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Ultimo Aggiornamento: 23/10/2023 16:30
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02/10/2011 20:24
 
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24/02/2012 19:05
 
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Si sta diffondendo enormemente la pratica di coltivare ortaggi in vaso: per esempio sul balcone di casa, o sul terrazzo, ma anche nel giardino, occupando degli spazi lastricati o pavimentati o privi di terra utilizzabile, in quanto eccessivamente pietrosa, o troppo mista a calcinacci e residui simili.
La principale difficoltà consiste nel determinare la grandezza utile dei vasi da utilizzare.
Meglio ancora, disponendo di vasi in utilizzati, è preferibile sapere da subito quali ortaggi vi potranno essere coltivati con successo, e quali no.


coltivarelortoinvaso.myblog.it/






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...ma quelli che sperano in Geova riacquisteranno potenza. Saliranno con ali come aquile. ...
(Isaia 40:31)
24/02/2012 19:28
 
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Re:
mariantonietta55, 24.02.2012 19:05:


Si sta diffondendo enormemente la pratica di coltivare ortaggi in vaso: per esempio sul balcone di casa, o sul terrazzo, ma anche nel giardino, occupando degli spazi lastricati o pavimentati o privi di terra utilizzabile, in quanto eccessivamente pietrosa, o troppo mista a calcinacci e residui simili.
La principale difficoltà consiste nel determinare la grandezza utile dei vasi da utilizzare.
Meglio ancora, disponendo di vasi in utilizzati, è preferibile sapere da subito quali ortaggi vi potranno essere coltivati con successo, e quali no.


coltivarelortoinvaso.myblog.it/




Guarda anche qui! [SM=g27988]

testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=927...

24/02/2012 19:45
 
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24/02/2012 21:00
 
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Orto in vaso terriccio e fertilizzanti
Per una buona riuscita della coltivazione dei ns ortaggi è fondamentale il terriccio che acquistiamo deve essere sempre mescolato, almeno per metà, al semplice terriccio naturale, di campo o dell’orto di qualche fratello generoso.
Quanto al fertilizzante, tenete in un vaso a parte, un po’ di terriccio e aggiungete mescolando di volta in volta parte dell’umido come fondi di caffè, gusci di uova e bucce di frutta fatte essiccare al forno e triturate al frullatore.
Qualche cucchiaiata di questo terriccio, arricchito in modo tanto naturale, è il miglior fertilizzante per i vs ortaggi!




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(Isaia 40:31)
24/02/2012 21:28
 
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L'ORTO: LA CONSOCIAZIONE TRA GLI ORTAGGI
Quando si decide quali ortaggi coltivare nel proprio orto bisogna tenere conto dei problemi legati alla "consociazione" dei vari tipi di ortaggi e di erbe. E' stato verificato che la vicinanza di alcuni ortaggi aumenta la velocità dello sviluppo, le dimensioni e la qualità dei frutti. I più scettici possono verificare l'antica tecnica della consociazione seminando due file di ravanelli, alternate rispettivamente da una fila di crescione e da una di cerfoglio. La differenza del sapore dei ravanelli che cresceranno sarà impressionante: mentre quelli cresciuti vicino al cerfoglio risulteranno molto piccanti, quelli vicino al crescione saranno saporiti, ma delicati.

www.eb-tv.it/ORTO/PDF/LA CONSOCIAZIONE TRA GLI ORTAGG...

www.bricoliamo.com/2005/07/29/l-orto-la-consociazione-tra-gli-...

reti.ilcambiamento.it/appuntipermacultura/2011/03/21/63/




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(Isaia 40:31)
25/02/2012 14:51
 
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ORTO_Topinambur: contro il diabete e per dimagrire naturalmente
Il TOPINAMBUR è un vegetale poco conosciuto, eppure è un gustoso alimento ed un utilissimo rimedio naturale per controllare il diabete ed abbassare la glicemia, oltre che per dimagrire e contrastare la ritenzione idrica.
Il TOPINAMBUR infatti, grazie a un altissimo contenuto di inulina, una particolare fibra altamente solubile in grado di riequilibrare la flora intestinale, è il migliore alleato alimentare dei diabetici e di tutti coloro che desiderano abbassare la glicemia.
Il topinambur contiene vitamine del gruppo A e B, ferro, potassio e, grazie al contenuto della fibra solubile, le pochissime calorie sono ancora meno assorbite dall’organismo. Per cui, se consumato senza condimenti pesanti è ideale nelle diete dimagranti e per contrastare la ritenzione idrica.
Vediamo dunque nel dettaglio le caratteristiche ed i vantaggi di questo alimento.
Cos’è il topinambur
Il topinambur (Helianthus tuberosus) detto anche tartufo di canna, patata selvatica o del Canada, o ancora carciofo del Canadà, è una pianta che spesso si confonde col Girasole. I fiori del Topinambur però sono più piccoli (diametro di 8-10 cm), compaiono a settembre ed il fusto eretto ha un’altezza che varia da 60 cm a 2,5 metri circa.
Il topinambur è una pianta erbacea, perenne, che resiste molto bene al freddo, originaria delle praterie occidentali del Nord America e Canada, dove cresceva spontaneo. I suoi tuberi radicali, nodosi, con buccia rossastra, polpa bianca, di sapore simile al carciofo, sono usati da tempo per l’alimentazione umana. Il topinambur è arrivato in Europa con la scoperta dell’America ed è stata diffusamente coltivata anche in Europa a scopo ornamentale e alimentare dalla metà del 1500.
Composizione nutrizionale del topinambur
Il topinambur è costituito principalmente da Glucidi per il 15%-20% composti quasi esclusivamente dal polisaccaride inulina, Protidi 2%, Acqua 80%, Vitamina A (indispensabile per il meccanismo della visione, della differenziazione cellulare, e per l’integrità dei sistema immunitario), Vitamine del gruppo B (indicate negli stati di debilitazione generale, stress psico-fisici intensi, anoressia, anemia, obesità, patologie neurologiche varie, periodi post-operatori), Ferro, Potassio, Asparagina (aminoacido necessario nel metabolismo dell’alcol), Arginino (aminoacido immunostimolatore, che aiuta le ferite a rimarginarsi e contribuisce alla rigenerazione del tessuto del fegato) e Colina (protegge le cellule contro i danni da ossidazione e svolge un’azione protettiva contro le patologie cardiovascolari).
La presenza di sali potassici ne fanno un alimento leggermente diuretico
Indicazioni per l’uso del topinambur
Cattiva digestione, stitichezza, disinfezione del tratto gastrointestinale, controllo zucchero ematico, riduzione colesterolo, recupero di energie, diete ipocaloriche, allattamento, per disinfettare l’organismo.
Come dimagrire, combattere sovrappeso e ritenzione idrica con il topinambur
Poiché l’organismo umano non utilizza il principale carboidrato presente nel Topinambur, il contenuto calorico del prodotto è pressoché nullo e questo lo rende adatto a tutti i regimi ipocalorici. Si consiglia in questo caso di introdurre nell’alimentazione quotidiana i topinambur, sia crudi sia cotti, meglio se a vapore, con poco condimento. Per combattere il sovrappeso si suggerisce inoltre di utilizzare la farina di topinambur nella preparazione di tutte le ricette che richiedono farina. La farina di topinambur può sostituire fino al 10% la farina normale nella preparazione di pane, pasta ecc.
Come preparare e cuocere il topinambur
Per preparare i Topinambur lavarli sotto l’acqua corrente, sbucciarli e consumarli tagliati a fettine sottilissime, condendo semplicemente il prodotto crudo con olio e pepe. In alternativa, consumarli dopo averli lessati o cotti al vapore, e in tutte le preparazioni che sono classiche delle patate. I topinambur possono essere infatti consumati in tutte le ricette che contengono patate, con le identiche modalità. Fra le tante ricette con i topinambur, il risotto è davvero delizioso!




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14/04/2012 23:12
 
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E' primavera, nasce un giardino sul balcone

Potare, concimare e rinvasare, cosa fare per avere un tripudio di fiori su terrazzi e balconi


Se per tutto l'inverno avete trascurato balconi e terrazzi e il gelo ha decimato le vostre piante è arrivato il momento di correre ai ripari e con ordine e metodo prendere in mano la situazione. Siete ancora in tempo per trasformare i vostri campi di battaglia in piacevoli oasi che potrete poi contemplare dalle finestre di casa o sdraiati su una nuova e meritata chaise longue, con un libro in una mano e un cocktail nell'altra.

Il lavoro è lungo e faticoso, l'deale è farlo in compagnia di amici organizzando le varie fasi che hanno una sequenza abbastanza logica.

Estirpare e buttare via le piante decedute è il primo passo, facendo attenzione a non eliminare quelle ancora vive raschiando un po' sui rami per verificare se sotto sono ancora verdi.

Finito il censimento bisogna cominciare a pulire, eliminando erbacce e foglie morte. Meglio farlo a mano, evitando prodotti chimici. Alcune piante che hanno sofferto avranno bisogno di essere rinvasate. In quel caso, controllate se è necessario tagliare le radici in eccesso prima di trasferirle in un vaso più grande con terra fresca.
Passate poi alla potatura, tagliate tutti i rami secchi e accorciate quelli che sono diventati troppo lunghi e sparano in tutte le direzioni, perché dare una forma armonica ai vostri arbusti, alberi o ramoscelli vi darà una grande soddisfazione.

Attenzione però, potare non è semplice ed è necessario conoscere il modo giusto per non creare disastri. E' l'unico passaggio in cui è indispensabile il consiglio di un esperto, ogni varietà ha le sue regole. Le rose, che a marzo hanno bisogno di una bella sfoltita, vanno tagliate sempre in modo netto, ma ogni qualità ha le sue leggi.

A lavoro finito quando tutto sarà pronto, terrazzo, balcone o davanzale che sia, sarete veramente sfiniti e a meno che non abbiate l'impianto di irrigazione automatico è il momento di innaffiare e concimare.

Date l'acqua gradatamente è più facile che una pianta muoia per troppa acqua che il contrario.

Per nutrire il terreno preferite i concimi naturali a quelli chimici, dal letame al sangue liofilizzati senza esagerare mai: vedrete le vostre piante esplodere di salute nel rispetto dell'ambiente.
E' il momento giusto anche per sterminare i parassiti che hanno preso possesso dei vostri balconi, preferite ancora i prodotti naturali.

Ma non è finita quì, è arrivato il momento di contare i vasi vuoti e decidere come rimpiazzare chi non ce l'ha fatta.

Le scelte dipendono soprattutto dall'esposizione: se avete un terrazzo rivolto a nord meglio felci, peonie e ortensie adatte alla mezz'ombra. Tra i fiorellini preferite le pervinche anche se un po' invadenti, timidi mughetti e nasturzi. I rampicanti più adatti sono vite canadese, edera, caprifoglio o rose, mescolati alle esili clematis. Se invece il terrazzo guarda a sud scegliete alberi profumati di limone e arancio, un semplice fico o un malinconico ulivo, sempre che ci sia lo spazio necessario. Puntate sul plumbago e i suoi grappoli celesti, su margherite, primule, nasturzi e surfinie per una festa di colori. Comprate timo, lavanda e mirto se volete profumi intensi per l'angolo delle odorose.

Geranei cascanti, cespugli di rose, rynchospermum (detto anche gelsomino giapponese) e cornus sono piante robuste che si adattano a diverse esposizioni.
Non vi resta che aspettare la fioritura, per essere ripagati della fatica. [SM=g28002]

donne.virgilio.it/casa/in-pratica/primavera-giardino-balc...
01/07/2012 08:52
 
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Uno dei miei balconi fioriti!Almeno quello che si vede da fuori,perchè a terra ho tante altre piante... [SM=g27988]

[IMG]http://i45.tinypic.com/iqasl2.jpg[/IMG]

[IMG]http://i50.tinypic.com/jug1vq.jpg[/IMG]

[IMG]http://i49.tinypic.com/smraxg.jpg[/IMG]

[IMG]http://i49.tinypic.com/f3f4sl.jpg[/IMG]
01/07/2012 09:11
 
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Che meraviglia Amy!
NOn hai solo il pollice verde.. ma anche l'indice il medio l'anulare e il mignolo!!!!

[SM=g8920]... [SM=g8920]
01/07/2012 09:28
 
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Re:
Giandujotta.50, 01.07.2012 09:11:

Che meraviglia Amy!
NOn hai solo il pollice verde.. ma anche l'indice il medio l'anulare e il mignolo!!!!

[SM=g8920]... [SM=g8920]




[SM=g8925] Anche se ci vuole molto lavoro,ma dà molta soddisfazione non solo vedere crescere e fiorire,ma anche vedere chi si ferma ad ammirare tutta quella bellezza di colori...Geova mi ha dato il dono che qualsiasi cosa pianto,e a volte anche quello che non ho piantato,cresce sul mio balcone...Forse qualche uccellino porta il seme da lontano,e all'improvviso spunta una pianta che alla fine fiorirà...Nel nuovo mondo potro' sbizzarrirmi a piantare e coltivare,collaborando per far diventare la terra un paradiso tutto fiorito! [SM=g2410191]
09/05/2013 21:22
 
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Le piante? E’ provato: vicine si “parlano” e crescono meglio




Da vecchia convinzione della nonna a verità scientifica: le piante soffrono di solitudine e crescono meglio quando sono in compagnia. L’ha provato un nuovo studio condotto da Monica Gagliano e Michael Renton della University of Western Australia che ha dimostrato che le piante che ‘chiacchierano’ tra loro incrementano e migliorano la germinazione dei semi, anche quando vengono eliminate diverse vie di comunicazione come il contatto e i segnali chimici. Un regola che è stata testata su due piantine da orto: dei semi di peperoncino piantati accanto alla pianta “amica” di basilico.

Gli studiosi hanno analizzato i tassi di crescita dei semi di peperoncino (Capsicum annuum) in presenza o in assenza di altre piante di peperoncino e del basilico (Ocimum basilicum). In assenza di piante vicine, i tassi di germinazione sono risultati molto bassi ma quando il peperoncino è stato messo in condizione di comunicare con le altre specie vegetali ha aumentato le percentuali di germinazione. Un aumento che si è verificato anche quando sono stati inibiti contatti e comunicazioni luminose o chimiche tra le piante attraverso teli di plastica neri. Il segreto di questa comunicazione tra piante, affermano i ricercatori dello studio descritto su BMC Ecology, è tutto nelle vibrazioni a livello cellulare, nello specifico nei segnali acustici generati dalle oscillazioni nanomeccaniche provenienti dall’interno delle cellule che permettono una rapida “conversazione” tra le specie vicine.

fioriefoglie.tgcom24.it/wpmu/2013/05/09/le-piante-vicine-si-parlano-e-crescono...
13/04/2015 21:05
 
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10 ortaggi da comprare una sola volta e coltivare per sempre



Collaudato personalmente!(Funziona) [SM=g28002]

Coltivare a partire dagli scarti. Ecco un'ottima idea per avere a disposizione nuovi ortaggi praticamente a costo zero. Vi basterà conservare le parti di scarto adatte di lattuga, cipolle e porri, oppure alcune foglie di basilico, o ancora la base di un gambo di sedano per dare inizio al vostro orto, anche in vaso, in modo semplice e conveniente, come insegna la permacultura.

Ecco alcuni esperimenti da provare subito.

1) Lattuga

Dopo aver acquistato un cespo di lattuga, potrete provare a coltivarlo a partire dagli scarti. Dovrete tenere da parte il fondo del cespo, posizionarlo in una ciotola con acqua vicino alla finestra per 15 giorni. Dopo l'inizio dello sviluppo del cespo, potrete trasferire la nuova lattuga in vaso o nell'orto, dove proseguirà la sua crescita.


2) Cipollotti

Dal nostro Forum ecco una fantastica idea per coltivare i cipollotti in un barattolo, a partire dagli scarti. Il tutto è molto semplice. E' sufficiente conservare i gambi dei cipollotti, posizionarli in un vaso con dell'acqua e attendere che ricrescano. Così avrete a disposizione dei cipollotti sempre nuovi a costo zero.


3) Sedano

Un altro ortaggio molto utilizzato in cucina che è possibile coltivare a partire dagli scarti è il sedano. Il sedano è in grado di ricrescere facilmente dal proprio gambo. Vi basterà conservare la base di un gambo di sedano, anziché scartarla. Quindi dovrete posizionarlo in un piattino con dell'acqua e attendere l'inizio dello sviluppo del nuovo ortaggio prima di trasferirlo nel'orto.


4) Cipolle

Anche le cipolle sono molto semplici da coltivare a partire dagli scarti. Vi basterà conservare la base dalla cipolla, oppure il cuore centrale dell'ortaggio, quando inizia a germogliare e ad assumere una colorazione verde. Come nei casi precedenti, potrete riporre le parti di scarto prima in un piattino con dell'acqua, e poi direttamente nel terreno.


5) Aglio

Ancora più intuitiva è la coltivazione dell'aglio. Vi basterà tenere da parte alcuni degli spicchi di una normale testa d'aglio, a seconda del numero delle piantine che vorrete ottenere e interrarli in vaso o nell'orto. I nuovi bulbi d'aglio si svilupperanno nel terreno e nel giro di poco tempo potrete raccoglierne di nuovi. Il consiglio è di piantare gli spicchi d'aglio nell'orto, accanto alle piante più delicate, per proteggerle dai parassiti.


6) Zenzero

Coltivare lo zenzero in vaso, magari proprio sul balcone. è semplicissimo. Se avete acquistato dello zenzero, che con il passare del tempo ha iniziato a germogliare, vi basterà interrarlo in vaso, con la parte germogliata rivolta verso l'alto. A poco a poco vedrete nascere una piantina, che svilupperà le proprie foglie verso l'esterno e il nuovo zenzero sottoterra. Lo potrete raccogliere quando la piantina si sarà seccata, come nel caso delle patate.


7) Patate

Dal nostro Forum ecco un esperimento che ci ricorda che coltivare le patate nell'orto o in vaso è semplicissimo. Se dalle patate che avete acquistato o raccolto sono spuntati dei germogli, non vi resta che suddividerle in varie parti e interrarle nell'orto o in vaso. In poche settimane inizieranno a spuntare delle nuove piantine. Quando le foglie si saranno essiccate, potrete raccogliere le patate.


8) Basilico

Dal nostro Forum, ecco una fantastica idea per coltivare il basilico a partire dalle foglie e non dai rametti, come invece avverrebbe nel caso della talea vera e propria. E' sufficiente posizionare alcune foglie di basilico in un bicchiere d'acqua e attendere una settimana. Alcune metteranno radici e saranno pronte per dare vita a una nuova piantina.


9) Porri

Ancora un'idea per coltivare a partire dagli scarti. Lo potrete fare anche con i porri, posizionando le loro basi in un vasetto o in un bicchiere d'acqua. Si tratta di un importante insegnamento per i più piccoli della famiglia, che impareranno che le parti di scarto delle verdure sono in realtà il punto di partenza per la nascita di nuove piantine e ortaggi.


10) Avocado

Avete acquistato e gustato un ottimo avocado? Non dimenticate di conservare il seme e di iniziare a coltivare il vostro alberello di avocado in vaso. Questa varietà si adatta soprattutto alle regioni più calde. In Italia la coltivazione dell'avocado avviene in prevalenza in Sicilia. La coltivazione casalinga dell'avocado permette di non contribuire all'operato della criminalità nelle piantagioni del Messico.

www.greenme.it/abitare/orto-e-giardino/11930-ortaggi-coltivare-pe...
31/07/2015 13:55
 
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31/07/2015 13:57
 
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01/08/2015 12:15
 
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01/08/2015 20:03
 
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Re:
Giandujotta.50, 01.08.2015 12:15:

che splendore!!!
la natura si diverte a colorarci la vita!

[SM=g2037508]



[SM=g7348] Vero!E questo è uno dei tanti motivi per cui a me piace questa stagione! [SM=g27988]


16/07/2022 21:20
 
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Innaffiare senza sprechi: 10 consigli per risparmiare acqua in balcone e in giardino


I trucchi e le buone pratiche per un giardinaggio rispettoso dell’ambiente in tempo di grave crisi idrica


La mancanza d'acqua in questo momento è grave. Nel nostro Paese, le conseguenze della crisi climatica si manifestano con afa e siccità da record ormai da settimane e la raccomandazione che fa eco dai telegiornali è: "non innaffiare!". Come comportarsi? Occorre certamente rispettare regolamenti regionali e ordinanze che, oltre a normare l'uso dell'oro blu in agricoltura e nel verde pubblico, disciplinano orari e modalità delle bagnature anche in ambito privato, all'insegna del massimo risparmio idrico. Bisogna limitarsi al minimo necessario e ammesso, senza far morire le piante. Sono esseri viventi e sono proprio loro il rimedio più efficace per arginare le conseguenze del riscaldamento globale, tanto che il legislatore - nel caso di Milano, per esempio - fa esplicito riferimento ai "nuovi impianti di alberi e arbusti" da salvaguardare.


Pensiamo a un giardino condominiale. Spenti gli impianti di irrigazione a pioggia concepiti per i prati, accudiamo i giovani alberi agonizzanti con minime annaffiature di soccorso, possibilmente riutilizzando l'acqua usata per lavare le verdure. Crescendo, queste piante ci ripagheranno con innumerevoli servizi: assorbono grandi quantità di CO2, bloccano le polveri sottili, abbassano la temperatura dell'aria da 2 a 4°C, regalano ombra e biodiversità e alla sola vista, riducono i nostri livelli di stress, come riporta Ispra.

Anche in balcone, ovviamente, vige la parsimonia, per superare il momento drammatico senza lasciar seccare oleandri e beniamini per poi magari riacquistarli in modalità "usa e getta" tralasciando un'etica rispettosa dell'ambiente, comportamento che avrebbe un'impronta ecologica notevole, e quindi un impatto ulteriore sul riscaldamento del Pianeta. In quest'ottica di medio periodo, un verde senza sprechi di acqua deve diventare la nuova normalità in un mondo sempre più caldo.

1. Quando serve davvero bagnare?

Innanzitutto, impariamo a osservare: la pianta mostra sempre i primi segni della sete, a cominciare dal turgore delle foglie. Un metodo infallibile per evitare sprechi consiste nell'infilare un dito nella terra (il contatto con il suolo, peraltro, funziona anche come tecnica di rilassamento, come attesta l'Università Sapienza di Roma: il grounding). Se si percepisce una sensazione di fresco e umido si può ancora aspettare; se il dito torna fuori asciutto e pulito, invece, è ora di bagnare. Una regola da adottare anche in casa, tenendo conto che le specie d'appartamento muoiono più spesso per la troppa acqua che per la sua mancanza.
Una mappa 3D delle foreste viste dallo spazio per capire quanta CO2 catturano

2. Parsimonia e riuso

Quanto bagnare? In vaso, basta il minimo necessario per veder defluire l'acqua nel sottovaso. I giovani alberi e i cespugli coltivati in piena terra, invece, vanno resi il più possibile indipendenti dalle annaffiature. Come si fa? Con bagnature abbondanti ma rade - per esempio settimanali - simulando un acquazzone. Se l'acqua penetra in profondità nel terreno, infatti, le radici si spingono a fondo, permettendo alle piante di diventare autonome. Così, dopo il primo anno dalla messa a dimora, si può intervenire solo con innaffiature di soccorso quando non piove da tempo. Viceversa, con bagnature molto superficiali, le radici restano a filo di terra, dipendenti dal nostro aiuto. Agli ortaggi, infine, basta davvero pochissima acqua vicino alle radici, perché le piante annuali regolano la loro crescita in funzione di quanto hanno a disposizione.

In tutti i casi, impariamo a usare acqua di riciclo. Per esempio, possiamo sciacquare frutta e verdure in un catino anziché sotto il rubinetto per riutilizzare l'acqua, così come quella degli ultimi risciacqui del bucato. Chi ha un giardino o un tetto, può installare serbatoi che raccolgano la pioggia dalle grondaie.

3. Sottovasi si o no?

La risposta è si, ma mai troppo grandi. Devono sbordare di appena uno o due centimetri rispetto al fondo del vaso. In questo modo, l'acqua che scorre via dai fori di drenaggio non va sprecata e viene riassorbita dalla terra per capillarità nel giro di mezz'ora, reidratando a fondo la pianta (dunque, niente ristagni né zanzare). Quanto ai vasi migliori, dal punto di vista del risparmio idrico, quelli in resina riciclabile sono da preferire al cotto (molto traspirante), privilegiando i modelli con dispositivo di riserva d'acqua sul fondo. Per una scelta più ecologica, si può puntare sui vasi biodegradabili in lolla di riso oppure sul riuso creativo di altri contenitori, come le grandi latte zincate.

4. Le ore migliori e la "protezione solare"

In estate le ore migliori per innaffiare sono quelle serali o notturne, perché la pianta non subisca uno choc termico e soprattutto perché, innaffiando senza il sole, si riduce di molto l'evaporazione e l'esemplare si reidrata a fondo fino al mattino seguente. Molte delle ordinanze entrate in vigore in questi giorni puntano proprio sulle annaffiature notturne per evitare sprechi. Una tecnica fondamentale per risparmiare acqua evitando alla terra di asciugare in fretta si chiama pacciamatura e consiste nel coprire il terreno per proteggerlo dal sole, per esempio con della paglia (pacciamatura naturale) oppure con delle piante tappezzanti (pacciamatura vivente), riducendo l'evaporazione.



5. Canna o innaffiatoio? C'è una terza via

La miglior soluzione antispreco per innaffiare, da adottare d'ora in poi in via definitiva, sono gli impianti di irrigazione a goccia, i cui augelli portano l'acqua vicino alle radici in quantità minima. Se ne trovano anche in kit di montaggio domestico e funzionano bene, a patto di tarare ad hoc la portata e i minuti di irrigazione in base alle dimensioni dei vasi. Per chi ha poche piante in balcone, l'annaffiatoio è uno strumento mirato e "chirurgico", perché consente di calibrare bene l'operazione e di riciclare l'acqua di casa. Il tubo è da evitare, perché finiamo quasi sempre col prenderci la mano ed esagerare con l'acqua; si può tenere una "canna" per le emergenze, ma è fondamentale che abbia in cima una "pistola" che permette di interrompere il getto nello spostarsi e di regolarlo in modalità a basso consumo.

6. Rispettare il "letargo" estivo

Sospendiamo anche le concimazioni. Bisogna fare attenzione a non dopare troppo le piante. Concimare significa incoraggiare i vegetali a svilupparsi e accelerare il loro metabolismo, ma germogli, fiori e nuovi tessuti in fase di crescita traspirano parecchio aumentando il loro fabbisogno d'acqua. In periodi come questo, dunque, smettiamo di nutrirle rispettando il "letargo" che la maggior parte delle specie mediterranee adottano in natura nei momenti di grande caldo. Così facendo, la pianta entra in modalità di "risparmio energetico" e traspira molto meno, dunque tollera meglio la scarsità d'acqua e possiamo bagnarla al minimo. La saggezza contadina, del resto, ci ha insegnato che le piante possono pian piano essere abituate a diventare frugali.



7. No al prato all'inglese, sì al prato asciutto inclusivo

Bandite le irrigazioni del prato. Il manto all'inglese verde brillante e perfettamente rasato che è una gioia dove piove tutti i giorni, nei nostri climi si trasforma in una idrovora. Quindi, sospendiamo definitivamente le irrigazioni, regoliamo le lame del tosaerba a livello più alto (fili d'erba alti 5 cm proteggono meglio il terreno dall'insolazione) e accettiamo l'idea di un prato giallo (ma anche sonoro di grilli) in estate. Poi attendiamo che la natura faccia il suo corso trasformando il tappeto all'inglese in un prato "all'italiana", cioè inclusivo, accogliendo anche le erbe un tempo considerate infestanti. Si dunque a pratoline, veronica, aiuga, violette: arrivano da sole e, se tenute rasate, danno un effetto fitto e bello (anche in ombra) con il plus di un'incredibile biodiversità. Tali prati naturali tornano perfetti alle prime piogge d'autunno. Non servono gli ammonimenti dei movimenti anti-pratisti per ricordarci che sui tappeti verdi urge cambiare mentalità in maniera repentina; basti pensare che negli Usa prati e campi da golf bevono più di tutte le altre coltivazioni messe insieme.

8. Il trucco dei cristalli d'acqua

Miscelare al terriccio dei vasi dei granuli di "acqua secca", ovvero cristalli di poliacrilato di potassio, in vendita nei consorzi agrari oppure on line con la funzione di riserva d'acqua, aiuta parecchio. Questi granuli assorbono il liquido delle annaffiature e poi rilasciano gradualmente l'umidità alle radici fino a trenta giorni. Grazie a ciò la pianta riesce a superare momenti di forte stress idrico e si può bagnare molto di rado. Il prodotto si degrada nel tempo senza rilasciare sostanze tossiche. Lo stesso effetto, ma in misura minore, lo si ottiene con l'argilla, che normalmente è contenuta in buona quantità nella comune terra da giardino. Quando è possibile, dunque, bisogna riempire le nuove fioriere miscelando a un terriccio in sacco di qualità almeno un terzo di buona terra da giardino.

9. Mescolare ortaggi ai fiori

Cosa c'entra con il risparmio idrico? È dimostrato che coltivare i propri legumi incoraggia il consumo di vegetali e sottrarre anche un solo hamburger a settimana dalle nostre tavole significa risparmiare 2.400 litri di acqua, quelli necessari per produrre quella carne, tra quanto serve per innaffiare il mais dei mangimi e il resto della filiera. Quanti alberetti si potrebbero salvare, dunque, in cambio di un hamburger? Con tale consapevolezza, si può puntare per esempio su fagioli, pomodori siccagni e aglio, che richiedono poca acqua. Questo approccio olistico e attento alla salute dell'ambiente è quello che il filosofo e paesaggista francese Gilles Clément chiama giardinaggio planetario, invitando ogni giardiniere a coltivare il pianeta (nel best seller Il Giardiniere Planetario, di Gilles Clément, 22 Publishing).



10. Scegliere bene le piante

In accordo con quanto sostengono i climatologi, la scarsità d'acqua sarà sempre più la nuova normalità. Occorre dunque cambiare paradigma e pensare a balconi e giardini con minori esigenze idriche a priori. Stop agli acquisti d'impulso: compriamo la pianta solo dopo aver studiato le caratteristiche del punto in cui metterla, sposando uno stile in sintonia con il clima d'oggi. Dalle succulente, per esempio, allo xeriscaping, che utilizza solo specie resistenti alla siccità. Interessantissimo, anche il lavoro del ricercatore e vivaista francese Olivier Filippi (in Il Mediterraneo nel Vostro Giardino. Un'ispirazione per il futuro, tradotto da Stefano Mazzarelli per Libreria della Natura, 2021).

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17/07/2022 09:18
 
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Interessanti informazioni...
specie su come e con cosa irrigare...
io uso anche l'acqua della cottura verdure...naturalmente raffreddata...
e qualche volta metto, durante l'anno, la posa del caffe nei vasi del peperoncino...
03/10/2022 17:54
 
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Piante autunnali da balcone e da orto, quali coltivare

L'autunno non è solo la stagione delle foglie che cadono. Per alcune specie vegetali è il momento di fiorire o di essere messe a terra in vista dei mesi successivi. Dal terrazzo all'orto di casa: ecco su cosa puntare



L’autunno non è soltanto la stagione delle foglie che cadono e dei fiori che seccano. Ci sono piante da balcone e da orto che trovano nelle temperature più fredde il momento ideale per crescere. Alcune sbocceranno durante l’inverno, altre in primavera.

Per chi ama avere sempre del verde negli ambienti di casa, anche questo è quindi un buon momento per pensare a piantare nuovi semi. Esistono poi piante che andrebbero piantate durante la primavera o l’estate per vederle sbocciare tra settembre e novembre. Se siete in ritardo con i tempi, si può sempre decidere di comprarle già cresciute e metterle a dimora nei vasi di casa. Il passo successivo da fare se si punta davvero ad avere spazi verdi è lavorare a un piccolo orto. Anche in questo caso sfruttare l’autunno può essere la mossa vincente per raggiungere una piccola produzione in proprio durante tutto l’anno.

Abbiamo selezionato alcune piante che non temono l’autunno e alcuni semi da mettere in terra in queste settimane per avere un orto fornito.


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