Re: Re: Re: Re: Re:
Theokratik, 09/04/2012 10.30:
Ma se eis non indica il mezzo come hai detto tu, il passo non vorrebbe dire che "attraverso" la preghiera restiamo svegli.
Dici che letteralmente eis vuol dire "verso".
Ma dire "siate vigilanti verso le preghiere" è come dire 'siate vigilanti nel fare le preghiere'.
Così mi pare che sia più vicino al "dedicarsi" alle preghiere o vigilare "per" fare preghiere come diceva prima Barnaba.
Scusa il mio 'ritardo mentale' al riguardo ma non afferro..la tua spiegazione allora mi pare un po contraddittoria (non che lo sia realmente, ma è a me che non convince)
Mah, davvero non capisco questa tua polemica.....attraverso la preghiera
suole indicare sempre il fine della preghiera medesima (oltre che l' aspetto temporale, come visto....),
non il mezzo in se stesso....
Infatti, ho scritto, nei miei post precedenti:
Qui, nel contesto, e alla luce di altri passi, non si vuole sottolineare la dedicazione alla preghiera in se stessa, ma il restare svegli attraverso di essa.
Per questo ti ho citato Colossesi 4:2:
"Siate costanti nella preghiera". A quale scopo? Il versetto prosegue: "rimanendo svegli in essa"...
Capisci che Pietro sta dicendo l' identica cosa in 1 Pt. 4:7?
"La fine di ogni cosa si è avvicinata, per cui, cari fratelli, siate vigilanti" (parafrasi). Per dedicarvi alla preghiera? No, in vista della preghiera, che in questo caso indica sia il fine che l' azione temporale (eis con l' accusativo, come ti ho detto prima) per cui, attraverso la preghiera, restiamo svegli, e ritorniamo così a Colossesi 4:2.
Voglio aggiungere un aspetto, per aiutare maggiormente alla comprensione della scelta traduttiva della TNM.
In 1 Pt. 4:7 non è come, ad esempio, in 1 Tess. 5:17:
"Pregate incessantemente", punto e basta.
In 1 Pt. 4:7 ci si sta riferendo (tenuto conto del contesto e del passo dell' epistola ai Colossesi, che ti ho citato) a una funzione particolare della preghiera, legata nella fattispecie all' esercizio della vigilanza".
Quanto a Barnaba scrive:
Fammi capire: se io ti dico "Resta sveglio per pregare" è come se ti dicessi "Prega per restare sveglio"? ,
cioè il fine delle preghiere è quello di restare svegli, quindi la funzione della preghiera concernente l' esercizio della vigilanza, come esplicato in Colossesi 4:2
“
Siate costanti nella preghiera”
a che fine, a che scopo? “
Rimanendo svegli in essa”.
Qui il fine, lo scopo della preghiera, la funzione della preghiera è l' esercizio della vigilanza, e in questo senso va letto anche il passo petrino, per cui dobbiamo essere vigilanti "in vista delle preghiere", cioè a dire le preghiere hanno una funzione, un fine, uno scopo del tutto particolare in questi due contesti: quello di essere vigilanti, e per questo assume un valore anche la funzione "tempo"...."in vista delle preghiere",
funzione ben espressa dalla preposizione propria eis, che in greco regge solo il caso accusativo, e in questo senso suole indicare "verso" (tempo) e "al fine" (lo scopo)...
La grammatica è grammatica, ragazzi...
Poi, la mia è solo un' esegesi del passo,
che non ha davvero la pretesa di...convincere nessuno!