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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di marzo 2018...

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2018 11:45
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28/03/2018 22:15
 
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... croce o palo?
28/03/2018 22:19
 
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Dopo il preambolo di don Fiorino, il conduttore, prende la parola Rocco Politi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo, come di consueto, al seguente articolo del nostro sito TdGOnline:

I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
28/03/2018 22:23
 
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Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema

Gesù morì su un palo o su una croce? dicendo:


Siccome in quaresima la ‏Chiesa celebra la morte di Gesù, domandiamo: morì su un palo o su una croce? ‪ Si sa che i tdG sostengono che Gesù morì su un palo, cosa ribadita nel libro pubblicato recentemente (2017)Gesù, la via, la verità, la vita che in nota a p. 300 dice:
«Il termine greco usato nei Vangeli per “palo” è stauròs. Un’opera di consultazione afferma: “Staurós è un palo piantato diritto (palo a punta); può servire a molteplici usi, come erigere steccati[...]; può avere anche il significato speciale di palizzata” (Dizionario dei concetti biblici del NT)».

Il loro scopo è dimostrare che “stauròs” non significa mai croce. Quando ho letto ‪questo, sono rimasto perplesso, perché ho insegnato greco per parecchi anni, e in tutti i dizionari che ho consultato ho sempre trovato, accanto a palo, anche il significato croce. Pure Internet dice: «Stauròs è un termine greco, il cui significato ha subìto modifiche nel corso dei secoli. La parola greca "stauròs" ha quindi diversi significati in base al contesto anche storico in cui la si trova, da "palo" a "croce"». Ho quindi cercato – o meglio ho fatto cercare – il menzionato Dizionario dei concetti biblici del NT, per vedere se ‪tale opera di consultazione dice veramente che Gesù è morto su un palo. Come supponevo, il Dizionario dà invece come cosa certa che Gesù morì su una croce con due bracci, e a p. 420 formula la probabilità «che la forma della croce fosse quella della crux commissa (T)».
I tdG invece sostengono che Gesù morì su un palo (per la verità solo dopo l'anno 1931). Come prova usano citazioni mutilate. Essi non sono nuovi a simili mutilazioni. È già avvenuto con la citazione, in Ragioniamo facendo uso delle Scritture, p. 85-86, ed. 1985, del Dizionario greco-italiano di Liddell-Scott, dal quale essi riferiscono ‪queste traduzioni:
“Legno tagliato e pronto per l’uso, sia legna da ardere, sia legname da costruzione, … pezzo di legno, tronco, trave, palo, …bastone, clava, randello,… asse o trave a cui erano legati i malfattori, [… la Croce, N.T. ], di legno vivo, pianta, albero”. E Ragioniamo conclude: «Il peso dell’evidenza indica quindi che Gesù morì su un palo verticale e non sulla croce tradizionale». I tdG dunque riportano alcuni significati di stauròs, ma tralasciano, mettendo… il significato croce, che il Dizionario riporta con accanto la sigla NT. Uno che legge Ragioniamo alle pagine sopra menzionate, edizione 1985, è indotto erroneamente a credere che il dizionario di Liddell-Scott escluda il significato croce. La casa editrice Le Monnier ha protestato per ‪questa mutilazione che deforma il senso di ciò che il dizionario dice. In seguito a ‪questa protesta i tdG nella ristampa del 1990 di Ragioniamo hanno rimediato aggiungendo la parola Croce NT. La cosa in sé è corretta, ma il risultato è curioso, per non dire buffo e contraddittorio: il tdG che legge Ragioniamo sotto la parola ‘croce’ (per es. in Internet) trova che Gesù è morto su un ‘palo’ con l’aggiunta che ‘stauròs’ nel NT significa anche ‘croce’: una contraddizione! Ciò che meraviglia è che i tdG hanno usato per anni Ragioniamo bevendo ‪questa contraddizione non so se senza accorgersene.
Se vogliamo essere precisi, il Vangelo non descrive la forma del legno a cui Gesù fu inchiodato. I tdG dicono che la ‪Bibbia afferma che Gesù morì su in palo, perché così dice la ‪Bibbia: ma lo possono dimostrare non con la ‪Bibbia, ma con citazioni mutilate e perciò erronee.

Se il Vangelo non dice nulla, vediamo ciò che dicono gli scrittori cristiani più antichi. Lo leggiamo per es. nella Lettera di Barnaba, (scritta tra il 70 e il 132 d.C.):
1) Barnaba interpreta Mosè che allarga le mani in preghiera (Es 17,11), e Isaia che stende le braccia verso il popolo (Is 65,2) come simbolo di Gesù in croce:
Lo Spirito parla al cuore di Mosè di rappresentare la figura della croce... Postosi più in alto di tutti distese le braccia, e così vinceva nuovamente... Ancora dice in un altro profeta: Per tutto il giorno ho steso le mie braccia verso un popolo disubbidiente...(XII, 2-5).
2) Barnaba fa un altro riferimento alla croce a forma di T, quando interpreta in maniera simbolica il numero dei 318 servi di Abramo (Gen 14,14). In greco si scriveva: TIH. IH sono le iniziali di IHCOYC = Gesù, T è simbolo della CROCE (IX, 8).

Il motivo vero per il quale i tdG sono avversi alla croce, più che presunte ragioni storiche, è per contrastare la ‏Chiesa Cattolica e in generale la cristianità, che ritengono contaminata, satanica e perciò apostata e pagana. In base a ‪questa ideologia i tdG vedono paganesimo dappertutto. Come prova portano simboli a forma di croce riscontrabili presso alcune religioni pagane (per es. la «chiave della vita» della religione egiziana) talora addirittura con significato fallico, cioè sessuale.
Chiediamo ai tdG di citare, se possono, anche solo un antico autore cristiano che riveli parentele pagane o addirittura sessuali riguardo alla croce.

Oggetto di avversione o di vanto? Per noi non è importante la forma di quel legno. D'altronde gli artisti hanno sempre rappresentato la croce nelle forme e proporzioni più diverse, e la Chiesa non ha mai fatto obiezioni di sorta. Ciò che importa non è la forma, ma il senso della croce. Dietro all’atteggiamento dei tdG, sta la loro tendenza a demonizzare tutto ciò che appartiene alla cristianità. Leggendo le loro opere, vediamo che essi sono contrari alla croce, ma più ancora a ciò che essa rappresenta: «Cosa provereste se un vostro carissimo amico fosse messo a morte dietro false accuse? Vi fareste una copia dello strumento con cui è stato ucciso? Lo considerereste un oggetto caro o lo aborrireste?». (Ragioniamo, p. 88).
Rispondiamo che questo è un argomento umano, contrario alla Bibbia:
─ Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (1 Cor 1,23-25).

Evidentemente la Parola di Dio parla della croce non nei termini (umani) usati dai tdG (strumento di supplizio, oggetto di ripulsione), ma in termini di esaltazione e vanto, poiché la croce è divenuta mezzo di salvezza, il segno più grande dell'amore di Dio per gli uomini: cf. Gal 6,14: Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Viste le cose come stanno, invito i tdG amanti della verità a controllare sempre ciò che la Società scrive: vedere il contesto, per evitare di essere ingannati da citazioni mutilate.

A vero dire i tdG sconsigliano di fare ricerche personali, infatti ne La Torre di Guardia, 15.11.67, p. 690 si legge:

«Nell’organizzazione di Geova non è necessario dedicare tanto tempo ed energia alla ricerca, poiché nell’organizzazione ci sono fratelli ai quali è assegnato di fare proprio questo, per aiutare voi che non avete molto tempo per far ciò, ed essi preparano le buone informazioni de La Torre di Guardia, e altre pubblicazioni della Società...».
Ma per amore alla verità conviene non seguire ‪questa indicazione. Converrebbe anche confrontare la loro traduzione della ‪Bibbia…

Termino con una riflessione personale. Ogni tanto c’è notizia che ‪qualche amministratore o dirigente scolastico ritira il crocifisso dagli uffici pubblici, per pluralismo o perché Gesù in croce terrorizza i bambini. Può anche arrivare il tempo in cui una legge statale eliminerà tutti i crocifissi. Io penso che a volere ‪questo non saranno le pressioni dei musulmani, ma italiani battezzati cattolici che si vergognano di Cristo e non tengono in nessun conto la storia, l’arte e la cultura dell’Italia.



Lascio la parola a chi desidera replicare...
31/03/2018 10:58
 
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Re:
viceadmintdg1, 28/03/2018 22.23:


Rispondiamo che questo è un argomento umano, contrario alla Bibbia:
─ Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (1 Cor 1,23-25).

Evidentemente la Parola di Dio parla della croce non nei termini (umani) usati dai tdG (strumento di supplizio, oggetto di ripulsione), ma in termini di esaltazione e vanto, poiché la croce è divenuta mezzo di salvezza, il segno più grande dell'amore di Dio per gli uomini: cf. Gal 6,14: Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Viste le cose come stanno, invito i tdG amanti della verità a controllare sempre ciò che la Società scrive: vedere il contesto, per evitare di essere ingannati da citazioni mutilate.

A vero dire i tdG sconsigliano di fare ricerche personali,






Guardi, la Congregazione Cristiana (e non "la Società"...) "sconsiglia talmente tanto di fare ricerche personali" che, giusto per fare un esempio, per rispondere alle sue obiezioni, io non userò mai la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture ma Bibbie cattoliche come la Bibbia CEI e la Bibbia di Gerusalemme, con le relative note in calce!


A dimostrazione che la sua accusa è fatta più che altro per ingannare gli ignari ascoltatori di Radio Maria che vi credono....


Ma andiamo al "nocciolo" delle sue obiezioni scritturali....


(segue....)


[Modificato da Aquila-58 31/03/2018 11:02]
31/03/2018 11:23
 
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viceadmintdg1, 28/03/2018 22.23:


Rispondiamo che questo è un argomento umano, contrario alla Bibbia:
─ Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (1 Cor 1,23-25).






In 1 Corinzi 1:22-23, Paolo dice: "Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, 23 noi invece annunciamo Cristo crocifisso (CEI)",

ma converrà confrontare sempre Paolo in Romani 3:25:

"25 È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati " (Romani 3:25 CEI).

Ovvio che non si ripone fede in un oggetto o nel sangue in se stessi (infatti, si confronti Romani 3:26), così come non si predica un oggetto o il sangue di Cristo: queste espressioni tratte dal corpus paolino indicano che ciò che si predica è il sacrificio salvifico di Cristo e che in Cristo e nel suo sacrificio di riscatto dobbiamo riporre fede.

Questo significa "annunciare Cristo crocifisso (CEI)": la morte su un stauros (che nel significato originario significa "piolo, palo") costituiva la più terribile delle umiliazioni. un totale disonore.

Dal momento che Cristo era morto in questo modo, tutti coloro che nel I secolo volevano essere cristiani erano esposti al pubblico ludibrio.

Per la maggioranza delle persone era assurdo che qualcuno si identificasse come seguace di un uomo che era stato messo allo stauros, di qui lo "scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani" (1 Corinzi 1:23 CEI)....


Questo è il senso del brano paolino da Lei citato e mi è bastato prendere una Bibbia cattolica per capirlo, senza andare a leggere le "famigerate pubblicazioni della "Società""



Lei può controbattere a queste mie affermazioni alla prossima trasmissione di Radio Maria?



(segue la conclusione.....)



[Modificato da Aquila-58 31/03/2018 11:25]
31/03/2018 11:45
 
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viceadmintdg1, 28/03/2018 22.23:



Evidentemente la Parola di Dio parla della croce non nei termini (umani) usati dai tdG (strumento di supplizio, oggetto di ripulsione), ma in termini di esaltazione e vanto, poiché la croce è divenuta mezzo di salvezza, il segno più grande dell'amore di Dio per gli uomini: cf. Gal 6,14: Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.




Cadei dice che la croce è "il segno più grande dell'amore di Dio per gli uomini".

Converrà quindi vedere anzitutto in cosa è consistito l' amore più grande di Dio per gli uomini:


"16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. " (Giovanni 3:16 CEI)


"9 In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. 10 In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. " (1 Giovanni 4:9-10 CEI).

L' aver dato il Suo Figlio Unigenito per la salvezza dell' umanità è stato, quindi, l' atto di amore sublime di Dio.



Prendiamo per esempio Galati 3:1, tanto per restare nell' epistola citata dagli amici di Radio Maria:

"O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso! " (Galati 3:1 CEI)

La nota in calce della cattolicissima Bibbia di Gerusalemme afferma:

"Gesù Cristo crocifisso: la dottrina della redenzione mediante la morte e la risurrezione di Cristo costituisce la base della catechesi Paolina (confronta Gal. 6:14 ; 1 Cor. 1:17-25)" [i richiami sono della Bibbia di Gerusalemme, non certo miei!].



Come visto, la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme cita allo scopo proprio i due passi evidenziati da Cadei.

Riprendiamo quindi Galati 6:14: i cristiani erano "morti", messi allo stauros rispetto al mondo della sfera della vita umana (kosmos), in cui erano state in vigore regole quali la circoncisione della carne; erano divenuti una “nuova creatura” (Galati 6:12-15).

Certamente non dovevano tornare ai “deboli e miserabili elementi” della sfera umana (Galati 4:9 CEI).

Il passo va letto quindi nel suo contesto (Galati 6:12-14) e non estrapolato, oltre che alla luce di altri passi della stessa lettera ai Galati.

Poiché dichiarava che la morte di Gesù sullo stauros era l’unico mezzo per avere la salvezza, Paolo fu perseguitato dagli ebrei. In conseguenza di tale dichiarazione il mondo era per l’apostolo come qualcosa di messo allo stauros, condannato, morto, mentre il mondo considerava Lui con odio, come un criminale messo allo stauros.

Il "vanto" paolino consisteva non nello stauros in se come "segno dell' amore di Dio", ma perchè per mezzo del sacrificio di Cristo il mondo precedente era stato "messo allo stauros", cioè non esisteva più!



Lei può controbattere a queste mie affermazioni alla prossima trasmissione di Radio Maria?




[Modificato da Aquila-58 31/03/2018 11:58]
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