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Preghiera per gli Ebrei (e gli atei)

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2008 19:02
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04/04/2008 19:46
 
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Pregare per convertire gli ebrei (e gli atei)

«Ieri, Venerdì santo, per la prima volta, in obbedienza al Papa, abbiamo recitato in latino la nuova preghiera per la conversione alla vera fede di ebrei e atei». E’ il commento di don Konrad zu Lowenstein, cappellano dal 2005 della chiesa di san Simeon Piccolo, dirimpetto alla stazione ferroviaria. Lì ogni domenica si celebra la messa preconciliare. Alla liturgia assistono 4 ministri e 4 fedeli. La «Pro Judaeis» per la liturgia del Venerdì santo, reintrodotta da papa Ratzinger, è un fatto considerato inaccettabile dalle comunità ebraiche. Anche a Venezia. Ogni occasione d’incontro ufficiale con la Chiesa cattolica è stato sospeso. Dice il sacerdote: «Non so del problema veneziano». Addolorato il rabbino capo Elia Richetti: «Ho sospeso gli appuntamenti già programmati e intendo non accettare i prossimi che mi verranno proposti. E’ il momento di rendersi conto di ciò che è successo. Dalla Diocesi non ho avuto alcun segnale. Speriamo sia dovuto a un approfondimento all’interno».
www.uaar.it/news/2008/03/22/pregare-per-convertire-gli-ebrei-g...

La santa sede respinge ogni ipotesi di "cambio nell'atteggiamento"
Il Vaticano: nessun disprezzo nella nuova "Preghiera per gli ebrei" del Venerdì santo
Il rabbino capo: «Non siamo soddisfatti: serviva dire che non si prega per la nostra conversione»


ROMA - La Santa Sede, di fronte al «dispiacere» espresso «da alcuni settori del mondo ebraico» verso la nuova formulazione in latino della Preghiera per gli ebrei del Venerdì santo, «assicura che la nuova formulazione non ha inteso nel modo più assoluto manifestare un cambio nell'atteggiamento che la Chiesa cattolica ha sviluppato verso gli ebrei» soprattutto dal Concilio. Lo afferma un comunicato della sala stampa vaticana. La Santa Sede, ricordando «il vincolo del tutto particolare» tra ebrei e cristiani, «respinge ogni atteggiamento di disprezzo e di discriminazione verso gli ebrei, ripudiando con fermezza ogni forma di antisemitismo».

IL RABBINO DI SEGNI: «INSODDISFATTI» - «Non siamo soddisfatti: quello che avremmo voluto sentire nella dichiarazione è che la Chiesa non prega per la conversione degli ebrei o che almeno rinvia questo desiderio alla fine dei tempi e alla sola decisione divina». Lo afferma il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni riguardo alla dichiarazione vaticana. La precisazione vaticana, spiega, «non chiarisce questo aspetto: la questione rimane dunque del tutto irrisolta». Dopo il Concilio, ricorda il rabbino, «sull'argomento della conversione degli ebrei c'era una certa reticenza, cioè non se ne parlava. Ma questo atteggiamento è stato interrotto bruscamente dalla nuova formula della preghiera per gli ebrei».

www.corriere.it/cronache/08_aprile_04/vaticano_preghiera_ebrei_9a93e9c2-0230-11dd-b2eb-00144f486b...






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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
obiettività personale, competenza e comprensione informata richiesti a testimoni esperti.

Lonnie D. Kliever
04/04/2008 22:18
 
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E per noi? Per noi non pregano?

[SM=g10296]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
04/04/2008 23:18
 
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Re:
barnabino, 04/04/2008 22.18:

E per noi? Per noi non pregano?

[SM=g10296]



Per noi abbiamo già pregato tanto noi. Per convertirci non basterà una preghiera detta in latino.

Per tornare all'argomento. Ma perchè gli Ebrei dovrebbero offendersi se la CC prega per la loro conversione? Gli Ebrei non pregano per la conversione di altri?

Che ne pensi Batyah?



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Lonnie D. Kliever
05/04/2008 18:03
 
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Re: Re:
operman, 04/04/2008 23.18:

Gli Ebrei non pregano per la conversione di altri?



non mi pare,
gli ebrei non fanno proselitismo.
05/04/2008 20:04
 
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Mauro di Arcisate, 05/04/2008 18.03:



non mi pare,
gli ebrei non fanno proselitismo.



Per molti esponenti del mondo ebraico, impegnati nel dialogo interculturale e religioso, il provvedimento sembra contraddire il magistero precedente, poiché si contrappone a quanto affermato negli Orientamenti e suggerimenti per l’applicazione della dichiarazione conciliare Nostra aetate, 4 (1975), che al punto I afferma: «condizione del dialogo è il rispetto dell’altro, così come esso è, e soprattutto il rispetto della sua fede e delle sue convinzioni religiose.

Gli ebrei hanno un diverso rapporto con i non ebrei. Non pregano per la loro conversione all’ebraismo, come ricorda bene Mauro di Arcisate, non fanno opera di proselitismo. Anche per questo l’ebraismo non conta il grande numero dei credenti che aderiscono al cristianesimo e all’Islam. Gli ebrei non hanno voluto, competere con le altre nazioni e fedi religiose, per numero e potenza. Hanno costituito sempre una minoranza nel mondo. Dio non li ha scelti perché numerosi e potenti.

L’ebraismo ortodosso (quello reform un po’ meno) è riluttante ad accettare le conversioni all’ebraismo per due motivi principali: in primo luogo, non è necessario essere ebrei per ottenere la salvezza e i premi del mondo futuro, è sufficiente seguire le 7 regole di Noè (il numero 7 è simbolico). Chi entra nell’ebraismo deve accettare la disciplina dell’osservanza religiosa senza alcuna riserva, e ciò rappresenta un impegno gravoso, difficile da valutare e da mantenere nel tempo. In molti casi la richiesta di conversioni viene rifiutata perché non è giusto che vengano interrotti rapporti familiari preesistenti procurando sofferenze affettive a terzi (come genitori, coniugi, figli).

Gli ebrei pregano, per la pace in Israele, per la venuta del Messia che porterà la pace nel Mondo, e pregano perché l’umanità faccia teshuwà. La parola teshuwà in ebraico vuol dire “pentimento”, ma significa principalmente “ritorno”, “risposta” a Dio, al Suo interrogativo, ad un appello, posto sin dall’inizio, all’uomo.
Lo troviamo in Genesi allorchè Adamo ed Eva si celano alla presenza divina e Dio grida : “Dove sei?” Genesi 3,9. Un appello che Dio lancia ripetutamente, e tutto questo ci fa consapevoli di essere esposti continuamente alla Sua presenza.

Io non mi sono mai fatto inutile illusioni sul dialgo religioso con i cristiani. Forse gli ebrei che sono impegnati nel dialogo a livello istituzionale magari, si. Come dicevo anche sul mio forum, i rapporti tra ebraismo e cristianesimo sono difficili da gestire perchè alla base c'è una sostanziale "assimetria". Gli ebrei dialogano rispettando quello che l'altro è, e non richiedono affatto che questi si converta, i cristiani dialogano per annunciare la loro fede in Cristo e suscitare la conversione del proprio interlocutore.

Shalom :-)
07/04/2008 09:59
 
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Re:
Batyah, 05/04/2008 20.04:


è sufficiente seguire le 7 regole di Noè (il numero 7 è simbolico).



Potrebbe essere interessante parlare di queste 7 regole. Apro una discussione in merito.

Batyah, 05/04/2008 20.04:


Chi entra nell’ebraismo deve accettare la disciplina dell’osservanza religiosa senza alcuna riserva, e ciò rappresenta un impegno gravoso, difficile da valutare e da mantenere nel tempo. In molti casi la richiesta di conversioni viene rifiutata perché non è giusto che vengano interrotti rapporti familiari preesistenti procurando sofferenze affettive a terzi (come genitori, coniugi, figli).



E' obbligatorio per chi si converte all'Ebraismo interrompere le relazioni familiari?

Batyah, 05/04/2008 20.04:



Io non mi sono mai fatto inutile illusioni sul dialgo religioso con i cristiani. Forse gli ebrei che sono impegnati nel dialogo a livello istituzionale magari, si. Come dicevo anche sul mio forum, i rapporti tra ebraismo e cristianesimo sono difficili da gestire perchè alla base c'è una sostanziale "assimetria". Gli ebrei dialogano rispettando quello che l'altro è, e non richiedono affatto che questi si converta, i cristiani dialogano per annunciare la loro fede in Cristo e suscitare la conversione del proprio interlocutore.

Shalom :-)



E' difficile parlare con chi pretende di eesere la depositaria della verità. Hai ragione, Batyah la cosa è molto complicata. Un colloquio tra Ebrei e Cristiani si ferma per forza ad un certo punto della storia religiosa delle due fedi. Non ci può essere una via di mezzo. O Gesù Cristo era il Messia o non lo era. E nessuna delle due parti potrà fare compromesso su ciò.



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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
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Lonnie D. Kliever
07/04/2008 15:43
 
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Re: Re:
operman ha scritto:




E' obbligatorio per chi si converte all'Ebraismo interrompere le relazioni familiari?




Non c'è nessuno obbligo di interrompere le relazioni familiari :-)
Chi si converte vive mantenendo tutti i suoi precedenti contatti, tuttavia non può partecipare a forme di devozione e di culto estranei all'ebraismo, ad esempio si deve astenere dal celebrare il Natale, o andare a messa, mangiare kasher, essere dispoti a trasferirsi presso una città in cui è presente una sinagoga, ect...questo potrebbe causare della sofferenza e disagi per tutti, per il neoconvertito e per i suoi familiari. Sofferenza e disagi che potrebbe logoare o minare l'unità familiare.
I rabbini sono poco propensi a convertire per evitare questo genere di situazioni inutilmente spiacevoli, dato che non è necessario aderire all'ebraismo per godere del favore divino.



E' difficile parlare con chi pretende di eesere la depositaria della verità. Hai ragione, Batyah la cosa è molto complicata. Un colloquio tra Ebrei e Cristiani si ferma per forza ad un certo punto della storia religiosa delle due fedi. Non ci può essere una via di mezzo. O Gesù Cristo era il Messia o non lo era. E nessuna delle due parti potrà fare compromesso su ciò.




Credo che sia difficile piuttosto provare autentico rispetto per la fede altrui e non pretendere di estorcergli dichiarazioni che gli sono sonstazialmente estranee. Difatti l'ebraismo non richiede a nessuno cristiano di rinunciare alla sua fede in Gesù, ma per sè desidera lo stesso.

Hai ragione nel sostenere che ebraismo e cristianeismo si sono divisi 2000 anni fa, e nessuno dei due si sogna di giungere a compromesso sulle proprie verità di fede. Il dialogo infatti non implica il persuadere l'altro che è in errore e cercare di convertirlo, ma conoscersi e rispettarsi per quello che si è, e magari collaborare per conseguire degli obiettivi comuni( solidarietà alle vittime della guerra, aiuti umanitari ai bisognosi ect...).
Gli ebrei credono difatti che ogni controversia dottrinale tra Israele e le altre Nazioni si risolverà con la venuta del Messia, alla Fine dei Giorni. Ma sino ad allora si dovrebbe imparare a convivere nell'accettazione delle nostre rispettive diversità.

Shalom :-)

[Modificato da Batyah 07/04/2008 15:44]
07/04/2008 18:47
 
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Re: Re: Re:
Batyah, 07/04/2008 15.43:



Chi si converte vive mantenendo tutti i suoi precedenti contatti, tuttavia non può partecipare a forme di devozione e di culto estranei all'ebraismo, ad esempio si deve astenere dal celebrare il Natale, o andare a messa,




Tutto questo mi ricorda qualcosa. [SM=g10255] Ah già, è quello che è successo anche a noi.
Batyah, 07/04/2008 15.43:



Gli ebrei credono difatti che ogni controversia dottrinale tra Israele e le altre Nazioni si risolverà con la venuta del Messia, alla Fine dei Giorni. Ma sino ad allora si dovrebbe imparare a convivere nell'accettazione delle nostre rispettive diversità.

Shalom :-)




Se Dio ci lascia liberi di vivere la nostra fede in Lui, non vedo perchè degli uomini dovrebbero obbligare altri a farlo in una determinata maniera.
L'evangelizzatore deve solo limitarsi a trasmettere il messaggio della Parola di Dio. Sarà la persona a decidere se accettarlo o no.



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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
obiettività personale, competenza e comprensione informata richiesti a testimoni esperti.

Lonnie D. Kliever
07/04/2008 22:00
 
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Re:
Batyah, 4/5/2008 8:04 PM:


...
Gli ebrei hanno un diverso rapporto con i non ebrei. Non pregano per la loro conversione all’ebraismo, come ricorda bene Mauro di Arcisate, non fanno opera di proselitismo. Anche per questo l’ebraismo non conta il grande numero dei credenti che aderiscono al cristianesimo e all’Islam. Gli ebrei non hanno voluto, competere con le altre nazioni e fedi religiose, per numero e potenza. Hanno costituito sempre una minoranza nel mondo. Dio non li ha scelti perché numerosi e potenti.
...
Shalom :-)




Eppure l'AT ci parla dei tempi in cui il popolo di Dio sconfiggeva e mazzuolava tutti gli altri popoli infedeli caananei! Vincevano battaglie senza perdere un solo soldato. Il loro nome era giunto molto lontano, perchè il loro Dio era onnipotente.

O vuoi dirmi che hanno taroccato le scritture per farsi belli? [SM=g8435]

Simon
07/04/2008 22:31
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 07/04/2008 22.00:




Eppure l'AT ci parla dei tempi in cui il popolo di Dio sconfiggeva e mazzuolava tutti gli altri popoli infedeli caananei! Vincevano battaglie senza perdere un solo soldato. Il loro nome era giunto molto lontano, perchè il loro Dio era onnipotente.

O vuoi dirmi che hanno taroccato le scritture per farsi belli? [SM=g8435]

Simon




Le guerre a cui alludi sono per la conquista della Terra promessa, e per la difesa politica e militare di Israele. Israele non ha mai ricevuto dall'Onnipotente alcun obbligo religioso di convertire all'ebraismo le Nazioni della terra ;-)

Shalom!

[Modificato da Batyah 07/04/2008 22:39]
07/04/2008 22:39
 
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Re:
Batyah, 4/7/2008 10:31 PM:



Le guerre a cui alludi sono per la conquista della Terra promessa, e per la difesa politica e militare di Israele. Israele non ha mai ricevuto dall'Onnipotente alcun obbligo religioso di convertire all'ebraismo le Nazioni della terra ;-)

Shalom!



Beh, pero' erano potenti, no? [SM=g9427]
Adesso invece c'è il dio-tecnologico americano che fornisce la potenza contro gli squattrinati cananei... [SM=x1408426]

Simon
07/04/2008 23:03
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 07/04/2008 22.39:



Beh, pero' erano potenti, no? [SM=g9427]
Adesso invece c'è il dio-tecnologico americano che fornisce la potenza contro gli squattrinati cananei... [SM=x1408426]

Simon





Ah si, quei cananei "squattrinati" che controllano le maggiori riserve mondiali di petrolio, e acquistano dalla teconologica America, armamenti e altri materiali militari avanzati? Ci mancherebbe altro che un piccolo Stato attorniato da simili squattrinati cananei, non tenti di provvedere alla sua sopravvivienza. O forse,sarebbe più digeribile per alcuni che si lasci sopraffare senza colpo ferire...similmente a quanto accadde in Europa all'incirca 50 anni fa?

Shalom!
[Modificato da Batyah 07/04/2008 23:04]
08/04/2008 22:04
 
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Re:
Batyah, 4/7/2008 11:03 PM:


Ah si, quei cananei "squattrinati" che controllano le maggiori riserve mondiali di petrolio, e acquistano dalla teconologica America, armamenti e altri materiali militari avanzati? Ci mancherebbe altro che un piccolo Stato attorniato da simili squattrinati cananei, non tenti di provvedere alla sua sopravvivienza. O forse,sarebbe più digeribile per alcuni che si lasci sopraffare senza colpo ferire...similmente a quanto accadde in Europa all'incirca 50 anni fa?

Shalom!



In effetti devi ammettere che la questione è un po' paradossale. Israele è uno stato laico e a buona parte degli israeliani non interessa niente della religione.
A quel punto allora perchè andarsi a scegliere l'unico pezzo di terra in zona senza petrolio?! [SM=g9427]

Simon
09/04/2008 02:23
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 08/04/2008 22.04:



In effetti devi ammettere che la questione è un po' paradossale. Israele è uno stato laico e a buona parte degli israeliani non interessa niente della religione.
A quel punto allora perchè andarsi a scegliere l'unico pezzo di terra in zona senza petrolio?! [SM=g9427]

Simon




Israele è uno Stato laico, che ha accolto ebrei laici e religiosi, ortodossi e riformati, ebrei askenaziti e sefarditi ... e ciascuna di queste fette della società contribuisce di fatto a influenzarlo.
Nonostante la sua dichiarata laicità, e la vigenza di un sistema normativo di stampo aglossassone, una legge israeliana del '53 ha assegnato ai tribunali rabbinici la competenza in materia di matrimoni e i divorzi tra ebrei che si effettuano conformemente alle leggi della Torah.

E' tra le due guerre che gli ebrei hanno avuto bisogno di aver un loro Stato. Lo Stato d'Israele ha tuttavia creato un nuova immagine dell'ebreo molto diverso da quello dell'esilio. L'ebreo israeliano non è più alla mercè delle nazioni; ha sviluppato una agricoltura e una industria di avanguardia, fatto sbocciare giardini e serre in mezzo al deserto, possiede un esercito potente, produce alta teconoglogia, partecipa a ricerche scientifiche internazionali...il sionismo designa l'aspirazione del popolo ebraico a tornare nella sua terra ancestrale, quella terra promessa nella Torah ai discendenti dei patriarchi, ed fu proprio l'antisemitismo dell'Europa che accentuò la creazione delle colonie ebraiche in palestina, prima ancora della la Shoà.

E' impossibile separare l'ebraismo dalla terra promessa, dalla nazione ebraica, dallo Stato d'Israele. L'Alleanza che Dio ha stabilito con l'ebreo è collegata alla terra promessa, e l'osservanza di molte norme della Torah è subordinata all'effettivo ingresso degli ebrei nella terra d'Israele che, è possesso ereditario di Dio e che, il popolo ebraico occupa come ospite (Levitico 25,23):"Le terra non si potranno vendere per sempre, perchè la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini". In quanto terra di Dio, essa deve essere conservata in modo particolare santa e pura:"Tu non contaminerai il paese che il Singore tuo Dio ti dà in eredità" (Dt 21,23). L'auspicio è che israeliani, palestinesi, e paesi arabi della regione giungano ad una pace giusta e durevole.

Shalom!





09/04/2008 02:34
 
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operman, 07/04/2008 18.47:




Batyah, 07/04/2008 15.43:

Chi si converte vive mantenendo tutti i suoi precedenti contatti, tuttavia non può partecipare a forme di devozione e di culto estranei all'ebraismo, ad esempio si deve astenere dal celebrare il Natale, o andare a messa, ...




Tutto questo mi ricorda qualcosa. Ah già, è quello che è successo anche a noi





Un tale problema per gli ebrei si verifica proprio nel caso di matrimoni misti, in cui uno dei due coniugi abbandona la sua precedente fede e fa il ghiur (conversione all'ebraismo). Se il coniuge non ebreo è cristiano o aderente ad altra fede, è ovvio che in famiglia sorgeranno simili questioni. Per questo le conversioni e i matrimoni misti non sono ben visti già da epoca biblica. Il rischio dell'assimilazioni poi è altissimo.

Shalom!




09/04/2008 18:59
 
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La polemica continua.


Tra la Chiesa e gli ebrei, un dialogo ad intermittenza
Benedetto XVI sarà accolto amichevolmente in una sinagoga di New York. Ma a Roma il rabbino capo ha deciso "una pausa di riflessione" nei rapporti con le autorità cattoliche.

ROMA, 8 aprile 2008 – Al programma del suo prossimo viaggio negli Stati Uniti Benedetto XVI ha aggiunto altri due incontri, entrambi con ebrei: il primo il 17 aprile a Washington, il secondo il 18 aprile a New York, nella sinagoga di Park East, in concomitanza con Pasqua ebraica.

La notizia dei due incontri aggiuntivi è stata confermata il 4 aprile dal direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi.

Lo stesso giorno la segreteria di stato vaticana ha diffuso un comunicato inteso a tranquillizzare quella parte della comunità ebraica che si era dichiarata offesa dalla nuova formulazione della preghiera per gli ebrei nella liturgia del Venerdì Santo secondo il rito antico, formulazione introdotta lo scorso 6 febbraio da Benedetto XVI.

Le proteste più forti erano state espresse da esponenti dell'ebraismo italiano. Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni – successore di quel rabbino Elio Toaff che aveva accolto Giovanni Paolo II in sinagoga e aveva sviluppato con lui per anni un dialogo molto cordiale – è arrivato a sospendere l'agenda dei futuri incontri con le autorità della Chiesa di Roma.

Le proteste erano motivate dal fatto che, con la nuova formula, si invita a pregare per gli ebrei "affinché Dio e Signore nostro illumini i loro cuori perché riconoscano Gesù Cristo salvatore di tutti gli uomini".

E poi si pronuncia questa orazione:

"Dio onnipotente ed eterno, che vuoi che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità, concedi nella tua bontà che, entrando la pienezza dei popoli nella tua Chiesa, tutto Israele sia salvo. Per Cristo nostro Signore. Amen".

A giudizio di alcuni ebrei è intollerabile che i cattolici preghino per la conversione di Israele alla fede in Gesù Cristo.

Altri ebrei non sono così intransigenti. Ad esempio, il celebre rabbino americano Jacob Neusner ha difeso la correttezza della formula di preghiera introdotta da Benedetto XVI e ha fatto notare che "anche Israele chiede a Dio di illuminare i gentili".

Il comunicato della segreteria di stato del 4 aprile ha inteso confermare che la nuova preghiera non segna nessun arretramento "nelle relazioni di amicizia tra gli ebrei e la Chiesa Cattolica in questi quarant’anni".

Alcuni esponenti ebrei hanno espresso soddisfazione per il chiarimento. Tra essi c'è il rabbino Jack Bemporad, che il 18 aprile accoglierà Benedetto XVI nella sinagoga di Park East di New York.

Non così, però, il rabbino Di Segni. "Il comunicato è molto bello ma non c'entra con l'oggetto del contendere", ha commentato. "Quello che avremmo voluto sentire nella dichiarazione è che la Chiesa non prega per la conversione degli ebrei".

Più sotto è riportata un'ampia intervista col rabbino Di Segni, nella quale egli spiega i motivi delle sue critiche alla Chiesa di Roma e conferma di volere "una pausa di riflessione" nel dialogo con le autorità cattoliche.

Fonte: chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/196823
[Modificato da operman 09/04/2008 19:01]



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Lonnie D. Kliever
09/04/2008 20:41
 
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Re: La polemica continua.
operman, 09/04/2008 18.59:





Altri ebrei non sono così intransigenti. Ad esempio, il celebre rabbino americano Jacob Neusner ha difeso la correttezza della formula di preghiera introdotta da Benedetto XVI e ha fatto notare che "anche Israele chiede a Dio di illuminare i gentili".






Già, ma J.Neusner rischia di generare più confusione che chiarezza se si limita a dire che anche Israele chiede a Dio di illuminare i gentili e non specifica cosa implica per gli ebrei questa formulazione :-)
Israele non ha mai smesso di rivolgersi all'Eterno in preghiera a favore delle Nazioni; un tempo al Santuario si offrivano dei sacrifici all'altare anche per l'espiazione dei peccati dei popoli pagani e politesti e si chiedeva loro di abbandonare l'idolatria a favore del riconsocimento del Dio Unico Creatore del Cielo e della Terra, ma non di circoncidersi. Così come allora anche oggi.
Ma l'illuminazione a cui fa riferimento la Chiesa, è ben altro.
Come ho affermato in precedenza, io non mi sono mai fatta grandi illusioni suil dialogo religioso tra ebraismo e cristianesimo a livello istituzionale. C'è troppa disparità, ed inoltre tra la gente comune l'antigiudaismo non è mai stato sconfitto, basta andare in giro per il web, a leggere gli interventi pubblicati tra i vari forum per rendersene conto.



Shalom!

[Modificato da Batyah 09/04/2008 20:51]
10/04/2008 18:00
 
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Re: Re: Re:
Batyah, 09/04/2008 2.23:



L'auspicio è che israeliani, palestinesi, e paesi arabi della regione giungano ad una pace giusta e durevole.

Shalom!




Fino a quando saranno questi leaders a parlarsi:

GERUSALEMME ACCUSA HAMAS: «PAGHERÀ PER QUESTO»

Attacco a Gaza, Israele risponde con raid
Commando in un deposito di benzina: due civili e due miliziani uccisi. Tre vittime palestinesi, uno minorenne

www.corriere.it/esteri/08_aprile_09/israeliani_uccisi_striscia_gaza_44f7faa8-0636-11dd-aa36-00144f486b...

Sangue che chiama altro sangue. [SM=x1408431]




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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
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Lonnie D. Kliever
10/04/2008 19:02
 
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Re: Re: Re: Re:
operman, 10/04/2008 18.00:



Fino a quando saranno questi leaders a parlarsi:

...

Sangue che chiama altro sangue. [SM=x1408431]








Mi riconosco nelle parole di Amos Oz allorchè scriveva:

"Israeliani e palestinesi non sono né lo stesso popolo né la stessa famiglia. Questo è un conflitto internazionale come fu quello che si accese tra la Germania e la Polonia per la definizione dei confini territoriali. L' unica soluzione, per noi, è prendere questa nostra «casa», queste nostre terre - perché sono «nostre», perché appartengono ad entrambi i popoli e perché sono amate da entrambi i popoli - e ricavarne due appartamenti. Non dobbiamo mai dimenticare che le famiglie - qui - sono due".

Auguriamoci che non rimanga inascoltato!

Shalom


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