Broadcast Maggio 2016, Morris III: "siamo andati oltre ciò che è scritto".

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Alé
00martedì 10 maggio 2016 13:57
Buongiorno TdgOnLine,
Al minuto 7.30 del programma in oggetto il membro del Corpo Direttivo Antiny Morris III fa un'ammissione importante che ho virgolettato. La circostanza riguardava lo scoraggiare fortemente di sposarsi, chi conosce un po' la storia sa che in particolare i beteliti che si sposavano venivano trattati come peccatori, cosa che cambiò, guarda caso quando si sposò N. Knorr, quindi fino all'inizio degli anni '50. E' sicuramente una buona cosa ammettere gli errori passati (anche se sarebbero state doverose delle scuse che non ci sono state). Questo però fa sorgere delle domande. Visto che l'organizzazione può sbagliare addirittura andando "oltre ciò che richiedono le scritture" (1 Cor. 4:6), cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?

grazie per le risposte

Alé
barnabino
00martedì 10 maggio 2016 14:26

cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?



Cosa fecero quei cristiani degli anni 50? Cosa fece Davide con Saul? Geova si aspetta che il singolo cristiano aspetti Geova, non ha egli tutto sotto controllo? Non appartiene a Gesù la guida della sua congregazione? In quel caso, cosa mostrano gli avvenimenti?

Shalom



Alé
00martedì 10 maggio 2016 14:38
Re:
barnabino, 10/05/2016 14.26:


cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?



Cosa fecero quei cristiani degli anni 50? Cosa fece Davide con Saul? Geova si aspetta che il singolo cristiano aspetti Geova, non ha egli tutto sotto controllo? Non appartiene a Gesù la guida della sua congregazione? In quel caso, cosa mostrano gli avvenimenti?

Shalom






Barnabino, facciamo un esempio concreto.
Mettiamo che sulla questione trasfusioni di sangue uno è convinto che l'organizzazione vada un po' "oltre" ciò che in effetti le scritture dicono, dopotutto su questo punto la posizione non è stata sempre la stessa...quindi, dinanzi a una situazione davvero critica dove una trasfusione potrebbe davvero salvare la vita, cosa dovrebbe fare l'interessato? Se in coscienza crede che accettarla non va contro nessun principio rischia la dissociazione automatica. Poi un giorno chissà verrà fuori che la faccenda è "a coscienza" e intanto uno deve rischiare o la morte o la dissociazione.. voglio dire che questo "aspettare Geova" può valere per certe cose minori, ma se si generano conflitti di coscienza seri c'è un problema a monte da risolvere, cioè fino a che punto bisogna "ubbidire" a quello che dice l'organizzazione.
leo(2013)
00martedì 10 maggio 2016 15:09
Un pastore guida il gregge verso il raggiungimento della meta.
Potrebbe capitare di sbagliare sentiero durante il cammino?
Certo
Ma non la meta.
Se oggi siamo qui raffinati spiritualmente è perché nonostante alcuni
Errori di sentiero non abbiamo mai perso di vista la metA
La pecora che fosse uscita dal gregge solo per un sentiero sbagliato
Da sola non sarebbe arrivata a nulla

La genesi ci insegna che il disubidiente/ribelle non raggiunge la vita,
Ma la morte
Alé
00martedì 10 maggio 2016 15:22
Re:
leo(2013), 10/05/2016 15.09:

Un pastore guida il gregge verso il raggiungimento della meta.
Potrebbe capitare di sbagliare sentiero durante il cammino?
Certo
Ma non la meta.
Se oggi siamo qui raffinati spiritualmente è perché nonostante alcuni
Errori di sentiero non abbiamo mai perso di vista la metA
La pecora che fosse uscita dal gregge solo per un sentiero sbagliato
Da sola non sarebbe arrivata a nulla

La genesi ci insegna che il disubidiente/ribelle non raggiunge la vita,
Ma la morte




Leo, non metto in dubbio la direzione generale del cammino, ma il problema di certi conflitti di coscienza con alcuni insegnamenti dell'organizzazione crea delle situazioni dove la morte la si raggiunge davvero e se questa non è la volontà di Geova di chi è?
Si applica alla Chiesa 1 Tim. 4:1-3 sul celibato dei sacerdoti, cioè una "ispirazione demoniaca", ma la stessa cosa deve valere per chi dirige i testimoni di Geova o no? Anche il cattolico può dire "bisogna aspettare il Signore" perché è Lui che ha tutto sotto controllo e se lo permette ci sarà una ragione ecc.
Voglio dire che se esistono ancora insegnamenti che vanno "oltre" le scritture (secondo me ne esistono) si pone il problema della della "guida" celeste dell'organizzazione, l'obbedienza, la libertà di coscienza ecc.
barnabino
00martedì 10 maggio 2016 15:58
Caro Ale,


Mettiamo che sulla questione trasfusioni di sangue uno è convinto che l'organizzazione vada un po' "oltre" ciò che in effetti le scritture dicono, dopotutto su questo punto la posizione non è stata sempre la stessa...



La risposta è sempre la stessa... cosa fece Davide con Saul? Se Dio è Cristo guidano la Congregazione non sono in grado di capire che essa è andata oltre le Scritture e correggere la situazione, come ha sempre fatto?


Se in coscienza crede che accettarla non va contro nessun principio rischia la dissociazione automatica.



Non esiste alcuna disassociazione "automatica" come sai. Il punto è, come avrebbe agito Davide? La tua coscienza è superiore a quella di Dio? Dopo tutto nessuno ti ha obbligato a battezzati, se la tua coscienza ha accettato il principio in quel momento significa che neppure essa è infallibile e anche tu un domani potresti ritornare ad accettare quel principio.


Poi un giorno chissà verrà fuori che la faccenda è "a coscienza" e intanto uno deve rischiare o la morte o la dissociazione



Se per te quello è un punto fondante che ti porta a credere che Dio non si serva di questa organizzazione direi che la dissociazione sarebbe la cosa più coerente da fare, in coscienza, dato che mancano i presupposti per continuare a far parte di una congregazione di cui non si condividono più gli insegnamenti essenziali, altrimenti vivresti sempre nel dubbio che Dio non si serve di quest'organizzazione, oggi per il sangue, domani per il cibo dei roditori, dopodomani per il logo jw, e dopodomani ancora per chissà che cosa.

Shalom
leo(2013)
00martedì 10 maggio 2016 16:08
Re: Re:




Leo, non metto in dubbio la direzione generale del cammino, ma il problema di certi conflitti di coscienza con alcuni insegnamenti dell'organizzazione crea delle situazioni dove la morte la si raggiunge davvero



scusa ma non ti seguo. cosa intendi dire di preciso?
io non ho nessun conflitto di coscienza e se qualcuno ne dovesse avere non vedo perchè voler entrare a far parte del popolo di Geova



Si applica alla Chiesa 1 Tim. 4:1-3 sul celibato dei sacerdoti, cioè una "ispirazione demoniaca", ma la stessa cosa deve valere per chi dirige i testimoni di Geova o no?



perchè? ti risulta che oggi tra i TdG esiste l'imposizione del celibato? riesci a notare la differenza?




Voglio dire che se esistono ancora insegnamenti che vanno "oltre" le scritture (secondo me ne esistono) si pone il problema della della "guida" celeste dell'organizzazione, l'obbedienza, la libertà di coscienza ecc.



beh hai detto bene quando dici: secondo me

permettimi di ribadire una cosa: l'organizzazione di Geova sulla terra non è perfetta poichè costituita da persone imperfette.
anche facendo errori (chi è che non ne fa?) se ci porta al paradiso al nuovo mondo allora ha adempiuto lo scopo per cui è stata istituita sulla terra.
uno può scegliere cosa fare nella propria vita, e chi sceglie la via "comoda" dovrebbe accertarsi se effettivamente lo sta portando, anche se in carrozza, per così dire, alla vita eterna.
questo è ciò che chi vuol essere cristiano deve considerare
Alé
00martedì 10 maggio 2016 16:27
Barnabino, sei passato dal "aspetta Geova" a "dissociati"..non ha molte scelte un testimone di Geova a quanto vedo. Dici anche "cosa ha fatto Davide?". Davide scappava Barnabino. Scappava perché l'UNTO DI GEOVA lo voleva ammazzare. Lui sapeva che Geova era con lui ma per un fedelissimo della corona Teocratica era una minaccia per la "Teocrazia", poi a Saul morto lo avrebbe capito ma intanto. .
Forse non contempli che oltre a dissociarsi anche oggi esiste una maniera moderna di vivere nelle caverne, quasi da fuggiasco, di "comportarsi da folle", di tessere amicizie che amano Geova alla stessa maniera anche se poco ortodossa per qualcuno, alla malachia 3:16 mi permetto di dire. Spero che tu trovi altre soluzioni oltre a quelle proposte se ti capitasse qualcuno a esporti problemi di questa portata.


Shalom
silvio.51
00martedì 10 maggio 2016 16:35
Re:
Alé, 10/05/2016 13.57:


Visto che l'organizzazione può sbagliare addirittura andando "oltre ciò che richiedono le scritture" (1 Cor. 4:6), cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?
Alé



Caro Alè, la risposta alle tue sensate domande la trovi in Efesini 5:10.


Stefano1971-testimonid
00martedì 10 maggio 2016 16:37
Infatti se diamo un occhiata nella bibbia , notiamo che sia chi dirigeva il popolo di Israele che la congregazione cristiana era imperfetto e spesso alcune direttive non erano perfette ma nonostante tuttlo siamo convinti che questi erano guidati da Dio .E comunque c'è una grande differenza tra l 'organizzazione di Dio e la cristianita'.
barnabino
00martedì 10 maggio 2016 17:02
Caro Ale,

Il punto è molto semplice: tu nutri fiducia che Geova si serva di questa organizzazione? Allora aspetta Geova, che non è certo lento a correggere quando è necessario farlo. Non nutri più fiducia in quest'organizzazione? Allora è meglio dissociarti perché mancano le basi stesse per farne parte, oggi la tua coscienza dubita sul sangue, domani sul logo jw, dopodomani sull'uso delle contribuzioni... capisci cosa intendo? Se non hai fiducia che questa sia la Congregazione usata da Dio e che Dio è in grado di intervenire per correggerla ci saranno sempre occasioni per dubitare di qualcosa.


Forse non contempli che oltre a dissociarsi anche oggi esiste una maniera moderna di vivere nelle caverne, quasi da fuggiasco, di "comportarsi da folle", di tessere amicizie che amano Geova alla stessa maniera anche se poco ortodossa per qualcuno, alla malachia 3:16 mi permetto di dire



Davide è fuggito solo perché Saul attenntava fisicamente alla sua vita, non perché aveva dei dissensi con lui, inoltre ha sempre difeso l'organizzazione rappresentata da Saul, non mettendo mai in dubbio gli insegnamenti o l'autorità che Saul appunto rappresentava... ora, non mi pare che oggi il corpo direttivo attenti alla vita di qualcuno né sappiamo di un altro unto da Geova nell'ambito della stessa organizzazione... il punto è : fuggi ma hai fiducia nell'organizzazione diretta dal corpo direttivo o no? Francamente non mi pare che tu possa paragonare il corpo direttivo di oggi a Saul, diventato palesemente apostata... e allora?

Shalom
Alé
00martedì 10 maggio 2016 17:29
Caro Barnabino,sei tu che hai tirato in ballo Davide e Saul a titolo di paragone. Se non va bene non va bene nemmeno Davide. Le situazioni non sono mai uguali e forse sarebbe meglio pescare dagli scritti cristiani visto che dopo Gesù sono cambiate un po' di cose. Dici dell'organizzazione usata da Geova. . Ma tu sai benissimo che nel corso della storia Geova ha usato tantissime persone,e organizzazioni, per i suoi scopi, che a volte erano imponderabili per i contemporanei. Una volta usò anche un'asina, ma questo non significa che da quel momento in poi tutto quello che faceva Quell'asina era come strumento di Dio. Sai anche che l'ispirato Paolo in Gal. 1:8 avverte i suoi lettori che nemmeno lui era garantito "a vita", ma che loro avrebbero dovuto capire se gli arrivava qualche messaggio che andava "oltre" ciò che ora scritturalmente sano. Quindi, senza nulla togliere al grande e meritorio lavoro fatto dall'organizzazione, ti suggerisco di essere più vigile anche su ciò che arriva da chi ti ha ben nutrito finora. Non è sfiducia, è sana vigilanza, perché alla fine renderemo conto con la coscienza e non con citazioni della torre di guardia.


Ciao
Alé
00martedì 10 maggio 2016 17:59
Re:
barnabino, 10/05/2016 17.02:

Caro Ale,

Francamente non mi pare che tu possa paragonare il corpo direttivo di oggi a Saul, diventato palesemente apostata... e allora?

Shalom



Saul palesemente apostata? Allora lo spirito santo avrebbe ispirato Davide a comporre un meraviglioso canto funebre (II Sam. 1:17>) per un apostata palese affiancandolo al fedele Gionatan?
Vedi Barnabino che se intendi le Scritture in bianco e nero e a bassa risoluzione ti ritrovi con un sacco di contraddizioni in più? La realtà caro Barnabino è molto più complessa e sfumata, è in *scala di grigi* e ad altissima risoluzione per rimanere sul grafico.

Saluti



barnabino
00martedì 10 maggio 2016 18:53
Caro Ale,


Caro Barnabino,sei tu che hai tirato in ballo Davide e Saul a titolo di paragone. Se non va bene non va bene nemmeno Davide. Le situazioni non sono mai uguali e forse sarebbe meglio pescare dagli scritti cristiani visto che dopo Gesù sono cambiate un po' di cose.



Ho preso quel caso perché è un caso limite, Davide era già unto eppure aspettò Dio, non si ribellò né perse fiducia nell'organizzazione rappresentata da Saul. Aveva fede in Geova a differenza di altri che lo circondavano. Fuggi solo perché in pericolo si vita, non perché si fosse ribellato a Saul.


Dici dell'organizzazione usata da Geova. . Ma tu sai benissimo che nel corso della storia Geova ha usato tantissime persone,e organizzazioni, per i suoi scopi, che a volte erano imponderabili per i contemporanei. Una volta usò anche un'asina, ma questo non significa che da quel momento in poi tutto quello che faceva Quell'asina era come strumento di Dio



A quel tempo non c'era alcun re... né l'asina parlò contro l'autorità dell'epoca.


Sai anche che l'ispirato Paolo in Gal. 1:8 avverte i suoi lettori che nemmeno lui era garantito "a vita", ma che loro avrebbero dovuto capire se gli arrivava qualche messaggio che andava "oltre" ciò che ora scritturalmente sano. Quindi, senza nulla togliere al grande e meritorio lavoro fatto dall'organizzazione, ti suggerisco di essere più vigile anche su ciò che arriva da chi ti ha ben nutrito finora. Non è sfiducia, è sana vigilanza, perché alla fine renderemo conto con la coscienza e non con citazioni della torre di guardia



Non era in discussione la vigilanza, né lo schiavo chiede di sostituirsi alla tua coscienza o a Dio, trovo la tua precisione inutile dato che tutti i testimoni di Geova usano la loro coscienza.


Saul palesemente apostata? Allora lo spirito santo avrebbe ispirato Davide a comporre un meraviglioso canto funebre (II Sam. 1:17>) per un apostata palese affiancandolo al fedele Gionatan?



Saul non smise mai di essere re, nonostante la sua infedeltà Geova lo utilizzò, non spettava a Davide giudicarlo. Davide fu fedele a Dio e il suo unto fino alla fine mostrando il dovuto rispetto.


La realtà caro Barnabino è molto più complessa e sfumata, è in *scala di grigi* e ad altissima risoluzione per rimanere sul grafico.



È quello che cerco di farti capire, perché qui quello che usa il bianco e nero per il corpo direttivo sei tu e non noi...

Shalom
(garoma)
00mercoledì 11 maggio 2016 06:40
Re:
Alé, 10/05/2016 13.57:

Buongiorno TdgOnLine,
Al minuto 7.30 del programma in oggetto il membro del Corpo Direttivo Antiny Morris III fa un'ammissione importante che ho virgolettato. La circostanza riguardava lo scoraggiare fortemente di sposarsi, chi conosce un po' la storia sa che in particolare i beteliti che si sposavano venivano trattati come peccatori, cosa che cambiò, guarda caso quando si sposò N. Knorr, quindi fino all'inizio degli anni '50. E' sicuramente una buona cosa ammettere gli errori passati (anche se sarebbero state doverose delle scuse che non ci sono state). Questo però fa sorgere delle domande. Visto che l'organizzazione può sbagliare addirittura andando "oltre ciò che richiedono le scritture" (1 Cor. 4:6), cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?

grazie per le risposte

Alé


Scusa ma la tua osservazione fa sorgere una serie di domande a cui ti chiederei di dare una soluzione:
1) chi diventa TdG sa di entrare a far parte di una organizzazione composta da uomini imperfetti e come tali possono sbagliare, se vuole invece una organizzazione perfetta, perché vi entra?

2) se ogni singolo dovesse decidere sulle singole questioni bibliche o sul suo corretto intendimento, cosa pensi che succederebbe alla luce di quanto disse Gesù e riportato in Marco 3:25 e se una casa diviene divisa contro se stessa, tale casa non potrà durare

3) hai una alternativa da proporre allo schiavo di oggi?


Alé
00mercoledì 11 maggio 2016 09:49
Caro Garoma, premesso che gli stessi tuoi argomenti li può usare un cattolico, un ortodosso via dicendo. .per difendere la propria organizzazione, ti rispondo volentieri.

1)Nessuno chiede la perfezione, ma un maggior rispetto della coscienza individuale sì. Chiedo una maggior discrezione dello schiavo fedele e "discreto", appunto, visto i numerosi strafalcioni. Chiedo che non si impongano cose, pena l'espulsione, che non siano espresse nelle scritture,sennò è un andare "oltre" ciò che è scritto. Raccomandare è una cosa,comandare è un'altra. Se anche lo "schiavo" riconoscesse meglio la sua capacità di sbagliare sarebbe più prudente e eviterebbe certi abusi di autorità.

2) Una volta si diceva che unità non vuol dire uniformità. Il problema della divisione lo crea chi si sente in dovere di pronunciarsi su ogni cosa. Basta pronunciarsi sulle cose fondamentali e essere più possibilisti su tutte le altre ed ecco che il problema è risolto. Invece la linea tenuta finora è pronunciarsi su mille cose in modo univoco e modificare continuamente questi pronunciamenti univoci. Da far girare la testa! Un po' di umiltà anche da parte dello schiavo non guasterebbe.

3) già detto nel 1 e 2. Aggiungo che se il rapporto schiavo fedele/domestici prevedesse anche l'opzione per i domestici di dire liberamente allo schiavo cosa pensano del cibo dato loro e/o fare segnalazioni,osservazioni e,perché no,anche obiezioni, lo Schiavo avrebbe meglio sott'occhio l'aspetto del gregge e i suoi bisogni. Nella Bibbia ci sono molti episodi di "input" di subordinati verso l'autorità Teocratica che hanno anche prodotto cambiamenti. Sia Geova che Gesù hanno chiesto di loro iniziativa ai fedeli di esprimere un parere. Nell'organizzazione non esiste proprio un invito del genere, il flusso di informazione è solo e sempre a un senso e, se vogliamo essere onesti, che uno si metta a dare pareri non richiesti per non parlare di obiezioni viene visto come insubordinazione, disobbedienza ecc ecc.. perché questa paura?

Non mi dilungo oltre anche se si potrebbe dire molte altre cose.

Buona continuazione


A.

barnabino
00mercoledì 11 maggio 2016 15:16
Caro Ale,


Nessuno chiede la perfezione, ma un maggior rispetto della coscienza individuale sì. Chiedo una maggior discrezione dello schiavo fedele e "discreto", appunto, visto i numerosi strafalcioni. Chiedo che non si impongano cose, pena l'espulsione, che non siano espresse nelle scritture,sennò è un andare "oltre" ciò che è scritto



Non mi pare che si imponga l'espulsione dove non sono implicate specifiche violazioni di un principio biblico, violazioni esposte nelle Scritture e non inventate dallo Schiavo Fedele e Discreto. D'altronde si tratta di cose che la tua coscienza ha accettato al momento del battesimo.


Raccomandare è una cosa,comandare è un'altra. Se anche lo "schiavo" riconoscesse meglio la sua capacità di sbagliare sarebbe più prudente e eviterebbe certi abusi di autorità



Ma infatti non mi risulta che quello che lo Schiavo raccomandi diventi un comando, neppure nel caso ricordato da Morris. D'altronde se lo pensi puoi dissociarti, nessuno ti chiede di far parte di un'organizzazione ci sui non ti fidi, che pensi dica "strafalcioni" o altro.


Una volta si diceva che unità non vuol dire uniformità. Il problema della divisione lo crea chi si sente in dovere di pronunciarsi su ogni cosa. Basta pronunciarsi sulle cose fondamentali e essere più possibilisti su tutte le altre ed ecco che il problema è risolto. Invece la linea tenuta finora è pronunciarsi su mille cose in modo univoco e modificare continuamente questi pronunciamenti univoci. Da far girare la testa! Un po' di umiltà anche da parte dello schiavo non guasterebbe



Il ruolo dello Schiavo è guidare e cibare. Questo comporta responsabilità organizzative che non possono essere risolte con il rifiuto di pronunciarsi. Il ruolo dello Schiavo è "politico" se vuoi usare un termine moderno, si occupa della gestione della casa, anche spicciola, dunque costretto a pronunciarsi per mantenere l'unità e per la verità c'è riuscito rispetto alla babele evangelica, dove ciascun gruppo decide da sé.

Il punto è: tu credi che questa organizzazione sia guidata da Dio? Se sì resta in attesa, pensi che Dio non veda quello che vedi tu, che non possa intervenire? Se invece pensi che non sia guidata da Dio, beh, che senso ha continuare a starci dentro per criticare? Se ritieni che Dio abbia una guida migliore segui quella.


Aggiungo che se il rapporto schiavo fedele/domestici prevedesse anche l'opzione per i domestici di dire liberamente allo schiavo cosa pensano del cibo dato loro e/o fare segnalazioni,osservazioni e,perché no,anche obiezioni



Queste opzioni ci sono, nulla ti impedisce di esprimere le tue obiezioni al corpo direttivo, ma una volta detto quello che pensi lascia la cosa nelle mani di Dio... Geova vede le cosa globalmente, e anche il corpo direttivo, sa quando è il "tempo opportuno" per fornire un certo tipo di cibo a livello globale.


il flusso di informazione è solo e sempre a un senso



Tu puoi pregare Dio. Ma è ovvio che sarà Dio a dirigere le cose come lui decide.


se vogliamo essere onesti, che uno si metta a dare pareri non richiesti per non parlare di obiezioni viene visto come insubordinazione, disobbedienza ecc ecc.. perché questa paura?



Forse mi pare che tu abbia poco chiaro il concetto di lealtà, se qualcuno, anche della tua famiglia o un domestico, venisse a casa tua e cominciasse a fare obiezioni, anche in parte giustificate, su come la dirigi o come educhi i figli come ti sentiresti? Se poi cominciasse parlare ai tuoi figli di come tu li tratti male e come invece lui pensa che dovresti trattarli? E se cominciasse a mettere su internet tutte le presunte manchevolezze che hai, gli errori del passato, le liti in famiglia che hai avuto? E se questi non volesse neppure sentire le tue spiegazioni e riconoscere quanto hai fatto per la tua famiglia, quanti sforzi e sacrifici, per allevare figli sani, istruiti ed educati, come la prederesti? Che genere di persona penseresti di avere davanti?

Shalom
Alé
00mercoledì 11 maggio 2016 15:55
Ok Barnabino, penso non serva continuare oltre. Per me stai facendo dei ragionamenti circolari basati su un teorema, secondo te mi sbaglio, pazienza. Per usare una metafora di telefonia, il tuo Geova è "brandizzato" il mio no. Ti saluto con Romani 14:4

Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi, poiché Geova può farlo stare in piedi.


(garoma)
00mercoledì 11 maggio 2016 17:03
Re:
Alé, 11/05/2016 09.49:



1)Nessuno chiede la perfezione, ma un maggior rispetto della coscienza individuale sì. Chiedo una maggior discrezione dello schiavo fedele e "discreto", appunto, visto i numerosi strafalcioni. Chiedo che non si impongano cose, pena l'espulsione, che non siano espresse nelle scritture,sennò è un andare "oltre" ciò che è scritto. Raccomandare è una cosa,comandare è un'altra. Se anche lo "schiavo" riconoscesse meglio la sua capacità di sbagliare sarebbe più prudente e eviterebbe certi abusi di autorità.


Geova ha rispetto per la coscienza altrui, Cristo altrettanto e anche lo schiavo ma, la coscienza deve essere addestrata secondo i principi biblici e non tuoi, altrimenti saresti tu a non avere rispetto per la coscienza altrui in quanto stabiliresti la tua.
L'espulsione, come la chiami, avviene solo per peccati gravi e dove non c'è pentimento.


2) Una volta si diceva che unità non vuol dire uniformità. Il problema della divisione lo crea chi si sente in dovere di pronunciarsi su ogni cosa. Basta pronunciarsi sulle cose fondamentali e essere più possibilisti su tutte le altre ed ecco che il problema è risolto. Invece la linea tenuta finora è pronunciarsi su mille cose in modo univoco e modificare continuamente questi pronunciamenti univoci. Da far girare la testa! Un po' di umiltà anche da parte dello schiavo non guasterebbe.


Non mi risulta che lo schiavo voglia anche guidarti per le cose private, nessuno ti vieta di vesterti come vuoi ma, la Bibbia dice in modo decente, nessuno ti vieta di bere alcolici ma, la bibbia dice moderatamente senza ubriacarti e così via. Anche per quello che riguardava il matrimonio, a cui ti riferisci, se anche ti sposavi non venivi espulso, rimaneva come suggerimento anche se inopportuno.


3) già detto nel 1 e 2. Aggiungo che se il rapporto schiavo fedele/domestici prevedesse anche l'opzione per i domestici di dire liberamente allo schiavo cosa pensano del cibo dato loro e/o fare segnalazioni,osservazioni e,perché no,anche obiezioni, lo Schiavo avrebbe meglio sott'occhio l'aspetto del gregge e i suoi bisogni.


Parli di suggerimenti o di imposizioni? Nessuno ti vieta di esprimere il tuo pensiero ma poi sei tu a dover avere l'umiltà di saper aspettare Geova, altrimenti faresti quello che attribuisci allo schiavo, imporre la tua coscienza.



Nella Bibbia ci sono molti episodi di "input" di subordinati verso l'autorità Teocratica che hanno anche prodotto cambiamenti. Sia Geova che Gesù hanno chiesto di loro iniziativa ai fedeli di esprimere un parere. Nell'organizzazione non esiste proprio un invito del genere, il flusso di informazione è solo e sempre a un senso e, se vogliamo essere onesti, che uno si metta a dare pareri non richiesti per non parlare di obiezioni viene visto come insubordinazione, disobbedienza ecc ecc.. perché questa paura?


Vedi sopra, e queste comunque sono le tue paure evidentemente perché non ti limiti a suggerimenti ma vorresti imporre il tuo pensiero. Non è che sotto sotto vorresti tu prendere il posto dello schiavo?
In 50 anni che sono TdG ho visto chi ha dato suggerimenti o espressi suoi pareri ma umilmente a lasciato poi le cose nelle mani di Geova vedendo poi realizzarsi quanto suggerito ma, ho visto anche chi diceva di dare suggerimenti ma poi voleva che essi fossero applicati o riconosciuti subito, e allora per questi mi viene in mente Absalom, che rubava il cuore degli uomini affermando che se fosse stato lui sul trono li avrebbe accontentati tutti.
Stiamo attenti a non essere dei moderni Absalom.



barnabino
00mercoledì 11 maggio 2016 17:14
Caro Ale,


Barnabino, penso non serva continuare oltre



Come detto, se non credi che questa sia l'organizzazione usata da Dio non serviva neppure aprirla, usando un argomento pretestuoso. Sei tu che hai cominciato a discutere, noi abbiamo solo seguito la tua logica.


Per me stai facendo dei ragionamenti circolari basati su un teorema, secondo te mi sbaglio, pazienza



Io seguo solo il tuo ragionamento, né più né meno, e ti chiedo coerenza e onestà, se ritieni che il corpo direttivo non sia rappresentativo è inutile criticarlo, disassociati. Se credi che sia rappresentativo fidati di Gesù, pensi che non sia in grado di raddrizzare le storture se esistono?


Per usare una metafora di telefonia, il tuo Geova è "brandizzato" il mio no. Ti saluto con Romani 14:4



Di nuovo, se ritieni che l'organizzazione di cui facciamo parte sia solo un "marchio" libero di pensarlo ma non vedo ragione di continuare a farne parte. Mi saluti con Romani 14:4? Eppure è dal principio che stai giudicando il corpo direttivo...


Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi, poiché Geova può farlo stare in piedi.



Non mi pare di averti giudicato, dimmi una sola frase che lo faccia pensare. Ti ho chiesto solo coerenza, non mi pare troppo, poi come detto sarà Geova a giudicare, noi possiamo solo vedere i frutti.

Shalom
leo(2013)
00mercoledì 11 maggio 2016 18:07
Caro Ale,
Secondo me il tuo problema, perché il problema è tuo, è che ti sei concentrato, come fanno alcuni, sull'uomo e non sulla meta.
Forse tu non vedi, come Abraamo, con gli occhi della fede'il paese che ha reali fondamenta' o forse lo vedevi ma ti sei fatto distogliere lo sguardo (da qualcuno?) .

In effetti già parli di un altro Geova come a dire che non credi più in lui quindi il problema è diventato ancora più grande di quello iniziale.

Sei partito dal non credere all'uomo arrivando a rinnegare il tuo ricompratore, correggimi se sbaglio.

Comprendi che questo tipo di atteggiamento nella storia biblica è esistente e dove ha sempre portato?

Per contro invece l'atteggiamento di Abraamo, Sara, Davide, li ha portati all'esaltazione e alla vita eterna.

Ti lascio con 1pietro 5:6:
"umiliatevi sotto la potente mano di Dio affinché egli vi esalti a suo tempo".
Lettore
00mercoledì 11 maggio 2016 19:43
Re:
Alé, 10/05/2016 13.57:

Buongiorno TdgOnLine,
Al minuto 7.30 del programma in oggetto il membro del Corpo Direttivo Antiny Morris III fa un'ammissione importante che ho virgolettato.



Cibo a suo tempo per chi come te va in cerca solo di un appiglio per criticare.
Penso che sia inutile chiederti cosa pensi del resto del discorso...

Alé, 10/05/2016 13.57:


Questo però fa sorgere delle domande. Visto che l'organizzazione può sbagliare addirittura andando "oltre ciò che richiedono le scritture" (1 Cor. 4:6), cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"?



Il cristiano sa bene cosa fare e lo fa, per gli altri posso suggerire di aspettare il broadcast di Giugno e magari trovate qualche altra frase da virgolettare.

Volendo dare un senso al tempo dedicato per risponderti, mi chiedo se il fatto che l'organizzazione sia andata in qualche occasione oltre le scritture, ci autorizzi a concludere che questa non è l'organizzazione di Dio, che, in pratica, non è affidabile in tutto il resto che dice.

Mi viene in mente l'occasione in cui i discepoli chiedono a Gesù:
"Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?" Gesù gli risponde dicendogli "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità". Gli apostoli, in pratica, non avevano capito un bel niente su quell'argomento

Volendo ragionare con il tuo stesso metro di giudizio, sarei giustificato a pensare che OGNI cosa che quegli apostoli dissero non è degno di fede?


(SimonLeBon)
00mercoledì 11 maggio 2016 21:48
Re:
Alé, 10/05/2016 13:57:

Buongiorno TdgOnLine, ... Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?

grazie per le risposte

Alé



Stai ponendo la domanda "a Geova"?

Simon
(Gladio)
00giovedì 12 maggio 2016 01:49
Tutto il ragionamento di Ale lo trovo inconsistente, nel merito sminuire chi guida il popolo di Geova oggi o 2000 anni fa rispecchia lo spirito di colui che mise il dubbio a Eva che la direzione o disposizione datagli era sbagliata, e parliamo che Satana mise in discussione la stessa guida di Geova...figuriamoci se questa gente non mette in discussione gli strumenti umani che Geova usa per condurre il suo popolo da sempre.

Che io ricordi, non c'è un solo uomo nella bibbia, seppur tra i più fedeli che non abbia mai mostrato un aspetto peccaminoso del suo fare durante la sua vita...Giona, Davide, Geremia, Pietro,Paolo, Giosia e molti altri hanno dimostrato di operare in bene ,pur con qualche grosso o piccolo errore.

Il problema sollevato da questo personaggio è sempre il solito...l'"affidabilità della guida" ma mi chiedo da cosa si fa guidare lui, o da chi si fa guidare...............dal suo cuore'?? definito ingannevole dalla bibbia.....dalla sua coscienza??? anche i farisei e capi sacerdoti difensori dell'ortodossia ebraica credevano in coscienza di fare il bene uccidendo Gesù, ma furono maledetti e rigettati.

Anche a me ogni" tanto" le scarpe mi stanno strette o posso notare qualche cosa che non va o che non mi piace o una cosa che sia palesemente sbagliata..........ma non butto a mare il 99% di ciò che ho visto operare in bene anche perchè la mia permanenza quasi trentennale nei Tdg mi ha veramente insegnato una cosa già detta da altri cari fratelli e cioè che Geova raffina il suo popolo, corregge i suoi servi nei tempi e nei modi da lui stabiliti e che nessuno di noi dovrebbe agire o parlare con una ansia da.........prestazione tale da far perdere la lucidità e la fiducia in Geova.

Si è parlato di Saul in questi post sotto alcuni aspetti ma tu che hai aperto il post leggendo i tuoi ragionamenti parecchio contorti e privi di vera fiducia e fede me lo hai ricordato e sai perchè ,perchè tu come Saul volevi vedere" subito " la soluzione di un problema e non volevi aspettare ma fare di testa tua come alla fine fece SAUL, CERTO ERA SOTTO PRESSIONE, ERA ALLA VIGILIA DI UNA BATTAGLIA CON I FILISTEI, NON AVEVA CON SE NE UN NUMEROSO ESERCITO NE SAMUELE il profeta a dargli indicazioni Geova non rispondeva con i profeti, ne con gli urim e i tummim e allora che fare???? Sembra che Geova non ci sia , rimedia alla sua maniera e va dalla veggente di EN-DOR PERCHè LUI UNa RISPOSTA LA DOVEVA AVERE SUBITO, l'ansia lo stava mangiando vivo , ma come...qui siamo in migliaia che rischiamo il collo e Geova non parla?? , ma come...abbiamo sacrificato decine di bovini ,pregato e cantato lodi e Geova è sordo??? ma come ci siamo purificarti seguendo il cerimoniale previsto e Geova ancora non ci dice che fare??? ok ci penso io...vediamo se forzo la mano di Geova perchè io adesso, si adesso devo avere le risposte che cerco altrimenti ............muoio.

Tu ti stai comportando alla stessa maniera mostri lo stesso identico spirito........ma come...un membro del corpo direttivo dice che a volte siamo andati oltre......e Geova non lo fulmina??? ma come....ha appena detto che sbagliando hai influenzato al vitas di migliaia di credenti e noi dovremmo darti ancora retta a te e a quelli come te??? ma come.....siete le nostre guide e commettete questi errori sulla pelle dei sinceri fedeli???? ok adesso faccio di testa mia, me lo risolvo io il problema visto che a quanto pare gli altri non sono sensibili a queste cose.......adesso faccio ciò che penso sia giusto................fallo, fallo tranquillamente, SAUL EBBE LA RICOMPENSA NELLA MANIERA PIù PIENA DI QUESTO SUO MODO DI RAGIONARE, ANCHE TU AVRAI LA TUA ,NON TEMERE, ,non c'è un Davide a fermarti quando volevi colpire Saul nella caverna.......con la sola differenza che DAVIDE RICONOSCEVA CHE Saul era l'unto di GEOVA ANCORA IN CARICA , TU COME ABISAI ,SICCOME SAUL AVEVA SBAGLIATO GLI AVRESTI FATTO LA PELLE, LO AVRESTI TRAFITTO PERCHè AVEVA TRADITO IL SUO MANDATO AHI AHI AHI...

QUANTE COSE SONO MIGLIORATE NELL'ORGANIZZAZIONE DI Geova, quante cose sono state fatte meglio , quante cose ci sono ancora da fare...ma di certo non sarà un errore di un singolo o di un gruppo in un determinato momento a tenermi lontano dal popolo di Geova perchè invece di essere 3000 ci siamo ridotti a 300 per qualche inspiegabile motivo e con questi 300 dobbiamo fare la guerra a una moltitudine di nemici....inutile provarci, battaglia persa in partenza da una decisione incomprensibile................poi però mi hanno detto che anche senza di me hanno vinto...ma è solo un dettaglio ovviamente.

Stammi bene [SM=g7422]
EverLastingLife
00giovedì 12 maggio 2016 08:57

Se il CD non riconosce i propri errori, è arrogante. Se li riconosce, ciò diventa subito una 'patente' per revocare in dubbio tutte le sue emanazioni.

Sindrome di Antoine... 'tu sei buono, e ti tirano le pietre. Sei cattivo, e ti tirano le pietre'.
Diogene
00giovedì 12 maggio 2016 10:50
È come parlare con un sordo.
Naturalmente su chi sia il sordo in questa discussione si può opinare diversamente.

TeoTerrone
00giovedì 12 maggio 2016 11:55
Un navigatore satellitare a volte sbaglia e ti appare il messaggio "ricalcola percorso" costringendoci a compiere delle conversioni ad U per tornare sui nostri passi.
Comunque alla fine ci porta a destinazione.
Per questi errori, butteresti il navigatore viaggiando alla cieca?
Se hai fretta e sopratutto se hai una meta specifica da ragiungere, io credo che mi fiderei comunque del navigatore.
Lo cambierei solo SE mi accorgo in maniera inequivocabile che mi stà mandando fuori strada e pure di parecchio: se metto l'indirizzo di una località di mare e mi ritrovo a 2000 metri, forse qualche dubbio mi viene.


Il nostro Corpo Direttivo è simile.
A volte sbaglia ma solo di qualche metro e ricalcola il percorso.
Ma ciò non toglie che sia la guida migliore per raggiungere la meta.
Ed aggiungo che anche se a volte ci fà compiere qualche metro in più, ammetto che lo seguo non solo per la meta ma anche per la "compagnia" durante il viaggio.
IMHO

Poi ognuno è libero di scegliersi il "navigatore" che crede, ma "sul mercato" non mi sembra che ci siano alternative migliori.
Sempre IMHO.
barnabino
00giovedì 12 maggio 2016 12:11
Caro Diogene,

Il punto è solo la coerenza... se qualcuno non ha più fiducia nel corpo direttivo e non crede che questa sia l'organizzazione guidata da Dio non si tratta di "dialogare tra sordi" perché le posizioni sono ben chiare, chi crede che sia l'organizzazione di Dio aspetta Geova è vede la sua guida nel cambiamenti, chi no vedrà sempre e solo l'azione di uomini imperfetti .

Quello che manca nei secondi è la coerenza, non ha senso rimanere in un'organizzazione di cui non si riconosce alcuna autorevolezza e si disprezza la guida solo per criticare, s'impone una scelta, come dice Gesù. Per il bene di tutti, tanto le cose prima o poi diventeranno palesi...

Shalom
Diogene
00giovedì 12 maggio 2016 16:45
Non hai mezze misure proprio. Fiducia o non fiducia? Si può dire dipende? La fiducia assoluta credo spetti solo a Dio e Gesù. Per tutti gli altri, inclusi i rappresentanti veri o presunti di Dio, spetta una fiducia relativa. Credo che questo lo puoi riconoscere anche tu, sopratutto a 19 secoli e più da che il Cielo ha fatto sapere in modo prodigioso con chi stava. Da allora non si è più fatto sentire in modo inequivocabile, in stile Pentecoste per intenderci.

Aquila-58
00giovedì 12 maggio 2016 17:03
Re:
Diogene, 12/05/2016 16.45:

Non hai mezze misure proprio. Fiducia o non fiducia? Si può dire dipende? La fiducia assoluta credo spetti solo a Dio e Gesù. Per tutti gli altri, inclusi i rappresentanti veri o presunti di Dio, spetta una fiducia relativa. Credo che questo lo puoi riconoscere anche tu, sopratutto a 19 secoli e più da che il Cielo ha fatto sapere in modo prodigioso con chi stava. Da allora non si è più fatto sentire in modo inequivocabile, in stile Pentecoste per intenderci.





però il Cielo si farà sentire di nuovo e lo SFD ha il pregio di essere ben sveglio, vigilante e di consentire al popolo di Geova di restare tale.
Lo SFD non dice: "Il Signore tarda...."
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