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Socci: "Quel diavolo di Gesù", parola di Papa Bergoglio

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2017 20:44
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09/04/2017 19:38
 
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Nella Chiesa molti hanno le mani nei capelli, perché stanno accadendo cose mai viste. Ci sono stati papi di tutti i tipi in duemila anni, ma non era mai capitato un papa che in chiesa, nell' omelia della Messa, pronuncia frasi che - in bocca a chiunque altro - sarebbero considerate bestemmie. L' altroieri, per esempio, papa Bergoglio, a Santa Marta, se n' è uscito con un' espressione che deve aver raggelato gli ascoltatori (anche se poi nessuno ha il coraggio di dire nulla).

Commentando - in modo totalmente assurdo - il passo biblico del serpente innalzato da Mosè nel deserto (Numeri 21, 4-9), ha affermato che Gesù «si è fatto peccato, si è fatto diavolo, serpente, per noi». Testuale. Ma come si può dire che Gesù «si è fatto diavolo»?
Gesù, per la dottrina cristiana, ha preso su di sé i peccati di tutti, pagando per tutti come agnello sacrificale senza macchia, cosicché san Paolo scrive: «Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio» (2Cor 5,21).
Ma dire che Gesù «si è fatto diavolo» è tutt' altra cosa (di sapore gnostico). Il Figlio di Dio si fece uomo per redimere gli uomini, non si fece diavolo per redimere i diavoli, i quali, lo ricordo, sono totalmente connotati dall' odio inestinguibile verso Dio (è inimmaginabile per un Papa dire una cosa simile di Gesù).

Smarrimento - C' è ormai una lunga serie di sortite di questo tipo con cui Bergoglio da tempo bombarda il povero gregge dei cristiani sempre più sconcertati e smarriti. A Eugenio Scalfari dichiarò che «non esiste un Dio Cattolico». Il 16 giugno 2016, aprendo il Convegno della Diocesi di Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, se ne uscì affermando che Gesù, nell' episodio dell' adultera, «fa un po' lo scemo». Poi aggiunse che Gesù - sempre nell' episodio in cui salvò la donna dalla lapidazione - «ha mancato verso la morale» (testuale anche questo). Infine addirittura che Gesù non era uno «pulito» (non si sa che intendesse).

Si aggiunga a questo il «magistero dei gesti», come il fatto che nel salutare i fedeli non fa mai con la mano il segno della croce, oppure il suo ostinato rifiuto di inginocchiarsi davanti al tabernacolo e davanti a Gesù eucaristico (mentre si inginocchia in tutta una serie di altre occasioni in cui non c' è l' Eucaristia).

Si potrebbero aggiungere varie altre sparate, soprattutto su questioni riguardanti la morale, per esempio sempre a Scalfari disse che «ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene» (un perfetto manifesto del relativismo, la fine del cattolicesimo).
Ma quello che più colpisce riguarda la progressività delle affermazioni, sempre più inaudite, su Gesù, culminate nella frase dell' altroieri («si è fatto diavolo»). Quali spiegazioni si possono trovare? La prima che viene in mente è l' ignoranza teologica. È vero, papa Bergoglio non è culturalmente attrezzato ed è una delle rare persone che è giunto al cardinalato e poi al papato senza un dottorato in teologia. Ma anzitutto, se uno è talmente impreparato in teologia e talmente imprudente da fare dichiarazioni al limite della blasfemia, è bene che non ricopra la massima carica (anche dottrinale) della Chiesa perché sarebbe come mettere un ragazzo, che non sa nemmeno guidare un' auto, a pilotare un Boeing. O almeno è bene che non parli a braccio.
In secondo luogo la mancanza di titoli teologici non spiega affermazioni così sconcertanti, perché si può prendere qualunque parroco della cristianità che ha fatto solo il seminario (senza altri titoli), e di sicuro non dirà mai cose del genere. Nemmeno uno che abbia semplicemente frequentato il Catechismo. Il fatto è che Bergoglio ha letteralmente teorizzato il «pensiero incompleto». E chi continua ad avere un pensiero solido viene squalificato come dottrinario, fondamentalista e rigorista. Lo dichiarò nell' intervista a padre Spadaro criticando il passato dotto dei gesuiti: «epoche (in cui) nella compagnia» disse «si è vissuto un pensiero chiuso, rigido, più istruttivo-ascetico che mistico». Poi nella Evangelii Gaudium se la prese con «quanti sognano una dottrina monolitica difesa da tutti senza sfumature» (n. 40). E infine scrisse: «A volte, ascoltando un linguaggio completamente ortodosso, quello che i fedeli ricevono, a causa del linguaggio che essi utilizzano e comprendono, è qualcosa che non corrisponde al vero Vangelo di Gesù Cristo» (n. 41).

Oggi abbiamo il primo papa che - invece di essere il Custode dell' ortodossia dottrinale - critica il «linguaggio completamente ortodosso». Secondo alcuni lo fa per auto giustificare gli sfondoni che egli dice e vuole continuare a diffondere. Ma questa ostinata volontà, che ormai è costante da quattro anni, fa pensare che ci sia la decisione sistematica di destrutturare la dottrina cattolica o almeno sottoporla a una tale delegittimazione da far passare l' idea, nel popolo cristiano, che ciascuno può dire, pensare e credere quel che vuole. È l' impero del relativismo. Anzi un Circo Barnum. Ma, forse, per capire fino in fondo quello che sta accadendo, è bene ricordare la «drammatica lotta» nella Chiesa, di cui parlò, un anno fa, alla Pontificia università Gregoriana, mons. Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI, a proposito del Conclave del 2005, quello che portò all' elezione del card. Ratzinger a cui si era contrapposto l' allora card. Bergoglio, sostenuto dai progressisti.

Scontro - Gaenswein evocò appunto il Conclave dell' aprile 2005 «dal quale Joseph Ratzinger, dopo una delle elezioni più brevi della storia della Chiesa, uscì eletto dopo solo quattro scrutini a seguito di una drammatica lotta tra il cosiddetto "Partito del sale della terra" (Salt of Earth Party) intorno ai cardinali López Trujíllo, Ruini, Herranz, Rouco Varela o Medina e il cosiddetto Gruppo di San Gallo intorno ai cardinali Danneels, Martini, Silvestrini o Murphy-O' Connor () L' elezione era certamente l' esito anche di uno scontro, la cui chiave quasi aveva fornito lo stesso Ratzinger da cardinale decano, nella storica omelia del 18 aprile 2005 in San Pietro; e precisamente lì dove a "una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie" aveva contrapposto un' altra misura: "il Figlio di Dio e vero uomo" come "la misura del vero umanesimo"».

Gaenswein aveva poi aggiunto che attualmente sta prevalendo la mentalità che Benedetto XVI aveva avversato e «la "dittatura del relativismo" da tempo si esprime in modo travolgente attraverso i molti canali dei nuovi mezzi di comunicazione che, nel 2005, a stento si potevano immaginare». Parole che fanno capire quale dramma sia in corso oggi dentro la Chiesa. Uno dei maggiori filosofi cattolici viventi, Robert Spaemann, amico personale di Benedetto XVI, ha tuonato tempo fa su Die Tagespost con un articolo dal titolo eloquente: «Anche nella Chiesa c' è un limite di sopportabilità».

Un altro importante filosofo cattolico, Josef Seifert, collaboratore di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, è intervenuto con critiche durissime, che ha motivato così: «il Papa non è infallibile se non parla ex cathedra. Vari Papi (come Formoso e Onorio I) furono condannati per eresia. Ed è nostro santo dovere - per amore e per misericordia verso tante anime - criticare i nostri vescovi e persino il nostro caro Papa, se essi deviano dalla verità e se i loro errori danneggiano la Chiesa e le anime». Una situazione tanto esplosiva nella Chiesa non si era mai vista.

di Antonio Socci


www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/12352671/socci-bestemmia-papa-francesco-gesu-cristo-diavolo-eresia-chiesa-.html#.WOioHipkR6o....
10/04/2017 08:21
 
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A papa Benedetto XVI i discorsi e le incicliche glieli scriveva Ratzinger ma si vede che a Bergoglio invece gliele fornisce il traduttore di Google.

Scherzi a parte sono convinta che avesse voluto dire che è divenuto persino umano pur di salvarci.
[Modificato da Karmantica 10/04/2017 08:23]
10/04/2017 08:46
 
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Questo è il testo originale della meditazione mattutina del 4 aprile
Nel segno della croce



PAPA FRANCESCO

MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE

Nel segno della croce

Martedì, 4 aprile 2017



(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVII, n.79, 05/04/2017)

Farsi «il segno della croce» distrattamente e ostentare «il simbolo dei cristiani» come fosse «il distintivo di una squadra» o «un ornamento», magari con «pietre preziose, gioielli e oro», non ha nulla a che vedere con «il mistero» di Cristo. Tanto che Papa Francesco ha suggerito un esame di coscienza proprio sulla croce, per verificare come ciascuno di noi porta nella quotidianità l’unico vero «strumento di salvezza». Ecco le linee di riflessione che il Pontefice ha proposto nella messa celebrata martedì mattina, 4 aprile, a Santa Marta.

«Attira l’attenzione — ha fatto notare subito, riferendosi al passo dell’evangelista Giovanni (8, 21-30) — che in questo breve passo del Vangelo per tre volte Gesù dice ai dottori della legge, agli scribi, ad alcuni farisei: “Morirete nei vostri peccati”». Lo ripete «tre volte». E «lo dice — ha aggiunto — perché non capivano il mistero di Gesù, perché avevano il cuore chiuso e non erano capaci di aprire un po’, di cercare di capire quel mistero che era il Signore». Infatti, ha spiegato il Papa, «morire nel proprio peccato è una cosa brutta: significa che tutto finisce lì, nella sporcizia del peccato».

Ma poi «questo dialogo — nel quale per tre volte Gesù ripete “morirete nei vostri peccati” — continua e, alla fine, Gesù guarda indietro alla storia della salvezza e fa ricordare loro qualcosa: “Quando avrete innalzato il figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono e che non faccio nulla da me stesso”». Il Signore dice proprio: «quando avrete innalzato il figlio dell’uomo».

Con queste parole — ha affermato il Pontefice, riferendosi al brano tratto dal libro dei Numeri (21, 4-9) — «Gesù fa ricordare quello che è accaduto nel deserto e abbiamo sentito nella prima lettura». È il momento in cui «il popolo annoiato, il popolo che non può sopportare il cammino, si allontana dal Signore, sparla di Mosè e del Signore, e trova quei serpenti che mordono e fanno morire». Allora «il Signore dice a Mosè di fare un serpente di bronzo e innalzarlo, e la persona che subisce una ferita del serpente, e che guarda quello di bronzo, sarà guarita».

«Il serpente — ha proseguito il Papa — è il simbolo del cattivo, è il simbolo del diavolo: era il più astuto degli animali nel paradiso terrestre». Perché «il serpente è quello che è capace di sedurre con le bugie», è «il padre della menzogna: questo è il mistero». Ma allora «dobbiamo guardare il diavolo per salvarci? Il serpente è il padre del peccato, quello che ha fatto peccare l’umanità». In realtà «Gesù dice: “Quando io sarò innalzato in alto, tutti verranno a me”. Ovviamente questo è il mistero della croce».

«Il serpente di bronzo guariva — ha detto Francesco — ma il serpente di bronzo era segno di due cose: del peccato fatto dal serpente, della seduzione del serpente, dell’astuzia del serpente; e anche era segnale della croce di Cristo, era una profezia». E «per questo il Signore dice loro: “Quando avrete innalzato il figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono”». Così possiamo dire, ha affermato il Papa, che «Gesù si è “fatto serpente”, Gesù si “è fatto peccato” e ha preso su di sé le sporcizie tutte dell’umanità, le sporcizie tutte del peccato. E si è “fatto peccato”, si è fatto innalzare perché tutta la gente lo guardasse, la gente ferita dal peccato, noi. Questo è il mistero della croce e lo dice Paolo: “Si è fatto peccato” e ha preso l’apparenza del padre del peccato, del serpente astuto».

«Chi non guardava il serpente di bronzo dopo essere ferito da un serpente nel deserto — ha spiegato il Pontefice — moriva nel peccato, il peccato di mormorazione contro Dio e contro Mosè». Allo stesso modo, «chi non riconosce in quell’uomo innalzato, come il serpente, la forza di Dio che si è fatto peccato per guarirci, morirà nel proprio peccato». Perché «la salvezza viene soltanto dalla croce, ma da questa croce che è Dio fatto carne: non c’è salvezza nelle idee, non c’è salvezza nella buona volontà, nella voglia di essere buoni». In realtà, ha insistito il Papa, «l’unica salvezza è in Cristo crocifisso, perché soltanto lui, come il serpente di bronzo significava, è stato capace di prendere tutto il veleno del peccato e ci ha guarito lì».

«Ma cosa è la croce per noi?» è la questione posta da Francesco. «Sì, è il segno dei cristiani, è il simbolo dei cristiani, e noi facciamo il segno della croce ma non sempre lo facciamo bene, alle volte lo facciamo così... perché non abbiamo questa fede alla croce» ha evidenziato il Papa. La croce, poi, ha affermato, «per alcune persone è un distintivo di appartenenza: “Sì, io porto la croce per far vedere che sono cristiano”». E «sta bene», però «non solo come distintivo, come se fosse una squadra, il distintivo di una squadra»; ma, ha detto Francesco, «come memoria di colui che si è fatto peccato, che si è fatto diavolo, serpente, per noi; si è abbassato fino ad annientarsi totalmente».

Inoltre, è vero, «altri portano la croce come un ornamento, portano croci con pietre preziose, per farsi vedere». Ma, ha fatto presente il Pontefice, «Dio disse a Mosè: “Chi guarda il serpente sarà guarito”; Gesù dice ai suoi nemici: “Quando avrete innalzato il figlio dell’uomo, allora conoscerete”». In sostanza, ha spiegato, «chi non guarda la croce, così, con fede, morirà nei propri peccati, non riceverà quella salvezza».

«Oggi — ha rilanciato il Papa — la Chiesa ci propone un dialogo con questo mistero della croce, con questo Dio che si è fatto peccato, per amore a me». E «ognuno di noi può dire: “per amore a me”». Così, ha proseguito, è opportuno domandarci: «Come porto io la croce: come un ricordo? Quando faccio il segno della croce, sono consapevole di quello che faccio? Come porto io la croce: soltanto come un simbolo di appartenenza a un gruppo religioso? Come porto io la croce: come ornamento, come un gioiello con tante pietre preziose d’oro?». Oppure «ho imparato a portarla sulle spalle, dove fa male?».

«Ognuno di noi oggi — ha suggerito il Pontefice a conclusione della sua meditazione — guardi il crocifisso, guardi questo Dio che si è fatto peccato perché noi non moriamo nei nostri peccati e risponda a queste domande che io vi ho suggerito».


© Copyright - Libreria Editrice Vaticana



nel segno della croce


Karmantica, l'avevi già letta per intero?
Rimani della tua opinione?



Se questa è la meditazione mattutina, chissà quella pomeridiana!

Annamo bene, proprio bene!



io ho come l'impressione che fra un po' la toglieranno dal sito del Vaticano....
[Modificato da I-gua 10/04/2017 09:00]
10/04/2017 09:25
 
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Certo che rimango della mia. Che la chiesa cattolica sia idolatra e anche molto confusa questo lo abbiamo capito tutti. Ciò non toglie che mi sembra una speculazione sulle parole per fare notizia. Anzi penso proprio che sia una manovra del Vaticano stesso per farlo fuori. Non sono più i tempi di papa Luciano.
10/04/2017 09:31
 
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non penso che Bergoglio sia confuso
penso che sappia ciò che dice


e penso che se volesse dire che Gesù è divenuto persino umano pur di salvarci...

ce la farebbe senza problemi.


[SM=g1871112]
10/04/2017 09:36
 
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Re:
Il ragionamento di Bergoglio segue una sua logica, molto fantasiosa certo, ma coerente con la sua persona ed in linea con le dottrine cattoliche.

E' inevitabile che un personaggio pubblico di tale livello sia 'scansionato' in continuazione e che siano amplificate le sue affermazioni, soprattutto se prendono le distanze dai suoi predecessori.

Staremo a vedere per quanto ancora 'l'amministrazione occulta' gli permetterà di continuare...


10/04/2017 09:52
 
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Andros, ma chi sarebbe questa "amministrazione occulta"....
... se non i Gesuiti?


[SM=g1871115]
10/04/2017 10:13
 
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Tutti gli amanti della grande meretrice e chi brama il suo posto, ovvero i cardinali stessi.
10/04/2017 10:20
 
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io ero convinto che...

I Gesuiti sono un ordine all’interno della Chiesa Cattolica Romana che viene chiamato anche Compagnia di Gesù, e il cui capo è soprannominato ‘Papa nero’ per l’enorme potere che esercita in Vaticano fino al punto che secondo degli ex Gesuiti è lui che controlla le gerarchie vaticane e la Chiesa Cattolica Romana .




[SM=g2037509]


e rimango convinto che se Bergoglio avesse voluto dire che Gesù è divenuto persino umano pur di salvarci, ce l'avrebbe fatta benissimo! Sono convinto che Bergoglio sa ciò che dice, non è uno che vuole dire una cosa, ma ne dice un'altra... anzi magari sì ma non per ignoranza o per incapacità ad esprimere i suoi pensieri...
penso che tutto ciò sia in linea con le dinamiche dell'ordine gesuita da cui proviene...

penso che la matrice di Bergoglio sia gnostica ed esoterica, e che il significato di ciò che ha detto debba essere ricercato in questo sistema di conoscenze....


[SM=g1944981]
[Modificato da I-gua 10/04/2017 10:33]
10/04/2017 10:49
 
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Che fosse una battuta infelice non vi passa per la mente?

Mi pare ovvio che per Francesco Gesù non sia un diavolo, ma avrà fatto una delle sue solite battute per far sorridere il suo pubblico e stavolta fose non ci è riuscito

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
10/04/2017 10:51
 
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Mah sì può essere. In Babilonia la grande tutto può essere.

Avevo pensato agli illuminati, la massoneria, ma poi mi pareva troppo congestionato come pensiero. Alla fine fanno parte tutti della stessa "parrocchia"

Stiamo a vedere [SM=g27988]
10/04/2017 10:53
 
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Re:
Karmantica, 4/10/2017 8:21 AM:

A papa Benedetto XVI i discorsi e le incicliche glieli scriveva Ratzinger ...



[SM=g1871115] [SM=g2037509]
10/04/2017 11:07
 
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Re:
Seabiscuit, 10.04.2017 10:49:

Che fosse una battuta infelice non vi passa per la mente?

Mi pare ovvio che per Francesco Gesù non sia un diavolo, ma avrà fatto una delle sue solite battute per far sorridere il suo pubblico e stavolta fose non ci è riuscito




Sea, tu dici che questa è una battuta?


«Il serpente di bronzo guariva — ha detto Francesco — ma il serpente di bronzo era segno di due cose: del peccato fatto dal serpente, della seduzione del serpente, dell’astuzia del serpente; e anche era segnale della croce di Cristo, era una profezia». E «per questo il Signore dice loro: “Quando avrete innalzato il figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono”». Così possiamo dire, ha affermato il Papa, che «Gesù si è “fatto serpente”, Gesù si “è fatto peccato” e ha preso su di sé le sporcizie tutte dell’umanità, le sporcizie tutte del peccato. E si è “fatto peccato”, si è fatto innalzare perché tutta la gente lo guardasse, la gente ferita dal peccato, noi. Questo è il mistero della croce e lo dice Paolo: “Si è fatto peccato” e ha preso l’apparenza del padre del peccato, del serpente astuto».



10/04/2017 11:31
 
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Re: Re:
Hal.9000, 4/10/2017 10:53 AM:



[SM=g1871115] [SM=g2037509]




Eheeh volevo vedere se eravate preparati nella lista dei papi.

Scherzo. Mi sono sbagliata con i nomi.

Razingher era segretario di Papa Giovanni Paolo II e gli scriveva ciò che doveva dire.

10/04/2017 13:04
 
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Re: Re:
I-gua, 10.04.2017 11:07:




Sea, tu dici che questa è una battuta?


«Il serpente di bronzo guariva — ha detto Francesco — ma il serpente di bronzo era segno di due cose: del peccato fatto dal serpente, della seduzione del serpente, dell’astuzia del serpente; e anche era segnale della croce di Cristo, era una profezia». E «per questo il Signore dice loro: “Quando avrete innalzato il figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono”». Così possiamo dire, ha affermato il Papa, che «Gesù si è “fatto serpente”, Gesù si “è fatto peccato” e ha preso su di sé le sporcizie tutte dell’umanità, le sporcizie tutte del peccato. E si è “fatto peccato”, si è fatto innalzare perché tutta la gente lo guardasse, la gente ferita dal peccato, noi. Questo è il mistero della croce e lo dice Paolo: “Si è fatto peccato” e ha preso l’apparenza del padre del peccato, del serpente astuto».






Mi riferivo al tema dell'articolo "quel diavolo di Gesù " che a me suona a mò di battuta

Ma leggendo l'articolo, non trovo che questa frase sia stata detta realmente da Francesco, ma sembra piu il commento aggiuntivo del cronista

Te trovi la frase esatta dove Francesco darebbe del diavolo a Gesu?

Starei molto attento a commentare articoli senza accertarsi su come stanno realmente le cose.

Io non ho tempo, ma se trovi la frase esatta, accertata, se ne può discutere

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
10/04/2017 13:57
 
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Re: Re: Re:
Seabiscuit, 10.04.2017 13:04:



Mi riferivo al tema dell'articolo "quel diavolo di Gesù " che a me suona a mò di battuta

Ma leggendo l'articolo, non trovo che questa frase sia stata detta realmente da Francesco, ma sembra piu il commento aggiuntivo del cronista

Te trovi la frase esatta dove Francesco darebbe del diavolo a Gesu?

Starei molto attento a commentare articoli senza accertarsi su come stanno realmente le cose.

Io non ho tempo, ma se trovi la frase esatta, accertata, se ne può discutere




Io mi riferisco alla meditazione mattutina del 4 aprile riportata per intero dalla pagina del Vaticano.

mi riferisco a quelle frasi che sono sta citate.
discuterei su questo sul testo ufficiale!

[SM=g1944981]
10/04/2017 13:58
 
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Re: Re: Re: Re:
I-gua, 10.04.2017 13:57:




Io mi riferisco alla meditazione mattutina del 4 aprile riportata per intero dalla pagina del Vaticano.

mi riferisco a quelle frasi che sono sta citate.
discuterei su questo sul testo ufficiale!

[SM=g1944981]




10/04/2017 14:39
 
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Ciao Amalia,

nell'estratto video che hai pubblicato mancano molte frasi riportate nel sito vatican.va
tratte da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVII, n.79, 05/04/2017.

Da quello che ho capito, si tratta di riflessioni di Francesco che ogni cattolico dovrebbe leggersi la mattina... sarebbe un'equivalente dell' "Esaminiamo le Scritture ogni giorno"...

ecco... quindi io rifletterei sul testo presentato
che tipo di meditazione può sorgere da questi propositi?

invece, nel video postato da Amalia si legge solo: "Dio si è fatto peccato"

anche questa è una frase che può fare riflettere, non credo che se Bergoglio vuole dire che Gesù è divenuto persino umano pur di salvarci, non ci riesce e dice "Dio si è fatto peccato"....

per quanto concerne poi l'idolatria - in questo caso verso la croce -, Karmantica, non ne parliamo neppure...

anzi, parliamone...

Bergoglio dice di porre fede in Gesù in croce, non nel Cristo risorto e in Dio vivente...
anche questo discorso diventa chiaro se approfondiamo le nostre conoscenze sull'ordine dei Gesuiti, dal quale Bergoglio proviene...




da notare l'enfasi sui 3 chiodini e sulla croce...
[SM=g2431155] [SM=g2431155] [SM=g2431155]

[SM=g1944981]
[Modificato da I-gua 10/04/2017 14:45]
10/04/2017 15:38
 
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Re:

I-gua, 10/04/2017 14.39:

Ciao Amalia,



invece, nel video postato da Amalia si legge solo: "Dio si è fatto peccato"

anche questa è una frase che può fare riflettere, non credo che se Bergoglio vuole dire che Gesù è divenuto persino umano pur di salvarci, non ci riesce e dice "Dio si è fatto peccato"....



traduzione TNM 2Corinti 5 20-21
20 Noi+ siamo perciò ambasciatori+ in sostituzione di* Cristo,+ come se Dio supplicasse per mezzo di noi.+ Quali sostituti di Cristo imploriamo:+ “Siate riconciliati con Dio”. 21 Colui che non conobbe peccato+ egli lo fece essere peccato*+ per noi, affinché divenissimo giustizia+ di Dio mediante lui.


(Testo CEI2008)
20In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.

(nuova Diodati)
20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio. 21 Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
10/04/2017 15:41
 
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Io ho visto in quel video un uomo di lingua spagnola che cerca di spiegarsi in italiano.
Ha detto che Gesù si è fatto peccato, certo pensando al fatto che è morto portando su di se il peccato adamico.
Ha dato in sacrificio il suo corpo perfetto, l'equivalente del perfetto Adamo.

certo l'ha detto da straniero e da cattolico, cercando di usare termini comprensibili al suo uditorio...
noi avremmo preferito una lezione sul 'riscatto corrispondente'
siamo abituati a lezioni piu profonde...
Insomma latte e non ancora cibo solido. Tutto qui.
Niente di eclatante.





[Modificato da Giandujotta.50 10/04/2017 15:42]
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