Così Roberto Saviano, autore del libro-denuncia "Gomorra"
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Certo, sottolinea con amarezza e sarcasmo, quando su giornali si leggono accuse simile a quella «dei camorristi», allora è dura.
«Però, se fossi libero di muovermi come voglio, farei come i Testimoni di Geova: andrei porta dopo porta a parlare con tutti, a bussare da tutti». È un fiume in piena, mentre il pubblico, cinquemila persone, sottolinea le sue frasi con lunghi applausi. «Tutti i caduti dell'antimafia sono stati a un certo punto accusati di diffamare il proprio Paese». Ma, aggiunge, non si può far altro, o almeno lui non può far altro che continuare a raccontare. «Raccontare va oltre il mondo. Persino oltre quello che ti può accadere. Al di là di queste accuse, e dei silenzi che vogliono imporci, continuerò a scrivere pensando che sia il solo modo di agire possibile».
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Fonte:
www3.lastampa.it/cultura/sezioni/articolo/lstp/243642/
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