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Non è una questione di scelta se l’uomo si rivela un carnefice

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2018 08:53
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19/08/2018 08:17
 
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Re: Re:
I-gua, 18/08/2018 17.39:





Per il resto ho risposto a Francesca che si riferiva a certi retaggi culturali, in questo senso ho menzionato l’aspetto religioso, che ha lasciato un impatto negativo -appunto un retaggio culturale- anche nella società secolarizzata, che già di per sé non mi sembra valorizzare e rispettare la donna... malgrado l’attivismo femminista.
Perciò ritengo che il femminismo non sia l’antidoto al maschilismo.
E il modo di ragionare di Francesca, non mi sembra biblico, ma dal mondo... e quindi co-partecipe al problema.
Se la discussione non è impostata sin dall’inizio, ognuno la interpreta come gli pare.
Se dobbiamo discutere dell’atteggiamento del singolo, di chi stiamo parlando? Del tipo che ha scritto a Maria, o dei singoli casi di cronaca come proposto Francesca?
Fate voi, io dovevo ascoltare quella vocina che mi diceva: non aprire questo post!
Buona continuazione

[SM=g27985]

[SM=g1871112]




Mi ero riproposta di lasciar perdere, ma dato che mi chiami in causa rendendomi co-partecipe al problema non ci riesco.
-Ti ricordo che in italia fino al 1981, esisteva il matrimonio riparatore, che estingueva il reato di stupro se il violentatore era poi disposto a sposare la vittima ormai "compromessa"(Franca Viola ti dice nulla?)
-Ti ricordo che solo nel 1996 lo stupro è diventato un reato contro la persona e non contro la morale.
-Ti ricordo che nel vecchio diritto di famiglia (restato in voga fino al 1975) esisteva la potestà maritale dove l'uomo assumeva in una famiglia oltre alla patria potestà, anche un ruolo predominante rispetto a quello della moglie. L'uomo aveva dunque il diritto di impartire ordini e divieti alla moglie, come anche il diritto di punirla.
-Ti ricordo che fino al 1981 il codice penale prevedeva forti sconti di pena per il diritto d'onore:
Codice Penale, art. 587
Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.
(nota bene, si parla di figliA e sorellA non di figliO e fratellO)

Questi sono solo alcuni esempi di battaglie che sono state combattute per dare alla donna lo status di persona non di oggetto, e se oggi possiamo denunciare un marito che ci picchia, un uomo che ci violenta, o scegliere chi sposare, o decidere di non sposarci, se possiamo lavorare, viaggiare o scegliere come vestirci dobbiamo ringraziare le donne e gli uomini che queste battaglie le hanno combattute e vinte.

Il fatto che oggi ci siano uomini che non accettano di avere al proprio fianco una donna pensante, una donna indipendente economicamente, una donna non disposta a subire i tradimenti e le angherie, come magari hanno fatto le loro nonne o le loro mamme, non è un problema delle donne.

Forse un tempo c'erano meno femminicidi, una donna passava dalla tutela del padre a quella del marito, i padri e i mariti avevano il diritto e il dovere di "educarci", di "punirci" di scegliere chi dovevamo sposare, se potevamo studiare, lavorare, uscire, e come dovevamo vestirci, facile no?

Se l'idea di essere una persona, con gli stessi doveri e diritti di un uomo mi rende ai tuoi occhi femminista sono orgogliosa di essere definita tale, ma non ti permettere di scrivere che sono co-partecipe alla tragedia del femminicidio.
E' co-partecipe chi minimizza il problema, chi ricerca giustificazioni e attenuanti, chi non denuncia quando vede un sopruso, o chi si indigna perché oggi le donne hanno in diritto di scegliere (chi glielo avrà mai dato questo diritto?!).

-----
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
19/08/2018 08:24
 
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Re: Re:
I-gua, 18/08/2018 17.39:





E il modo di ragionare di Francesca, non mi sembra biblico, ma dal mondo...




Beh, non direi proprio che sia così, caro Igua.
Leggiti Giovanni 4:7-8, 25-26, 27......a quei tempi, parlare con una donna in pubblico, per giunta samaritana e dirgli addirittura di essere il Messia, era decisamente "rivoluzionario"


Devo dare pienamente ragione a Francesca

19/08/2018 10:07
 
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non entro in merito alla discussione, un ultimo appunto...
I-gua, 17.08.2018 16:17:



(...)

Gesù mostra a fatti e a parole come ci si deve comportare con il "vaso debole".


[SM=g1871112]

I-gua




Non comportandosi come ognuno gli pare, pur entro la legge civile, non con una educazione al sentimentalismo o ad una cultura dell’abbandono...

Purtroppo questo tipo di educazione in Cristo (i.e. Cibo spirituale) ci è stata spesso negata o propinata avariata.

I danni, che non si possono negare e non si devono minimizzare, sono dovuti al fatto di non conoscere, interiorizzare, mettere in pratica le norme, Principi e leggi divine seguendo il modello del Cristo.
Questo significa pure accettare un ordine, una gerarchia, una subordinazione stabilita biblicamente. Purtroppo spesso tutto questo è stato travisato a danno delle donne, (ma non solo: le Scritture sono state strumentalizzate anche per giustificare razzismo e violenze e ingiustizie verso i neri, per esempio).

Io, prima di conoscere la Parola, ero a manifestare con le femministe e con gli omosessuali. Come Francesca anche io ero dell’avviso che ogni persona, maschio, femmina, ecc. debba fare come gli pare, restando nei limiti della legge. Anche io facevo fatica ad accettare e comprendere questo ordine.
Non è la Via.

Se la supremazia bianca è male, l’antidoto non è la supremazia nera.
a Satana non gli importa se si devia a sinistra o a destra, l’importante è che si devia.

Così, pur riconoscendo la grave situazione di ingiustizia e di sofferenza in cui grava il mondo, secondo me non è propinando ideologie in un forum che miglioriamo la situazione. La cosa è più complessa di versare acqua fredda nell’acqua calda per ottenere acqua tiepida.

[SM=g1871112]
[Modificato da I-gua 19/08/2018 10:15]
19/08/2018 11:54
 
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Re: non entro in merito alla discussione, un ultimo appunto...
I-gua, 19/08/2018 10.07:



Non comportandosi come ognuno gli pare, pur entro la legge civile, non con una educazione al sentimentalismo o ad una cultura dell’abbandono...

Purtroppo questo tipo di educazione in Cristo (i.e. Cibo spirituale) ci è stata spesso negata o propinata avariata.

I danni, che non si possono negare e non si devono minimizzare, sono dovuti al fatto di non conoscere, interiorizzare, mettere in pratica le norme, Principi e leggi divine seguendo il modello del Cristo.
Questo significa pure accettare un ordine, una gerarchia, una subordinazione stabilita biblicamente. Purtroppo spesso tutto questo è stato travisato a danno delle donne, (ma non solo: le Scritture sono state strumentalizzate anche per giustificare razzismo e violenze e ingiustizie verso i neri, per esempio).

Io, prima di conoscere la Parola, ero a manifestare con le femministe e con gli omosessuali. Come Francesca anche io ero dell’avviso che ogni persona, maschio, femmina, ecc. debba fare come gli pare, restando nei limiti della legge. Anche io facevo fatica ad accettare e comprendere questo ordine.
Non è la Via.

Se la supremazia bianca è male, l’antidoto non è la supremazia nera.
a Satana non gli importa se si devia a sinistra o a destra, l’importante è che si devia.

Così, pur riconoscendo la grave situazione di ingiustizia e di sofferenza in cui grava il mondo, secondo me non è propinando ideologie in un forum che miglioriamo la situazione. La cosa è più complessa di versare acqua fredda nell’acqua calda per ottenere acqua tiepida.

[SM=g1871112]




ah, ho capito cosa vuoi dire!
La soluzione non è l' ideologia, perchè quella appartiene comunque a Satana (maschilismo vs femminismo).
La soluzione sta nel mettere in pratica i principi cristiani e biblici, abbiamo visto il caso di Gesù e della samaritana.

Beh, su questo concordo pienamente con te....

19/08/2018 14:08
 
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Resta il fatto che la violenza perpetrata su un soggetto presumibilmente più debole resta un fatto più grave che un atto di violenza qualunque. La Bibbia proteggeva in modo partcolare le vedove e gli orfani perché erano indubbiamente soggetti più deboli. Nulla nelle Scritture giustifica di tollelare o considerare in qualche modo meno gravi atti di violenza verso le donne, semmai sono più gravi proprio in virtù dell'autorità che le Scritture conferiscono ai mariti: più autorità più responsabilità.

Shalom
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19/08/2018 14:24
 
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Re:
barnabino, 19.08.2018 14:08:

Resta il fatto che la violenza perpetrata su un soggetto presumibilmente più debole resta un fatto più grave che un atto di violenza qualunque. La Bibbia proteggeva in modo partcolare le vedove e gli orfani perché erano indubbiamente soggetti più deboli. Nulla nelle Scritture giustifica di tollelare o considerare in qualche modo meno gravi atti di violenza verso le donne, semmai sono più gravi proprio in virtù dell'autorità che le Scritture conferiscono ai mariti: più autorità più responsabilità.

Shalom




Proprio così!
Quindi vi rimando al mio post #47

Ma se poi non vogliamo spostare la discussione da un punto di vista “religioso” o meglio: scritturale... non saprei dove si vuole andare a parare...


[SM=g2037509]

Simon, che dici?

[SM=g1871112]


I-gua


19/08/2018 15:01
 
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Io non ho ancora capito bene il senso della discussione, la lettera iniziale puà avere un senso se non viene intesa come una maniera per attribuire delle "colpe" alle vittime di violenza e invece sollevare il carnefice dalle proprie responsabilità. Forse per capire la base psicologoca di certi atteggiamenti autolesionistici, che non sono rari, potrebbe essere utile capirne l'origine, che spesso risiede in ferite e abusi subiti nell'infanzia, e questo vale per uomini e donne.

Shalom



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19/08/2018 22:31
 
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Re: Re:
frida18, 18/08/2018 00.02:



... e cerchi di colpevolizzare me? accusandomi che prendo a cuore le donne…. spiegami perché non dovrei sentirmi l’obbligo morale di affrontare l’argomento per sensibilizzare coscienze ?





Frida ai perso totalmente il punto dei miei post.
Per questo ti colpevolizzo.
Ovvero i miei post non erano nè pro e neanche contro le donne.
Ma avendo preso a quore l'argomento ai chiuso gli occhi vedendo solo il negativo dei miei post.
Non ho scusato il comportamento degli uomini , ho detto semplicemente che ė sbagliato demonizzarli riflettendo che le donne a modo loro fanno una violenza avolte peggiore.

Quel che ho detto e ripeto. Ė che se una donna (tanto quanto l uomo ) cade vittima di un orco perché non si ė presa la briga di conoscerlo prima va aiutata ma non trovo giusto compatirla .
E provo ribrezzo per la strumentalizzazione che sene fa.
Usare termini come "femminicidio" ė un modo di strumentalizzare tali situazioni che il 90% dei casi si divide con la donna ė la causa(eccessive pressioni) oppure non ha preso il tempo necessario per conoscere il coniuge prima del matrimio (o peggio lo conosceva ma era convinta di cambiarlo)

Credo che meno del 10 % il marito sia cambiato improvvisemente per davvero (caso di mia suocera mio suocero ė cambiata in maniera improvvisa dopo 40 anni di matrimonio non in maniera violenta ma in maniera egoistica)

Non ho difeso ne uomini ne donne.
Ho semplicemente dichiarato che le scelte sbagliate comportano i loro problemi e non vedo il motivo di coniare nuovi teRimini come "femminicidio" che non servono a nulla se non a far sembrare vittima anche chi non lo ė.


Passando al tuo messaggio.
Si la tua ė una pressione psicologica.
Chiedilo a uno psicologo se non mi credi.
Fare una domanda qualunque e accerchiato con coniazione negative come ai fatto tu ė un tenativo di chiudere sul nascere qualunque obiezione mettendola in cattiva luce Sul nascere. Per Far esempi di ciò uso una tua frase.
"Potrebbero essere vostre sorelle"
Ad esempio questa frase vuole mettere sotto una cattiva luce la mia opinione sul nascere (se tanto sono convinto tu non l'abbia capita neanche ora)dicendo che sono parziale verso le mie sorelle o che sono spietato.


Ripeto cercando di farti capire.
Sarei del opinione che chi ha fatto una scelta sbagliata sia da aiutare ma non da vittimizzare anche se ora stessimo parlando di maschicidio (termine che non verrà mai usato nonostante i milioni di uomini morti suicida a causa delle pressioni delle donne. O omicidi fatti a causa delle pressioni delle donne....puoi negare ma nella storia cė sempre una donna manipolatrice che causa guerre morte e riesce anche a passare per vittima e io trovoglio vergognoso sia uomo che donna in questo caso)

Spero di aver chiarito abbandono definitivamente la conversazione che trovo ridico la in tutte le sue sfaccettature
[Modificato da Anthony.Sidra 19/08/2018 22:37]
19/08/2018 23:45
 
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Usare termini come "femminicidio" ė un modo di strumentalizzare tali situazioni che il 90% dei casi si divide con la donna ė la causa(eccessive pressioni) oppure non ha preso il tempo necessario per conoscere il coniuge prima del matrimio (o peggio lo conosceva ma era convinta di cambiarlo)



Forse prima di dare delle percentuali sarebbe bene avere delle fonti attendibili, non credo che il "femminicidio" sia una strumentalizzazione ma una triste realtà dalle cause più diverse. Mi pare che senza dati precisi, e sicuramente esistono ricerche sull'argomento, si cada nel qualunquismo più becero o nelle risse da stadio che tanto affollano i social network. Non possiamo ridurre problemi come la violenza sulle donna, che poi spesso è violenza in famiglia, a "scelte sbagliate" del coniuge.

Shalom
[Modificato da barnabino 19/08/2018 23:49]
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20/08/2018 00:04
 
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Certo batnabino ti do pienamente raggione ma il post era legato al post iniziale e Frida a quello risponde.
Le percentuali che ho posto anche se sono solo simboliche servivano solo a spiegare il mio punto di vista. E non credo siano molto lontane dal vero.
Ossia solo una piccolissima parte di queste donne il marito ė cambiato improvvisamente (dato che in Italia non si usa fare matrimoni combinati)
Quindi la stra grande maggiorganza si divide in donne che li scelgono senza averli conosciuti bene e donne che credevano di cambiarli

Ovvio che non sono contrario al termine "femminicidio" ma sono contrario al uso smodato che sene fa .
Il punto del mio post iniziale che sto difendendo da Frida che cerca di demonizzarmi ė che se si sceglie un coniuge violento e sene subisce la violenza si ha diritto ad aiuto ma non vedo chi fa tale scelta vittima..

Questo vale sia per uomini che donne.
20/08/2018 07:44
 
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Re: Re: Re:

=Anthony.Sidra, 19/08/2018 22.31]
Frida ai perso totalmente il punto dei miei post.
Per questo ti colpevolizzo.



pure..!


Ovvero i miei post non erano nè pro e neanche contro le donne.
Ma avendo preso a quore l'argomento ai chiuso gli occhi vedendo solo il negativo dei miei post.



il positivo sfugge anche a me.


Non ho scusato il comportamento degli uomini , ho detto semplicemente che ė sbagliato demonizzarli riflettendo che le donne a modo loro fanno una violenza avolte peggiore.



spero la tua sia solo ignoranza, crassa ignoranza.



Quel che ho detto e ripeto. Ė che se una donna (tanto quanto l uomo ) cade vittima di un orco perché non si ė presa la briga di conoscerlo prima va aiutata ma non trovo giusto compatirla .
E provo ribrezzo per la strumentalizzazione che sene fa.



stai continuando ad affermare che se una donna viene accoltellata, bruciata, presa a calci, ammazzata di botte se l'è andata a cercare..


Usare termini come "femminicidio" ė un modo di strumentalizzare tali situazioni che il 90% dei casi si divide con la donna ė la causa(eccessive pressioni) oppure non ha preso il tempo necessario per conoscere il coniuge prima del matrimio (o peggio lo conosceva ma era convinta di cambiarlo)



perfetto, quindi dobbiamo dire alle donne uccise dai loro compagni, ai loro figi, ai loro genitori, che al 90% è colpa loro perché hanno stressato troppo il loro povero marito e per l'altro 10% è comunque colpa loro perché dovevano usare più discernimento nella scelta.



Credo che meno del 10 % il marito sia cambiato improvvisemente per davvero (caso di mia suocera mio suocero ė cambiata in maniera improvvisa dopo 40 anni di matrimonio non in maniera violenta ma in maniera egoistica)



come darti torto?

abbiamo la casistica di tua suocera che è diventata egoista e su quella ci basiamo.


Non ho difeso ne uomini ne donne.
Ho semplicemente dichiarato che le scelte sbagliate comportano i loro problemi e non vedo il motivo di coniare nuovi teRimini come "femminicidio" che non servono a nulla se non a far sembrare vittima anche chi non lo ė.



che dici? Aboliamo anche il reato di femminicidio così non intasiamo i tribunali di cause inutili?!
Diamo tutte le attenuanti ai quei poveri maschietti che sono stati costretti ad uccidere quelle arpie che si trovavano in giro per casa e li lasciamo liberi? O dici che li costringiamo a pagare una multa per l'equivalente di un divieto di sosta? Ti sembra troppo?
Dai, facciamo che se pagano entro 5 giorni la diminuiamo del 30% e non se ne parla più.
Adesso che ci penso però, saranno costretti a pagare anche le spese del funerale, poveretti, aboliamo anche la multa che mi sembra più equo.



Passando al tuo messaggio.
Si la tua ė una pressione psicologica.


sei una cattivona Frida!


Chiedilo a uno psicologo se non mi credi.



tu li frequenti?
Non credo, ma fidati che dovresti farlo.


Fare una domanda qualunque e accerchiato con coniazione negative come ai fatto tu ė un tenativo di chiudere sul nascere qualunque obiezione mettendola in cattiva luce Sul nascere. Per Far esempi di ciò uso una tua frase.
"Potrebbero essere vostre sorelle"
Ad esempio questa frase vuole mettere sotto una cattiva luce la mia opinione sul nascere (se tanto sono convinto tu non l'abbia capita neanche ora)dicendo che sono parziale verso le mie sorelle o che sono spietato.



le tue opinioni si mettono in cattiva luce da sole.




Ripeto cercando di farti capire.
Sarei del opinione che chi ha fatto una scelta sbagliata sia da aiutare ma non da vittimizzare anche se ora stessimo parlando di maschicidio (termine che non verrà mai usato nonostante i milioni di uomini morti suicida a causa delle pressioni delle donne. O omicidi fatti a causa delle pressioni delle donne....puoi negare ma nella storia cė sempre una donna manipolatrice che causa guerre morte e riesce anche a passare per vittima e io trovoglio vergognoso sia uomo che donna in questo caso)



era meglio che ci lasciavi nel dubbio di non averti capito.


Spero di aver chiarito abbandono definitivamente la conversazione che trovo ridico la in tutte le sue sfaccettature



sapessi quanto la trovo ridicola io..

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Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
20/08/2018 08:07
 
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Re: Re:
I-gua, 19/08/2018 14:24:




Proprio così!
Quindi vi rimando al mio post #47

Ma se poi non vogliamo spostare la discussione da un punto di vista “religioso” o meglio: scritturale... non saprei dove si vuole andare a parare...


[SM=g2037509]

Simon, che dici?

[SM=g1871112] I-gua



Caro I-Gua,

Dico, come sempre, che gli interventi in un forum vanno nella direzione che vogliono.

Dico anche che se tu non sei d'accordo con la direzione che prendono, puoi anche non commentare (come faccio anch'io).

L'articolo iniziale metteva in risalto un aspetto specifico, che si puo' condividere o meno, ma che mi sembra rispecchiare molte situazioni poco ideali.

Simon
20/08/2018 08:07
 
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Caro Anthony

Forse ti spieghi male e vorresti dire che, una donna può avere la colpa di essersi scelta un marito sbagliato (succede e c'è la separazione per questo), ma non ha nessuna colpa se questo marito usa violenza contro di lei, perchè la colpa è di quel uomo, non di lei che subisce una violenza
[Modificato da Seabiscuit 20/08/2018 08:07]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
20/08/2018 13:16
 
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Re:
frida18, 16/08/2018 11.47:




mentre probabilmente imparerebbero che una donna ha diritto di fare scelte giuste o scelte sbagliate in ambito sentimentale come tutti gli esseri umani,
senza la solita solfa e implicita soddisfazione nel sottintendere "se l’è cercata oppure se lo merita” e adesso abbiamo la variante " è la sua scelta"



[SM=g1944981]




Ma figurati se c'è soddisfazione. C'è invece tristezza. Nel vedere che in una scelta sbagliata c'è sofferenza sia da parte della donna e degli uomini che sono stati scartati.

Quella che non ha capito un'acca sei tu. Che preferisci affrontare il problema dal punto di vista sociale. Mentre va visto dal punto di vista religioso. Perché è l'unica soluzione. Ha ragione I-gua.

Uomini e donne devono rendersi conto dei loro errori. Invece alcune di voi donne scattano come molle. E tirano fuori lotte sociali e femministe. Non è questa la soluzione. Si crea solo più astio. Il femminismo ha fatto tanto male agli uomini. Senza parlare di quelle donne che hanno ucciso psicologicamente. Di cui non si può mai parlare. Non si può mai tirare fuori una parola a difesa degli uomini.

Con questo post chiudo definitivamente. Non si può parlare con chi non vuol ragionare e usa anche un tono offensivo. Non parteciperò più a nessuna discussione di questo tipo. Tanto il femminismo continua a vincere. E a fare danni.

Fate pure. Se siete convinte che la soluzione è dal punto di vista di lotte sociali.

Ciao
anto_netti
20/08/2018 13:40
 
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lo sospettavo!
(SimonLeBon), 20.08.2018 08:07:



Caro I-Gua,

Dico, come sempre, che gli interventi in un forum vanno nella direzione che vogliono.

Dico anche che se tu non sei d'accordo con la direzione che prendono, puoi anche non commentare (come faccio anch'io).

L'articolo iniziale metteva in risalto un aspetto specifico, che si puo' condividere o meno, ma che mi sembra rispecchiare molte situazioni poco ideali.

Simon



Ciao Simon,

sono d'accordo con te a metà: le discussioni (tipo da bar) vanno nella direzione che vogliono perché non partono da un proposito preciso. Io ho imparato che, al momento che riconosco ed accetto di partecipare a discussioni di questo tipo, non bisogna più chiedersi (come ho l'abitudine di fare, e così mi sembra anche Barnabino) quale è il senso del 3D.
semplicemente fare un po' come fai tu... lanciare il sasso, nascondere la mano (i.e. non partecipare) e lasciare la magagna di gestire ai Moderatori; è meno frustrante lasciarsi andare e vedere come va a finire... se nasce qualcosa di costruttivo e strutturato, oppure il tutto finisce quando finisce il riverbero del "sasso-primo post"... oppure i moderatori decidono di chiudere tutto perché degenera.

Non preoccuparti, non mi sento in obbligo di commentare per forza!

oramai sono abituato a questo tuo genere di 3D e se partecipo non posso più lamentarmi perché ho ignorato quella vocina che mi diceva: non aprire questo post!

dopo, come Francesca, ti prometti di starne fuori... e trac! Qualcuno ti chiama in causa!

vediamo se si trasforma in un circolo vizioso o virtuoso.
Dal momento che uno sa che si tratta di un discorso da bar, e non da Forum... allora la prende anche in maniera più serena!

[SM=g27988]


[SM=g1871112]


I-gua




20/08/2018 17:33
 
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Mariti violenti: Un’occhiata da vicino
GLI esperti sono unanimi nel dire che i mariti violenti hanno un profilo essenzialmente identico. Anche medici, avvocati, poliziotti, magistrati e assistenti sociali — il cui lavoro li porta quotidianamente a contatto con la violenza domestica — sono concordi su questo aspetto. Un magistrato ha detto: “Narcisismo, ecco la caratteristica principale. C’è una sorprendente analogia fra mariti violenti e bambini. Tutte le donne con cui parlo menzionano storie di accessi d’ira. Il marito violento ha col mondo rapporti puramente egoistici”. Questo magistrato ha definito il marito violento un “sociopatico”, in quanto incapace di tener conto delle conseguenze delle sue azioni.

“Fatto abbastanza interessante”, si legge in un periodico, “gli uomini violenti hanno di solito una scarsa stima di se stessi, la stessa idea che cercano di inculcare nelle loro vittime”. Secondo una notizia di stampa, “uno spirito possessivo e geloso, incapacità sessuale e scarsa stima di sé sono caratteristiche tipiche degli uomini che maltrattano le donne”. D’accordo con questo profilo del marito violento, un noto psichiatra aggiunge: “La violenza è un modo con cui l’incapace cerca di dimostrare la sua mascolinità”.

È evidente che questo tipo di marito ricorre alla violenza come arma per mantenere il comando e dimostrare il suo potere sul coniuge. Un marito che maltratta la moglie ha dichiarato: “Se smettiamo di picchiare, perdiamo il comando. E questo è impensabile, inammissibile”.

Spesso, senza alcun motivo, il marito violento è irrazionalmente possessivo e geloso. Immagina una relazione fra la moglie e il postino, il lattaio, un intimo amico di famiglia o qualunque persona con la quale la moglie ha contatti. Pur maltrattando la moglie e infliggendole sofferenze fisiche, egli ha il terrore della separazione o di perderla. Se la moglie maltrattata minaccia di lasciarlo, egli può a sua volta minacciare di uccidere lei e se stesso.

La gelosia può a volte affacciarsi pericolosamente quando la moglie è incinta. Il marito può sentirsi minacciato dalla possibilità che ora l’affetto della moglie non sia più rivolto a lui ma al bambino, che diverrà il centro dell’attenzione. Molte donne maltrattate affermano che le prime avvisaglie si ebbero quando rimasero incinte per la prima volta e il marito le prese violentemente a pugni nello stomaco. “Il narcisismo di cui soffre può addirittura spingerlo a cercare di uccidere il feto”, ha detto un magistrato.

Un ciclo di violenza

Un altro aspetto riguardante il marito violento è il ciclo di violenza che si instaura, come confermano molte mogli maltrattate. Nel primo stadio il marito può limitarsi a insultare la moglie rivolgendole parole ingiuriose. Può minacciare di portarle via i figli, dicendole che non li rivedrà mai più. Sentendosi minacciata, la moglie può addossarsi tutte le colpe, assumendosi la responsabilità del comportamento oltraggioso del marito. In questo modo la moglie sta facendo il gioco dell’uomo. Egli sta acquistando il predominio. Ma il potere che ora esercita su di lei non gli basta. Questo primo stadio può instaurarsi in qualsiasi momento dopo il matrimonio, a volte entro qualche settimana.

Il secondo stadio può manifestarsi con un’improvvisa esplosione di violenza: calci, pugni, morsi; egli l’afferra per i capelli, la scaraventa a terra, la sottopone a violenze di natura sessuale. Per la prima volta la moglie forse si rende conto di non essere lei la colpevole. Può attribuire il comportamento del marito a una causa esterna: stress sul lavoro o incompatibilità con i colleghi.

Subito dopo l’esplosione di violenza, la moglie è confortata dai rimorsi del marito. Egli si trova ora nel terzo stadio del ciclo. La ricopre di regali. La implora di perdonarlo. Le promette che non succederà più.

Ma la cosa si ripete, molte volte. Il rimorso è scomparso. La violenza è diventata un modo di vivere. Egli minaccia continuamente di ucciderla qualora cercasse di andarsene. La moglie ora è completamente in balìa del marito. Ricordate le parole di un marito violento citate prima: “Se smettiamo di picchiare, perdiamo il comando. E questo è impensabile”.

Un’altra caratteristica comune

Invariabilmente i mariti violenti daranno al coniuge la colpa di aver provocato le percosse. Il direttore di un programma di assistenza per donne maltrattate spiega: “L’uomo violento dice alla sua compagna: ‘Stai sbagliando, per questo ti picchio’. Oppure: ‘Sei in ritardo col pranzo, per questo ti picchio’. È sempre colpa di lei. E quando questa violenza emotiva va avanti per anni, lei subisce il lavaggio del cervello convincendosi che è così”.

Un uomo diceva alla moglie che era lei a causare le aggressioni col suo comportamento sbagliato. “Con l’aumentare delle violenze, aumentavano anche le scuse. E il ritornello era sempre lo stesso: ‘Guarda cosa mi hai fatto fare. Perché mi costringi a fare queste cose?’”

Un ex marito violento, il cui padre pure maltrattava la moglie, ha detto: “Mio padre non ammetteva mai di aver torto. Non chiedeva mai scusa né si assumeva la responsabilità delle sue azioni. Dava sempre la colpa alla sua vittima”. Inoltre ha ammesso: “Anch’io davo a mia moglie la colpa dei maltrattamenti che subiva”. “Per quindici anni”, ha detto un altro, “ho maltrattato mia moglie perché era testimone di Geova. Le davo la colpa di tutto. Non mi sono reso conto della gravità di ciò che facevo finché non ho cominciato a studiare la Bibbia. Ora è un brutto ricordo. Cerco di dimenticarlo, ma non ci riesco”.

Il caso dei succitati padre e figlio, entrambi mariti violenti, non è un’eccezione. Anzi, è tipico dei mariti violenti. Il figlio ha ammesso che nella sua famiglia l’abitudine di picchiare la moglie risale a 150 anni fa, essendo stata tramandata per così dire di padre in figlio. Secondo un’associazione che combatte la violenza domestica (National Coalition Against Domestic Violence), “dei figli che assistono alle violenze domestiche, il 60 per cento dei maschi diventeranno violenti, mentre il 50 per cento delle femmine diventeranno vittime”.

Scrive un giornalista: “Anche se non sono stati loro le vittime della violenza e non presentano danni esteriori, questi bambini hanno imparato qualcosa che probabilmente non dimenticheranno mai, e cioè che quello di affrontare problemi e stress in maniera violenta è un metodo accettabile”.

Persone che dirigono istituti per donne maltrattate affermano che i ragazzi che hanno visto il padre picchiare la madre spesso si comportano in maniera violenta verso di lei o minacciano di uccidere le proprie sorelle. “Non si tratta di scherzi da ragazzi”, ha detto uno. “È qualcosa di veramente intenzionale”. Avendo visto i genitori fare ricorso alla violenza per sfogare l’ira, i figli pensano di non avere altra scelta.

Che dire delle care e dolci bambine? Esse crescono e diventano le nostre madri e spose, senza le quali i mariti dicono di non poter vivere. Senz’altro il maltrattamento delle mogli è contrario alla giustizia.

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salmo 94:19
20/08/2018 17:56
 
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cari fratelli Anto-netti ...Antony Sidra .... persone interessate I-gua
e compagnia bella.....io vi consiglierei di studiarvela bene
questa pubblicazione perché dà pari pari la risposta al
quesito posto da Simon attraverso quella illuminante lettera

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salmo 94:19
20/08/2018 18:04
 
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uno sguardo al mondo

svegliatevi

Violenza domestica in Europa

“In Europa una donna su cinque subisce violenza da parte del partner maschile almeno una volta nella vita”, ha dichiarato Anna Diamantopoulou, Commissario europeo per l’Occupazione e gli Affari Sociali. Nel corso della conferenza ministeriale sulla violenza contro le donne svoltasi in Spagna all’inizio dell’anno, la Diamantopoulou ha osservato: “Globalmente le donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni hanno più probabilità di rimanere menomate o di morire in seguito alla violenza maschile che non a causa di cancro, malaria, incidenti stradali o guerra messi insieme”. Nel Regno Unito “ogni tre giorni una donna perde la vita a causa della violenza domestica”, mentre “in Irlanda oltre metà delle donne assassinate vengono uccise dal partner o dal marito”. E in Austria “la metà dei casi di divorzio si basano sulle denunce presentate dalle mogli a causa dei maltrattamenti subiti da parte dei mariti”, scrive il quotidiano francese Le Monde

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violenza domestica

“Gli atti violenti — che si tratti di schiaffi o di spintoni, di coltellate o di revolverate — si verificano più spesso all’interno della famiglia che in qualsiasi altro ambiente”. — Behind Closed Doors.

CAMMINATE lungo una qualsiasi strada degli Stati Uniti. In una casa su due, quest’anno si verificherà almeno un caso di violenza domestica. E in una casa su quattro, questo succederà più volte. Paradossalmente, molti che hanno paura di camminare per strada di notte corrono un pericolo maggiore quando sono a casa.

Ma la violenza domestica non è solo un fenomeno americano. Si verifica in tutto il mondo. In Danimarca, ad esempio, 2 omicidi su 3 sono commessi all’interno della famiglia. Da una ricerca condotta in Africa risulta che gli omicidi di questo tipo rappresentano dal 22 al 63 per cento di tutti gli omicidi commessi, a seconda del paese. E nell’America Latina molte persone, specialmente donne, vengono umiliate, picchiate o uccise da uomini che vogliono ostentare la loro virilità.

svegliatevi

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Uno sguardo al mondo (

La violenza contro le donne rappresenta “un problema mondiale di salute pubblica di proporzioni epidemiche”, denuncia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

svegliatevi 2014

Uno sguardo al mondo


Nonostante l’usanza di dare e ricevere la dote sia ufficialmente proibita, nel 2012 sono state uccise più di 8.200 donne perché lo sposo o i suoi familiari consideravano la somma inadeguata.

svegliatevi 2012

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Oltre metà delle donne assassinate in Bangladesh, Brasile, Kenya, Papua Nuova Guinea e Thailandia sono state uccise dai loro compagni passati o presenti.

svegliatevi



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Violenza contro le donne: Un problema mondiale
Radhika Coomaraswamy, ex relatrice speciale della Commissione dell’ONU per i Diritti Umani sulla violenza contro le donne, dice che per la stragrande maggioranza delle donne questo tipo di violenza è “un argomento tabù, un problema invisibile nella società e una realtà vergognosa”.


svegliatevi
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salmo 94:19
20/08/2018 23:57
 
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Seabiscuit, 20/08/2018 08.07:

Caro Anthony

Forse ti spieghi male e vorresti dire che, una donna può avere la colpa di essersi scelta un marito sbagliato (succede e c'è la separazione per questo), ma non ha nessuna colpa se questo marito usa violenza contro di lei, perchè la colpa è di quel uomo, non di lei che subisce una violenza


Esatto .
Non aggiungo altro perché i miei messaggi sono gia stati strumentalizzati abbastanza e mi sono state messe in bocca troppe parole che non penso e non ho detto.
Provo disgusto per cio
21/08/2018 07:39
 
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Re: lo sospettavo!
I-gua, 20/08/2018 13.40:



Ciao Simon,

sono d'accordo con te a metà: le discussioni (tipo da bar) vanno nella direzione che vogliono perché non partono da un proposito preciso. Io ho imparato che, al momento che riconosco ed accetto di partecipare a discussioni di questo tipo, non bisogna più chiedersi (come ho l'abitudine di fare, e così mi sembra anche Barnabino) quale è il senso del 3D.
semplicemente fare un po' come fai tu... lanciare il sasso, nascondere la mano (i.e. non partecipare) e lasciare la magagna di gestire ai Moderatori; è meno frustrante lasciarsi andare e vedere come va a finire... se nasce qualcosa di costruttivo e strutturato, oppure il tutto finisce quando finisce il riverbero del "sasso-primo post"... oppure i moderatori decidono di chiudere tutto perché degenera.

Non preoccuparti, non mi sento in obbligo di commentare per forza!

oramai sono abituato a questo tuo genere di 3D e se partecipo non posso più lamentarmi perché ho ignorato quella vocina che mi diceva: non aprire questo post!

dopo, come Francesca, ti prometti di starne fuori... e trac! Qualcuno ti chiama in causa!

vediamo se si trasforma in un circolo vizioso o virtuoso.
Dal momento che uno sa che si tratta di un discorso da bar, e non da Forum... allora la prende anche in maniera più serena!

[SM=g27988]


[SM=g1871112]


I-gua






Caro I-gua,
in una discussione, sia da forum che da bar, se vengono fatte delle affermazioni forti su argomenti importanti, è normale che si possano scatenare reazioni altrettanto forti.
Non ci stiamo confrontando sulla squadra di calcio che ha più possibilità di vincere il campionato, o se la carbonara va cucinata con la pancetta o il guanciale, ma su un fenomeno terribile che mi auguro coinvolga "la pancia e il cuore" di tutti noi.
Frequento e ho frequentato (come volontaria) i centri antiviolenza, ho visto donne segnate nel fisico e nell'anima, ho ascoltato le loro storie, percepito il terrore nei loro occhi e in quelli dei loro bambini.
E quelle donne, quelle storie le ho stampate nella mente, alcune di loro sono riuscite ad uscire da quella spirale di violenza, sono riuscite a denunciare e dopo un lungo soggiorno in una casa protetta (è molto pericoloso farle tornare a casa fino a quando il marito non viene arrestato) si sono ricreate una vita.
Altre no, non hanno avuto la forza di farlo, e se le rincontro per strada con un occhio nero o la mascella tumefatta sono pronte a giurare di essere cadute dalle scale.

Questo non significa che io sia dalla parte delle donne o sia contro gli uomini, non è assolutamente questo lo schieramento che mi appartiene.
Sono semplicemente dalla parte delle vittime e contro i loro carnefici.

Qualcuno nella discussione continua a ribadire che anche le donne possono essere violente verbalmente, o anche fisicamente, e questo nessuno lo mette in dubbio, ma nella stragrande maggioranza dei casi una donna è in rapporto di debolezza e di minorata difesa nei confronti di un uomo, e leggendo le cronache appare evidente che le violenze più atroci che spesso portano alla morte sono loro a subirle.

Ribadisco di non avere nulla contro gli uomini, amo gli uomini, ho un marito e due figli maschi (oltre ad una figlia) che stimo profondamente e anche loro sono in prima linea con me.

Da quello che mi sembra di aver capito, la soluzione per te non esiste, o meglio sarebbe quella di far diventare tutti tdG, che mettono in pratica le Scritture, ma come hanno scritto anche i tuoi quasi-fratelli purtroppo quello della violenza sulle donne è un fenomeno trasversale che non risparmia nessuno. Magari tra voi c'è un maggior controllo, le congregazioni sono piccole comunità dove tutti si conoscono e si sostengono, e dov'è più facile riconoscere "la mela marcia", così come è più semplice che una sorella si confidi con un'altra sorella ricevendo aiuto.

Questa è però una soluzione utopistica, non credo ci sia il bisogno di spiegarti il perché.

Io invece credo fermamente che si possa lavorare tutti insieme, uomini e donne,religiosi e atei, cominciando dal linguaggio che usiamo, dall'educazione che i nostri figli ricevono in casa, dall'esempio che come genitori abbiamo il dovere di impartire, dalla scuola che deve formare i ragazzi, e anche indignandosi quando è giusto farlo.

Mi dispiace se in questa discussione ho mancato di rispetto a qualcuno, cerco sempre di separare i concetti che vengono espressi dalla persona che li esprime, ma leggere ancora nel 2018 certe affermazioni aberranti che preferisco non ripetere mi ha fatto cadere nello sconforto e scrivere da arrabbiata.
Per questo mi scuso.

Mi auguro che questa discussione, per me molto interessante, venga letta e recepita da tutti in maniera costruttiva, e se anche non servirà a far cambiare idea a qualcuno possa almeno offrire qualche spunto di riflessione.

A volte la storia si scrive con piccoli grandi gesti eroici compiuti da persone comuni, se Rosa Parks avesse ceduto il suo posto sull'autobus all'uomo bianco che lo pretendeva, se Franca Viola avesse accettato di sposare il suo aguzzino probabilmente alcuni diritti civili che oggi diamo per scontati non sarebbero stati acquisiti, o lo sarebbero stati molto dopo.

Buona giornata a tutti
Francesca
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Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
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