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Russia: un «culto terrorista»

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2018 09:21
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20/02/2018 20:03
 
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Testimoni di Geova – Perseguitati da Hitler e Stalin non per motivi razziali ma per le loro idee religiose considerate inaccettabili, oggi affrontano ogni genere di umiliazione e discriminazione nel silenzio dei media


Per pregare si nascondono nelle case, allestendo tavole imbandite e tenendo pronte bottiglie di vodka da bere nel caso arrivi la polizia, fingendo che sia in corso una festicciola. Leggono i loro testi sacri sul telefonino perché la loro pubblicazione e importazione in forma cartacea è proibita. Alcuni di loro sono già finiti in carcere, e decine di altri hanno chiesto asilo politico in Finlandia e in Germania, ma 175 mila testimoni di Geova in Russia restano di fatto fuorilegge, nonostante le proteste di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, di numerose cancellerie occidentali e dell’Unione Europea. Nel luglio del 2017 la Corte Suprema russa ha confermato il bando del culto di origine americana come «estremista», e proclamato fuorilegge i raduni dei suoi membri. Ai credenti è vietato anche fare le loro caratteristiche visite missionarie porta a porta e pregare in pubblico, e non possono più avvalersi del diritto al servizio civile per obiezione di coscienza, in quanto la loro religione non viene più riconosciuta come tale in Russia.

La campagna del governo russo contro i testimoni di Geova è iniziata ormai da diversi anni, e a livello delle varie regioni russe casi di arresti dei credenti, incendi dolosi delle sale di preghiera e divieti locali di professare il culto sono ormai diverse decine. Nell’aprile del 2017 si è arrivati al bando federale, con la messa fuorilegge del Centro amministrativo dei testimoni di Geova in Russia e delle sue 395 succursali in tutto il Paese, e tre mesi dopo la Corte Suprema ha confermato la sentenza. L’organizzazione è stata proclamata «estremista», un’etichetta nata per combattere i gruppi xenofobi una decina di anni fa, ma rapidamente estesa a qualunque attività sgradita alle autorità.

Nella lista delle associazioni «estremiste» i testimoni di Geova affiancano organizzazioni terroristiche come l’Isis o altri gruppi jihadisti. Il motivo dell’«estremismo», secondo gli esperti russi, è la minaccia rappresentata dal divieto sulle trasfusioni di sangue degli aderenti al culto – che ha suscitato controversie legali anche in diversi paesi democratici – e l’«istigazione all’odio religioso» motivato dalla «predica della superiorità del proprio credo su tutti gli altri». Una sentenza separata ha messo fuorilegge i testi religiosi prodotti dalla setta, tra cui la traduzione della Bibbia della setta, in una perizia definita «incompetente e assurda» dal direttore del centro di monitoraggio dell’estremismo SOVA, Alexandr Verkhovsky: «È una traduzione della Bibbia diversa dalle altre, soprattutto nel linguaggio, ma senza divergenze fondamentali». Il tribunale di Vyborg, nel Nord della Russia, ha però stabilito che il testo «non è una Bibbia», e in quanto tale non è soggetto al decreto di Vladimir Putin che esenta la Bibbia, il Corano e gli altri testi sacri delle diverse confessioni, dalle accuse di «estremismo».

Il risultato è una persecuzione religiosa che ricorda quella dell’epoca sovietica: nel 1951 Stalin firmò l’ordine per lanciare l’operazione Sever («Nord»), che in due giorni deportò in Siberia migliaia di famiglie di testimoni di Geova, soprattutto dall’Ucraina e dalla Moldova. Ebbero il permesso di tornare a casa (senza risarcimento) nel 1965, ma fino al 1990 il culto rimase illegale, e i suoi esponenti venivano regolarmente incarcerati nei Gulag. Con la fine del comunismo e l’avvento della libertà di culto i testimoni di Geova sono diventati più numerosi, convertendo adepti tra ex atei, ortodossi, musulmani di tutte le numerose etnie dell’ex Urss. Ma la tregua è durata poco. I precetti dei testimoni – non riconoscere i governi terreni, non offrire lealtà ad altri che a dio, rifiutare il servizio militare e predicare il pacifismo – hanno in vari tempi portato i membri del culto a scontrarsi con le autorità governative in diversi paesi, ma nella Russia putiniana, dove la componente nazionalista e militarista negli ultimi anni è diventata la corrente politica dominante, non trovano più uno spazio.

Inoltre, la setta è una diramazione diretta di entità giuridiche americane, e quindi ricade nella definizione di «agente straniero» introdotta da un’altra controversa legge russa del 2014. Molti aderenti al culto riportano di essere stati aggrediti da poliziotti e da cittadini comuni, con l’accusa di essere «agenti della Cia», «spie americane» e «non russi in quanto non ortodossi». Un fedele danese residente in Russia, Dennis Cristinsen, è stato arrestato a Oriol e viene detenuto con l’accusa di «attività estremista» in una prigione priva di riscaldamento e acqua calda, denunciano le Ong internazionali.

Il Patriarcato di Mosca da anni fa pressioni sul Cremlino per reprimere i culti alternativi all’ortodossia tradizionale, che ha assunto parametri da religione di Stato. Diversi attivisti e gerarchi ortodossi hanno partecipato alla campagna contro i testimoni di Geova, anche se il principale protagonista della guerra ai culti alternativi, il vicepresidente del Consiglio di periti sulla religione presso il ministero della Giustizia, Alexandr Dvorkin, si è espresso contro il bando dei testi sacri dei testimoni di Geova. Dvorkin, considerato dagli esponenti dei gruppi religiosi come il principale istigatore della repressione di Stato, ha però più volte richiamato l’attenzione sulle «violazioni dei diritti umani» perpetrate dai testimoni di Geova contro i loro affiliati, oltre a scatenare campagne contro altri esponenti religiosi, come il Guru Ji, un indiano che vive da anni in Russia predicando e insegnando yoga e meditazione. I metodi di intimidazione utilizzati nei confronti della sua famiglia e dei suoi seguaci sono stati gli stessi dei testimoni di Geova: perquisizioni, interrogatori, svariati divieti amministrativi e campagne di intolleranza apparentemente originate spontaneamente nell’opinione pubblica.

Nel caso dei testimoni di Geova lo Stato ha avuto anche un incentivo materiale: tutti i beni dell’organizzazione, intestati alle associazioni americane, sono state sequestrate a favore della Russia. A Pietroburgo, il capo della procura Sergey Litvinenko ha elencato tra i maggiori successi della magistratura la confisca di 55 immobili per il valore complessivo di 2,1 miliardi di rubli, circa 30 milioni di euro, che «andranno tutti a disposizione delle autorità del potere russo». Il ricorso dei testimoni di Geova contro il sequestro è stato respinto dal tribunale. Un’altra situazione gravissima è quella nella quale si sono venuti a trovare i credenti in età di leva: fino a luglio erano esentati dal servizio militare con diritto all’obiezione di coscienza per motivi religiosi.

Non essendo più la loro religione riconosciuta in Russia, vengono coscritti e devono scegliere tra il tradire il loro credo o finire in carcere. In Crimea, i commissariati militari hanno inoltre richiesto alle reclute provenienti dalla setta una dichiarazione scritta di abiura del loro credo. E molti credenti scoprono di non poter più trovare un lavoro, perché i loro nomi sono stati inseriti nella lista dei terroristi e degli estremisti del governo, come è successo ad Andrey Sivak, predicatore di Serghiev Posad, vicino a Mosca, nonostante fosse stato prosciolto dall’accusa dal tribunale.

L’unica speranza dei credenti resta la Corte Europea per i diritti umani, che in passato aveva già dato ragione ai membri del culto perseguitati in Russia. Ma non è detto che, in caso di verdetto positivo, Mosca presti ascolto a Strasburgo, come è già accaduto per altri casi clamorosi, come le denunce delle violazioni dei diritti umani in Cecenia o la condanna di Alexey Navalny, considerata dall’Europa ingiusta e riconfermata dai tribunali russi senza cambiare una virgola. I testimoni di Geova russi intanto continuano i loro raduni clandestini e si fanno coraggio ricordando di essere stati rinchiusi nei campi di concentramento di Hitler e in quelli di Stalin: «Quelli che ci perseguitano, sono loro che devono preoccuparsi».

www.azione.ch/attualita/dettaglio/articolo/russia-un-culto-terrori...
20/02/2018 21:47
 
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Amalia 52, 20/02/2018 20:03:


Testimoni di Geova – Perseguitati da Hitler e Stalin non per motivi razziali ma per le loro idee religiose considerate inaccettabili, oggi affrontano ogni genere di umiliazione e discriminazione nel silenzio dei media

Per pregare si nascondono nelle case, allestendo tavole imbandite e tenendo pronte bottiglie di vodka da bere nel caso arrivi la polizia, fingendo che sia in corso una festicciola. Leggono i loro testi sacri sul telefonino perché la loro pubblicazione e importazione in forma cartacea è proibita. Alcuni di loro sono già finiti in carcere, e decine di altri hanno chiesto asilo politico in Finlandia e in Germania, ma 175 mila testimoni di Geova in Russia restano di fatto fuorilegge, nonostante le proteste di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, di numerose cancellerie occidentali e dell’Unione Europea. ...



Dobbiamo ricorrere anche alla wodka per poter adorare Dio in pace? [SM=g2037509]


Simon
20/02/2018 23:34
 
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"Pace" qui mi pare una parola grossa... i nostri fratelli rischiano di finire in carcere solo per aver parlato nella propria casa di argomenti spirituali.

Shalom [SM=g7556]
[Modificato da barnabino 20/02/2018 23:35]
21/02/2018 00:59
 
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Che nascondere pure telefonini.
[SM=g27991]
21/02/2018 08:15
 
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Ecco i veri colpevoli di questa ingiusta e spietata persecuzione! [SM=x1408440]


Il Patriarcato di Mosca da anni fa pressioni sul Cremlino per reprimere i culti alternativi all’ortodossia tradizionale, che ha assunto parametri da religione di Stato. Diversi attivisti e gerarchi ortodossi hanno partecipato alla campagna contro i testimoni di Geova, anche se il principale protagonista della guerra ai culti alternativi, il vicepresidente del Consiglio di periti sulla religione presso il ministero della Giustizia, Alexandr Dvorkin, si è espresso contro il bando dei testi sacri dei testimoni di Geova.


21/02/2018 09:32
 
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Cosa avranno di ‘cristiano’ queste persone?
Ma non hanno nemmeno nulla di ‘democratico’
Per loro non esiste la libertà di pensiero e di religione.
21/02/2018 09:53
 
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Re:
Pur essendone consapevoli non è facile accettare la profezia:


“Vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome”. (Matteo 24:9)

È possibile che prima della fine della malvagità altre nazioni replicheranno ciò che accade in Russia.
21/02/2018 17:30
 
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Non mi stupirebbe, razzismo, intolleranza e xenofobia stanno decisamente prendeno il sopravvento in Europa occidentale e anche in Itala, in questi casi la propaganda ha facile gioco a trovare dei capri espiatori contro cui aizzare la folla. IL caso della Russia dimostra quanto sia facile costruire accuse di cartapesta e dominare l'opinione pubblica che non si preoccupa certo se un piccolo gruppo religioso è perseguitato. Le profezie si devono avverare, non è un caso che le nostre ultime assemblee ci stiano preparando.

Shalom
22/02/2018 09:21
 
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E sarà sempre peggio, ma almeno la fine di questo mondo malvagio si avvicina sempre più.

BISOGNA TENER DURO [SM=g10765]
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