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La Torah e i peccatori impenitenti...

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2011 00:34
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22/05/2011 16:29
 
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Re:
kirinu_94, 22/05/2011 14.05:


PS: sulla pena capitale mi sono già espresso altrove. E non c'entra nulla col nostro discorso. La pena capitale è inapplicabile per un mucchio di ragioni che non sto qui a spiegare. Ciò non vuol dire che debba essere "sostituita" dall'ostracismo.
I coniugi e i parenti in linea di discendenza diretta hanno dei doveri a cui non possono sottrarsi nemmeno con l'istituto dell'espulsione a prescindere se vivano sotto lo stesso tetto o meno.



Mi chiedo anch'io che c'entrava la pena di morte adesso :|



Fondamentalmente, non c' entra nulla. Dico solo che chi è seguace della Torah, che prevede la lapidazione (scritturale) per adulterio, non è che abbia tante carte in regola per criticare la disassociazione (scritturale) per fornicazione neotestamentaria...o no?


[Modificato da Aquila-58 22/05/2011 16:29]
22/05/2011 16:34
 
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non è forse vero ?


Pena capitale (nella Torah)
Nella Torah si trovano quattro tipi di pena capitale: la lapidazione

(mentre si è spinti giù da un precipizio), il rogo (versando del piombo fuso giù per la gola), la decapitazione (con una spada) e lo strangolamento (per mezzo di una sciarpa intorno la gola).

I peccati per i quali sono previste queste differenti forme di pena di morte sono l’omicidio, la bestemmia, l’idolatria, l’adulterio, l’incesto, i rapporti sessuali con gli animali, la violenza o la ribellione verso i propri genitori, la violazione dello shabbath, la stregoneria e il rapimento, se provati oltre ogni dubbio.

tenterò di islamizzarmi (si dice cosi?), pure io.

[SM=g7405]
[Modificato da ReteLibera 22/05/2011 16:36]
22/05/2011 16:36
 
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Re: Re:
(Naaman), 22.05.2011 14:21:



Se un mio confratello non salutasse suo padre espulso per strada lo ammonirei.



e se si trattasse di uno che non è parente?




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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
22/05/2011 16:36
 
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Re: non è forse vero ?
ReteLibera, 22/05/2011 16.34:



Pena capitale (nella Torah)
Nella Torah si trovano quattro tipi di pena capitale: la lapidazione

(mentre si è spinti giù da un precipizio), il rogo (versando del piombo fuso giù per la gola), la decapitazione (con una spada) e lo strangolamento (per mezzo di una sciarpa intorno la gola).

I peccati per i quali sono previste queste differenti forme di pena di morte sono l’omicidio, la bestemmia, l’idolatria, l’adulterio, l’incesto, i rapporti sessuali con gli animali, la violenza o la ribellione verso i propri genitori, la violazione dello shabbath, la stregoneria e il rapimento, se provati oltre ogni dubbio.



Ecco il punto, caro Retelibera.
Chi è (legittimamente) seguace della Torah, con quali titoli viene a parlare di disassociazione scritturale neotestamentaria per una serie simile di peccati?
Boh, non capisco....non ha detto Gesù di vedere prima la trave nel proprio occhio?


[Modificato da Aquila-58 22/05/2011 16:37]
22/05/2011 16:39
 
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Re: Re: Re:
(garoma), 22/05/2011 15.43:


E parlare di queste cose col familiare disassociato non è intrattenere un rapporto spirituale?



Spiegare che non si condivide una condotta in base alla propria religione non è intrattenere rapporti spirituali. Nessuna contraddizione.
22/05/2011 16:41
 
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Re: Re: non è forse vero ?
Aquila-58, 22/05/2011 16.36:



Ecco il punto, caro Retelibera.
Chi è (legittimamente) seguace della Torah, con quali titoli viene a parlare di disassociazione scritturale neotestamentaria per una serie simile di peccati?
Boh, non capisco....non ha detto Gesù di vedere prima la trave nel proprio occhio?






Molte volte le direttive provengono da altre fonti.
Chissà in alcuni casi si può anche essere daccordi col gris/bunker
e quel tale che accetta solo adepti dietro carte di identità

Saluti

22/05/2011 16:43
 
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Re: Re: Re: Re:
(Naaman), 22/05/2011 16.39:



Spiegare che non si condivide una condotta in base alla propria religione non è intrattenere rapporti spirituali. Nessuna contraddizione.



Scusa Naaman, non amo contraddirti, perchè ho affetto per te e ti conosco (virtualmente) ormai da parecchio. Ma parlare di condotta che non si condivide e che riguarda una religione significa parlare di cose attinenti quella religione, significa in ultima analisi parlare di religione, significa in estrema ratio parlare di cose spirituali, non di pastasciutta.
Sbaglio?


22/05/2011 16:45
 
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22/05/2011 16:47
 
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Re: Re: non è forse vero ?
Aquila-58, 22/05/2011 16.36:



Ecco il punto, caro Retelibera.
Chi è (legittimamente) seguace della Torah, con quali titoli viene a parlare di disassociazione scritturale neotestamentaria per una serie simile di peccati?
Boh, non capisco....non ha detto Gesù di vedere prima la trave nel proprio occhio?





Allora ti chiarisco. Anche la pena capitale, quand'era applicabile, poteva essere purtroppo applicata secondo principi contrari alla Torah stessa. Lo stesso dicasi della vostra disassociazione che a mio avviso viene applicata in disaccordo ai principi della Torah stessa! Io non ho criticato l'istituto apostolico di cui ci parla Paolo...ma la sua cattiva applicazione da parte vostra!
Sono le raccomandazioni della tdg su come trattare nonni, genitori, figli e nipoti disassociati che trovo sbagliate. Ancora non ho letto in nessuna vostra rivista che bisogna garantire ai propri genitori, anche se disassociati, l'onore che meritano ivi compreso visite regolari e non saltuarie. La tdg consiglia l'esatto opposto...consiglia di limitare la frequentazione.
[Modificato da (Naaman) 22/05/2011 16:55]
22/05/2011 16:49
 
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Re:
Giandujotta.50, 22/05/2011 16.45:

[SM=x1408438] insomma si può sapere come funziona la scomunica secondo la torah?



Il problema, Giandy, è che con la Torah, la scomunica (meglio la disassociazione) viene sostituita dalle....pietre.....per cui chi è seguace di una tale barbara pratica non ha moltissime carte in regola nella mani, per criticare la disassociazione, è questo il punto...non si suole stabilire un parallelo tra le due cose, per carità.
Si vuol stabilire se chi viene a criticare una pratica neotestamentaria abbia le carte in regola per farlo, se poi è seguace di una cert pratica antico-testamentaria..tutto qui.


22/05/2011 16:50
 
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Re:
Giandujotta.50, 22.05.2011 16:16:

Ma in parole povere, detto per fare capire anche ad una tontolona come me, secondo gli ebrei, o meglio, secondo la Torh esiste l'istituto della scomunica? e se si, come si applica? in quali casi?
La scomunica si può annullare? come? chi decide in un caso e nell'altro?
[SM=g8925]



anche a me interesa conoscere la prassi esatta che seguono, perchè la ignoro totalmente.

perchè non facciamo un esempio pratico e partiamo dal inizio? Ad esempio una persona adultera che non si pente e continua ad avere una relazione extracognugale, come si applica nei suoi confronti la "disciplina"?
Viene espulso? Si continua a mangiare e bere con tale persona ad esempio invitandolo in casa propria per cena?


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22/05/2011 16:53
 
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Re: Re: Re: non è forse vero ?
(Naaman), 22.05.2011 16:47:




Le raccomandazioni della tdg su come trattare nonni, genitori, figli e nipoti disassociati contrastano con la parola di D-o. Ancora non ho letto in nessuna vostra rivista che bisogna garantire ai propri genitori, anche se disassociati, l'onore che meritano ivi compreso visite regolari e non saltuarie. La tdg consiglia l'esatto opposto...consiglia di limitare la frequentazione.



caro Naaman, come funziona da noi lo sappiamo. Vorremmo finalmente capire come funziona da voi

[Modificato da Seabiscuit 22/05/2011 16:54]

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22/05/2011 16:55
 
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Re: Re: Re: non è forse vero ?
(Naaman), 22/05/2011 16.47:



Allora ti chiarisco. Anche la pena capitale, quand'era applicabile, poteva essere purtroppo applicata secondo principi contrari alla Torah stessa.




Pratica barbara, lo ammetterai..

(Naaman), 22/05/2011 16.47:

Lo stesso dicasi della vostra disassociazione che a mio avviso viene applicata in disaccordo ai principi della Torah stessa!


Certamente in disaccordo ai principi della Torah, ma non ai principi del N.T.

(Naaman), 22/05/2011 16.47:

Io non ho criticato l'istituto apostolico di cui ci parla Paolo...ma la sua cattiva applicazione da parte vostra!
Le raccomandazioni della tdg su come trattare nonni, genitori, figli e nipoti disassociati contrastano con la parola di D-o. Ancora non ho letto in nessuna vostra rivista che bisogna garantire ai propri genitori, anche se disassociati, l'onore che meritano ivi compreso visite regolari e non saltuarie. La tdg consiglia l'esatto opposto...consiglia di limitare la frequentazione.



Le frequentazioni di carattere spirituale, tutto qui. Nessun altra frequentazione è limitata, e comunque, ripeto, si va da caso a caso....e in ogni caso, niente di assolutamente barbaro come lanciar pietre e massacrare un adultero come stabilisce la Legge mosaica [SM=g27993]


22/05/2011 16:59
 
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la pena di morte credo che sia inapplicabile oggi, non è consentita dalla legge.
ma ci saranno ben altri provvedimenti da prendere nei confronti di un fedele che pecca in modo grave?
che si fa con questi?

si agisce in qualche misura? oppure non succede nulla?
22/05/2011 17:00
 
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....si potrebbe fare un raffronto tra la pratica della Torah e la pratica neotestamentaria anche dagli episodi narrati in 1 Corinti 5 e l' episodio di Giosuè 7 e del peccato di Acan.
Il primo viene per così dire "ostracizzato" (terminologia bunkeristica), il secondo lapidato barbaramente....non mi sembra proprio la stessa cosa [SM=g27993]
[Modificato da Aquila-58 22/05/2011 17:01]
22/05/2011 17:02
 
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Re: Re: Re: Re: non è forse vero ?
Seabiscuit, 22/05/2011 16.53:



caro Naaman, come funziona da noi lo sappiamo. Vorremmo finalmente capire come funziona da voi




Ho già risposto in precedenza...ma lo riscrivo nuovamente con un copia incolla. E' meglio fare una premessa: la Torah non prevede l' anathema...che è anche un istituto apostolico. Tuttavia anche l'anathema deve essere "illuminato" dai principi della Torah. Parlerò dunque di come l'istituto apostolico dell'anathema debba essere applicato.

Il membro espulso perde la comunione spirituale e decade dalle funzioni a cui era eventualmente preposto, l' assistenza alle funzioni viene permessa se l'espulso lo desidera. I parenti in linea di discendenza diretta nonni - genitori - figli - nipoti sono incoraggiati a non sottrarsi ai doveri familiari di affetto, onore e rispetto...pertanto a nessun familiare chiederei di limitare questo tipo di rapporti. Ciò vale anche nel caso dei coniugi eccezion fatta per l'adulterio che su richiesta della parte innocente può essere motivo di divorzio. I familiari innocenti dovrebbero limitarsi a mantenersi saldi nella fede e a non cadere negli stessi peccati. Sul piano pratico consiglio di evitare in maniera garbata, gentile e pragmatica discorsi a sfondo religioso se questi hanno come scopo dichiarato il voler allontanare il parente innocente dalla fede. Vale anche l'inverso: il parente innocente non arringherà il parente colpevole con discorsi religiosi se il parente colpevole fa espressa richiesta di non essere fatto oggetto di discorsi religiosi.
Se un padre espulso mi verrebbe a riferire che il figlio si rifiuta di avere contatti con lui mi accerterei della veridicità dell'accusa e ammonirei il figlio innocente a rendere onore al padre seppure questi è stato espulso.
22/05/2011 17:07
 
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Re: Re: Re: Re: Re: non è forse vero ?
(Naaman), 22.05.2011 17:02:



Ho già risposto in precedenza...ma lo riscrivo nuovamente con un copia incolla. E' meglio fare una premessa: la Torah non prevede l' anathema...che è anche un istituto apostolico. Tuttavia anche l'anathema deve essere "illuminato" dai principi della Torah. Parlerò dunque di come l'istituto apostolico dell'anathema debba essere applicato.

Il membro espulso perde la comunione spirituale e decade dalle funzioni a cui era eventualmente preposto, l' assistenza alle funzioni viene permessa se l'espulso lo desidera. I parenti in linea di discendenza diretta nonni - genitori - figli - nipoti sono incoraggiati a non sottrarsi ai doveri familiari di affetto, onore e rispetto...pertanto a nessun familiare chiederei di limitare questo tipo di rapporti. Ciò vale anche nel caso dei coniugi eccezion fatta per l'adulterio che su richiesta della parte innocente può essere motivo di divorzio. I familiari innocenti dovrebbero limitarsi a mantenersi saldi nella fede e a non cadere negli stessi peccati. Sul piano pratico consiglio di evitare in maniera garbata, gentile e pragmatica discorsi a sfondo religioso se questi hanno come scopo dichiarato il voler allontanare il parente innocente dalla fede. Vale anche l'inverso: il parente innocente non arringherà il parente colpevole con discorsi religiosi se il parente colpevole fa espressa richiesta di non essere fatto oggetto di discorsi religiosi.
Se un padre espulso mi verrebbe a riferire che il figlio si rifiuta di avere contatti con lui mi accerterei della veridicità dell'accusa e ammonirei il figlio innocente a rendere onore al padre seppure questi è stato espulso.



i membri della comunità non parentati con l'espulso, come sono tenuti a comportarsi? Lo possono invitare frequentemente a casa a cena per passare una serata insieme in compagnia e svago?



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22/05/2011 17:08
 
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Re: Re: Re: Re: Re: non è forse vero ?
(Naaman), 22/05/2011 17.02:



Ho già risposto in precedenza...ma lo riscrivo nuovamente con un copia incolla. E' meglio fare una premessa: la Torah non prevede l' anathema...che è anche un istituto apostolico. Tuttavia anche l'anathema deve essere "illuminato" dai principi della Torah. Parlerò dunque di come l'istituto apostolico dell'anathema debba essere applicato.

Il membro espulso perde la comunione spirituale e decade dalle funzioni a cui era eventualmente preposto, l' assistenza alle funzioni viene permessa se l'espulso lo desidera. I parenti in linea di discendenza diretta nonni - genitori - figli - nipoti sono incoraggiati a non sottrarsi ai doveri familiari di affetto, onore e rispetto...pertanto a nessun familiare chiederei di limitare questo tipo di rapporti. Ciò vale anche nel caso dei coniugi eccezion fatta per l'adulterio che su richiesta della parte innocente può essere motivo di divorzio. I familiari innocenti dovrebbero limitarsi a mantenersi saldi nella fede e a non cadere negli stessi peccati. Sul piano pratico consiglio di evitare in maniera garbata, gentile e pragmatica discorsi a sfondo religioso se questi hanno come scopo dichiarato il voler allontanare il parente innocente dalla fede. Vale anche l'inverso: il parente innocente non arringherà il parente colpevole con discorsi religiosi se il parente colpevole fa espressa richiesta di non essere fatto oggetto di discorsi religiosi.
Se un padre espulso mi verrebbe a riferire che il figlio si rifiuta di avere contatti con lui mi accerterei della veridicità dell'accusa e ammonirei il figlio innocente a rendere onore al padre seppure questi è stato espulso.



Bene, a parte la lapidazione [SM=g27987] , è ciò che avviene nella nostra Congregazione Cristiana....non si toglie alcun onore al proprio padre, ci mancherebbe solo. Quel figlio onorerà il padre dovutamente, ma non avrà rapporti di carattere spirituale con lui.


22/05/2011 17:10
 
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Re: Re: Re: Re: non è forse vero ?
Aquila-58, 22/05/2011 16.55:



Le frequentazioni di carattere spirituale, tutto qui. Nessun altra frequentazione è limitata



Fanno eccezione solo i familiari del seguente tipo coniugi - nonni - genitori - figli - fratelli (con qualche eccezione) - nipoti.


nel caso dei coniugi: solo l'adulterio e le pratiche che attentano alla salute e alla vita del coniuge (manifestazioni violente di ogni tipo) può essere invocato come causa di divorzio se il coniuge innocente non si riconcilia.
22/05/2011 17:11
 
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Naaman parli in prima persona, significa che ciascun fedele può pronunciare Anathema o scomunica che dir si voglia, secondo il proprio sentire rispetto alla fede? oppure viene ufficializzato dai responsabili della Chiesa?
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