Il Papa al Meeting di Rimini: “Si torna ad erigere muri, invece di costruire ponti. Si tende ad essere chiusi, invece che aperti all’altro diverso da noiˮ. Ma “una fede autentica implica sempre un profondo desiderio di cambiareˮ
Pubblicato il 19/08/2018
Ultima modifica il 19/08/2018 alle ore 12:35
andrea tornielli
città del vaticano
«Il cristiano non può rinunciare a sognare che il mondo cambi in meglio». Anche quest'anno, attraverso il Segretario di Stato Pietro Parolin, Papa Francesco manda un indirizzo di saluto ai partecipanti al Meeting di Rimini. Il messaggio indirizzato al vescovo della città romagnola, Francesco Lambiasi, è stato letto durante la messa di apertura della 39esima edizione della kermesse riminese.
Nel messaggio si legge: «Il titolo del Meeting − “Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo feliceˮ −, riprende un’espressione di Don Giussani e fa riferimento a quella svolta cruciale avvenuta nella società intorno al Sessantotto, i cui effetti non si sono esauriti a cinquant’anni di distanza, tanto che Papa Francesco afferma che “oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epocaˮ».
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