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» 2008-05-02 16:43
NIENTE TEST DEL DNA PER LAVORARE, GLI STATI UNITI VARANO LA LEGGE
di Marco Bardazzi
WASHINGTON - Niente test del Dna per ottenere un posto di lavoro. L'America aggiunge un'altra legge di portata storica ai provvedimenti che da tempo vietano discriminazioni per sesso o razza da parte di aziende e compagnie assicuratrici. Con un voto che ha offerto l'insolito spettacolo di un' unanimità tra maggioranza e opposizione in Congresso, e la benedizione della Casa Bianca, il divieto di discriminazione genetica è diventato realtà negli Usa.
La legge, battezzata 'Genetic Information Nondiscrimination Act', è stata definita da alcuni dei promotori come "la prima grande legislazione sui diritti civili varata nel XXI secolo". La Camera l'ha approvata con un voto di 414-1 (unico oppositore é stato il candidato presidente repubblicano Ron Paul, un libertario che diffida di qualsiasi iniziativa federale), dopo che il Senato aveva dato il via libera per 95-0.
Il presidente George W.Bush ha già fatto sapere che firmerà in fretta la legge, per renderla operativa. In base al nuovo provvedimento, datori di lavoro e società di assicurazioni mediche hanno ora il divieto di usare test del Dna per verificare che chi cerca lavoro o vuole una copertura assicurativa non sia geneticamente a rischio di sviluppare tumori, patologie cardiache o altre malattie. Negli Usa l'assicurazione medica, praticamente indispensabile per ottenere un'adeguata copertura sanitaria, viene in larga parte offerta nell'ambito del contratto di lavoro.
Circa due terzi delle principali società richiedono un qualche tipo di esame medico dai nuovi assunti. "Questa legge - ha commentato il senatore Ted Kennedy, un democratico che ne è stato tra i promotori - garantisce ora che a nessuno possa venir negata l'assicurazione medica o che possa venir licenziato per un test genetico". Il mondo scientifico ha accolto con soddisfazione il voto, dopo che i ricercatori si erano lamentati del fatto che la gente non collabora a progetti come quello della ricerca sul genoma per il timore che le informazioni sul Dna siano usate da imprese e assicurazioni.
"Non riusciremo mai a usufruire delle grandi promesse del Progetto Genoma, se gli americani hanno paura di sottoporsi a test genetici", ha detto Judy Biggert, deputato repubblicano dell'Illinois e firmataria della legge alla Camera insieme alla collega democratica Louise Slaughter. Francis Collins, direttore del National Human Genome Research Institute, l'organismo federale che guida il Progetto Genoma, ha salutato il provvedimento come un importante traguardo sul fronte dei diritti civili, ricordando che si collega alle protezioni già previste per razza e sesso. "Il colore della pelle, il genere maschile o femminile - ha detto Collins - sono tutte parti del nostro Dna. Non è quindi giusto che anche il resto del Dna ricada sotto lo stesso ombrello protettivo?".
La necessità di una legge sulla non discriminazione genetica é cresciuta negli ultimi anni con gli sviluppi della ricerca scientifica, ma affonda le radici in episodi che risalgono già agli anni '70, quando creo' scandalo negli Usa la scoperta che compagnie d'assicurazione avevano negato la copertura a neri dopo averli sottoposti a test per l'anemia falciforme. Test per la stessa patologia sono stati compiuti in segreto negli anni Novanta anche in strutture federali, e dalla loro scoperta partì l'iter per la legge, ora arrivato al traguardo.