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Nell’antico testamento, gli ebrei sposarono con più mogli

Ultimo Aggiornamento: 16/08/2010 21:10
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12/08/2010 00:35
 
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Nell’antico testamento (AT) Dio Geova permise agli ebrei di sposare più mogli, perché? E poi la legge biblica venne modificata e dichiarata che l’uomo deve avere una sola moglie, chi ebbe cambiato questa legge?
Non sarei d’accordo che il marito abbia più mogli, perché l’amore che prova per UNA SOLA persona…
12/08/2010 00:54
 
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Girltarantina, 12/08/2010 0.35:

Nell’antico testamento (AT) Dio Geova permise agli ebrei di sposare più mogli, perché? E poi la legge biblica venne modificata e dichiarata che l’uomo deve avere una sola moglie, chi ebbe cambiato questa legge?
Non sarei d’accordo che il marito abbia più mogli, perché l’amore che prova per UNA SOLA persona…




.... GirlT .... ti rispondo con il CD WATCHTOWER [SM=x1408399] ...


*** g76 22/7 pp. 26-28 Perché fu permessa la poligamia? ***
Perché fu permessa la poligamia?
QUANDO fu sulla terra Gesù Cristo enunciò la norma divina riguardo al matrimonio. Alla domanda se un uomo poteva divorziare da sua moglie “per ogni sorta di motivo”, Gesù rispose: “Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’? Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. — Matt. 19:3-6.

Il vero cristiano quindi non può essere poligamo. L’apostolo Paolo, seguendo l’esempio di Gesù, scrisse: “Ciascun uomo abbia la propria moglie e ciascuna donna abbia il proprio marito”. (1 Cor. 7:2) Egli consigliò pure: “La moglie non si separi dal marito; ma se effettivamente si separa, rimanga senza sposarsi oppure si riconcili col marito; e che il marito non lasci la moglie”. (1 Cor. 7:10, 11) Paolo scrisse anche riguardo a sé e ai suoi conservi cristiani che prendevano la direttiva ed erano esemplari: “Abbiamo l’autorità di condurre una sorella come moglie [non ‘sorelle come mogli’], come il resto degli apostoli e dei fratelli del Signore e Cefa, non vi pare?”— 1 Cor. 9:5.

Dal momento che la norma stabilita da Dio per i cristiani è una moglie o un marito, perché Dio permise agli Israeliti, il popolo con cui aveva fatto un patto nell’antichità, d’avere più di una moglie?
Breve storia della poligamia
La poligamia non ebbe inizio tra i veri adoratori di Geova Dio. La prima menzione della poligamia viene fatta in riferimento a Lamec, discendente dell’infedele Caino. (Gen. 4:19) Ma Noè, servitore di Dio, aveva solo una moglie, come ognuno dei suoi tre figli. (Gen. 7:13; 1 Piet. 3:20) Abraamo, amico di Dio, ebbe solo una moglie, Sara. Ma Sara, a lungo sterile, sapendo che ad Abraamo era stato promesso un “seme”, lo indusse ad avere relazione con la sua schiava egiziana Agar, che divenne così concubina di Abraamo. (Gen. 16:1-4) Isacco, figlio di Abraamo, nato in seguito a Sara per mezzo di un miracolo, e che fu il “seme” promesso, ebbe solo una moglie. (Gen. 21:2, 12; 24:67) Giacobbe, figlio di Isacco, tuttavia, ebbe due mogli, a causa dell’inganno del suocero Labano. Anche Giacobbe ebbe concubine. — Gen. 29:21-29; 30:1-13.

Quindi, allorché fu data la Legge, non introdusse la poligamia o il concubinato, né incoraggiò queste pratiche. Infatti, la poligamia non era evidentemente praticata dalla maggioranza nell’antico Israele; si limitava essenzialmente a quelli più influenti e più ricchi, benché non esclusivamente a loro. (Giud. 8:30; 2 Cron. 11:21) Per i re, avere molte mogli era una specie di ‘simbolo del rango’ fra le nazioni. — 2 Sam. 16:20-22.

I riferimenti fatti ai matrimoni felici nei Salmi, nei Proverbi e in Ecclesiaste pare prendano per scontata la monogamia. “Rallegrati con la moglie della tua giovinezza”, dice Proverbi 5:18. Ed Ecclesiaste 9:9 consiglia: “Vedi la vita con la moglie che ami tutti i giorni della tua vita vana che Egli ti ha data sotto il sole”. (Vedere Salmo 128; Proverbi 18:22; 31:10-31) Inoltre, il pericolo della poligamia fu messo in risalto nei consigli che Dio diede ai re: “[Il re] non si dovrebbe moltiplicare le mogli, affinché il suo cuore non si svii”. (Deut. 17:17) Il re Salomone ignorò questo avvertimento, a suo danno. — 1 Re 11:4-6.

La legge mosaica scoraggiava la poligamia, proteggeva la donna
Le disposizioni della Legge erano tali da scoraggiare in effetti la poligamia. Ogni volta che un uomo aveva relazione con sua moglie era impuro, in senso religioso, per un giorno. (Lev. 15:16, 17) Quindi l’Ebreo che aveva relazione con parecchie mogli veniva a trovarsi più spesso a disagio, poiché l’impurità impediva all’uomo di svolgere varie attività. (Lev. 7:20, 21; 1 Sam. 21:3-5; 2 Sam. 11:11) E le leggi dell’eredità richiedevano che l’uomo desse un’eredità doppia al figlio primogenito, anche se era figlio della moglie meno amata. (Deut. 21:15-17) Sotto questi aspetti, la poligamia era indesiderabile.

Anche se la poligamia era tollerata, la Legge proteggeva la donna, ponendo le donne ebree in una condizione molto più elevata e rispettata che nelle altre nazioni. Se un uomo seduceva una vergine non fidanzata, doveva sposarla, e non poteva mai divorziare da lei. (Deut. 22:28, 29; Eso. 22:16, 17) Se un uomo accusava falsamente sua moglie di non essere vergine al tempo del matrimonio, non poteva mai divorziare da lei. (Deut. 22:13-21) E il poligamo doveva provvedere pienamente per la moglie meno amata e darle il debito coniugale. (Eso. 21:10, 11) La vergine straniera fatta schiava in guerra poteva essere sposata dal soldato che l’aveva catturata. Ma se in seguito la mandava via perché non gli piaceva, non poteva venderla a un’altra persona. Doveva lasciarla andare libera a suo gradimento. (Deut. 21:10-14) Era una benedizione per queste ragazze che i soldati potessero sposare le vergini catturate, perché altrimenti non avrebbero avuto né casa né amici.

Inoltre, l’uomo non poteva divorziare da sua moglie senza giusta causa. Doveva scriverle un formale certificato di divorzio. Ciò richiedeva che un’autorità pubblica facesse da testimone e con tutta probabilità questo avveniva davanti agli anziani della città, perché venisse data l’autorizzazione ufficiale. Questa disposizione, insieme all’altra legge secondo cui l’uomo non poteva risposare questa moglie se ella aveva sposato un altro uomo che in seguito era morto o aveva divorziato da lei, scoraggiava i divorzi frettolosi o per motivi insignificanti. (Deut. 24:1-4) Inoltre, il certificato di divorzio dava alla donna la prova legale che poteva risposarsi. La proteggeva dall’accusa di prostituzione o di adulterio. — Vedere Deuteronomio 22:13-21.

“Tempo fissato per mettere le cose a posto”
Dio regolò la poligamia, ma non ritenne opportuno abolire tale usanza esistente a quel tempo fra il suo popolo, come non abolì la schiavitù, ma la regolò. Non era ancora il tempo di ristabilire tutte le cose secondo la norma perfetta. Lo scrittore del libro biblico di Ebrei cita le parole di Gesù il quale avrebbe detto in effetti riguardo ai molti sacrifici animali offerti dai Giudei: “[Tu, Dio,] non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo”. (Ebr. 10:5) La disposizione della Legge relativa ai sacrifici animali era solo un’ombra, non la realtà. Gesù Cristo provvide il sacrificio veramente soddisfacente per togliere i peccati. Lo scrittore parla dei sacrifici e di altri particolari della Legge e dice: “Erano esigenze legali relative alla carne e furono [imposte] fino al tempo fissato per mettere le cose a posto”. — Ebr. 9:10.

Perciò, con la comparsa di Gesù Cristo sulla terra giunse il tempo di cominciare a mettere le cose a posto. Egli fece capire chiaramente la norma divina della monogamia, e del divorzio scritturale ammesso solo per adulterio. (Matt. 19:9) Quando i Farisei gli chiesero perché Dio non aveva imposto questa norma all’antico Israele, Gesù rispose: “Per la durezza dei vostri cuori, Mosè vi concesse di divorziare dalle vostre mogli, ma non è stato così dal principio”. — Matt. 19:7, 8.
In armonia con le parole di Gesù, molto tempo prima il profeta Geremia aveva predetto che Dio avrebbe cambiato il suo modo di fare le cose quando fosse andato in vigore il nuovo patto, basato sul sacrificio di Cristo. Geremia disse: “‘Ecco, vengono i giorni’, è l’espressione di Geova, ‘e io per certo concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; . . . metterò la mia legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore’”. — Ger. 31:31-33; Ebr. 10:16-18.

Il nuovo patto avrebbe intenerito il cuore di quelli che vi sarebbero stati introdotti. La fede nel sacrificio di Cristo avrebbe eliminato la consapevolezza dei peccati, cosa che i sacrifici animali non avrebbero mai potuto fare. La legge di questo patto non sarebbe stata scritta su tavolette di pietra. Sarebbe stata scritta sui cuori. Avrebbe dato loro una coscienza pura, ciò che la Legge non aveva dato loro. — Ebr. 9:13, 14.

Inoltre, vediamo che anche con la venuta di Cristo, non tutte le cose furono immediatamente messe a posto. Dopo avere istruito per tre anni e mezzo i suoi discepoli, la sera prima di morire Gesù disse loro: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma non siete in grado di sostenerle al presente”. (Giov. 16:12) Cercando di soddisfare la perfetta norma di Dio, gli uomini non possono fare subito tutti i cambiamenti necessari nella loro vita, tutti in breve tempo. I cristiani ebrei del primo secolo, ad esempio, ebbero molto da imparare per liberarsi di tante tradizioni giudaiche. L’apostolo Paolo dovette correggerli in quanto all’osservanza di certi giorni che consideravano più santi di altri, in quanto al mangiare, alla circoncisione, ecc. Mostrando amore e considerazione, Dio non ritenne opportuno mettere su di loro il peso di questi cambiamenti tutto in una volta. — Rom. cap. 14; Atti 15:1-29.

Questo fu il caso della poligamia. A causa della ‘durezza dei cuori’ dei Giudei, Dio non impose il cambiamento. A quel punto non era importante. Come spiega l’apostolo Paolo: “Perché, dunque, la Legge? Essa fu aggiunta per rendere manifeste le trasgressioni, finché arrivasse il seme al quale era stata fatta la promessa”. “Comunque, prima che arrivasse la fede, noi eravamo vigilati sotto la legge, essendo insieme tenuti in custodia, guardando la fede che era destinata ad esser rivelata. Quindi la Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, . . . Ma ora che la fede è arrivata, non siamo più sotto il tutore”. (Gal. 3:19, 23-25) Dio fece dei Giudei una nazione appartata, dando loro la Legge. Ma anche la sua disciplina della poligamia servì ad appartarla, poiché nessuna nazione aveva simili leggi in materia.

Il modo in cui Geova mostrò considerazione e guidò progressivamente il suo popolo risulta evidente in questa usanza della poligamia. (Sal. 103:10, 14) Nell’adempimento del suo proposito di sollevare l’umanità dal basso livello del peccato, Dio dispone i tempi di realizzazione di certi aspetti. Infatti, ci vorrà il regno millenario di suo Figlio Gesù Cristo per eliminare tutti gli effetti del peccato e per portare l’umanità allo stato di perfezione, dove non sarà più ostacolata da alcuna traccia di ‘durezza di cuore’ e potrà vivere sotto ogni aspetto secondo la perfetta norma di Dio. Come dovremmo essere grati per la sua pazienza e immeritata benignità! — Rom. 8:21; 11:33-36.

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«Scherzando, si può dire di tutto, anche la verità.» -Sigmund Freud .
«Non è sempre facile dire la verità, specialmente quando si deve essere brevi». -Sigmund Freud .
12/08/2010 01:04
 
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*** w09 1/7 p. 30 Dio approva la poligamia? ***
I lettori chiedono
Dio approva la poligamia?

No. La norma che Dio stabilì in Eden quando celebrò il primo matrimonio era la monogamia. In seguito Gesù Cristo ribadì la validità di quella norma per i suoi seguaci. — Genesi 2:18-24; Matteo 19:4-6.
Non è forse vero, però, che uomini dell’epoca precristiana come Abraamo, Giacobbe, Davide e Salomone ebbero più di una moglie? Sì, ma sotto quale luce la Bibbia presenta questo tipo di unione? Essa rivela le tensioni e i conflitti che nacquero all’interno della famiglia di Abraamo e di quella di Giacobbe per aver seguito tale consuetudine. (Genesi 16:1-4; 29:18–30:24)

In seguito, nella Legge di Dio venne incluso il seguente comando rivolto a ciascun re: “Non si deve moltiplicare le mogli, affinché il suo cuore non si svii”. (Deuteronomio 17:15, 17) Salomone trasgredì questa legge prendendo oltre 700 mogli! Purtroppo, il suo cuore finì davvero per sviarsi da Geova a causa della cattiva influenza delle sue molte mogli. (1 Re 11:1-4) Non c’è dubbio che la Bibbia descriva la poligamia in termini negativi.

Tuttavia, alcuni potrebbero chiedersi perché Dio decise di tollerare che fra i suoi servitori si praticasse la poligamia. Facciamo un esempio: avete mai deciso di tenere almeno per un po’ un mobile che in realtà era da sostituire, forse pensando che sarebbe stato poco pratico o addirittura problematico eliminarlo in quel momento? Ovviamente, i pensieri di Dio, come pure le sue vie, sono più alti dei nostri. (Isaia 55:8, 9) Ciò nonostante, possiamo comprendere alcune ragioni di natura pratica per cui egli tollerò la poligamia per un certo periodo.

Va ricordato che in Eden Geova aveva promesso un “seme” che alla fine avrebbe distrutto Satana. In seguito aveva detto ad Abraamo che sarebbe divenuto padre di una grande nazione e che il Seme predetto sarebbe venuto dalla sua discendenza. (Genesi 3:15; 22:18) Satana voleva impedire la comparsa di quel Seme, e per questo era deciso a distruggere l’antica nazione di Israele. Spesso indusse gli israeliti a peccare in modo da far perdere loro il favore e la protezione di Dio.

In risposta a tali attacchi Geova mandò più volte i profeti ad avvertire il suo popolo quando questo si allontanava dalle sue giuste norme. Sapeva in anticipo, comunque, che i suoi adoratori avrebbero spesso mancato di osservare perfino i comandi fondamentali, come il divieto di praticare l’idolatria. (Esodo 32:9) Se per loro sarebbe stato così difficile attenersi a una norma di tale importanza, come avrebbero potuto rispettare una legge contro la poligamia? Grazie alla sua perfetta comprensione della natura umana, Geova ritenne che non era ancora venuto il momento di proibire quella consuetudine, che si era ormai affermata da tempo. Un divieto del genere avrebbe fornito a Satana un facile espediente per indurre gli israeliti a peccare.

Il fatto che Dio tollerasse temporaneamente la poligamia ebbe altri vantaggi. Favorì un rapido aumento della popolazione, il che contribuì ad assicurare la sopravvivenza della nazione fino all’arrivo del Messia. Inoltre, è possibile che la poligamia abbia garantito ad alcune donne una certa protezione, permettendo loro di avere una dimora e una famiglia in periodi critici.

Ad ogni modo, bisogna tenere presente che non fu Geova a dare inizio a questa consuetudine; la tollerò per un periodo limitato, stabilendo al tempo stesso delle norme severe per impedirne gli abusi. (Esodo 21:10, 11; Deuteronomio 21:15-17) Quando decise di porre fine alla poligamia fra i suoi adoratori, Geova impiegò suo Figlio per riaffermare la norma che Egli aveva stabilito in Eden. Pertanto Gesù proibì la poligamia tra i suoi seguaci. (Marco 10:8) In tal modo divenne ancor più evidente questa verità: la Legge mosaica era adatta all’epoca in cui fu in vigore, ma “la legge del Cristo” è superiore. — Galati 6:2.


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[Modificato da MuttleyWatchDog 12/08/2010 01:07]
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12/08/2010 07:36
 
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Girl, Geova ha permesso nell'antichità al suo popolo di avere piu mogli ma se ricordi ad Adamo ne ha data solo una, Eva. Il fatto che Geova "permette" qualcosa non vuole dire che è completamente d'accordo. Infatti Gesù quando venne sulla terra ha spiegato bene che si deve avere solo una moglie. Proprio come anche a te sembra piu naturale.
I cristiani ubbidiscono a Gesù e hanno un solo coniuge.
14/08/2010 01:44
 
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MuttleyWatchDog, 12/08/2010 0.54:




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*** g76 22/7 pp. 26-28 Perché fu permessa la poligamia? ***
Perché fu permessa la poligamia?
QUANDO fu sulla terra Gesù Cristo enunciò la norma divina riguardo al matrimonio. Alla domanda se un uomo poteva divorziare da sua moglie “per ogni sorta di motivo”, Gesù rispose: “Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’? Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. — Matt. 19:3-6.

Il vero cristiano quindi non può essere poligamo. L’apostolo Paolo, seguendo l’esempio di Gesù, scrisse: “Ciascun uomo abbia la propria moglie e ciascuna donna abbia il proprio marito”. (1 Cor. 7:2) Egli consigliò pure: “La moglie non si separi dal marito; ma se effettivamente si separa, rimanga senza sposarsi oppure si riconcili col marito; e che il marito non lasci la moglie”. (1 Cor. 7:10, 11) Paolo scrisse anche riguardo a sé e ai suoi conservi cristiani che prendevano la direttiva ed erano esemplari: “Abbiamo l’autorità di condurre una sorella come moglie [non ‘sorelle come mogli’], come il resto degli apostoli e dei fratelli del Signore e Cefa, non vi pare?”— 1 Cor. 9:5.

Dal momento che la norma stabilita da Dio per i cristiani è una moglie o un marito, perché Dio permise agli Israeliti, il popolo con cui aveva fatto un patto nell’antichità, d’avere più di una moglie?
Breve storia della poligamia
La poligamia non ebbe inizio tra i veri adoratori di Geova Dio. La prima menzione della poligamia viene fatta in riferimento a Lamec, discendente dell’infedele Caino. (Gen. 4:19) Ma Noè, servitore di Dio, aveva solo una moglie, come ognuno dei suoi tre figli. (Gen. 7:13; 1 Piet. 3:20) Abraamo, amico di Dio, ebbe solo una moglie, Sara. Ma Sara, a lungo sterile, sapendo che ad Abraamo era stato promesso un “seme”, lo indusse ad avere relazione con la sua schiava egiziana Agar, che divenne così concubina di Abraamo. (Gen. 16:1-4) Isacco, figlio di Abraamo, nato in seguito a Sara per mezzo di un miracolo, e che fu il “seme” promesso, ebbe solo una moglie. (Gen. 21:2, 12; 24:67) Giacobbe, figlio di Isacco, tuttavia, ebbe due mogli, a causa dell’inganno del suocero Labano. Anche Giacobbe ebbe concubine. — Gen. 29:21-29; 30:1-13.

Quindi, allorché fu data la Legge, non introdusse la poligamia o il concubinato, né incoraggiò queste pratiche. Infatti, la poligamia non era evidentemente praticata dalla maggioranza nell’antico Israele; si limitava essenzialmente a quelli più influenti e più ricchi, benché non esclusivamente a loro. (Giud. 8:30; 2 Cron. 11:21) Per i re, avere molte mogli era una specie di ‘simbolo del rango’ fra le nazioni. — 2 Sam. 16:20-22.

I riferimenti fatti ai matrimoni felici nei Salmi, nei Proverbi e in Ecclesiaste pare prendano per scontata la monogamia. “Rallegrati con la moglie della tua giovinezza”, dice Proverbi 5:18. Ed Ecclesiaste 9:9 consiglia: “Vedi la vita con la moglie che ami tutti i giorni della tua vita vana che Egli ti ha data sotto il sole”. (Vedere Salmo 128; Proverbi 18:22; 31:10-31) Inoltre, il pericolo della poligamia fu messo in risalto nei consigli che Dio diede ai re: “[Il re] non si dovrebbe moltiplicare le mogli, affinché il suo cuore non si svii”. (Deut. 17:17) Il re Salomone ignorò questo avvertimento, a suo danno. — 1 Re 11:4-6.

La legge mosaica scoraggiava la poligamia, proteggeva la donna
Le disposizioni della Legge erano tali da scoraggiare in effetti la poligamia. Ogni volta che un uomo aveva relazione con sua moglie era impuro, in senso religioso, per un giorno. (Lev. 15:16, 17) Quindi l’Ebreo che aveva relazione con parecchie mogli veniva a trovarsi più spesso a disagio, poiché l’impurità impediva all’uomo di svolgere varie attività. (Lev. 7:20, 21; 1 Sam. 21:3-5; 2 Sam. 11:11) E le leggi dell’eredità richiedevano che l’uomo desse un’eredità doppia al figlio primogenito, anche se era figlio della moglie meno amata. (Deut. 21:15-17) Sotto questi aspetti, la poligamia era indesiderabile.

Anche se la poligamia era tollerata, la Legge proteggeva la donna, ponendo le donne ebree in una condizione molto più elevata e rispettata che nelle altre nazioni. Se un uomo seduceva una vergine non fidanzata, doveva sposarla, e non poteva mai divorziare da lei. (Deut. 22:28, 29; Eso. 22:16, 17) Se un uomo accusava falsamente sua moglie di non essere vergine al tempo del matrimonio, non poteva mai divorziare da lei. (Deut. 22:13-21) E il poligamo doveva provvedere pienamente per la moglie meno amata e darle il debito coniugale. (Eso. 21:10, 11) La vergine straniera fatta schiava in guerra poteva essere sposata dal soldato che l’aveva catturata. Ma se in seguito la mandava via perché non gli piaceva, non poteva venderla a un’altra persona. Doveva lasciarla andare libera a suo gradimento. (Deut. 21:10-14) Era una benedizione per queste ragazze che i soldati potessero sposare le vergini catturate, perché altrimenti non avrebbero avuto né casa né amici.

Inoltre, l’uomo non poteva divorziare da sua moglie senza giusta causa. Doveva scriverle un formale certificato di divorzio. Ciò richiedeva che un’autorità pubblica facesse da testimone e con tutta probabilità questo avveniva davanti agli anziani della città, perché venisse data l’autorizzazione ufficiale. Questa disposizione, insieme all’altra legge secondo cui l’uomo non poteva risposare questa moglie se ella aveva sposato un altro uomo che in seguito era morto o aveva divorziato da lei, scoraggiava i divorzi frettolosi o per motivi insignificanti. (Deut. 24:1-4) Inoltre, il certificato di divorzio dava alla donna la prova legale che poteva risposarsi. La proteggeva dall’accusa di prostituzione o di adulterio. — Vedere Deuteronomio 22:13-21.

“Tempo fissato per mettere le cose a posto”
Dio regolò la poligamia, ma non ritenne opportuno abolire tale usanza esistente a quel tempo fra il suo popolo, come non abolì la schiavitù, ma la regolò. Non era ancora il tempo di ristabilire tutte le cose secondo la norma perfetta. Lo scrittore del libro biblico di Ebrei cita le parole di Gesù il quale avrebbe detto in effetti riguardo ai molti sacrifici animali offerti dai Giudei: “[Tu, Dio,] non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo”. (Ebr. 10:5) La disposizione della Legge relativa ai sacrifici animali era solo un’ombra, non la realtà. Gesù Cristo provvide il sacrificio veramente soddisfacente per togliere i peccati. Lo scrittore parla dei sacrifici e di altri particolari della Legge e dice: “Erano esigenze legali relative alla carne e furono [imposte] fino al tempo fissato per mettere le cose a posto”. — Ebr. 9:10.

Perciò, con la comparsa di Gesù Cristo sulla terra giunse il tempo di cominciare a mettere le cose a posto. Egli fece capire chiaramente la norma divina della monogamia, e del divorzio scritturale ammesso solo per adulterio. (Matt. 19:9) Quando i Farisei gli chiesero perché Dio non aveva imposto questa norma all’antico Israele, Gesù rispose: “Per la durezza dei vostri cuori, Mosè vi concesse di divorziare dalle vostre mogli, ma non è stato così dal principio”. — Matt. 19:7, 8.
In armonia con le parole di Gesù, molto tempo prima il profeta Geremia aveva predetto che Dio avrebbe cambiato il suo modo di fare le cose quando fosse andato in vigore il nuovo patto, basato sul sacrificio di Cristo. Geremia disse: “‘Ecco, vengono i giorni’, è l’espressione di Geova, ‘e io per certo concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; . . . metterò la mia legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore’”. — Ger. 31:31-33; Ebr. 10:16-18.

Il nuovo patto avrebbe intenerito il cuore di quelli che vi sarebbero stati introdotti. La fede nel sacrificio di Cristo avrebbe eliminato la consapevolezza dei peccati, cosa che i sacrifici animali non avrebbero mai potuto fare. La legge di questo patto non sarebbe stata scritta su tavolette di pietra. Sarebbe stata scritta sui cuori. Avrebbe dato loro una coscienza pura, ciò che la Legge non aveva dato loro. — Ebr. 9:13, 14.

Inoltre, vediamo che anche con la venuta di Cristo, non tutte le cose furono immediatamente messe a posto. Dopo avere istruito per tre anni e mezzo i suoi discepoli, la sera prima di morire Gesù disse loro: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma non siete in grado di sostenerle al presente”. (Giov. 16:12) Cercando di soddisfare la perfetta norma di Dio, gli uomini non possono fare subito tutti i cambiamenti necessari nella loro vita, tutti in breve tempo. I cristiani ebrei del primo secolo, ad esempio, ebbero molto da imparare per liberarsi di tante tradizioni giudaiche. L’apostolo Paolo dovette correggerli in quanto all’osservanza di certi giorni che consideravano più santi di altri, in quanto al mangiare, alla circoncisione, ecc. Mostrando amore e considerazione, Dio non ritenne opportuno mettere su di loro il peso di questi cambiamenti tutto in una volta. — Rom. cap. 14; Atti 15:1-29.

Questo fu il caso della poligamia. A causa della ‘durezza dei cuori’ dei Giudei, Dio non impose il cambiamento. A quel punto non era importante. Come spiega l’apostolo Paolo: “Perché, dunque, la Legge? Essa fu aggiunta per rendere manifeste le trasgressioni, finché arrivasse il seme al quale era stata fatta la promessa”. “Comunque, prima che arrivasse la fede, noi eravamo vigilati sotto la legge, essendo insieme tenuti in custodia, guardando la fede che era destinata ad esser rivelata. Quindi la Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, . . . Ma ora che la fede è arrivata, non siamo più sotto il tutore”. (Gal. 3:19, 23-25) Dio fece dei Giudei una nazione appartata, dando loro la Legge. Ma anche la sua disciplina della poligamia servì ad appartarla, poiché nessuna nazione aveva simili leggi in materia.

Il modo in cui Geova mostrò considerazione e guidò progressivamente il suo popolo risulta evidente in questa usanza della poligamia. (Sal. 103:10, 14) Nell’adempimento del suo proposito di sollevare l’umanità dal basso livello del peccato, Dio dispone i tempi di realizzazione di certi aspetti. Infatti, ci vorrà il regno millenario di suo Figlio Gesù Cristo per eliminare tutti gli effetti del peccato e per portare l’umanità allo stato di perfezione, dove non sarà più ostacolata da alcuna traccia di ‘durezza di cuore’ e potrà vivere sotto ogni aspetto secondo la perfetta norma di Dio. Come dovremmo essere grati per la sua pazienza e immeritata benignità! — Rom. 8:21; 11:33-36.

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Ho letto con attenzione al primo argomento. Ho le domande da farvi:

- La poligamia è l’origine da Lamec? E quindi Lamec fu primo poligamo?
- E poi pensavo che Abraamo e la schiava di Sara, Agar fossero sposati per lo scopo di avere dei figli visto che la moglie fu sterile.
- Per capire bene; essendo concubina vuol dire che si accoppia fuori del matrimonio come al nostro tempo?
- Non ho capito bene cosia si intende: “Ogni volta che un uomo aveva relazione con sua moglie era impuro, in senso religioso, per un giorno”?
- Se ho capito bene: la Bibbia dice: “l’uomo non poteva risposare con un'altra donna dopo aver dichiarato il divorzio con l’ex moglie? E la moglie invece può risposare con un altro dato che lei non ha la responsabilità del divorzio”, giusto?

Leggo domani con grande attenzione al secondo argomento!
Buonanotte


14/08/2010 14:04
 
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Per capire bene; essendo concubina vuol dire che si accoppia fuori del matrimonio come al nostro tempo?



Per la tradizione del tempo non era considerata esattamente una relazione fuori dal matrimonio, perché la schiava era autorizzata dalla moglie ed era come se il marito avesse rapporti con lei.


Non ho capito bene cosia si intende: “Ogni volta che un uomo aveva relazione con sua moglie era impuro, in senso religioso, per un giorno”?



Significa che doveva purificarsi, lavandosi, e non poteva svolegere certe attività considerate sacre.


la Bibbia dice: “l’uomo non poteva risposare con un'altra donna dopo aver dichiarato il divorzio con l’ex moglie?



Dipende dalle circostanze, in alcuni casi l'uomo non poteva divorziare dalla mogli in nessun caso, dipende da quali passi della legge stai citando. Il divorzio era regolato attentamente, in genere però ci si poteva risposare.

shalom




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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
14/08/2010 14:06
 
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Per capire bene; essendo concubina vuol dire che si accoppia fuori del matrimonio come al nostro tempo?



Per la tradizione del tempo non era considerata esattamente una relazione fuori dal matrimonio, perché la schiava era autorizzata dalla moglie ed era come se il marito avesse rapporti con lei.


Non ho capito bene cosia si intende: “Ogni volta che un uomo aveva relazione con sua moglie era impuro, in senso religioso, per un giorno”?



Significa che doveva purificarsi, lavandosi, e non poteva svolegere certe attività considerate sacre.


la Bibbia dice: “l’uomo non poteva risposare con un'altra donna dopo aver dichiarato il divorzio con l’ex moglie?



Non mi pare, certo in alcuni casi l'uomo non poteva divorziare dalla mogli in nessun caso, dipende da quali passi della legge stai citando.

Shalom




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14/08/2010 23:53
 
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Re:
MuttleyWatchDog, 12/08/2010 1.04:

*** w09 1/7 p. 30 Dio approva la poligamia? ***
I lettori chiedono
Dio approva la poligamia?

No. La norma che Dio stabilì in Eden quando celebrò il primo matrimonio era la monogamia. In seguito Gesù Cristo ribadì la validità di quella norma per i suoi seguaci. — Genesi 2:18-24; Matteo 19:4-6.
Non è forse vero, però, che uomini dell’epoca precristiana come Abraamo, Giacobbe, Davide e Salomone ebbero più di una moglie? Sì, ma sotto quale luce la Bibbia presenta questo tipo di unione? Essa rivela le tensioni e i conflitti che nacquero all’interno della famiglia di Abraamo e di quella di Giacobbe per aver seguito tale consuetudine. (Genesi 16:1-4; 29:18–30:24)

In seguito, nella Legge di Dio venne incluso il seguente comando rivolto a ciascun re: “Non si deve moltiplicare le mogli, affinché il suo cuore non si svii”. (Deuteronomio 17:15, 17) Salomone trasgredì questa legge prendendo oltre 700 mogli! Purtroppo, il suo cuore finì davvero per sviarsi da Geova a causa della cattiva influenza delle sue molte mogli. (1 Re 11:1-4) Non c’è dubbio che la Bibbia descriva la poligamia in termini negativi.

Tuttavia, alcuni potrebbero chiedersi perché Dio decise di tollerare che fra i suoi servitori si praticasse la poligamia. Facciamo un esempio: avete mai deciso di tenere almeno per un po’ un mobile che in realtà era da sostituire, forse pensando che sarebbe stato poco pratico o addirittura problematico eliminarlo in quel momento? Ovviamente, i pensieri di Dio, come pure le sue vie, sono più alti dei nostri. (Isaia 55:8, 9) Ciò nonostante, possiamo comprendere alcune ragioni di natura pratica per cui egli tollerò la poligamia per un certo periodo.

Va ricordato che in Eden Geova aveva promesso un “seme” che alla fine avrebbe distrutto Satana. In seguito aveva detto ad Abraamo che sarebbe divenuto padre di una grande nazione e che il Seme predetto sarebbe venuto dalla sua discendenza. (Genesi 3:15; 22:18) Satana voleva impedire la comparsa di quel Seme, e per questo era deciso a distruggere l’antica nazione di Israele. Spesso indusse gli israeliti a peccare in modo da far perdere loro il favore e la protezione di Dio.

In risposta a tali attacchi Geova mandò più volte i profeti ad avvertire il suo popolo quando questo si allontanava dalle sue giuste norme. Sapeva in anticipo, comunque, che i suoi adoratori avrebbero spesso mancato di osservare perfino i comandi fondamentali, come il divieto di praticare l’idolatria. (Esodo 32:9) Se per loro sarebbe stato così difficile attenersi a una norma di tale importanza, come avrebbero potuto rispettare una legge contro la poligamia? Grazie alla sua perfetta comprensione della natura umana, Geova ritenne che non era ancora venuto il momento di proibire quella consuetudine, che si era ormai affermata da tempo. Un divieto del genere avrebbe fornito a Satana un facile espediente per indurre gli israeliti a peccare.

Il fatto che Dio tollerasse temporaneamente la poligamia ebbe altri vantaggi. Favorì un rapido aumento della popolazione, il che contribuì ad assicurare la sopravvivenza della nazione fino all’arrivo del Messia. Inoltre, è possibile che la poligamia abbia garantito ad alcune donne una certa protezione, permettendo loro di avere una dimora e una famiglia in periodi critici.

Ad ogni modo, bisogna tenere presente che non fu Geova a dare inizio a questa consuetudine; la tollerò per un periodo limitato, stabilendo al tempo stesso delle norme severe per impedirne gli abusi. (Esodo 21:10, 11; Deuteronomio 21:15-17) Quando decise di porre fine alla poligamia fra i suoi adoratori, Geova impiegò suo Figlio per riaffermare la norma che Egli aveva stabilito in Eden. Pertanto Gesù proibì la poligamia tra i suoi seguaci. (Marco 10:8) In tal modo divenne ancor più evidente questa verità: la Legge mosaica era adatta all’epoca in cui fu in vigore, ma “la legge del Cristo” è superiore. — Galati 6:2.


[SM=x1408425]




Su secondo argoment, non ho capito questo esempio: “avete mai deciso di tenere almeno per un po’ un mobile che in realtà era da sostituire, forse pensando che sarebbe stato poco pratico o addirittura problematico eliminarlo in quel momento?”,,,
16/08/2010 14:09
 
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Re: Re:
Girltarantina, 14/08/2010 23.53:




Su secondo argoment, non ho capito questo esempio: “avete mai deciso di tenere almeno per un po’ un mobile che in realtà era da sostituire, forse pensando che sarebbe stato poco pratico o addirittura problematico eliminarlo in quel momento?”,,,



E' un esempio (o metàfora) per far capire che Geova per un certo periodo della storia del suo popolo ha tollerato la poligamia come si tollera un mobile da sostuire, ma ha aspettato fino al momento giusto per poterlo eliminare. Vietarlo nel periodo patriarcale sarebbe stato poco pratico se non problematico.

Il momento giusto per vietare la poligamia (che comunque era regolamentata dalla Legge Mosaica) era l'avvento della legge del Cristo che sostuitì quel vecchio patto, così come si sostituisce un vecchio mobile.


[Modificato da Ettore07 16/08/2010 14:11]
16/08/2010 21:10
 
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La poligamia era una malgita' necessaria perche si deve mantenere la linea delle generazioni, perche tutti tenevano il privilegio della linea del Messia.

Un esempio, uno ho piu' fratelli muoiono. Il tratello che vive sotto la legge, ha l'oblico morale, di sposare quelle mogli de i fatelli morti! ed ecco perche la poligamia e stata permessa. Pero quel fratello si puo anche rifiutare di sposare le mogli dei fratelli morti. allora il prossimo parente ha lopportunita',e il prossimo. 'e il prossimo. e il prossimo. fino quando si incondra..... Vedi Boaz e Rut
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