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La Torre di Guardia o il Papa???

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2010 07:02
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07/07/2010 22:33
 
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Re:
Psilos, 07/07/2010 21.31:

.... ok, ho capito.


Mi sembra assurdo vedere che i TdG che tanto criticano il Papa e utilizzano proprio questo argomento (dell’infallibilità) come argomento della loro battaglia, accettano un altro infallibile che si presenta, direi, ancora più dispotico.

Caro SimonLeBon,
Se per te, convertito ex-cattolico non ti fa niente ritrovare nella tua nuova religione quello che hai lasciato e criticato in quella precedente .............. cosa posso dire? Beato te. [SM=g27985]





Che stupidaggine!
I cristiani testimoni di Geova utilizzano la cosiddetta "infallibilità" del Papa come loro "argomento di battaglia"?
Boh, in tanti anni che sono un cristiano testimone di Geova, non ho mai usato questo "cavallo di battaglia", nè i miei fratelli, a quel che mi risulta, lo hanno mai fatto...
I cristiani testimoni di Geova non hanno nè papi infallibili nè alcun altro con le stesse caratteristiche...
La domanda che fece Gesù era:
"Tis ara estin ho pistos doulos kai fronimos", cioè "chi è dunque il servo fedele e discreto?" (Matteo 24:45).
Proviamo a rispondere a questa domanda, ok?
Il testo greco di Matteo 24:45 legge, nella sua interezza:
"Tis ara estin ho pistos doulos kai fronimos hon katestêsen ho kurios epi tês oiketeias autou tou dounai autois tên trofên en kairôi?"
alla lettera:
"Chi dunque è il fedele schiavo (o servo) e discreto (o prudente) che costituì (notare il passato del verbo greco kathistemi, che significa "costituire, insediare"!) il Signore su i domestici di lui per dare loro il cibo a tempo?".
Ora, dopo "kairos" ("tempo"), è un significato implicito nel testo greco medesimo aggiungere i termini "debito, dovuto".
Cioè a dire, questo schiavo o servo, che il signore della parabola (evidentemente Gesù medesimo...) costituì (al passato) a capo della sua servitù (spirituale, s' intende), era già in partenza preposto a dar cibo a tempo debito, o dovuto.
Ovviamente qui, per cibo (trofên) si intende quello di carattere spirituale.
Questo servo o schiavo sarebbe stato posto "su tutti gli averi del signore" della parabola (cioè di Cristo) alla sua parousìa.
Ma l' aspetto che ci interessa è un' altro: dove sta la gradualità del cibo spirituale?
Prima di tutto nell' espressione greca stessa, come abbiamo letto: "cibo a tempo (debito o dovuto)", e questo implica già il concetto di gradualità.
Altrimenti, perchè dare cibo "al tempo debito o dovuto", e non subito?
Gli apostoli stessi fecero parte, per primi, dello schiavo fedele e discreto.
Infatti, il loro intendimento della Sacra Parola fu assolutamente progressivo.
Il parakletos (lo spirito santo) li avrebbe guidati a tutta la verità, in modo graduale (confronta Gv. 16:12-13).
Alla parousìa di Cristo, lo schiavo fedele e discreto , costituito sopra "tutti gli averi di Cristo" per la sua fedeltà alle "consegne" del Signore, continua ad avere lo stesso compito : non quello di essere infallibile, ma di dare cibo al tempo debito, evidentemente progressivo (altrimenti, che cibo a tempo dovuto sarebbe?)
Grazie.
[SM=g27987]

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