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Ricerche su: Evoluzione

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2024 17:51
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18/07/2008 03:46
 
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2.Nell’introduzione dell’edizione centennale inglese dell’Origine delle specie di Darwin (Londra, 1956) si legge: “Come si sa, fra i biologi c’è una notevole divergenza di opinioni non soltanto sulle cause dell’evoluzione, ma anche sul suo effettivo meccanismo. Questa divergenza è dovuta al fatto che l’evidenza è insoddisfacente e non permette di giungere a una conclusione certa. È pertanto giusto e opportuno richiamare l’attenzione dei non specialisti sui contrasti esistenti nel campo dell’evoluzione”. — A cura di W. R. Thompson, all’epoca direttore del Commonwealth Institute of Biological Control di Ottawa, in Canada.

“A un secolo dalla morte di Darwin, non abbiamo ancora la minima idea dimostrabile, o anche solo plausibile, di come sia avvenuta in effetti l’evoluzione, e in anni recenti questo ha dato luogo a una straordinaria serie di battaglie sull’intera questione. . . . Fra gli evoluzionisti stessi c’è quasi guerra aperta, e ogni gruppo [evoluzionistico] settario reclama qualche nuova modifica”. — C. Booker (che scrive per il Times di Londra), The Star di Johannesburg, 20 aprile 1982, p. 19.

La rivista scientifica Discover afferma: “L’evoluzione . . . non è presa di mira solo dai cristiani fondamentalisti, ma viene messa in dubbio anche da stimati scienziati. Un crescente dissenso si riscontra fra i paleontologi, gli scienziati che studiano la documentazione fossile”. — Ottobre 1980, p. 88.

3.Darwin ammise: “Se molte specie . . . fossero realmente apparse improvvisamente, questo fatto sarebbe fatale alla teoria dell’evoluzione”. (L’origine delle specie, Boringhieri, 1959, trad. dall’inglese di Luciana Fratini, p. 351) Le testimonianze indicano che “molte specie” vennero all’esistenza contemporaneamente o attestano che vi fu uno sviluppo graduale, come asserisce l’evoluzione?

Sono stati ritrovati sufficienti fossili per poter trarre una conclusione valida?

Porter Kier, ricercatore della Smithsonian Institution, afferma: “Nei musei di tutto il mondo ci sono cento milioni di fossili, tutti catalogati e identificati”. (New Scientist, 15 gennaio 1981, p. 129) Il libro Guida alla storia della Terra aggiunge: “Con l’aiuto dei fossili i paleontologi possono oggi darci un eccellente quadro della vita nelle ere passate”. — Richard Carrington, Bompiani, 1958, trad. dall’inglese di Gianni Di Benedetto, p. 57.

4.Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago osserva: “La teoria darwiniana [dell’evoluzione] è sempre stata intimamente legata alla documentazione fossile, e probabilmente la maggioranza delle persone pensa che i fossili siano uno dei cardini delle interpretazioni darwiniane della storia della vita. Purtroppo non è esattamente così. . . . la documentazione geologica, allora come oggi, non rivela una precisa catena graduale indicante una lenta e progressiva evoluzione”. — Gennaio 1979, Vol. 50, n. 1, pp. 22, 23.

Il libro Una visione della vita afferma: “In un intervallo di 10 milioni di anni all’inizio del periodo Cambriano, comparvero tutti i principali gruppi di invertebrati con scheletro, dando luogo alla più grande esplosione di diversificazione registratasi sul nostro pianeta”. — S. E. Luria, S. J. Gould, S. Singer, Zanichelli, 1984, trad. dall’inglese di Andrea Novelletto, p. 577.

Il paleontologo Alfred Romer scrisse: “Al di sotto [del Cambriano], ci sono formazioni sedimentarie di notevole spessore in cui dovrebbero trovarsi i progenitori delle forme riconoscibili nel Cambriano. Ma non si trovano; in questi strati antichi non vi è quasi traccia di vita, e si potrebbe dire che il quadro generale concordi con l’idea di una creazione speciale all’inizio del Cambriano”. — Natural History, ottobre 1959, p. 467.

Lo zoologo Harold Coffin afferma: “Se l’ipotesi dell’evoluzione graduale dal semplice al complesso è esatta, si dovrebbero poter trovare gli antenati di queste creature viventi improvvisamente apparse nel Cambriano; ma non sono stati trovati, e gli scienziati ammettono che ci sono scarse speranze di trovarli in futuro. Stando esclusivamente ai fatti, sulla base di ciò che effettivamente si trova nella terra, la teoria più idonea è quella di un improvviso atto creativo che abbia dato origine alle principali forme di vita”. — Liberty, settembre/ottobre 1975, p. 12.

Carl Sagan, nel suo libro Cosmo, riconosce che ‘i reperti fossili potrebbero conciliarsi con l’idea di un Grande Progettista’. — Mondadori, 1981, trad. dall’inglese di Tullio Chersi, p. 29.
È possibile che il processo evolutivo si sia verificato in seguito a mutazioni, cioè a drastici e improvvisi cambiamenti a livello genetico?

Science Digest afferma: “I revisionisti dell’evoluzione credono che le mutazioni a livello di importanti geni regolatori possano essere proprio i martelli perforatori genetici necessari alla loro teoria ‘quantistica’ dell’evoluzione per salti”. Questo periodico, comunque, cita anche lo zoologo britannico Colin Patterson, il quale ha detto: “La speculazione ha campo libero. Non sappiamo nulla di questi geni regolatori principali”. (Febbraio 1982, p. 92) In altre parole, non c’è nessuna prova a sostegno di questa teoria.

L’Encyclopedia Americana (1977) ammette: “Il fatto che la maggioranza delle mutazioni sia dannosa per l’organismo sembra difficile da conciliare con l’idea che le mutazioni forniscano la materia prima dell’evoluzione. In effetti i mutanti raffigurati nei testi di biologia sono una raccolta di malformazioni e mostruosità, e, più che un processo costruttivo, la mutazione sembra essere un processo distruttivo”. — Vol. 10, p. 742.

Che dire degli uomini scimmieschi raffigurati nei testi scolastici, nelle enciclopedie e nei musei?

“In queste ricostruzioni i tessuti muscolari e il pelo sono necessariamente frutto dell’immaginazione. . . . Il colore della pelle; il colore, la conformazione e la distribuzione del pelo; i lineamenti; l’aspetto facciale: circa questi caratteri, per quanto riguarda gli uomini preistorici, non sappiamo assolutamente nulla”. — The Biology of Race, di James C. King, New York, 1971, pp. 135, 151.

“La stragrande maggioranza delle concezioni degli artisti si basa più sull’immaginazione che sull’evidenza. . . . Gli artisti devono creare qualcosa che sia una via di mezzo fra la scimmia e l’uomo; più il reperto è considerato antico, più scimmiesco è l’aspetto che gli attribuiscono”. — Science Digest, aprile 1981, p. 41.

“Come stiamo lentamente imparando che gli uomini primitivi non sono necessariamente selvaggi, dobbiamo anche capire che i primi uomini dell’Epoca Glaciale non erano né bestie brutali né mezze scimmie né cretini. Donde l’ineffabile stupidità di tutti i tentativi di ricostruire l’uomo di Neanderthal o anche quello di Pechino”. — Man, God and Magic, di Ivar Lissner, New York, 1961, p. 304.

I libri di testo non presentano l’evoluzione come un fatto?

“Molti scienziati cedono alla tentazione di essere dogmatici, . . . ripetutamente il problema dell’origine delle specie è stato presentato come se fosse stato definitivamente risolto. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. . . . Ma la tendenza ad essere dogmatici persiste, e non rende un servizio utile alla causa della scienza”. — The Guardian, Londra, 4 dicembre 1980, p. 15.

Ma è ragionevole credere che ogni cosa sulla terra sia stata creata in sei giorni?

Alcuni gruppi religiosi insegnano che Dio creò tutto in sei giorni di 24 ore. Ma questo non è ciò che dice la Bibbia.

Genesi 1:3-31 narra come Dio preparò la terra, già esistente, per renderla abitabile dall’uomo. Il racconto afferma che questo fu fatto in un periodo di sei giorni, ma non dice che si trattasse di giorni di 24 ore. Anche in italiano la parola “giorno” può indicare un arco di tempo più lungo, come nell’espressione “al giorno d’oggi”. Pure la Bibbia usa la parola “giorno” per indicare un lungo periodo di tempo. (Confronta 2 Pietro 3:8). È quindi ragionevole pensare che i ‘giorni’ del primo capitolo di Genesi siano stati lunghi migliaia di anni.
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