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1 Pietro 3:15

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2016 23:00
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10/01/2011 09:57
 
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santificate vs. adorate
la nostra TNM traduce:
"Ma santificate il Cristo come Signore nei vostri cuori, sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi chieda ragione della vostra speranza, ma con mitezza e profondo rispetto."

La CEI 2008:
"ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi."

una differenza traduttiva non di poco conto!

La traduzione della CEI è legittima? La parola greca tradotta dalla TNM in "santificate" può essere anche tradotta con "adorate"?

Qualcuno, per difendere la CEI, arriva a sostenere che, i traduttori della CEI hanno reso "adorate" perchè rende l'idea di cosa possa significare la frase. Ma io, quando uso o leggo la parola "santificate" mai mi verrebbe in mente la parola "adorare". A qualcuno di voi si?

Come mai nel caso della CEI non li si accusa di "manipolazione" / "falsificazione" del testo sacro, mentre lo si fa arbitrariamente verso la TNM non appena cambia qualche parola a confronto della traduzione CEI? Due pesi, due misure?

[Modificato da Seabiscuit 10/01/2011 09:58]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
10/01/2011 15:11
 
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ma santificate Cristo Signore nei vostri cuori, pronti sempre a dare una risposta a chi vi chiede il motivo della vostra speranza, – NVB

GAROFALO in 3Vol. afferma che "Adorate è in gr. "santificate". Anche lo stesso contesto ci aiuta a capire ciò, in quanto esso fa una chiara e netta distinzione tra Gesù Cristo e Dio, infatti al versetto 18 è detto che Cristo è colui che ci conduce a Dio, e al versetto 22 che egli è alla destra di Dio.
[Modificato da jwfelix 10/01/2011 15:13]
10/01/2011 15:12
 
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Prendete questi passi per esempio:

Giovanni 10:36
Giovanni 17:17
Atti 20:32
Atti 26:18
Romani 15:16
1 Corinti 1:2
1 Corinti 6:11
1 Corinti 7:14
Efesini 5:26
1 Tessalonicesi 4:3
1 Tessalonicesi 5:23
1 Timoteo 2:15
1 Timoteo 4:5
2 Timoteo 2:21
Ebrei 2:11
Ebrei 9:13
Ebrei 10:10
Ebrei 10:14
Ebrei 12:14
Ebrei 13:12
1 Pietro 1:2

Da questi passi, è chiaro che questa parola non significa mai "adorare", infatti se diamo questo significato ci ritroviamo a leggere che "il Padre adora il Figlio" (Giovanni 10:36); "Dio adora i credenti per mezzo della verità" (Giovanni 17:17-19); "la buona notizia è adorata dallo spirito santo" (Romani 15:16); "la congregazione di Corinto è adorata con Cristo" (1 Corinti 1:2); "i cristiani sono adorati" (1 Corinti 6:11); "i mariti e le mogli increduli sono adorati" (1 Corinti 7:4); "Dio vuole che i cristiani siano adorati" (1 Tessalonicesi 4:3); "Dio adora i credenti" (1 Tessalonicesi 5:23); "la creazione di Dio è da adorare" (1 Timoteo 4:5); "chi 'adora' e chi è 'adorato' vengono da uno" (Ebrei 2:11); "i cristiani sono adorati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo" (Ebrei 10:10); "Gesù adorò il popolo col proprio sangue" (Ebrei 13:12) e infine "adorati mediante lo spirito" (1 Pietro 1:2).
Quindi, perché attribuire un significato diverso in 1 Pietro 3:15? Pietro, dicendo ai cristiani: "Santificate il Cristo come Signore nei vostri cuori", spiega che chi fa questo si asterrà da ciò che è male e farà il bene, deve dare a Cristo il giusto posto nei suoi affetti e motivi, deve assicurarsi di nutrire nel profondo del suo cuore il più alto rispetto verso il Signore Gesù Cristo, assegnandogli un posto sacro, che non dev'essere profanato.

Evidentemente in alcuni luoghi ci si annoia e si deve pur inventare qualcosa di nuovo.
[Modificato da jwfelix 10/01/2011 15:14]
10/01/2011 15:35
 
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La parola resa dalla TNM "santificate" è hagiasate, primo aoristo attivo imperativo del verbo hagiazō che letteralmente significa fondamentalmente "santificare, consacrare, trattare come santo". Abbiamo anche delle varianti testuali:

אABC “santificate il Cristo come Signore”;
TR, “santificate il Signore Dio”;
Alcune versioni ebraiche, “santificate Geova Dio”;

Nel NT verbo hagiazō è usato 17 volte al passivo e 11 volte all'attivo, vengono o sono trattati come santi: il nome di Dio, i credenti, tutti sono santificati mediante il Figlio, tutto ciò che Dio ha fatto e Cristo stesso mediante il sangue del Patto. Al passivo spesso Geova è il soggetto della santificazione.

Il Bauer (BDAG) rende il verbo "trattare come santo, riverire": di una persone (1 Pt 3,15) o di cose Mt 6,9; Lc 11,2; Rv 22,11.

Rispetto all'esegesi del passo il DENT (Dizionario Esegetico del NT) rispetto a 1 Pt 3,15 dice: "i credenti devono mantenere santo nei loro cuori Cristo come loro Signore, cioè farsi governare solo da lui" (p. 45) in quest'autorevole opera non mi pare che si autorizzi a tradurre hagiazō con "adorare", piuttosto il senso è di considerare qualcosa o qualcuno santo, conforme alla volontà di Dio.

Il Kittel commenta (DTNT) che per i "santificati" devono santificare Cristo nei loro cuori (1 Pt 3,15) essendo santi nella condotta come Cristo a sua volta gli ha santificati (1,16). Anche qui non vedo gli estremi per tradurre in modo così "forte" come ha fatto la CEI.

Per il Dizionario dei Concetti Biblici del NT in base al contesto (1 Pt 1,2; 1,14; 2,15) chi riceve lo spirito deve agire nella perfetta obbedienza, come chi aveva compiti sacerdotali. Forse per questo (anche in relazione ad un riferimento ad Isaia 8) la CEI interpreta l'ammonimento finale del 3,15 come "adorare" in relazione al sacro servizio nel tempio reso a Dio, ma a me pare una spiegazione un po' tirata, soprattutto vista la forza del verbo adorare in italiano, tanto è vero che la Nuova Vulgata rende: "Dominum autem Christum sanctificate in cordibus vestris" (la Novissima ha "santificate") e persino la versione il Lingua Corrente traduce: "piuttosto riconoscete nel vostro cuore che Cristo è il Signore".

Da questa breve analisi, anche se la traduzione della CEI, in senso lato, potrebbe avere un senso rispetto ad una certa lettura del passo, non mi pare che sia così contingente, io avrei lasciato, come la maggior parte di traduzioni per altro, il più letterale "santificate", tutt'al più mettendo in nota qualche indicazione sul possibile significato (probabilmente in base ad Isaia 8,12-13 a cui si fa allusione in 1 Pt 3,15) che ha spinto a rendere "adorate". Ma, ripeto, grammaticalmente mi pare più corretta la TNM, la NVB e persino la TILC (in Lingua Corrente). Poi bisognerebbe sentire cosa dice il traduttore della CEI.

Shalom

[Modificato da barnabino 10/01/2011 18:30]
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10/01/2011 15:47
 
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Re:
barnabino, 10/01/2011 15.35:

Poi bisognerebbe sentire cosa dice il traduttore della CEI.



E che deve dire [SM=g2018414]
10/01/2011 16:01
 
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Così traducono questo verso le principali versioni evangeliche:

DIODATI
Anzi santificate il Signore Iddio ne' cuori vostri; e [siate] sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione

RIVEDUTA (LUZZI)
Anzi abbiate nei vostri cuori un santo timore di Cristo il Signore, pronti sempre a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione

NUOVA RIVEDUTA
Ma glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi

KING JAMES
But sanctify the Lord God in your hearts: and [be] ready always to [give] an answer to every man that asketh you a reason

Santificate, abbiate un santo timore, glorificate, sanctify. E' curioso notare come le versioni più datate (Diodati e King James) riferiscano questo verso a Dio (senza specificare che si tratti del Figlio), mentre quelle più aggiornate (compresa la TNM) hanno tradotto quel Signore Iddio con la persona di Gesù Cristo.
10/01/2011 16:11
 
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Alcuni, basandosi sul Testo Ricevuto o altri manoscritti non antichi, rendono

"Signore Dio" (ND)
"Signore Iddio" (DI)
"Lord God" (NKJV – YG – KJ – Green)
"Seigneur, votre Dieu" (OST)
"Señor Dios" (Nuevo Testamento (1981) P. Besson – VA)
"Dios el Señor" (RV – RV'95)
"Senhor Deus" (AL'94).
10/01/2011 16:51
 
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Re:
ADioLaGloria, 10/01/2011 16.01:

Così traducono questo verso le principali versioni evangeliche:

DIODATI
Anzi santificate il Signore Iddio ne' cuori vostri; e [siate] sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione

RIVEDUTA (LUZZI)
Anzi abbiate nei vostri cuori un santo timore di Cristo il Signore, pronti sempre a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione

NUOVA RIVEDUTA
Ma glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi

KING JAMES
But sanctify the Lord God in your hearts: and [be] ready always to [give] an answer to every man that asketh you a reason

Santificate, abbiate un santo timore, glorificate, sanctify. E' curioso notare come le versioni più datate (Diodati e King James) riferiscano questo verso a Dio (senza specificare che si tratti del Figlio), mentre quelle più aggiornate (compresa la TNM) hanno tradotto quel Signore Iddio con la persona di Gesù Cristo.



Caro ADLG che piacere rileggerti!! [SM=g7255]

Può essere che la tua domanda trovi risposta nel fatto che le traduzioni più datate si basino più sul Textus Receptus(o Testo Bizantino) di cui Barnabino ha evidenziato la variante (TR - dalle note della TNM)?

Vedi anche qui: digilander.libero.it/domingo7/TRADUZIONI.htm


Ciao Leo


[Modificato da LeonardoN 10/01/2011 16:51]

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Il "mistero" non permette lo scontro, ma favorisce l'unità tra ricerca e offerta della verità!
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11/01/2011 16:14
 
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I cattolici che difendono la traduzione della CEI di 1Pietro 3:15 usano come cavallo di battaglia il fatto che i dizionari alla parola ἁγιάζω rendano come significato possibile (ma comunque minore non certo principale) il fatto che in alcuni contesti sia usato con il senso di "riverire, venerare". Ora, chi vogliamo prendere in giro? La CEI, non ha tradotto però in quel passo "venerare", come rendono i dizionari, ma adorare, che ha come solo significato, nel contesto cristiano, quello di prostrazione di fede all'unica divinità onnipotente. Inoltre, secondo me, il cattolico che usa questa argomentazione si dà sulla zappa nei piedi da solo, perchè giustificando in quel caso che "venerare" ed "adorare" sono sinonimi, dovrebbe, per coerenza riconoscere che dire di venerare o adorare i Santi a cui rende culto è perciò la stessa cosa! Dunque per salvaguardare l'adorazione a Gesù, per reductio ad absurdum, si riduce a dover riconoscere di dover adorare anche i Santi. Polymetis in una discussione Parallela a questo Topic, mi disse che l'autore del Dizionario non conosce la differenza che si usa nella teologia cattolica per dire venerare ed adorare, ma se dunque non conosce la differenza, perchè mai dovrebbe essere di aiuto alla comprensione di 1Pietro 3:15, dove il nocciolo della questione è proprio capire se a Gesù viene data riverenza, rispetto o vera e propria adorazione? Comunque, già il solo il fatto che la stragrande maggioranza delle Bibbie (alcune Perfino cattoliche, vedasi la Darby), rendano quel passo con "Santificare", ci fa capire di quanto isolata e con poco consenso accademico abbia quella traduzione tra i biblisti di tutto il mondo.

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ADiolaGloria


Santificate, abbiate un santo timore, glorificate, sanctify. E' curioso notare come le versioni più datate (Diodati e King James) riferiscano questo verso a Dio (senza specificare che si tratti del Figlio), mentre quelle più aggiornate (compresa la TNM) hanno tradotto quel Signore Iddio con la persona di Gesù Cristo.




Le versioni più datate, non hanno omesso di "specificare" che si trattasse del Figlio, hanno proprio adottato una famiglia di manoscritti del Nuovo Testamento con una variante testuale diversa. Ormai in critica testuale è stato ampiamente dimostrato di come il Testo Bizantino e Textus Receptus siano stati corrotti, sopratutto per dimostrare in modo fraudolento il Dogma trinitario (vedasi il famoso Comma Giovanneo), e difatti, oggi, ad eccezione della Diodati e della King James Version (che infatti si rifanno al Textus Receptus), quasi nessuna Bibbia di questo mondo ritiene più affidabile il testo bizantino, e le traduzioni si rifanno tutte principalmente al testo critico di WestCott & Hort o del Nestlè-Aland 27.




Saluti
[Modificato da Lucifero_89 11/01/2011 16:21]
«Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme ­ una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
- (Friedrich Nietzsche, Ecce Homo)
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Re:
Lucifero_89, 11/01/2011 16.14:

Inoltre, secondo me, il cattolico che usa questa argomentazione si dà sulla zappa nei piedi da solo, perchè giustificando in quel caso che "venerare" ed "adorare" sono sinonimi, dovrebbe, per coerenza riconoscere che dire di venerare o adorare i Santi a cui rende culto è perciò la stessa cosa!



Relazione biunivoca, quindi! Non ci avevo mai pensato... Grazie!


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«Una mente debole è come un microscopio: ingrandisce le piccolezze, ma è incapace di comprendere le cose grandi.»

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11/01/2011 16:20
 
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Re:
Lucifero_89, 11.01.2011 16:14:



Inoltre, secondo me, il cattolico che usa questa argomentazione si dà sulla zappa nei piedi da solo, perchè giustificando in quel caso che "venerare" ed "adorare" sono sinonimi, dovrebbe, per coerenza riconoscere che dire di venerare o adorare i Santi a cui rende culto è perciò la stessa cosa! Dunque per salvaguardare l'adorazione a Gesù, per reductio ad absurdum, si riduce a dover riconoscere di dover adorare anche i Santi.



bella considerazione, complimenti! [SM=g28002]
Questa me la devo conservare [SM=g27987]



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Re:
Lucifero_89, 11/01/2011 16.14:

Comunque, già il solo il fatto che la stragrande maggioranza delle Bibbie (alcune Perfino cattoliche, vedasi la Darby), rendano quel passo con "Santificare"



Un appunto: la versione di Darby non è cattolica, ma evangelica.


11/01/2011 17:10
 
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Grazie Felix hai ragione. Ho confuso la Darby con Douay (la Douay- Rheims)
«Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme ­ una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
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Caro Lucifero,


I cattolici che difendono la traduzione della CEI di 1Pietro 3:15 usano come cavallo di battaglia il fatto che i dizionari alla parola ἁγιάζω rendano come significato possibile (ma comunque minore non certo principale) il fatto che in alcuni contesti sia usato con il senso di "riverire, venerare".



Come ho già detto a me pare una forzatura, soprattutto per la forte connotazione cultuale che in italiano "adorare" ha rispetto a "riverire", e dato che né nella LXX né nel NT mi pare che sia attestato questo significato.

E' vero che 1 Pt 3,15 fa un'applicazione di Isaia 8,13 che era riferito al Signore Geova, ma anche in questo caso il verbo ebraico qadosh non mi pare che giustifichi la traduzione "adorare", tanto è vero che la stessa CEI in quel passo (inequivocabilmente riferito al Signore Geova) non rende qadosh con "adorare" ma con "Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo", insomma l'impressione è che in 1Pt 3,15 il traduttore abbia un po' forzato la mano, senza una vera ragione filologica ma, ripeto, dovrei sentire il traduttore per capire il senso di quella traduzione.


mi disse che l'autore del Dizionario non conosce la differenza che si usa nella teologia cattolica per dire venerare ed adorare, ma se dunque non conosce la differenza, perchè mai dovrebbe essere di aiuto alla comprensione di 1Pietro 3:15, dove il nocciolo della questione è proprio capire se a Gesù viene data riverenza, rispetto o vera e propria adorazione?



Come detto l'impressione è che qui il traduttore si sia lasciato influenzare dal pregiudizio teologico e reso "adorare" soprattutto in funzione della presunta divinità di Cristo, credo che difficilmente per un'altro soggetto lo avrebbe reso in quella maniera.

Shalom
[Modificato da barnabino 11/01/2011 18:12]
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11/01/2011 20:04
 
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Trianello sostiene che in questo specifico passo si dice che, Cristo va santificato riconoscendolo come Signore e che quindi si sta dicendo che Cristo va riconosciuto come Signore = Dio e che “santificare” Dio significa adorarlo."

Barnabino che ne pensi? Esiste un caso nelle scritture dove il riconoscere il Cristo quale Signore significhi che è onotlogicamente Dio?

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11/01/2011 20:19
 
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Ne penso che se Trianello fosse serio eviterebbe di dire queste cose, sebbene anche Dio è detto Signore riconoscere Gesù come signore non significa affatto identificarlo ontologicamente con Dio, né tanto meno attribuirle la stessa posizione, e comunque resterebbe una supposizione teologica non di una considerazione filologica.

D'altronde Trianello qui è disonesto, perché da un punto di vista traduttivo questo sarebbe del tutto ininfluente, anzi, aggrava la posizione della CEI perché introduce nel testo una speculazione teologica che non si trova nel testo, dando per scontata l'interpretazione Signore=Dio. La disonestà è ovvia nel fatto che la stessa CEI nel rendere Isaia 8,13 (a cui Pietro fa allusione) ed applicato con certezza al Signore Geova traduce "ritenere santo" mentre qui traduce "adorare".

Insomma, qualunque sia il motivo che ha spinto i traduttori a rendere "adorare" a me pare che si tratti di una forzatura basata sulla presunzione (dogmatica) della divinità di Gesù e non da reali considerazioni filologiche.

Shalom
[Modificato da barnabino 11/01/2011 20:21]
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Re:
jwfelix, 11.01.2011 16:44:



Un appunto: la versione di Darby non è cattolica, ma evangelica.



Miii, ma con quegli occhialazzi fai paura a tutti i trinitari, li fai scappare via subito!

Ogni tanto ha ragione il Poli..σ ogni tanto no, soprattutto quando fa politica al posto dei ragionamenti logici.

Ad esempio una volta abbiamo analizzato il Liddel-Scott e quello che dice su σταυρος constatando che, anche nei riferimenti ai passi specifici, l'interpretazione ha spesso la meglio sul semplice significato tecnico. Quando la grammatica si mescola con la teologia i significato vanno presi cum grano salis.

Simon
11/01/2011 22:34
 
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Barnabino

sebbene anche Dio è detto Signore riconoscere Gesù come signore non significa affatto identificarlo ontologicamente con Dio, né tanto meno attribuirle la stessa posizione, e comunque resterebbe una supposizione teologica non di una considerazione filologica.




C'è da considerare inoltre che "Signore", è un semplice titolo, che vuol dire Padrone, Dominatore, cose simili. E' un titolo militare dato a numerosi condottieri, umani o angelici nell'AT. Nel NT il suo plurale, Kyriotes, è affibiato alle potenze ed autorità umane e molti padri vi videro anche una precisa gerarchia angelica (le Dominazioni).
Ora, se il Cristo è l'erede e possessore di tutte le cose dell'Universo, è a dir poco ovvio e necessario che sia chiamato "l'unico Signore" (in relazione a tutte le altre creature), e questo non include il fatto che Gesù sia Dio, per il semplice fatto che quello di "Signore" è solo un titolo qualificativo e non un'essenza.
Trianello gioca sul fatto che gli ebrei usavano leggere Adonai dove c'era scritto YHWH, e che con Adonai identificassero solamente il Dio Onnipotente, e che dunque da questa base, parta col presupposto che se bisogna riconoscere Gesù come Signore, bisogna adorarlo. Ma Paolo, in 1Cor8:5-6 probabilmente proprio per chiarire questo equivoco, dichiarò che Cristo è l'unico Signore ma il Padre l'unico Dio, proprio per impedire che le due figure e i due titoli combaciassero come un'unica cosa, come veniva naturale pensare nella mentalità ebraica che invece identificava il Signore con l'unico Dio.


Come detto l'impressione è che qui il traduttore si sia lasciato influenzare dal pregiudizio teologico e reso "adorare" soprattutto in funzione della presunta divinità di Cristo, credo che difficilmente per un'altro soggetto lo avrebbe reso in quella maniera.



Toglici pure il difficilmente e sostituiscilo con un mai. Mai infatti i traduttori (cristiani e cattolici), avrebbero reso con adorazione a un soggetto diverso da Gesù che non fosse Dio, in quanto ben consapevoli che l'adorazione può essere resa solo a Dio, e pure consapevoli della differenza stessa di sfumature che passa tra la venerazione e l'adorazione, essendo loro stessi i principali fautori di questa differenza. Dunque la loro traduzione è operata con la scelta consapevole e deliberata di divinizzare nuovamente la figura di Cristo, ma stavolta per giunta, trasgredendo apertamente il corretto principio traduttivo per favorire in maniera scorretta una visione dottrinale ed interpretativa forzata, arbitraria e univoca.



Saluti
[Modificato da Lucifero_89 11/01/2011 22:35]
«Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme ­ una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
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11/01/2011 22:40
 
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Caro Lucifero,


Ora, se il Cristo è l'erede e possessore di tutte le cose dell'Universo, è a dir poco ovvio e necessario che sia chiamato "l'unico Signore" (in relazione a tutte le altre creature), e questo non include il fatto che Gesù sia Dio, per il semplice fatto che quello di "Signore" è solo un titolo qualificativo e non un'essenza



Sono completamente d'accordo con questa sintesi.


Toglici pure il difficilmente e sostituiscilo con un mai. Mai infatti i traduttori (cristiani e cattolici), avrebbero reso con adorazione a un soggetto diverso da Gesù che non fosse Dio



Ho detto difficilmente perché non conosco le intenzioni del traduttore, certamente da quello che ho letto mi pare che sia Polymetis che Trianello (gli altri partecipanti alla discussione sono solo comparse di statura inesistente che pendono dalle labbra di Polymetis) giustifichino la traduzione unicamente in base ad una lettura teologica del passo, infatti non ho letto neppure un tentativo di spiegare la traduzione da un punto di vista filologico.

Shalom
[Modificato da barnabino 11/01/2011 22:41]
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11/01/2011 23:05
 
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infatti non ho letto neppure un tentativo di spiegare la traduzione da un punto di vista filologico.



In effetti io stesso sto aspettando che uno di loro due mi porti un qualsiasi lessicario che attesti che Hagiazo, abbia come possibile significato anche quello di adorare (che è immensamente diverso da "riverire, onorare"...perfino voi onorate il Cristo!!!). Ma anche qualora lo trovassero, non sarebbe nemmeno quella una prova definitiva, per il semplice fatto che bisognerebbe attestare sia che concordi con il contesto della lettera di 1Pietro e sia che concordi con la corrente cristiana di pensiero da cui proviene l'autore (che utilizza e comprende la parola Hagiazo con dei significati ben precisi, come dimostrano i restanti scritti neotestamentari)





Saluti
[Modificato da Lucifero_89 11/01/2011 23:07]
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