferimento al significato 2.b di indicare qualcosa di invisibile agli occhi umani
. Quando parli più avanti di Gv. 3.12 ti spiego cosa vuol significare il DENT


ma se è per questo il DENT non dice neppure che Abraamo e i patriarchi andranno in cielo, mi puoi segnalare dove lo dice?
Intanto il DENT ammette come significato dell' aggettivo epouranios "di proveniente dal cielo, qualificando così tale origine", ma non leggo da nessuna parte che il DENT - riguardo a Ebrei 11:16, dica che i patriarchi aspirasserro ad andare in cielo, tu dove lo leggi?

Poi ti ho portato l' esempio di Giovanni 3:12, citata al punto b) dallo stesso DENT.
L’ aggettivo epouranios è presente anche in quel passo giovanneo, dove alla lettera nel testo greco, viene detto “se le (cose) terrene (ta epigeia) ho detto a voi e non credete, come crederete se dirò a voi le (cose) celesti (ta epourania)?

Qui non si usa epouranios per indicare che si è protesi al cielo o si aspiri ad andare in cielo, ma Gesù sta dicendo che se non crediamo a cose che appartengono alle terra, cioè terrene, di origine terrena, come crederete se vi parlo di cose che appartengono al cielo, cioè celesti, di origine celeste?


E invece dice proprio che aspiravano al Cielo.
Su Gv. 3:12 stai solo facendo un falso ragionamente, infatti da nessuna parte il DENT parla di qualcuno proteso al cielo per questo passo.
Il DENT sta solo mettendo in contrapposizione le cose terrene alle cose invisibili agli occhi umani del Cielo.
E' questo il significato di celeste in Ebr. 11:16. I patriarchi in un primo momento aspiravano ad un luogo terreno, adesso in contrapposizione a prima, aspirano ad un luogo invisibile agli occhi umani. Punto. Se questo non è

MODERATORE: QUI NON PARLIAMO DI ESEGESI "CATTOLICA" NON SIAMO IL FORUM DELLA DIOCESI NÉ DELLA NOSTRA MA DI EBREI, ATTENIAMOCI A QUELLO PERCHÉ SULL'ESEGESI VVRL CI HA SFRANTUMATO IN PASSATO


[Modificato da barnabino 11/02/2018 20:16]
11/02/2018 18:00
 
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Re:
VVRL, 11/02/2018 15:44:


Si ma se discende sulla terra la Nuova Gerusalemme, in base ad Ap. 21:22-23, anche Dio e l'Agnello lasciano il Cielo per andare sulla terra, rimanendo ad una esegesi aderente al testo. Poi come ti ho fatto notare da sempre, che questa discesa indica l'estensione del governo celeste alla terra è solo una vostra inferenza. Qui si sta parlando infatti di una città abitata da Dio, l'Agnello, da tutti i giusti e dagli angeli (chiaramente nessuno pensa che sia una città in senso letterale, ma è solo un simbolismo della realtà in cui dimora Dio), quindi se discende la città sulla terra, ne discende tutta la corte celeste. ...



Caro VVRL,
ma a parte te mi citi qualcun altro che sostiene che Dio e l'Agnello vengono ad abitare fisicamente in terra?
No perchè a me sembra tanto che "lo strano" sei tu, non noi.

Simon
11/02/2018 21:21
 
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Aquila, restiamo in tema... vale per tutti. Il tema è Ebrei 11:16 e non altro. Non si capisce come la definizione "luogo invisibile" ammesso che sia l'unico o il miglior significtao possibile possa cambiare il senso del passo, sinceramente. Questo che si deve accertare e non allargarci a discussioni su Apocalisse che solo indirettamente riguardano Ebrei 11.

Shalom
[Modificato da barnabino 11/02/2018 22:10]
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11/02/2018 22:09
 
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Re:
barnabino, 11/02/2018 21.21:

Aquila, restiamo in tema... vale per tutti. Il tema è Ebrei e non altro.

Shalom




vabbè, allora consentimi di rispondere solo ai due punti che hai lasciato del post di VTRL, per par condicio


11/02/2018 22:11
 
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Infatti, a quelli ci attenniamo perché hanno relazione diretta con Ebrei 11, fermo restando che non discutiamo di Giovanni 3:12 né di Apocalisse.

Shalom
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11/02/2018 22:20
 
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Vvr ... Per contesto significa che vai a leggere tutto prima e dopo .

Andando al cap 12 (che è lo stesso contesto)
Dice che Dio scuotera cieli e terra ossia scuotera tutto quello che si puo scuotere cosi che del precedente non esistera nulla...
Poi torna a parlare di cosa porta Dio ... E parla chiaro ossia parla di un regno ...
Togliendo ogni dubbio che con cielo Dio stia parlando di un governo e non un luogo fisico.

"28 Perciò, visto che riceveremo un Regno che non può essere scosso, dobbiamo continuare a beneficiare dell’immeritata bontà," (è solo la parte A del versetto)
11/02/2018 22:21
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Caro VTRL, come al solito sei andato OT, per cui ti rispondo di nuovo per i due punti che il moderatore ha lasciato del tuo post.
Il resto della mia risposta ai punti precedenti è stato cancellato...

VVRL, 11/02/2018 15.44:




Infatti l' aggettivo epouranios, nell' intero contesto di Ebrei 11, PER NOI (ripeto: PER NOI) non indica qui che essi aspirino ad andare in cielo, ma che aspirassero già da allora al Regno di Dio retto da Cristo (visto che Abraamo "vedeva" già il Suo giorno, Giovanni 8:56...).


Si ma questa è un'altra inferenza che purtroppo confligge con quello che dice Paolo.
Intanto vorrei che per te fosse chiaro che il significato del DENT che indica con celeste qualcosa di proveniente dal cielo non è applicabile ad Ebr. 11:16 che invece viene riportato poco sopra ( sinceramente non capisco come tu non te ne sia accorto) in riferimento al significato 2.b di indicare qualcosa di invisibile agli occhi umani
. Quando parli più avanti di Gv. 3.12 ti spiego cosa vuol significare il DENT




ma è ovvio!
Il Regno messianico, la Nuova Gerusalemme, "la città che ha vere fondamenta, progettata e costruita da Dio" è in cielo e quindi è invisibile agli occhi umani.
Gli occhi umani non possono vedere letteralemente un Regno celeste, semmai possono vederlo con gli "occhi" della fede esattamente come Abraamo vide il giorno del Cristo, mi dispiace ma allora non hai capito nulla di quello che ho scritto, è evidente...



VVRL, 11/02/2018 15.44:




ma se è per questo il DENT non dice neppure che Abraamo e i patriarchi andranno in cielo, mi puoi segnalare dove lo dice?
Intanto il DENT ammette come significato dell' aggettivo epouranios "di proveniente dal cielo, qualificando così tale origine", ma non leggo da nessuna parte che il DENT - riguardo a Ebrei 11:16, dica che i patriarchi aspirasserro ad andare in cielo, tu dove lo leggi?

Poi ti ho portato l' esempio di Giovanni 3:12, citata al punto b) dallo stesso DENT.
L’ aggettivo epouranios è presente anche in quel passo giovanneo, dove alla lettera nel testo greco, viene detto “se le (cose) terrene (ta epigeia) ho detto a voi e non credete, come crederete se dirò a voi le (cose) celesti (ta epourania)?

Qui non si usa epouranios per indicare che si è protesi al cielo o si aspiri ad andare in cielo, ma Gesù sta dicendo che se non crediamo a cose che appartengono alle terra, cioè terrene, di origine terrena, come crederete se vi parlo di cose che appartengono al cielo, cioè celesti, di origine celeste?


E invece dice proprio che aspiravano al Cielo.
Su Gv. 3:12 stai solo facendo un falso ragionamente, infatti da nessuna parte il DENT parla di qualcuno proteso al cielo per questo passo.
Il DENT sta solo mettendo in contrapposizione le cose terrene alle cose invisibili agli occhi umani del Cielo.
E' questo il significato di celeste in Ebr. 11:16. I patriarchi in un primo momento aspiravano ad un luogo terreno, adesso in contrapposizione a prima, aspirano ad un luogo invisibile agli occhi umani. Punto. Se questo non è




no, stai completamente sbagliando!
Giovanni fa il contrasto tra la ta epigeia e le ta epourania, intendendo con esse le cose che appartengono alle terra, cioè terrene, di origine terrena, in contrasto con le cose che appartengono al cielo, cioè celesti, di origine celeste.
Mi fermo qui su Giovanni 3:12 perchè siamo OT, è stata trattata solo di striscio perchè citata dal DENT.
Ma Stop OT

La stessa cosa avviene in Ebrei 11:16, il contrasto è tra una patria visibile, terrena, in cui avrebbero potuto in realtà tornare se essi non avessero già visto con gli occhi della fede l' adempimento delle promesse relative al seme e alla promessa.
Essi infatti attendevano "la città che ha vere fondamenta, progettata e costruita da Dio" che altro non è che quel Regno messianico che avrà il suo dominio ovunque, cieli e terra, come dicono le Scritture

Questa "città" è celeste, secondo l' Apocalisse perchè è invisibile e perchè appartiene al cielo ma questo non indica che essi aspirassero ad andare in cielo, ma piuttosto che aspirassero già da allora a un dominio (la "città") che la Rivelazione neotestamentaria ci indica come regno celeste che estende il suo dominio sulla terra , come è scritto nell' Apocalisse ma anche qui non andiamo OT, perchè non parliamo dell' Apocalisse.

I patriarchi vivranno nella nuova terra, mentre per i coeredi di Cristo "Dio aveva previsto qualcosa di migliore" (Ebrei 11:40), i nuovi cieli, l' appartenenza al Regno Messianico.



VVRL, 11/02/2018 15.44:



MODERATORE: QUI NON PARLIAMO DI ESEGESI "CATTOLICA" NON SIAMO IL FORUM DELLA DIOCESI NÉ DELLA NOSTRA MA DI EBREI, ATTENIAMOCI A QUELLO PERCHÉ SULL'ESEGESI VVRL CI HA SFRANTUMATO IN PASSATO






VTRL ci ha sfrantumato in passato?
Quando ?

[SM=g2037509]
[Modificato da Aquila-58 11/02/2018 22:28]
11/02/2018 23:31
 
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Il punto è molto semplice secondo me, e non richiede grandi sforzi esegetici, basta leggere il testo e da Ebrei 11:16 si evince che Abraamo per Paolo attendeva qualcosa di origine celeste, se si preferisce invisibile, contrapposto a quello che di visibile aveva lasciato, e non di andare in cielo. Ho sono io che leggo male?

Shalom
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12/02/2018 06:07
 
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Re:
barnabino, 11/02/2018 23.31:

Il punto è molto semplice secondo me, e non richiede grandi sforzi esegetici, basta leggere il testo e da Ebrei 11:16 si evince che Abraamo per Paolo attendeva qualcosa di origine celeste, se si preferisce invisibile, contrapposto a quello che di visibile aveva lasciato, e non di andare in cielo. Ho sono io che leggo male?

Shalom




No, leggi benissimo ed infatti è esattamente quello che ho scritto io...



12/02/2018 09:58
 
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Re:
barnabino, 11/02/2018 23.31:

Il punto è molto semplice secondo me, e non richiede grandi sforzi esegetici, basta leggere il testo e da Ebrei 11:16 si evince che Abraamo per Paolo attendeva qualcosa di origine celeste, se si preferisce invisibile, contrapposto a quello che di visibile aveva lasciato, e non di andare in cielo. Ho sono io che leggo male?

Shalom


Si, ma non ci sono gli elementi esegetici e nonché logici per arrivare a questa tua conclusione:
1) E' il DENT stesso a escludere l'applicazione di qualcosa di origine celeste per Ebr. 11:16.
2) Questo qualcosa ha un nome preciso, patria/luogo natale dove abitare (patris), pertanto Paolo sta semplicemente dicendo che i patriarchi stanno cercando un luogo invisibile dove abitare che è migliore rispetto alla luogo terreno da cui provengono.
5) Com'è possibile che questi patriarchi ora (al tempo di Paolo) aspirino ad una patria migliore? Se per Paolo i morti fossero non consci di nulla, com'è possibile che da morti possano avere il desiderio di andare a vivere in una patria migliore di quella che hanno lasciato prima di morire?

Chiedo più che altro ad Aquila di rispondere in maniera puntuale a tutti questi miei interrogativi, infatti è inutile ripetere a pappagallo sempre le stesse cose, senza entrare nel merito delle mie obiezioni mostrando la loro infondatezza. [SM=g27987]
[Modificato da barnabino 12/02/2018 13:51]
12/02/2018 11:48
 
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Re: Re:
VVRL, 2/12/2018 9:58 AM:


Si, ma non ci sono gli elementi esegetici e nonché logici per arrivare a questa tua conclusione:

...

5) Com'è possibile che questi patriarchi ora (al tempo di Paolo) aspirino ad una patria migliore? Se per Paolo i morti fossero non consci di nulla, com'è possibile che da morti possano avere il desiderio di andare a vivere in una patria migliore di quella che hanno lasciato prima di morire?

Chiedo più che altro ad Aquila di rispondere in maniera puntuale a tutti questi miei interrogativi, infatti è inutile ripetere a pappagallo sempre le stesse cose, senza entrare nel merito delle mie obiezioni mostrando la loro infondatezza. [SM=g27987]



Caro VVRL,
Ma i patriarchi avevano, e hanno sempre avuto, unicamente la speranza di "ricongiungersi ai propri padri", nella tomba.
A nessuno di loro, l'onere della prova contraria spetta a te, è mai stata prospettata la vita in cielo.

Ora secondo te arriva Ebrei con una frasetta e ribalta 1500 anni di storia?

Simon
12/02/2018 12:00
 
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Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 12/02/2018 11.48:



Caro VVRL,
Ma i patriarchi avevano, e hanno sempre avuto, unicamente la speranza di "ricongiungersi ai propri padri", nella tomba.
A nessuno di loro, l'onere della prova contraria spetta a te, è mai stata prospettata la vita in cielo.

Ora secondo te arriva Ebrei con una frasetta e ribalta 1500 anni di storia?

Simon


Caro Simon, in tutta sincerità io non riesco a comprendere il vostro modo di ragionare.
Tu sai benissimo che gli unti saranno re e sacerdoti e questo si compie perché hanno una speranza celeste.
Se tu un domani dovessi sentire la chiamata celeste, saresti contento di diventare un re, oppure diresti allo spirito che preferisci rimanere sulla terra?
Rispondi con sincerità per favore?

12/02/2018 12:12
 
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Re: Re:
[SM=g27987]


VVRL, 12/02/2018 09.58:


Si, ma non ci sono gli elementi esegetici e nonché logici per arrivare a questa tua conclusione:
1) E' il DENT stesso a escludere l'applicazione di qualcosa di origine celeste per Ebr. 11:16.




no, il DENT non lo esclude affatto, carino.
Il DENT dice che : “L’ apocalittica con epouranios qualifica ciò che è sottratto agli occhi umani ma che è descritto da precedenti testi scritturistici, Gv. 3,12 , Sap. 9,16. Questo è soprattutto il caso di Ebrei 8,5 ; 9,23 ; 11,16”.

Da capo!

Questa "città" è celeste e quindi è sottratta agli occhi umani, appartiene al cielo ma questo non indica che essi aspirassero ad andare in cielo, ma piuttosto che aspirassero già da allora a un dominio (la "città") che la Rivelazione neotestamentaria ci indica come regno celeste che estende il suo dominio sulla terra , come del resto indicano le Scritture sin dai profeti dell' A.T....

VVRL, 12/02/2018 09.58:



2) Questo qualcosa ha un nome preciso, patria/luogo natale dove abitare (patris), pertanto Paolo sta semplicemente dicendo che i patriarchi stanno cercando un luogo invisibile dove abitare che è migliore rispetto alla luogo terreno da cui provengono, questo significa nient'altro che la loro è una speranza celeste e per nulla terrena, come è la tua speranza da TdG comune. Infatti tu ambisci a vivere in un luogo terreno, mentre sai benissimo che gli unti ambiscono a vivere in un luogo celeste e non terreno.




infatti per gli unti coeredi di cristo "Dio aveva previsto qualcosa di migliore" (Ebrei 11:40), i nuovi cieli, l' appartenenza al Regno Messianico, cosa che non spetta ai patriarchi.
Altrimenti cosa sarebbe mai questo "qualcosa di migliore" se anche i patriarchi fossero destinati al cielo?
No, essi con gli occhi della fede vedevano già il regno di Dio e quello ambivano, ma questo non significa che ambissero ad andare in Cielo, piuttosto che ambissero a un dominio che appartiene al Cielo proprio perché è il Regno di Dio.

5) Com'è possibile che questi patriarchi ora (al tempo di Paolo) aspirino ad una patria migliore? Se per Paolo i morti fossero non consci di nulla, com'è possibile che da morti possano avere il desiderio di andare a vivere in una patria migliore di quella che hanno lasciato prima di morire?




SIAMO OT, E QUINDI MI CANCELLARANNO IL POST, LO CAPISCI?
Comunque il contesto ci aiuta a capire, perché si parla della fede.
E' la fede che fa la differenza: se non l' avessero avuta, sarebbero tornati a Ur dei caldei, ma siccome con gli occhi della fede vedevano già il Regno di Dio e le promesse (pur non ricevendole nella loro vita), Paolo sta specificando, nella contrapposizione tra i versetti 15-16, con l' avverbio nun, che proprio a motivo della loro fede non hanno continuato a pensare alla vecchia patria (benché avessero potuto anche farlo), piuttosto ora, a motivo della loro fede, essi aspirano al Regno di Dio, non ad andare in cielo come pensi tu nella tua fissazione ma aspirano ad un dominio giusto, proprio perché il Regnante è Dio, Colui che ha fatto la promessa che per mezzo del seme di Abraamo tutte le nazioni dell terra 8e non del cielo) si sarebbero benedette.
Naturalmente i patriarchi, come Abele, benché morti parlano ancora come se fossero ancora vivi, proprio a motivo della straordinaria testimonianza della loro fede essi sono ancora tra noi come una moltitudine di testimoni (Ebrei 11:4 ; 12:1)


VVRL, 12/02/2018 09.58:



Chiedo più che altro ad Aquila di rispondere in maniera puntuale a tutti questi miei interrogativi, infatti è inutile ripetere a pappagallo sempre le stesse cose, senza entrare nel merito delle mie obiezioni mostrando la loro infondatezza. [SM=g27987]




Fatto (ma salvo il mio post nei miei file, prima che me lo cancellino a motivo degli ossessivi OT del VTRL)



[SM=g1871112]
[Modificato da barnabino 12/02/2018 13:39]
12/02/2018 13:31
 
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Caro VVRL,


Sbagliato, il DENT non indica Ebr. 11:16 nel significato di qualcosa che proviene dal cielo. Nell'accezione 2.b "celeste" indica qualcosa di invisibile, come invisibile è la dimora celeste di Dio. Punto



Il DENT non è il vangelo e non esclude affatto che epouranios significhi qualcosa di trascendente, non è che nell'uso apocalittico cambi il senso della parola, se leggi bene tutta la voce il DENT il senso di "qualcosa di invisibile" è riferito a qualcosa che era stato profetizzato in precedenza, ma non vedo come questo possa escludere il senso di cosa o essere trascendente. Per quanto mi riguarda comunque condordo con la definizione che di "dimora celeste di Dio".... ripeto, la mia impressione è che tu non conosca l'italiano e non solo il greco, perché Paolo dice esattamente questo, ovvero che Abraamo attendeva con dimora non il "cielo" (non vedo dove lo dice) ma espettano qualcosa che "appartienedal cielo" (c'è un genitivo). Dunque il problema è solo questo, tu non leggi cosa c'è scritto in quel passo, ma inventi quello che non c'è. Punto. Leggi da qualche parte che, secondo Paolo, Abraamo dimora nei cieli? La speranza di Abraamo per altro è ancora futura, Abraamo quando Paolo scrive non ha ancora ricevuto il "luogo migliore", la città preparata da Dio, a cui aspirava.


Shalom
[Modificato da barnabino 12/02/2018 13:40]
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12/02/2018 13:37
 
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A tutti, compreso dom: la FINIAMO CON GLI OT? Qui non parliamo dai 144.000 né della Gerusalemme Celeste ma del singolo passo di Ebrei 11:16. Se continuate con gli OT sappiante che appena vedo scritto 144.000 e Gerusalemme celeste o quello che credono itestimoni di Geova o i cattolici cancello il post senza neppure leggere. Ci sono altri 3D sull'argomento, se avete intenzione di intervenire su quello continuate in quelle discussioni.

Shalom

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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
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