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Riglessione intorno al ruolo della donna...

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2018 14:57
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21/01/2018 14:28
 
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Riglessione intorno al ruolo della donna...
OPIONIONE PERSONALE!!!

La donna, a mio avviso, non sa fare due cose ben precise; per prima cosa: non sa fare squadra forse a motivo che in Eden Dio decretò che avesse avuto brama dell'amore del suo uomo, come castigo oltre i dolori di parto (genesi 3:16).
Un secondo aspetto è che non sa governare (senza diventare un mezzo uomo)
Esempi nella storia antica e moderna ce ne illustrano l'esempio.
Da Elisabetta Tudor a Hilary Clinton (ma molte altre).
Ma non occorre andare molto lontano per vedere come si comporta una donna al potere e come si comporta un uomo. Certe volte basta anche solo una piccolo privilegio in più per scatenare l'istinto latente.

Questo perché siamo state create come completamento all'uomo.
Nonostante la donna da sola riesce ad andare avanti e l'uomo è geneticamente modificato per non farcela.

A motivo di queste riflessioni, io in quanto donna, non mi sento affatto inferiore perché riconosco il mio ruolo essenziale all'interno della società.
Basta essere consapevoli di essere differenti dall'uomo e che alcuni aspetti, forse al momento o forse per sempre non ci appartengono. Punto.

Infatti se le donne comprendessero il nostro vero senso nella vita, diventeremo ancora più essenziali e la società sarebbe molto più equilibrata.
L'uomo tornerebbe ad essere uomo meno "mestruato" e più sicuro di sé, le menti più fragili smetterebbero di averne paura, calerebbe perfino il femminicidio.
Certi matrimoni si salverebbero se la donna smettesse di puntare i riflettori su di sé stessa.
Parlo in generale a livello globale.
E comunque ovviamente questo tutto in teoria, e meno all'interno di una società di imperfezione da ultimo stadio.

Come fu dall'inizio che Satana usò le debolezza del maschio Adamo per la donna Eva, così Satana sta usando ancora una volta le debolezze delle donne per amplificare le debolezze maschili.

Dovremmo riflettere individualmente su questi aspetti prima di offenderci e prendere le proprie parti a motivo del proprio sesso. Io la penso così.

Ora voi cosa ne pensate??
21/01/2018 14:41
 
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A motivo di queste riflessioni, io in quanto donna, non mi sento affatto inferiore perché riconosco il mio ruolo essenziale all'interno della società.
Basta essere consapevoli di essere differenti dall'uomo e che alcuni aspetti, forse al momento o forse per sempre non ci appartengono. Punto.

Infatti se le donne comprendessero il nostro vero senso nella vita, diventeremo ancora più essenziali e la società sarebbe molto più equilibrata.




“Diversi studi hanno evidenziato che non può esistere un’effettiva strategia di sviluppo nella quale la donna non giochi un ruolo centrale. Quando le donne sono pienamente coinvolte, i benefìci sono immediatamente percepibili; le famiglie sono più sane e meglio alimentate; i loro redditi, risparmi e investimenti crescono. Ciò che è vero per le famiglie è altrettanto vero per le comunità e, nel lungo periodo, per tutto il Paese”. — Kofi Annan, segretario generale dell’ONU, 8 marzo 2003.
21/01/2018 14:51
 
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Re:
[SM=g1861208] [SM=g1861209]
Amalia 52, 1/21/2018 2:41 PM:



A motivo di queste riflessioni, io in quanto donna, non mi sento affatto inferiore perché riconosco il mio ruolo essenziale all'interno della società.
Basta essere consapevoli di essere differenti dall'uomo e che alcuni aspetti, forse al momento o forse per sempre non ci appartengono. Punto.

Infatti se le donne comprendessero il nostro vero senso nella vita, diventeremo ancora più essenziali e la società sarebbe molto più equilibrata.




“Diversi studi hanno evidenziato che non può esistere un’effettiva strategia di sviluppo nella quale la donna non giochi un ruolo centrale. Quando le donne sono pienamente coinvolte, i benefìci sono immediatamente percepibili; le famiglie sono più sane e meglio alimentate; i loro redditi, risparmi e investimenti crescono. Ciò che è vero per le famiglie è altrettanto vero per le comunità e, nel lungo periodo, per tutto il Paese”. — Kofi Annan, segretario generale dell’ONU, 8 marzo 2003.




21/01/2018 14:57
 
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Ho trovato molto interessante questo articolo TG del 15/8/87,anche se un po' datato.Credo faccia un po' chiarezza sull'argomento! [SM=g27988]

L’accresciuto ruolo della donna: vantaggi e svantaggi

“PER riassumere, la donna degli anni ’80 è più istruita, più sana, e vive più a lungo e meglio”. Così un periodico concludeva un articolo intitolato “Come eravamo, come siamo ora”. C’è comunque la possibilità che l’accresciuto ruolo della donna non abbia avuto soltanto vantaggi, ma, a causa dei suoi effetti collaterali, anche qualche svantaggio?

Effetto sul matrimonio e sulla famiglia

Per esempio, è comune l’antitesi fra una sana vita familiare e il voler fare carriera. Un articolo diceva: “È assai meno probabile che donne con compiti dirigenziali diano la precedenza alla loro vita familiare che non i loro colleghi maschi, ed esse hanno probabilità doppie di divorziare”. Forse vi chiederete il perché. Un docente di tecniche di direzione aziendale presso la California State University spiega: “Gli uomini considerano il loro ambiente familiare come un sistema di supporto, mentre le donne lo vedono più come un onere. L’uomo torna a casa e si rilassa: lavora per questo. Ma per la donna ciò rappresenta un ulteriore carico di lavoro”.

Questo non vale solo per i dirigenti. Le donne russe sono entrate a far parte della forza lavorativa una generazione prima delle donne occidentali. Ma per loro badare al lavoro e alla famiglia è ancora un peso. Un giornalista russo che scrive per Working Woman (La donna che lavora) dice: “Le donne sono il cuore della famiglia. Devono essere più calorose per creare un’atmosfera di calore e amore”. Si trovano quindi a dover portare un doppio peso, mentre molti mariti non sono disposti a dare una mano nei lavori domestici.

Un’altra causa di contrasti è illustrata da una delle donne più importanti di Wall Street, la quale si vanta dicendo: “Per me il lavoro è uno svago”, e aggiunge: “Mi piace ciò che faccio, e sono disposta a fare pochissime concessioni”, persino alla famiglia. Il buon andamento di questa è affidato al marito che, pur essendo un uomo d’affari, bada ai loro due bambini. Le persone che le stanno intorno affermano che questo suo irriducibile attaccamento al lavoro “non favorisce certamente i suoi rapporti familiari”.

Qualcosa di simile può dirsi di una donna che oggi è primo ministro. La sua famiglia non riceveva molta attenzione a causa delle sue ambizioni politiche. I figli, nel periodo dello sviluppo, stavano spesso a casa dello zio, perché, come si legge, “una delle cose che amavano di più era semplicemente quella di pranzare tutti insieme come famiglia, qualcosa che non era mai facile organizzare” a casa.

In una recente intervista con quattro delle principali donne europee che ricoprono mansioni dirigenziali, una di esse ha rivelato che la figlia dodicenne viene allevata quasi esclusivamente dal marito. Un’altra ha detto che solo nel fine settimana ha la possibilità di badare ai figli. Secondo i giornali, il pubblico avrebbe osservato che tre di queste donne lasciavano a desiderare sotto il profilo umano.
Naturalmente, ci sono donne che svolgono un lavoro secolare perché ne hanno disperatamente bisogno, forse perché il marito è morto o ha abbandonato la famiglia. Perciò, per queste donne trovare un impiego può essere sotto certi aspetti una benedizione, ma, volenti o nolenti, devono fare i conti con gli aspetti negativi.

Effetti negativi

Che il mutato ruolo della donna abbia avuto degli svantaggi è evidente dall’effetto che comunemente si riscontra quando le mogli superano i mariti nello stipendio o in professionalità. Secondo gli psicoterapisti, questa tendenza “sta diventando un notevole e riconosciuto punto critico in un crescente numero di matrimoni”. È tipica la lamentela di un marito: “So che a livello razionale ammiro il suo successo, ma emotivamente mi sconvolge. Mi sento abbandonato, e provo un senso di colpa perché me la prendo tanto”. Se due coniugi cristiani si trovano attualmente a dover lavorare entrambi, possono essere aiutati a ridurre al minimo questi sentimenti ed effetti negativi parlandone amorevolmente insieme e mostrando considerazione. — 1 Pietro 4:8.

Un altro elemento indicante che il progresso conseguito dalle donne ha i suoi risvolti negativi è l’enfasi attribuita da molte femministe a ciò che risulta primariamente a loro vantaggio. La pubblicazione The Coming Matriarchy (Il matriarcato venturo) ipotizza un mondo dominato da donne egocentriche che si chiedono: “Cosa ci guadagno io?” Fatto interessante, la donna di successo nel mondo della finanza di cui si è parlato prima si esprimeva esattamente così; non aveva interesse ad aiutare altri a far carriera in campo aziendale, a meno che non ne potesse trarre un profitto. Ha ammesso: “Penso troppo al profitto”. Se ciò sia saggio è evidente dai consigli di Gesù, che nel Sermone del Monte disse: “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro”. “Non siate mai ansiosi del domani, poiché il domani avrà le proprie ansietà”. (Matteo 7:12; 6:34) Senz’altro in tali questioni le donne cristiane cercheranno di mantenere il punto di vista di Gesù.

Si può sacrificare la moralità biblica?

Senza dubbio l’aspetto più negativo del mutato ruolo della donna è l’erosione dei valori morali. I riferimenti a Dio e alla religione da parte delle femministe sono rari e solitamente critici. Le donne che rimandano il matrimonio per fare carriera spesso sostengono che non sia essenziale essere sposati per avere rapporti sessuali.

Una tendenza negativa del movimento femminista è l’appoggio dato all’omosessualità femminile. Nel 1971 alla riunione annuale del NOW (l’organizzazione nazionale americana delle donne) fu presa questa risoluzione: “La NOW riconosce la doppia pressione cui sono soggette le donne lesbiche; il diritto della donna alla propria persona include il diritto a definire ed esprimere la propria sessualità e a scegliere il proprio stile di vita; la NOW considera l’oppressione delle lesbiche come legittimo motivo di preoccupazione del femminismo”. Si veda però qual è il giudizio di Dio menzionato in Romani 1:26, 27. Di pari passo con l’opinione femminista sul lesbismo va spesso il sostegno dato all’aborto su richiesta. Billups Percy, docente di diritto presso la Tulane University, ha giustamente dichiarato: “Considerare la distruzione del feto alla stregua di un qualsiasi intervento chirurgico vuol dire accantonare secoli di criminologia, teologia e filosofia morale”.

Secondo una statistica, nell’ultimo decennio i reati gravi commessi dalle donne sono aumentati molto più rapidamente che fra gli uomini. Negli Stati Uniti, fra il 1974 e il 1979, il numero delle donne arrestate per frode è aumentato di quasi il 50 per cento, mentre l’aumento è stato solo del 13 per cento fra gli uomini. Anche il reato di appropriazione indebita ha registrato fra le donne un aumento di circa il 50 per cento, mentre fra gli uomini è stato solo dell’1,5 per cento. Gli arresti per falso e simulazione sono cresciuti del 27,7 per cento fra le donne, ma di meno del 10 per cento fra gli uomini. A quanto pare il mutato ruolo della donna non è stato fonte di piena soddisfazione.

Fra le donne è anche aumentato il consumo di tabacco. Il cancro polmonare da fumo sta prendendo il posto dei tumori al seno come principale causa di morte per cancro fra le donne. In un recente anno ha costituito il 25 per cento di tutti i decessi per cancro registrati fra le donne, e aumenta del 7 per cento ogni anno.

Un futuro soddisfacente: in che modo?

Può un lavoro o una carriera essere per la maggioranza delle donne fonte di completa soddisfazione nella vita? A quanto pare no, come sta scoprendo un numero sempre crescente di loro. Hilary Cosell (autrice del libro Woman on a Seesaw: The Ups and Downs of Making It), trattando questo problema in un articolo, chiede: “Se le donne hanno sbagliato prima nel campo del matrimonio, della maternità e della vita domestica, è possibile che stiano sbagliando di nuovo nel campo della professione, della carriera e del successo?” E aggiunge: “Possiamo davvero fare tutto quello che facevano le nostre madri e in più tutto quello che facevano i nostri padri?”

Similmente Megan Marshall (in The Cost of Loving) rivela che “la facciata di competenza professionale nascondeva a malapena le ferite della sfera privata: delusioni amorose, promiscuità inevitabile, esperienze omosessuali, aborti, divorzio, e pura e semplice solitudine”. La scrittrice spiega come il movimento della donna ha dato vita al “Mito dell’indipendenza”, che però per la maggioranza non ha funzionato.

La Marshall conclude dicendo che “dobbiamo credere nell’amore duraturo che un buon matrimonio salvaguarda”, che “l’essere umano non vive nell’isolamento” e che “dobbiamo trovare altri di cui aver cura e che abbiano cura di noi”. Questo ci rammenta le parole del più grande insegnante mai vissuto sulla terra, Gesù Cristo: “C’è più felicità nel dare che nel ricevere”. — Atti 20:35.

È vero, gli esseri umani sono inclini ad andare da un estremo all’altro. Il fatto che l’accresciuto ruolo della donna moderna non sia tutto rose e fiori sottolinea la veracità delle parole del profeta Geremia: “Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Geremia 10:23) Le donne cristiane, conoscendo quali cambiamenti hanno avuto luogo (con i relativi vantaggi e svantaggi), possono apprezzare di più l’utilità di seguire i consigli di Dio. L’esperienza ha mostrato che essi “sono da desiderare più dell’oro”. ‘Nell’osservarli c’è una grande ricompensa’. — Salmo 19:7-11.
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