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Link per giardinaggio

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07/06/2010 21:21
 
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Non solo per donne
La bella stagione,porta voglia di piantare sia in giardino,come anche sulla terrazza...Per chi' forse il pollice non ce l'ha verde,puo' prendere consigli e idee di come affrontare le diverse problematiche sia di piantagione,come anche come curare le diverse specie di piante e fiori,da questi Link utili... [SM=g28002]

www.giardinaggiofacile.it/orto/calendario-semine.php

www.giardinaggio.it/grasse/paginizgrasse.asp

www.giardinaggiofacile.it/prato/indice-prato.php

www.topgiardinaggio.it/


www.giardinaggionline.net/

www.ecoblog.it/post/8722/giardinaggio-siepi-o-sculture

07/06/2010 21:32
 
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quest'anno le piantine di odori mi stanno venendo tutte gialle..l'unica che resiste è il sedano
anche i peperoncini piccanti, mettono i fiori e poi cadono..per non parlare del prezzemolo che ha le pulci! un disastro! sarà il vulcano?


niente patè di peperoncino quest'estate... [SM=g28000]
l'anno scorso ne ho fatto di quel tanto che ne ho ancora un vasetto!
07/06/2010 21:39
 
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questa è...anzi, era... il mio cespuglione di salvia l'anno scorso!

(quest'anno è semidefunto!!)

07/06/2010 21:41
 
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Re:
Giandujotta.50, 07.06.2010 21:32:

quest'anno le piantine di odori mi stanno venendo tutte gialle..l'unica che resiste è il sedano
anche i peperoncini piccanti, mettono i fiori e poi cadono..per non parlare del prezzemolo che ha le pulci! un disastro! sarà il vulcano?


niente patè di peperoncino quest'estate... [SM=g28000]
l'anno scorso ne ho fatto di quel tanto che ne ho ancora un vasetto!




www.donnad.it/pagine/rubriche-tempo-libero-hobby-Rimedi-casalinghi-per-le-tue-pia...

Contro i pidocchi delle piante...

* Preparate una soluzione con acqua e sapone di Marsiglia, eventualmente aggiungete un po’ di alcool, spruzzate le parti colpite. Può darsi che funzioni anche per pulire i vetri di cui sopra…
* Con i guanti di gomma, eliminare manualmente gli ospiti indesiderati. E’ un metodo consigliato a chi è a dieta, infatti fa sicuramente passare la fame.

Eventualmente, tagliare la parte colpita ed allontanarla dal giardino, evitando di farne gentile omaggio ai vicini perché, come le cattive azioni, anche gli afidi possono tornare indietro.

www.compagniadelgiardinaggio.it/trattamenti-naturali


www.lemiepiante.it/glossario-9134/parassiti.html
11/06/2010 17:35
 
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13/06/2010 21:02
 
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un piccolo consiglio
io amo molto le rose e spesso ci vanno sopra gli afidi e altro....

io utilizzo l'aglio............. cioè metto nel terreno l'aglio che sto per buttare via e.... funziona... le rose e altre piante assorbendo l'aglio diventano repellenti ai parassiti...


ciao ciao................

1Corinti 13; 4 L’amore è longanime e benigno. L’amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita. Non tiene conto del male. 6 Non si rallegra dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. 7 Copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
8 L’amore non viene mai meno.
13/06/2010 21:08
 
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Re: un piccolo consiglio
eliezell, 13.06.2010 21:02:

io amo molto le rose e spesso ci vanno sopra gli afidi e altro....

io utilizzo l'aglio............. cioè metto nel terreno l'aglio che sto per buttare via e.... funziona... le rose e altre piante assorbendo l'aglio diventano repellenti ai parassiti...


ciao ciao................




[SM=g2037510] del consiglio...Visto che funziona con le persone,sarà altrettanto repellente anche per i parassiti... [SM=x1408399] [SM=x1408399] [SM=x1408399] [SM=g28002]
02/07/2010 20:12
 
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E questo è il mio balcone..Non è del tutto fiorito,ma man mano che fiorirà vi faro' vedere il risultato della piantagione... [SM=x1408399] [SM=x1408399] [SM=x1408399]

[IMG]http://i46.tinypic.com/2z8dldv.jpg[/IMG]

[IMG]http://i48.tinypic.com/ta1z5v.jpg[/IMG]
03/07/2010 14:50
 
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Manutenzione del prato


Il prato, come del resto tutto il giardino, ha bisogno di constante manutenzione per poter essere in salute e al massimo del suo splendore, manutenzione che richiede fatica legata a volontà e passione che nel tempo ci renderanno soddisfatti dei risultati ottenuti.

Il prato necessita di una costante irrigazione e tagli frequenti (1 volta a settimana) nel periodo primavera – estate – autunno, quando l’attività di crescita è rigogliosa, occorre togliere il feltro che si deposita sul prato ed arieggiare per dare la possibilità ad acqua e luce di raggiungere le radici dell’erba, concimare con concimi ricchi di azoto in primavera ed estate, mentre in autunno con sostanze a base di potassio e fosforo. Inoltre in primavera ed autunno, periodi di semina, possiamo intervenire sul prato per riseminare le zone danneggiate ed eventuali buche. In inverno con la caduta delle foglie dagli alberi provvedere a rastrellarle via dal prato per evitare che la loro decomposizione danneggi il manto erboso.

www.giardinaggiofacile.it/prato/manutenzione-prato.php


Irrigazione

L'irrigazione per il prato è un operazione indispensabile, è essenziale irrigare il prato per evitare che la mancanza di acqua possa ridurne lo sviluppo e complicarne la sopravvivenza soprattutto nei periodi più caldi. Le annaffiature variano a seconda della temperatura e del tipo di terreno, quindi da 1 volta a settimana per i periodi più freschi e i terreni argillosi, fino ad irrigare tutti i giorni nei mesi caldi dell’estate. I momenti più adatti per irrigare sono al mattino presto perché l’acqua sarà sfruttata nelle ore successive con un processo di fotosintesi e la notte, le temperature fresche impediranno l’evaporazione e avremo a disposizione una maggiore pressione per l’irrigazione.

www.giardinaggiofacile.it/prato/irrigazione/indice-irrigaz...



Come e quando seminare il prato



I periodi ideali per la semina del prato sono l’inizio dell’autunno e la primavera , momenti in cui la temperatura mite, il sole non troppo forte e l’umidità costante possono favorire la germinazione del seme.
Il seme

Il base al tipo di utilizzo a cui vogliamo destinare il prato va scelto il tipo di miscuglio di seme più adatto al nostro prato. In commercio è possibile reperire miscugli già pronti sulle cui confezioni troveremo riportate le indicazioni di utilizzo e soprattutto le dosi da impiegare per metro quadro che potremo confrontare con la superficie totale che dobbiamo seminare, mediamente servono circa 30 grammi di seme per ogni metro quadro di terreno.
Preparazione del terreno

Dalla preparazione del terreno dipende buona parte del successo della semina del prato. Come prima cosa liberare in terreno dalle erbacce, per facilitare l’operazione possiamo aiutarci con del diserbante facendo però attenzione a piante e alberi nelle vicinanze. A questo punto possiamo pulire la superficie dalle erbe ormai secche, dai sassi e ogni tipo di detrito che incontriamo. Il terreno va lavorato ad una profondità di 15-20 cm, se la zona non è molto grande possiamo utilizzare una zappa altrimenti è necessario l’impiego di un motozappa. Dopo averlo ripassato una seconda volta per eliminare eventuali detriti tornati in superficie, con un rastrello si dovrà provvedere a livellare il terreno per poter ottenere un prato in piano che oltre ad essere più bello sarà più facile da tagliare. Trascorso almeno un mese dall’utilizzo del diserbante dovremo trattare il terreno con un concime granulare ricco di fosforo ( Starter ), importante per favorire una buona crescita iniziale dell’erba, e innaffiare. Considerati i tempi necessari è raccomandabile effettuare le operazioni di preparazione del terreno in anticipo per evitare di seminare il prato con ritardo e quindi troppo vicini al freddo o al caldo. A questo punto non ci rimane che seminare.

Come seminare


La semina può esser fatta a mano o utilizzando spargitore che si possono acquistare nei negozi di giardinaggio. Calcolare in base al seme acquistato e alla superficie la quantità di seme da distribuire, sempre meglio poco di più che meno, dividerla ed iniziare la semina. Se utilizziamo lo spargitore la semina è semplice, ma se decidiamo di farlo a mano per facilitare l’operazione mischiare in un secchio il seme con della sabbia per poterlo spargere meglio. Seminare tutta la superficie destinata a prato distribuendo il seme prima in un verso e poi per quello opposto, compattare il terreno (rullare) per far aderire il seme con il rullo (si può utilizzare una vanga o delle tavolette legate ai piedi), infine innaffiare con un getto leggero.

Prime cure del prato


Finita la semina non ci resta che attendere la germinazione del seme irrigando regolarmente con un getto delicato ed evitando di calpestare dove seminato, gli unici inconvenienti possono essere uccelli ed insetti che cercheranno di cibarsi dei semi. A seconda del miscuglio utilizzato in circa 20 giorni l’erba sarà nata, attendere che il prato sia alto almeno 10 cm per effettuare un primo taglio non troppo raso, circa 7 cm.


www.giardinaggiofacile.it/prato/seminare-il-prato.php
05/07/2010 20:16
 
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bello il balcone......
io sul mio balcome ci tengo di tutto.... adesso il caldo è un'isopportabile compagno che impedisce alle rose di restare belle...

Le uniche che sono indifferenti e resistenti sono le kalankoe... mi sa che il prossimo anno ne faccio un sacco ... di talee si intende


ciao ciao

1Corinti 13; 4 L’amore è longanime e benigno. L’amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita. Non tiene conto del male. 6 Non si rallegra dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. 7 Copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
8 L’amore non viene mai meno.
05/07/2010 20:39
 
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Le uniche che sono indifferenti e resistenti sono le kalankoe... mi sa che il prossimo anno ne faccio un sacco ... di talee si intende



Sono belle e facili da curare le piante grasse...Mentre per le altre piante,quando fà cosi' caldo hanno bisogno anche 2 volte al giorno di acqua... [SM=g27988]

Per te... [SM=g2037508]

www.fotosearch.com/photos-images/kalanchoe.html
10/07/2010 14:34
 
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01/08/2010 15:42
 
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PARTIAMO PER LE VACANZE:

COME AVERE CURA E INNAFFIARE LE NOSTRE PIANTE




Le piante fanno parte della nostra vita e pur se dedichiamo ad esse tutte le nostre attenzioni, arriva un momento in cui decidiamo di fare una vacanza ed entriamo nel panico al pensiero: "come faccio con le mie piante?".

www.elicriso.it/it/come_coltivare/cure_vacanze/
20/08/2010 21:10
 
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Le piante danno vita alla casa

LE PIANTE RIGOGLIOSE danno vita ai grandi spazi aperti. Perfino il deserto, apparentemente privo di verde e di vita, risponde alle rare piogge con una profusione di fiori e di piante del deserto. Non è dunque strano che molti che amano le piante desiderino dare alla propria casa un tocco speciale, abbellendola con piante verdi o da fiore. Altri, forse meno portati a prestare le cure di cui le piante vive hanno bisogno, scelgono combinazioni di materiale vegetale essiccato, come pigne, baccelli ed erbe ornamentali.

Forse avete notato che nelle sale da esposizione di mobili l’ambiente è spesso ravvivato da piante vive. Se decidete di dar vita alla vostra casa con delle piante, vorrete considerare prima le necessità della vostra particolare pianta, e poi l’ambiente in cui farà più effetto.

Appropriate in qualsiasi stanza

C’è una magnifica varietà di piante tra cui scegliere. E in una casa non c’è quasi stanza che non possa essere abbellita da un esemplare scelto con cura.

Gli ospiti che entrano in un ingresso o vestibolo ravvivato da una palma alta, da un Ficus elastica o da un filodendro ricevono un’impressione di imponenza. Anche se il vostro ingresso è piuttosto buio, queste piante crescono bene se gli si dà abbastanza luce per qualche giorno a intervalli regolari. Se pensate che una pianta grande sia fuori posto in un ambiente così piccolo, potete provare a mettere una graziosa piccola Peperomia o una Maranta su un tavolino o su una mensola. Se dietro la pianta c’è uno specchio non solo la pianta risalta di più, ma si fa anche apparire più ampio il vestibolo.
La finestra della cucina può essere veramente bella se ravvivata da violette africane che fioriscono in continuazione. Crescono bene in questo ambiente caldo e umido anche se la finestra ha pochissima luce. Vi si possono coltivare anche alcuni odori.

Al centro della tavola da pranzo non occorre una composizione floreale costosa. Si ottiene un piacevole elemento decorativo con alcune piantine verdi di varie sfumature disposte in modo attraente in un piatto poco profondo o in una scodella.

Di solito le camere da letto sono più fresche, e per quanto riguarda le piante questo è l’ideale. La maggior parte delle piante da appartamento, a eccezione di alcune tropicali, cresce meglio in una stanza un po’ fresca. Mentre una palma maestosa o un imponente Philodendron pertusum apparirebbe probabilmente fuori posto in una piccola camera da letto, belle piante rampicanti come edera, Pothos o Ficus pumila danno una nota di serenità. Le piante fiorite acquistano una speciale attrattiva se poste sotto una lampada da tavolo così che la luce dia risalto alla bellezza dei fiori, mentre nello stesso tempo provvede la luce necessaria a una buona crescita.

Ad alcuni piace abbellire con le piante anche il bagno. Esse prosperano nell’umidità di questo ambiente. Le begonie crescono bene in un’atmosfera umida se gli si può dare forte luce. L’Asparagus plumosus è un’altra pianta che dà buoni risultati se c’è abbastanza spazio. Naturalmente, vorrete cambiare di posto alle piante affinché nessuna rimanga troppo a lungo in un ambiente poco illuminato.

Non è difficile scegliere le piante adatte per dar vita al soggiorno. Potete regolarvi per un’appropriata scelta di piante in base al vostro attuale arredamento. I mobili massicci suggeriscono una pianta voluminosa con le foglie lucide, mentre le curve delicate dello stile provinciale francese sono più compatibili con una piccola pianta da fiore. Per un arredamento moderno va bene un’Aechmea dall’infiorescenza purpurea, e per un ambiente arredato secondo lo stile coloniale una graziosa felce come la Nephrolepis exaltata.
Comunque, per quanto riguarda l’arredamento nessuna pianta è mai fuori luogo. In genere le piante stanno bene in qualsiasi posto le mettiate. Tuttavia le piante hanno ognuna la propria individualità. Quelle rampicanti hanno l’effetto di arrotondare le linee angolose dei mobili moderni. Le felci danno all’ambiente un tono di freschezza e tranquillità. Le palme sono più formali. Il Coleus con le foglie dai vivaci colori fa la sua figura anche nell’ambiente più pittoresco.

Effetti speciali

Con un po’ d’immaginazione si possono disporre le piante in modo da creare effetti insoliti. Si può ottenere un risultato interessante facendo arrampicare una pianta su un pezzo di legno raccolto su una spiaggia. Oppure si può usare un ramo diritto. Inchiodate un pezzo trasversale alla base del ramo, mettetelo diritto in un vaso e riempitelo di terra. Piantate vari rametti di piante rampicanti e man mano che crescono sistemateli su di esso.

Per ottenere particolari effetti ornamentali potete valervi del modo naturale in cui crescono certe piante. L’Helxine soleirolii tende a scendere oltre i bordi del vaso. Perché non mettere due o tre vasi di grandezza variabile uno più in alto dell’altro per ottenere una cascata di foglie? Altre simili composizioni si possono fare accatastando vasi d’argilla e piattini con piante rampicanti, come Sedum o erba miseria.

Anche se le piante singole tendono a rendere più attraente una stanza, oggi c’è la tendenza a raggruppare insieme le piante per ottenere un effetto decorativo anche maggiore. Parecchie piante dissimili messe insieme in modo da dare il senso dell’altezza, della profondità e con un punto d’interesse centrale sono più ornamentali che non quattro o cinque piante della stessa specie messe in fila. Un contenitore, come un cesto di vimini, abbastanza grande da contenere quattro vasi di media grandezza, si può foderare con un foglio di plastica per consentire l’innaffiatura. Ci potete mettere una Sansevieria per dare il senso dell’altezza, un Anthurium dai fiori bianchi al centro, e un’edera, o forse una Zebrina pendula verde e bianca che ricada davanti e di fianco, per dare il senso della profondità.

Una giardiniera usata come divisorio in una stanza è sia decorativa che utile. Potete coltivare direttamente le piante prescelte nel suolo della giardiniera, nel qual caso fate attenzione a scegliere piante aventi un ugual bisogno di luce e umidità. Oppure, per cambiare ogni tanto l’effetto, potete lasciare ciascuna pianta nel suo vaso e mettere i vasi nel suolo della giardiniera.

Paesaggi in miniatura e terrarium

I paesaggi in miniatura richiedono un’attenta scelta di piante, ma si possono ottenere risultati soddisfacenti. Per esempio, potete rallegrare la vostra casa con una spiaggia in miniatura. Per creare tale paesaggio avete bisogno di una cassetta rettangolare rivestita di metallo, profonda una ventina di centimetri, che riempirete di sabbia. Spingete la sabbia in pendenza verso il retro della cassetta e poi mettete nella sabbia due palme nane. Potete ottenere un buon effetto mettendo al centro una pianta di ananas in vaso, che coltiverete dalla cima del prossimo ananas fresco che comprerete. Ora mettete qua e là alcuni vasetti di vari tipi di Echeveria e alcuni ciuffi di avena selvatica variegata per fare il litorale. Metteteci alcuni ciottoli colorati presi da una spiaggia, due o tre conchiglie, e il vostro paesaggio è completo.

Un giardino di Cactacee è facile da curare ed è bello a vedersi. Con tante varietà fra cui scegliere, non è difficile disporre un deserto in miniatura. Ci sono Cactacee di molte grandezze e forme. Scegliete piante più alte come il Cereo o il Cleistocactus strausii da mettere al centro. Piccole Cactacee, come la Mamillaria o l’Astrophytum, fanno da piacevole contrasto.

Alcune Cactacee fioriscono, ma perché ciò avvenga, lasciate ogni singola pianta in un vaso che sembri troppo piccolo per essa, e seppellite il vaso nella sabbia del vostro deserto in miniatura. Dopo avere sistemato il tutto in una cassetta piena di sabbia, mettetela sulla finestra più soleggiata. Innaffiate una volta la settimana o più di rado e godetevi il panorama.

Il terrarium ha un bell’effetto decorativo. Questo giardino in vetro all’antica offre molto a chi ama il verde ma ha troppo poco tempo per aver cura delle piante. Si può ricavare un terrarium da quasi ogni grosso recipiente di vetro. La cassetta di un acquario o una vasca per i pesci rossi servirà allo scopo. Scegliete piante a crescita lenta che abbiano bisogno della stessa quantità di luce e umidità. Poiché occorre un buono scolo dell’acqua, prima mettete in fondo al contenitore uno strato di sassolini e carbone di legna. Sopra mettete uno strato più alto di terriccio. Felci a foglie piccole, acanto, Peperomia, edera, fiori di cera, begliuomini, Maranta, quasi tutte le piante piccole cresceranno bene nel minuscolo ambiente del terrarium. Una volta sistemato, il terrarium ha bisogno di poche cure, ma evitate di mettere un terrarium coperto alla diretta luce del sole.

Materiali vegetali secchi

Spesso i materiali vegetali secchi sono molto apprezzati per scopi ornamentali. Baccelli, foglie, licheni, bacche, infruttescenze di Tifa, tutti possono servire a decorare la vostra casa. L’osservatore attento troverà materiale utile quasi dappertutto: nei campi, nei giardini, nei boschi, anche nel proprio cortile.

Dalle pigne di pini e abeti si possono ricavare begli ornamenti. Nelle zone boscose abbondano. Una sola grossa pigna, spruzzata forse con vernice color oro, e incollata a una base di legno secco costituisce un ottimo ornamento per una scrivania. Un cesto di pigne ben sistemate e verniciate a smalto per preservarne il colore naturale fa bella figura su un tavolo o sulla mensola di un caminetto. Per aggiungere un po’ di colore metteteci alcuni mucchietti di bacche colorate o bacche di rosa selvatica.

Per l’inverno si possono fare bei mazzi con erbe ornamentali secche. Il pennacchio bianco argento dell’alta erba delle Pampas può riempire piacevolmente un angolo vuoto. I cardi spinosi sono spesso seccati e verniciati per aggiungere un tocco di colore a una determinata stanza. Forse l’ornamento più semplice in questa categoria è una combinazione di foglie autunnali dai vivaci colori.

Le zucche ornamentali sono particolarmente adatte sulla tavola in autunno. Di colore vivace, di forma piacevole, si trovano in una varietà quasi illimitata. Anche il granturco ornamentale multicolore fa bella figura sulla tavola al tempo della raccolta.

Non v’è dubbio che il Creatore ha rivestito la terra di miriadi di piante rigogliose che possono ravvivare la vostra casa. Usando alcune di queste piante a scopo ornamentale possiamo essere aiutati a capire l’amorevole interesse che egli ha per la terra e il suo futuro. Certo, dovete ricordare che nella vita ci sono cose più importanti che abbellire la casa con le piante. (Matt. 6:33) Ma secondo il tempo che avete a disposizione, potete ravvivare la vostra casa con le piante ornamentali
Fonte:g 8/7/77
28/10/2010 20:33
 
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Re:
Amalia 52, 10.07.2010 14:34:





Coltivare
orchidee
La pazienza premia


CHI inizia a coltivare orchidee spesso non può più farne a meno. Alcuni appassionati passano ore a studiare i nomi latini delle loro orchidee preferite per cercare di ricordarli. Perché questi fiori piacciono tanto?

Esiste un’ampia varietà di orchidee. In natura ne sono state scoperte circa 25.000 specie; inoltre sono stati registrati ufficialmente più di 100.000 ibridi artificiali. L’espressione “ibrido artificiale” non sottintende che i botanici abbiano creato nuovi organismi viventi da terra, acqua e aria. Tali ibridi sono piuttosto il risultato di un’impollinazione incrociata pilotata.


Sia le orchidee che crescono spontanee che quelle prodotte grazie all’intervento dell’uomo sono molto varie in quanto a dimensioni. Alcune sono talmente piccole che per osservarle meglio occorre la lente d’ingrandimento, mentre altre fanno bella mostra di sé sui davanzali. Nella foresta pluviale dell’Indonesia cresce un’orchidea che può pesare più di 500 chili.

Le orchidee si presentano in un’ampia gamma di forme e colori. Alcune hanno una forte somiglianza con api, falene e uccelli. Altre hanno forme così singolari da risultare particolarmente accattivanti, soprattutto per gli ibridatori. Per molti anni le orchidee sono state alla portata di pochi, ma ora anche chi non ha grandi mezzi può permettersele. Ecco qualche cenno sulla storia delle belle orchidee che possiamo ammirare oggi.

Le orchidee sono apprezzate da secoli, ma solo in tempi relativamente recenti i coltivatori hanno acquisito metodi efficaci per farle riprodurre. Nel 1856 fiorì il primo ibrido di orchidea prodotto dall’uomo. Tuttavia coltivare questi fiori splendidi ma impegnativi era spesso più una noia che un piacere.



I semi di orchidea sono piccoli, alcuni quanto granelli di polvere. Maneggiarli non era facile, e spesso non lo è tuttora, ma la difficoltà più grossa era ed è farli crescere. Per decenni i coltivatori hanno sperimentato diversi terreni e ambienti nel tentativo di trovare le condizioni ideali per farli germinare. Nel 1922 il dott. Lewis Knudson, ricercatore presso la Cornell University, negli Stati Uniti, scoprì che quando i semi venivano messi in una soluzione di acqua, zucchero e agar (una sostanza gelatinosa estratta da alghe marine) germinavano dando infine luogo alla fioritura. Gli appassionati iniziarono subito a produrre una gran quantità di nuovi ibridi. Questa passione per le orchidee continua: ogni anno fanno la loro comparsa molti nuovi ibridi.
Ovviamente le orchidee crescevano spontanee molto prima che gli uomini si mettessero a coltivarle. In che modo si producono gli ibridi in natura?

Quando due o più specie di orchidee affini fioriscono nella stessa zona, è possibile che diano origine a un ibrido naturale. Gli insetti e altre creature agiscono da impollinatori. Quando uno di questi in cerca di nettare si posa su un’orchidea, si imbratta di polline e lo trasporta sui fiori su cui si posa in seguito. Così è probabile che le orchidee impollinate vengano fecondate e producano capsule seminali.
Dopo un po’ di tempo la capsula seminale perviene a maturazione, si spacca e libera migliaia, se non milioni, di semi. Alcuni cadono a terra, molti altri vengono portati via dal vento. Per i semi che attecchiscono è molto difficile sopravvivere, e pochissimi giungono a maturazione. Quelli che risultano dall’impollinazione di due specie diverse sono i cosiddetti ibridi naturali. Ma come si produce artificialmente un ibrido?

Come si ottengono gli ibridi

Un ibrido di orchidea combina le caratteristiche delle due piante originali. Pertanto un coltivatore pensa innanzi tutto al tipo di fiore che vuole produrre. Forse desidera determinati colori, striature o macchie. Magari cerca di ottenere una pianta i cui fiori presentino le giuste caratteristiche e dimensioni. Anche il profumo incide sulla scelta. Tenendo conto di questi fattori, il coltivatore prende due orchidee che potrebbero risultare in un ibrido con le caratteristiche desiderate. Per esempio, una delle specie che potrebbe impiegare è la Paphiopedilum armeniacum. Questa orchidea fu scoperta nel 1979 in Cina. Spesso conferisce un colore giallo intenso agli ibridi che se ne ricavano, alcuni dei quali sono straordinariamente belli.
Una volta che l’ibridatore si è procurato le due piante da incrociare, rimuove tutto il polline dal genitore femmina (o genitore capsula), cioè il fiore che riceverà il polline. Il genitore maschio è invece l’orchidea che fornisce il polline. Con uno stuzzicadenti o qualcosa di simile, l’ibridatore prende il polline dal genitore maschio e lo sparge alla base della colonna dell’altro fiore. A questa orchidea che ha subìto un’impollinazione incrociata assegna un’etichetta col nome di entrambe le piante originali e la data di impollinazione.
La pazienza è d’obbligo


Se ha luogo la fecondazione, nel genitore femmina avviene qualcosa di straordinario. Dei tubicini filiformi si allungano dalla colonna verso la parte del fiore detta ovario. Quest’ultimo si ingrossa e sviluppa una capsula seminale. Al suo interno si formano centinaia di migliaia di piccoli semi, ognuno collegato a un tubetto pollinico. Potrebbero volerci mesi o più di un anno perché la capsula pollinica maturi. A quel punto il coltivatore raccoglie da essa i semi. Li mette in una fiasca sterile contenente una soluzione di agar e sostanze nutritive. Se i semi germinano, presto appariranno tanti piccoli germogli di orchidea.

Dopo qualche mese il coltivatore toglie i germogli dalla fiasca e li mette l’uno accanto all’altro in un vaso comune. Li tiene d’occhio e li innaffia di frequente perché non si secchino. Poi trapianterà le sue nuove orchidee in vasetti singoli. E allora la pazienza sarà d’obbligo: possono volerci da qualche anno a più di dieci prima che un’orchidea fiorisca.

Immaginate la soddisfazione del coltivatore quando vede fiorire l’orchidea che ha ottenuto con l’incrocio. Se si tratta di un nuovo ibrido, può registrarlo con un nome a suo piacimento. Tutti gli ibridi che in seguito verranno prodotti con tale incrocio di specie o di generi dovranno portare quel nome.

A volte vengono trovate delle combinazioni ideali che generano entusiasmo tra gli appassionati. Queste belle orchidee possono essere premiate e immesse sul mercato a un prezzo elevato. Ma, a prescindere dal riscontro economico, il coltivatore che vede fiorire la sua nuova orchidea prova vera soddisfazione.

Avete visto quanto tempo e quanta pazienza ci vogliono per produrre le belle orchidee che potete ammirare? In realtà tutto quello che gli esseri umani fanno per produrre ibridi di orchidea è ben poca cosa in paragone con ciò che ha fatto il grande Creatore di ogni essere vivente, Geova. Egli ha dotato ogni pianta di un complesso codice genetico che permette questo straordinario tripudio di fiori. Noi semplicemente beneficiamo dell’amore che egli ha dimostrato creando fra gli altri capolavori la meravigliosa varietà che esiste fra le orchidee. È proprio vero ciò che scrisse il salmista Davide: “Quanto sono numerose le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte con sapienza. La terra è piena delle tue produzioni”. — Salmo 104:24. [SM=g28002]


www.watchtower.org/i/200710b/article_01.htm

www.watchtower.org/i/20050908/article_01.htm

11/11/2010 14:39
 
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Pollice verde: tutta questione di cura

Amate dedicarvi al giardinaggio? Vi piace avere un giardino sempre in ordine?
Ricordatevi che le piante hanno bisogno di cure particolari e che non
sempre quelle che sembrano essere più resistenti, come le piante
grasse, lo sono poi realmente.

Le piante grasse hanno in sè molti liquidi che conservano nelle
foglie, nel fusto e nelle radici per sopravvivere ai lunghi periodi di
siccità. Pertanto, non vanno innaffiate spesso; in estate è
sufficiente ogni 2-3 giorni sopratutto durante la fioritura. Da
ricordarsi che il terreno si deve asciugare ma non seccare tra
un’annaffiatura e l’altra. Le piante grasse più facili da tenere sono:
Echinocactus, Opuntia, mammillaria
[SM=g28002]

www.ladyblitz.it/curiosita/pollice-verde-cura-e-passione...
11/11/2010 16:07
 
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Amalia 52, 11/11/2010 14.39:

Pollice verde: tutta questione di cura

Amate dedicarvi al giardinaggio? Vi piace avere un giardino sempre in ordine?
Ricordatevi che le piante hanno bisogno di cure particolari e che non
sempre quelle che sembrano essere più resistenti, come le piante
grasse, lo sono poi realmente.

Le piante grasse hanno in sè molti liquidi che conservano nelle
foglie, nel fusto e nelle radici per sopravvivere ai lunghi periodi di
siccità. Pertanto, non vanno innaffiate spesso; in estate è
sufficiente ogni 2-3 giorni sopratutto durante la fioritura. Da
ricordarsi che il terreno si deve asciugare ma non seccare tra
un’annaffiatura e l’altra. Le piante grasse più facili da tenere sono:
Echinocactus, Opuntia, mammillaria
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ecco, mi ci vorrebbe una pillola per farmi venire il pollice verde...una volta sono riuscita a far morire la Miseria...una pianta che si chiama così proprio perchè è difficile da far morire [SM=g28000]
11/11/2010 16:07
 
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Amalia 52, 11/11/2010 14.39:

Pollice verde: tutta questione di cura

Amate dedicarvi al giardinaggio? Vi piace avere un giardino sempre in ordine?
Ricordatevi che le piante hanno bisogno di cure particolari e che non
sempre quelle che sembrano essere più resistenti, come le piante
grasse, lo sono poi realmente.

Le piante grasse hanno in sè molti liquidi che conservano nelle
foglie, nel fusto e nelle radici per sopravvivere ai lunghi periodi di
siccità. Pertanto, non vanno innaffiate spesso; in estate è
sufficiente ogni 2-3 giorni sopratutto durante la fioritura. Da
ricordarsi che il terreno si deve asciugare ma non seccare tra
un’annaffiatura e l’altra. Le piante grasse più facili da tenere sono:
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ecco, mi ci vorrebbe una pillola per farmi venire il pollice verde...una volta sono riuscita a far morire la Miseria...una pianta che si chiama così proprio perchè è difficile da far morire [SM=g28000]
13/06/2011 19:11
 
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Idee per il balcone: quando un angolo diventa un giardino

Siamo infatti in tantissimi al mondo che ci confrontiamo tutti con lo stesso problema: come rendere bello e verde il nostro balcone di città? Ed ecco qualche proposta interessante…

Spesso si pensa che uno spazio piccolo sia difficile da rendere bello, e il cervello dice: “Ah, se il mio balcone fosse un pò più largo… Ahh, se il pavimento fosse un pò più bello…” Ahh, se. E invece organizzare e decorare il balcone ci costringe a fare i conti con quello che abbiamo. Ed è un bel esercizio! Potremo così scoprire che quello che vediamo ora come un limite, può trasformarsi in un’opportunità! Un esempio? Quel gradino sfortunato diventa un appoggio sopraelevato per un vaso importante. Quel pesante contrasto di colore tra le piastrelle possiamo attenuarlo mettendo il verde di una pianta. Quella tenda ormai datata possiamo toglierla e solo quel tocco di nuovo cambierà l’intero aspetto del nostro angolo. E poi ecco qualche bella idea da copiare o adattare!

4. Vasi diversi ma stessa cromia: più armonici!

5. Il legno esalta il verde e dona uniformità

6. Se il pavimento è brutto, prato artificiale!

7. Rampicanti alla riscossa!

8. Ombra? Benissimo!

1. Poca spesa, molta resa: dividiamo gli spazi usando assi di legno e una piccola vasca curata con una fontanella: non vi viene voglia di sedervi a leggere un libro?
2. Dopotutto il balcone è parte della casa: perché non mettere in fondo uno specchio? Sembrerà più grande e più verde!
3. Un classico balcone lungo e stretto può diventare addirittura un’ambiente lavanderia se lo chiudete con vetrate
4. Se le forme cambiano e il colore rimane quello, l’angolo verde acquista armonia e diventa piacevole alla vista
5. Se non il colore, il materiale può rivestire il balcone di quel quid che lo rende unico e “caldo”: perfetto con il verde delle fronde!
6. Il pavimento è brutto e non si può cambiare? Rivestiamolo con un tappetto verde: ce ne sono di sintetici che daranno il tocco che ci serve senza spendere un patrimonio!
7. Se proprio di spazio non ce n’è, saranno i rampicanti i protagonisti: scegliendo un solo colore per fiori e arredo, tutto sembrerà più elegante!
8. Chi ha detto che un balcone all’ombra non può essere decorativo? Basta scegliere le piante giuste (aceri giapponesi,, hoste, ortensie e tantissime altre) e diventerà un giardino.


fioriefoglie.tgcom.it/wpmu/2011/06/07/idee-per-il-balcone-quando-un-angolo-diventa-un-giardino/#m...


15/09/2011 19:55
 
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