Cartoon famiglie gay

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Yan
00domenica 22 maggio 2016 16:21
Come rispondereste a questo articolo apparso su Repubblica, che riassume un po' diverse critiche saltate fuori nelle ultime settimane?

[IMG]http://oi68.tinypic.com/3313q0x.jpg[/IMG]
admintdg3
00domenica 22 maggio 2016 17:00
Direi che c'è un colossale fraintendimento di fondo, in questa e altre critiche.
Probabilmente abituati a certi "santoni cristiani" che asseriscono di poter aiutare a cambiare orientamento sessuale "con la preghiera", chi critica il video - e mi riferisco in generale, giacché ho notato che è un errore ricorrente: la gente parte in quarta con le critiche senza neanche documentarsi sulle credenze dei tdG - chi critica il video, dicevo, ha nella forma mentis quell'unico significato di "cambiare": passare da omosessuale ad eterosessuale.
Ciò è assolutamente fuori dalle idee dei testimoni di Geova, che non sostengono questo quando parlano di "cambiare".
Per "cambiare" si intende aderire ai princìpi biblici - perché, per quanto si vogliano attaccare i tdG, non si sfugge: è la Bibbia a decidere cosa è giusto e sbagliato, e i tdG non fanno altro che conformarsi alla Bibbia - e la Bibbia condanna gli atti omosessuali.
Cosa significa questo? Che secondo i testimoni di Geova, chi è omosessuale, per diventare cristiano deve diventare eterosessuale? No, il senso di "cambiare", come purtroppo frainteso da chi scrive l'articolo sopra, non è mica diventare eterosessuale come se fosse una scelta, ma astenersi dal commettere atti omosessuali.

Gli atti omosessuali - non l'orientamento: gli atti - sono ovviamente una scelta volontaria, così come lo sono gli atti eterosessuali e così come lo è il celibato: è noto infatti che vi sono diversi preti omosessuali che hanno rinunciato alla propria vita sessuale per amore del sacerdozio.
Per inciso, nessun testimone di Geova - a differenza di una buona fetta del mondo cattolico - fa campagne contro le "famiglie sbagliate" (che brutto termine).
I testimoni di Geova non partecipano al Family Day, non manifestano contro le coppie omosessuali e sostanzialmente non ostacolano in alcun modo la realizzazione di tali coppie.

Non hanno un coinvolgimento interiore "anti-gay": se un domani Dio intervenisse sugli affari umani e facesse sapere di voler eliminare le sue riserve su alcune cose condannate dalla Bibbia, smetteremmo di aderire a quelle norme bibliche fatte cadere in disuso da Dio stesso, così come accadde con il cristianesimo che annullava diversi "divieti" dell'Antico Testamento.
I testimoni di Geova semplicemente aderiscono a quelli che sono gli insegnamenti biblici (Bibbia che ritengono - conditio sine qua non per tutti i cristiani che vogliono essere chiamati tali - ispirata da Dio), l'attuale metro di riferimento per il cristiano.
Il video, tra parentesi, a differenza dei video sul bullismo e altri, non è mai stato diffuso in scuole o altri luoghi interculturali, proprio per non urtare la sensibilità di chi non si rispecchia in tale etica: è ad uso interno e serve semplicemente per far capire cosa dice la Bibbia al riguardo.

Personalmente ritengo che spieghi l'argomento nella maniera più delicata possibile: Dio pone delle regole e ne ha tutto il diritto, se pensiamo che ogni nazione ha il diritto di sancire delle regole per essere qualificati ad entrare sul proprio territorio.
Tra queste regole vi sono il divieto di atti sessuali fuori dal matrimonio e di atti omosessuali.
Tali atti non sono visti in maniera "fobica": i testimoni di Geova sono felici di parlare con tutti e avvicinano tutti, omosessuali compresi. Come riportato nel cartone stesso, la Bibbia contiene requisiti a cui i tdG si sforzano di conformarsi, anche se da un punto di vista strettamente umano non c'è alcun male nel praticare certe cose che la Bibbia condanna.
Se voglio entrare in Australia e alla frontiera mi dicono che è vietato importare carne di fagiano per un motivo X (che può anche non essere rivelato), non sto necessariamente facendo qualcosa di male da un punto di vista umano, tuttavia non ho i requisiti adatti per entrare in Australia. Anche se non sto facendo male a nessuno.
Se voglio diventare militare e ho i capelli lunghi, non sto facendo necessariamente qualcosa di male portandoli lunghi: tuttavia le regole per diventare militari dispongono un certo taglio di capelli.
L'Australia è un paese di "fagianofobi"?
I militari sono "capellofobi"?
No.
Analogamente non c'è "omofobia" nell'aderire all'etica biblica, giacché la Bibbia non esige che si cambi orientamento sessuale come se fosse una scelta, ma che si rinunci agli atti omosessuali, e gli atti sessuali - etero od omo che siano - sono indubbiamente una scelta, giacché gli omosessuali in questo sono esattamente come gli eterosessuali: persone ragionevoli che, se vogliono, possono restare casti.

I testimoni di Geova hanno come riferimento le Sacre Scritture: se qualcuno non condivide l'etica biblica, è libero di agire come crede, ma non può pretendere di vietare l'adesione al modello biblico tirando fuori una presunta accusa di omofobia di cui abbiamo dimostrato l'inconsistenza.

Giandujotta.50
00domenica 22 maggio 2016 17:49
Repubblica?
ma repubblica non è un quotidiano?
qui leggo la data 'maggio'
solo per curiosità mi piacerebbe sapere dove è stata pubblicata questa recensione.

(SimonLeBon)
00domenica 22 maggio 2016 18:33
Re:
Noi tdG saremmo omofobici?
Sono accuse che ricordano tanto quelle di "comunismo" in Canada e di "americanismo" in Russia. Eppure i tdG hanno gli stesi valori identici dappertutto: sono gli oppositori che cambiano disco e parrocchia secondo convenienza!

Certo, forse per chi è abituato a vedersi imposta la fede tramite un battesimo forzato all'età di 10 giorni e comunione/cresima ben prima della maggior età, il battesimo degli adulti è qualcosa molto difficile da capire.

Simon
Delicatezza
00domenica 22 maggio 2016 18:38
Re:
Giandujotta.50, 22/05/2016 17.49:

Repubblica?
ma repubblica non è un quotidiano?
qui leggo la data 'maggio'
solo per curiosità mi piacerebbe sapere dove è stata pubblicata questa recensione.




Si trova nel settimanale il venerdì di Repubblica la rivista che esce appunto ogni venerdì con il giornale.

Il problema del video sta nel fatto che si parte in quarta su cosa direbbe Geova al riguardo, in questo modo la figlia giudica sbagliata la famiglia nella quale già vive la sua compagna di scuola, che sarà già bersagliata dai compagni di classe sul fatto che non ha un papà, e ora magari ci si metterà anche lei dicendogli che Geova disapprova l'unione delle sue mamme.
Sarebbe stato meglio che le si avesse detto che nel mondo esistono diversi modi di amare tra cui quello tra due donne o due uomini, che non è colpa di nessuno perché si nasce così, che l'importante è l'amore che si da ai figli e che anche all'interno dei testimoni esistono figli con solo la mamma e la nonna ad esempio o la mamma e la zia, perché magari il papà non c'è più, magari sarebbe stato carino dire esplicitamente alla figlia di non giudicare, anzi di difendere la sua amica se gli altri compagni l'avessero presa in giro, più che spingerla a predicare... poi una volta grande si sarebbe affrontato il discorso sesso, dato che sembra sia solo questo il grave problema, ma si sa che a volte chi scrive gli articoli o realizza i video non brilla di delicatezza o di psicologia.
admintdg3
00domenica 22 maggio 2016 18:57

Il problema del video sta nel fatto che si parte in quarta su cosa direbbe Geova al riguardo,



E' un video confessionale, è normale che ci interessi il punto di vista di Dio, giacché ne va della vita nostra e degli altri.
Il senso della predicazione non è "per passatempo", ma proprio per informare su cosa dice Dio al riguardo e quali sono i "limiti" che pone al comportamento umano, in modo da dare a tutti la possibilità di scegliere come agire.


Sarebbe stato meglio che le si avesse detto che nel mondo esistono diversi modi di amare tra cui quello tra due donne o due uomini, che non è colpa di nessuno



Non mi pare che la Bibbia affronti l'argomento in questa maniera.

Ripeto: da un punto di vista civile e laico è normale che sia così.
Sono due persone libere e consenzienti e non fanno nulla di male, da un punto di vista umano. Ma il video è confessionale e vuole sottolineare cosa pensa Dio al riguardo.
Il discorso sarebbe stato lo stesso anche se fosse stata una coppia etero non sposata.


poi una volta grande si sarebbe affrontato il discorso sesso



Non mi pare che la bambina del video abbia 2 anni, è giusto che abbia bene in mente cosa dice la Bibbia al riguardo.
Giandujotta.50
00domenica 22 maggio 2016 19:07
Grazie per l'info... anche se trattandosi di un settimanale avrebbe dovuto esserci la data della settimana e non del mese...

cmq, tanto per capire di che si parla, Qui il video 'incriminato' dura 2.22

non mi pare che si parta in quarta dicendo qual'è l'opinione di Geova sulla famiglia, prima di tutto di offre rispetto per altre vedute infatti la mamma riconosce che ci sono tanti modi di pensare...
ad un bimbo di 7/8 anni si devono dare risposte rapide e comprensibili.
Vi sembra un atteggiamento omofobo?

Chiaramente lo scopo del cartoon è quello di aiutare i nostri figli, nostri dei tdG, a formarsi una coscienza basata sulle scritture in modo che possano poi decidere, consapevolmente in futuro, sulla base delle informazioni che hanno.



RKj
00domenica 22 maggio 2016 19:21
In realtà, alcuni due miei conocenti, omosessuali, che conoscono bene i Testimoni di Geova, mi hanno detto che il video gli è "piaciuto", dal momento che la madre alla bambina dice subito che ognuno la pensa come vuole e quindi, in pratica, non è giusto fare campagne omofobe o cose simili.
Poi la mamma dice alla figlia che a questa bambina( quella che fa parte di una famiglia omosessuale) può parlare del nuovo mondo, proprio come farebbe con una bambina che fa parte di una famiglia etero sessuale.

Tra l'altro uno dei mie conoscenti ci ha pure lodato visto che ci comportiamo in modo differente dai gruppi religiosi omofobi.
admintdg3
00domenica 22 maggio 2016 19:39
Un esempio di come molti non abbiano davvero capito il senso del cartoon.

In questo articolo di critica al video si dice:


secondo i Testimoni di Geova, i gay possono cambiare e ritornare nelle grazie di Dio come eterosessuali.



Questa frase è completamente errata.

Qui si attribuisce ai tdG un pensiero che non sta né in cielo e né in terra, sostanzialmente estendendo impropriamente ai tdG un'idea ricorrente in certe comunità cattoliche ed evangeliche ("se preghi o vai in ritiro torni eterosessuale"). Un'idea che non ha niente a che vedere coi tdG, i quali si sorbiscono gratuitamente questa accusa, basata su una incomprensione del termine "cambiare" (che non significa cambiare orientamento sessuale).

O, ancora:


Philip Tiisma, attivista per i diritti gay olandesi ha affermato che: “La presentazione del cartone è dolce, ma il suo messaggio è amaro” infatti “non si può scegliere di passare dall’essere omosessuale a eterosessuale”.



Stesso identico errore.

Avevamo spiegato poco sopra che "cambiare", nel video in questione e per i tdG in generale, non significa "smettere di essere omosessuali e diventare eterosessuali".

Si attribuiscono al video "colpe" inventate, in pieno stile straw man (uomo di paglia), ovvero criticare/confutare un qualcosa che non esiste.

Il senso del video è: Dio ci ha lasciato scritto cosa non vuole che venga fatto (atti, azioni: non si colpevolizzano orientamenti sessuali), se vogliamo la sua approvazione dobbiamo tutti rinunciare a una parte di noi stessi (desideri, ambizioni, aspettative che contrastano con quanto ha lasciato scritto).


Dopodiché il video - riservato solamente a chi già condivide i princìpi biblici - viene piazzato da qualcuno su youtube, per dar vita al tiro al bersaglio basato su:

1) fraintendimento del termine "cambiare", come abbondantemente spiegato sopra: non significa affatto "cambiare orientamento sessuale";

2) intolleranza verso chi decide di basare la propria vita sui princìpi biblici, compresi diversi omosessuali che in coscienza hanno scelto di rispettare ciò che dicono le Scritture, pur restando omosessuali.
Avremo così la coppia etero che convive, con lui che non desidera sposarsi, e lei che se vorrà aderire ai princìpi biblici dovrà cessare la relazione. Se lo farà sarà una sua libera scelta: perché criticarla?
Avremo così la coppia omosessuale, con uno dei due che intraprende un percorso spirituale e decide di lasciare il compagno o la compagna: perché criticarlo?
Vogliamo vietare a questi omosessuali la libera scelta di aderire ai princìpi biblici?
Sarà una loro scelta: chi decide diversamente perché dovrebbe sentirsi "infastidito" dal fatto che altri omosessuali scelgano diversamente da lui?
admintdg3
00domenica 22 maggio 2016 19:47
Re:
RKj, 22/05/2016 19.21:

In realtà, alcuni due miei conocenti, omosessuali, che conoscono bene i Testimoni di Geova, mi hanno detto che il video gli è "piaciuto", dal momento che la madre alla bambina dice subito che ognuno la pensa come vuole e quindi, in pratica, non è giusto fare campagne omofobe o cose simili.
Poi la mamma dice alla figlia che a questa bambina( quella che fa parte di una famiglia omosessuale) può parlare del nuovo mondo, proprio come farebbe con una bambina che fa parte di una famiglia etero sessuale.

Tra l'altro uno dei mie conoscenti ci ha pure lodato visto che ci comportiamo in modo differente dai gruppi religiosi omofobi.



Infatti, hanno ben compreso il senso del video, da persone intelligenti [SM=g28002]


Aquila-58
00domenica 22 maggio 2016 20:17
Giusto per far capire che cos' è l' omofobia, potete guardare qui.....


testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11065790/-/discussi...
Cesarino
00domenica 22 maggio 2016 21:11
Re:
admintdg3, 22/05/2016 17.00:


I testimoni di Geova hanno come riferimento le Sacre Scritture: se qualcuno non condivide l'etica biblica, è libero di agire come crede, ma non può pretendere di vietare l'adesione al modello biblico







Ai tempi biblici non esisteva né l'omosessualità né la bisessualità, e neppure l'eterosessualità. La categoria di orientamento sessuale era assente.
barnabino
00domenica 22 maggio 2016 21:28

Ai tempi biblici non esisteva né l'omosessualità né la bisessualità, e neppure l'eterosessualità. La categoria di orientamento sessuale era assente



Questa è una ipotesi piuttosto recente di alcuni teologi di orientamento protestante e liberale, quello che è certo è la condanna biblica di rapporti sessuali al di fuori di quello che ai tempi biblici era considerato il matrimonio tra un uomo e una donna. Comunque in passato abbiamo discusso lungamente di questa tesi, arrivando a conclusioni meno apodittiche delle tue.

In ogni caso mi pare del tutto privo di pertinenza rispetto al presunto messaggio "omofobo" contenuto in quel cartone animato, non vorrei che insegnare ai propri figli il proprio parere sull'omosessualità, insieme con il rispetto per le idee di tutti, diventi automaticamente omofobia...

Shgalom
admintdg3
00domenica 22 maggio 2016 21:38
Re: Re:
Cesarino, 22/05/2016 21.11:

admintdg3, 22/05/2016 17.00:


I testimoni di Geova hanno come riferimento le Sacre Scritture: se qualcuno non condivide l'etica biblica, è libero di agire come crede, ma non può pretendere di vietare l'adesione al modello biblico







Ai tempi biblici non esisteva né l'omosessualità né la bisessualità, e neppure l'eterosessualità. La categoria di orientamento sessuale era assente.



E quindi?
Il fatto che la categoria di orientamento sessuale fosse assente non significa un bel nulla, giacché non è il mero orientamento sessuale ad essere condannato dalla Bibbia, né elaborazioni teoriche e dati di fatto vanno di pari passo.
Inoltre ripetendo quel mantra ti impantani in un ragionamento destinato al vicolo cieco, e ti spiego perché.

Il fatto che la categoria di orientamento sessuale fosse all'epoca assente, nel senso che non fosse concepita dall'uman consorzio e dalle eminenze grigie, significa che fino ad allora non ci fosse stata di fatto (checché ne pensassero all'epoca) neanche UNA coppia omosessuale di persone che si amavano, ma erano tutti eterosessuali viziosi?
Se fosse così stai implicitamente dicendo che l'omosessualità è sbocciata negli ultimi secoli non solo come categoria teorica, ma anche come sussistenza di fatto. L'omosessualità risulterebbe quindi - secondo te - un qualcosa non presente in natura, ma una deviazione recente, come la parola 'lemato', codificata e saltata fuori solo quando di fatto è saltata fuori la varietà di ibrido tra limone e pomodoro.

L'alternativa sarebbe che l'omosessualità come orientamento fosse già presente all'epoca di fatto - con vero sentimento d'affetto e non solo come sfogo sessuale tra maschi etero - ma non ancora codificata a livello scientifico, né concepita dall'umanità media.
Ma appunto, cosa c'entra il fatto che non fosse categorizzata? Se esisteva, esisteva a prescindere dalla categorizzazione. Soprattutto alla luce del fatto che la Bibbia è Parola di Dio, non dell'uomo: Dio quando ha enunciato la condanna degli atti omosessuali era lo stesso Dio che conosceva l'uomo in ogni sua sfaccettatura, e quindi ben sapeva ciò che era nella mente, nel cuore e nei sentimenti degli uomini, senza che dovesse aspettare una codificazione dell'orientamento sessuale in epoca recente.

Di conseguenza: con l'ipotesi 1 sostieni l'innaturalità dell'orientamento omosessuale, che non sarebbe stato presente se non fino a quando codificato in epoca recente, appunto come il lemato.
Se invece ti appoggi all'ipotesi 2 reggi l'idea di un Dio inetto che emana norme senza conoscere la struttura dell'animo umano, un Dio che sbaglia tutto e verso cui puntare il dito.
Al che svicoleresti dicendo che quelle sono norme di uomini, basate sull'osservazione di ciò che vedevano: maschi etero (secondo loro) che si accoppiavano. E, concludendo in tal maniera, dai il definitivo colpo alla tua fede nelle Scritture, che riterresti semplicemente il frutto dei capricci di uomini, approdando definitivamente all'ateismo.

Riassumendo, scegli: vuoi essere uno che sostiene l'innaturalità dell'omosessualità? Vuoi sostenere l'inettitudine di Dio che non capisce le strutture mentali umane? O vuoi essere ateo?



EverLastingLife
00domenica 22 maggio 2016 21:57
La Bibbia condanna l'omosessualità.

Condannare gli atti omoerotici non vuol dire essere omofobi, se la condanna è rivolta all'atto e non alla persona.

Si tratta non semplicemente di verità, ma di due 'solarità' assolute e incontrovertibili. I goffi tentativi di negarle non sortiscono che un unico effetto, palesare la coda di paglia di chi li produce. Ognuno è padrone di fare ciò che vuole della propria sessualità, e non si capisce perchè dovrebbe cercare nella Bibbia una inesistente legittimazione della propria condotta. Facesse ciò che gli cale, e zitto.

A chi volesse documentarsi sui rapporti fra cristianità e omofobia, consiglio di indagare il cattolicesimo romano, di gran lunga la confessione di fede più omofoba del mondo - e della storia. Ecco un lapidario articolo sull'argomento:

tdgonline.altervista.org/lomofobia-nelle-dichiarazioni-del-clero-ca...

admintdg3
00domenica 22 maggio 2016 22:25
Re:
EverLastingLife, 22/05/2016 21.57:



A chi volesse documentarsi sui rapporti fra cristianità e omofobia, consiglio di indagare il cattolicesimo romano, di gran lunga la confessione di fede più omofoba del mondo - e della storia. Ecco un lapidario articolo sull'argomento:

tdgonline.altervista.org/lomofobia-nelle-dichiarazioni-del-clero-ca...




Si la cosa comica è il fatto che chi tra i detrattori accusa i tdG di omofobia...è cattolico, e quindi rappresenta la posizione della CCR al riguardo, con tanto di derive omofobe dei vari leader religiosi cattolici.
I tdG presentano una posizione rispettosa del pensiero altrui, ma bisogna farli passare per omofobi, in modo da deviare l'attenzione dalle intolleranti esternazioni dei suoi correligionari

Manifestazione cattolica in Francia, contro i matrimoni omosessuali




Alleanza Cattolica a Caserta, opposizione all'approvazione delle leggi pro-gay

noicaserta.it/alleanza-cattolica-a-caserta-per-un-seminario-contro-il-matrimonio-gay-e-le-adozioni-omosessu...

Striscione cattolico in Italia, contro la legalizzazione dei matrimoni omosessuali



Altra manifestazione cattolica contro i gay



Manifestazione dei cattolici di Forza Nuova contro la legalizzazione dei matrimoni omosessuali



Cattolici protestano contro i diritti gay




Aquila-58
00domenica 22 maggio 2016 22:35
Re: Re:
Cesarino, 22/05/2016 21.11:

admintdg3, 22/05/2016 17.00:


I testimoni di Geova hanno come riferimento le Sacre Scritture: se qualcuno non condivide l'etica biblica, è libero di agire come crede, ma non può pretendere di vietare l'adesione al modello biblico







Ai tempi biblici non esisteva né l'omosessualità né la bisessualità, e neppure l'eterosessualità. La categoria di orientamento sessuale era assente.




certamente era assente l' attuale distinzione che viene fatta e che tu hai evidenziato, ma erano assenti i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso?
Ne sei proprio sicuro?

Il punto inconfutabile è che la Bibbia non approva alcun rapporto sessuale al di fuori del matrimonio (tra un uomo e una donna, la Bibbia descrive solo questo tipo di matrimonio e non altri....)
admintdg3
00domenica 22 maggio 2016 22:48
Re: Re: Re:
Aquila-58, 22/05/2016 22.35:




certamente era assente l' attuale distinzione che viene fatta e che tu hai evidenziato, ma erano assenti i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso?
Ne sei proprio sicuro?




Leggi la mia risposta: Cesarino gioca sulla distinzione tra omosessualità psichica e atti sessuali, che ai tempi biblici a suo dire venivano concepiti come se fossero tutti tra maschi etero.
Dove vuole arrivare? Vuole arrivare a dire che siccome ai tempi biblici non veniva concepita l'omosessualità psichica, allora nella Bibbia quando ci imbattiamo in certi versetti non si condanna l'omosessualità, ma i rapporti innaturali tra maschi etero e femmine etero.

Questo teorema però fa acqua da tutte le parti, come ho scritto nel mio post.
Si finisce in un colabrodo di contraddizioni, dove Dio è un incompetente che non conosce l'animo e la psiche umana, e rilascia norme morali con la stessa cognizione degli uomini dell'epoca.
Oppure l'alternativa è credere che non solo non fosse concepita, ma realmente non esistesse omosessualità psichica all'epoca, sdognanando quindi la teoria di una omosessualità psichica sviluppatasi solo negli ultimi secoli, e fino a qualche secolo fa vi erano solo rapporti omosessuali tra persone etero.

Tutta questa tiritera pur di non accettare un semplice comando: Dio non gradisce rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso, e il comando non decade a seconda della dose d'amore presente o della percentuale di omosessualità o bisessualità dell'individuo.

Così come non decade il divieto di rapporti prematrimoniali per gli etero: fosse anche la coppia più sinceramente innamorata del pianeta, stanno facendo qualcosa che Dio non gradisce.
EverLastingLife
00lunedì 23 maggio 2016 09:33

Interessanti riflessioni sulla condizione gay di Philippe Ariño, intellettuale cattolico che è omosessuale dichiarato. Ariño tuttavia vive in castità da cinque anni e sostiene che la Chiesa Cattolica ha ragione a condannare gli atti omosessuali.

In una sua recente intervista (grassetto mio) dice, fra l'altro, che l'omosessualità, da lui definita 'una tendenza', non va necessariamente appagata in una relazione di coppia. Ariño chiama 'libertini' e 'frustrati' gli omosessuali che non padroneggiano le proprie pulsioni, e che non vi è nulla di problematico nella continenza, 'difficile soltanto per quelli che non ci provano'. Paragona i gay che rifiutano di tentare la via della castità a bambini che 'piangono prima ancora di aver sentito male'.

Secondo Ariño, che come ripeto è gay dichiarato, criticare i desideri omosessuali non è necessariamente 'omofobia'. Per giunta l'atto omosessuale è 'violento' perché 'rifiuta la differenza fra i sessi'.

Quanto alle relazioni fra cattolicesimo e condizione gay, Ariño ammette che in seno alle gerarchie cattoliche esiste quello che definisce un 'problema omosessuale'. Bergoglio, che sarebbe stato frainteso dai media per una posizione apparentemente morbida sull'argomento, 'deve spiegare che non giustifica le pratiche omosessuali'. Afferma anche di aver ricevuto 'aggressioni' e 'minacce' - alla faccia delle crociate libertarie - da parte del mondo LGBT (acronimo che designa in generale le persone omosessuali, specie nelle loro manifestazioni organizzate) a causa delle sue idee, con le quali fra l'altro si è opposto ai provvedimenti finalizzati a legalizzare il matrimonio gay in Francia.

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www.papaboys.org/io-omosessuale-vi-spiego-perche-chiesa-cattolica-ragione-intervista-philipp...


Io, omosessuale, vi spiego perché la Chiesa Cattolica ha ragione: Intervista a Philippe Ariño



È tra gli iniziatori di Manif pour Tous, la “Manifestazione per tutti”, movimento di opposizione al “matrimonio per tutti” portato avanti dal governo di François Hollande. Ora scrive: «Io, omosessuale, vi spiego perché la Chiesa Cattolica ha ragione».

Francese, scrittore di successo, filosofo, cantante, blogger, critico d’arte, saggista, insegnante di spagnolo. Personalità eclettica ed affascinante, profonda, poliedrica e paradossale, Philippe Ariño, dentro una serena calma ed un’immagine di sé inoffensiva, dimostra una forza ed un’energia incontenibile, che interroga con semplicità evangelica chiunque lo incontri, di qualunque orientamento sessuale, politico o religioso sia.

Perché Philippe non nasconde la propria omosessualità, ma la pone in una luce completamente diversa rispetto agli stereotipi che la proposta LGTB sbandiera.

DN lo ha intervistato in esclusiva in occasione delle conferenze per presentare il suo nuovo libro: Omosessualità controcorrente – Vivere secondo la Chiesa ed essere felice, dell’editrice Effatà.

Da subito, ancor prima di iniziare l’intervista, ci tiene a precisare: «Io non sono “un omosessuale”. Omosessuale non è un sostantivo, ma un aggettivo. Sono un uomo, figlio di Dio, sono una persona con un’inclinazione, una tendenza, un desiderio omosessuale più o meno durevole».

Qual è la tua esperienza di vita?

Sono cresciuto in una famiglia cattolica, praticante e non ho mai abbandonato la fede. Ho scoperto la mia omosessualità all’età di 10 anni, e fino ai 29 anni non ho consumato rapporti omosessuali. Per due anni, dai 29 ai 31, ho avuto rapporti omosessuali, ma è dal gennaio 2011 che ho smesso e che ho deciso di vivere la castità.

Per me l’omosessualità non è una vergogna, ma piuttosto costituisce una paura della differenza dei sessi: dice che non mi sono pienamente accettato e che ho paura della sessualità. Questa paura ha lasciato una ferita dentro di me, che sembra difficilmente modificabile. Grazie a Dio e con Dio questa ferita riacquista senso: diventa una fessura attraverso la quale può passare la luce. È sorprendente! Di per sé una ferita non è bella, ma quando è attraversata dalla luce di Dio, si trasforma. Concretamente, si trasforma in amicizie estremamente forti, in consolazione che va oltre la condizione omosessuale, diventa dono per gli altri, ricchezza per tutti.

Hai vissuto per tanti anni nel mondo omosessuale e ora hai scelto la castità.

Io ho vissuto la mia omosessualità in modo differente. Non esiste soltanto la relazione di coppia, per vivere la propria omosessualità. Ho frequentato e ancora adesso frequento questo ambiente. Credo che questo mi consenta di parlare dell’omosessualità dall’interno. È una grande opportunità. Troppe volte si osserva da lontano, da un punto di vista psicoanalitico o religioso. In Francia abbiamo teologi moralisti veramente in gamba, ma il loro punto di vista è esterno. Adesso loro vengono da me e dicono: “Noi diciamo le stesse cose, in maniera differente”.

Il mio Dizionario dei simboli omosessuali è una novità assoluta. Ho scoperto la gioia di essere utilizzato da Gesù su un argomento così sensibile da punto di vista sociale ed esplosivo in ambito ecclesiale.

Qual è l’accoglienza che stai percependo? Ci sono molte paure e chiusure?

Ci sono i due estremi. Ci sono reazioni violentissime di rifiuto, di opposizione, e altre molto accoglienti. O la va o la spacca. Ma quando il mio messaggio passa, le persone si mettono completamente a nudo e mi dicono: «Tu mi hai raccontato tutta la mia vita senza conoscermi». Sono continuamente avvicinato da persone che dicono: «Anch’io ho avuto queste esperienze, anch’io sono stato violentato, ho vissuto determinate situazioni». Parlando con loro, mi accorgo della presenza di Dio che mi oltrepassa e che opera attraverso di me.

Questo nuovo Papa sta dando grandi aperture e riesce a parlare al mondo. Si potrà comunicare anche su questo argomento?

Sì, il problema è che il Papa non è da solo. Subisce pressioni dall’interno inimmaginabili. Già Benedetto XVI, che per me costituisce l’esperto numero uno in materia di morale sessuale, ha avuto difficoltà e ha sofferto molto. Certi uomini di Chiesa hanno paura dell’omosessualità, perché dietro c’è il problema della pratica omosessuale.

Il Papa ha fatto un grande passo già ammettendo l’esistenza del desiderio omosessuale. Adesso però deve spiegare che non giustifica le pratiche omosessuali. Parlando del rispetto delle persone omosessuali è stato frainteso, quasi giustificasse la pratica omosessuale. Altri invece hanno pensato che si stesse esponendo troppo. In realtà, non ha preso nessuna delle due posizioni. Semplicemente ha ribadito la dignità della persona.

Ti senti parte della Chiesa e dici che non puoi farne a meno.

Più che cristiano, mi sento cattolico. Se assumo un comportamento che mi allontana dalla Chiesa, mi sento triste. Nel mondo LGTB venivo considerato e ricercato per le mie pratiche. Ora loro mi aggrediscono e mi minacciano. Nella Chiesa sono stato accolto come persona. Ecco perché credo che la Chiesa sia la verità. E non ho detto gli “uomini di chiesa”. Ma la Chiesa è la verità.

Dici che si deve rispettare la persona, senza giudicarla, ma le pratiche, la banalizzazione degli atti omosessuali vanno valutate?

Bisogna ricordare in che cosa consista il comportamento omosessuale. È un rifiuto della differenza dei sessi, mentre l’amore costituisce un’accoglienza delle differenze, quindi non si può dire che rifiutare la differenza dei sessi sia amore. Per amare bisogna riconoscere la diversità, non annullarla. L’atto omosessuale in sé è violento.

Le associazione LGTB bollano subito come omofobo chiunque non aderisca alla loro ideologia. Che significato dai alla parola omofobia?

L’omofobia non è costituita da qualsiasi critica nei confronti del desiderio omosessuale. Il fatto di avere desideri omosessuali non giustifica ogni nostro comportamento. C’è un’omofobia fatta di aggressione, di insulti, di violenza, ma è omofobia anche il coming out, perché è una caricatura, un atto di violenza nei confronti delle proprie pulsioni sessuali.

La vera omofobia è rifiutare la differenza dei sessi da cui ciascuno di noi è nato. Nasce dall’atto omosessuale e si vede in tutti i contesti, sia nelle relazioni affettive che negli ambienti della prostituzione. Io non conosco aggressori di persone omosessuali che non siano omosessuali. Almeno 90 miei amici sono stati violentati. Il discorso mediatico ha banalizzato le problematiche dell’omosessualità. È semplicemente ridicolo.

Tu proponi uno stile di vita forte, di castità e continenza. Non è troppo difficile?

È difficile soltanto per quelli che non ci provano. Ci dicono che senza la genitalità, senza la vita di coppia, senza la pornografia saremmo infelici, ma è una bugia e vale per tutti gli esseri umani. Quello che è veramente difficile è non vivere la continenza. La vera frustrazione io la vedo nei libertini. Le persone libere sono coloro che padroneggiano le proprie pulsioni e questo si vede chiaramente sia nelle coppie uomo-donna che si amano, sia in alcuni consacrati. Gesù dice: «Il mio giogo è leggero». Io credo che molte persone omosessuali a riguardo della continenza gridano e piangono prima ancora di aver sentito male.

Un messaggio da mandare ai giovani di oggi?

Invece di assalirci, accogliete le persone che hanno un’attrazione per lo stesso sesso. Incontrateci, cercate di comprendere quello che noi effettivamente viviamo, perché al momento la stragrande maggioranza di voi ci ignora. Credete forse che lottando contro l’omofobia, voi ci conosciate? Vado sempre nelle scuole in Francia a parlare e dietro a tanti applausi, spesso c’è l’ipocrisia. Non conoscete quello che è veramente l’omofobia e negate le nostre sofferenze, per così dire “per il nostro bene”. Quindi, venite a conoscere quello che siamo veramente.
Cesarino
00lunedì 23 maggio 2016 10:11
Re: Re: Re:
admintdg3, 22/05/2016 21.38:



Riassumendo, scegli: vuoi essere uno che sostiene l'innaturalità dell'omosessualità? Vuoi sostenere l'inettitudine di Dio che non capisce le strutture mentali umane? O vuoi essere ateo?






Bisogna capire il contesto che sta dietro il precetto, onde capirne il senso.
Quando la Bibbia parla di rapporti tra persone dello stesso sesso, l’autore ha effettivamente solo in mente quello che ha in mente, cioè persone eterosessuali che si danno a rapporti tra persone dello stesso sesso, e in ciò la sua condanna è legittima.
Naturalmente Dio conosceva ab aeterno l’esistenza degli omosessuali, ma non si vede perché ciò dovrebbe implicare che ne avrebbe parlato nella Bibbia.
EverLastingLife
00lunedì 23 maggio 2016 10:11
Re: Re:
Delicatezza, 5/22/2016 6:38 PM:


chi scrive gli articoli o realizza i video non brilla di delicatezza o di psicologia.




Il video è a mio avviso del tutto delicato. Se pensi che non lo sia, vatti a fare un tour fra le centinaia dichiarazioni omofobe del clero cattolico (link) e forse avrai le idee maggiormente chiare su cosa sia la delicatezza. A Sofia, figli di Testimoni, non solo non viene detto né di attaccare o di deridere - e ci mancherebbe - la compagna di classe, allevata da una coppia lesbica, ma nemmeno ella deve 'menzionare' l'argomento omosessualità, dato che ciò risulterebbe in un probabile terreno di polemica. E' invece possibilissimo che la bimba in questione si ritrovi al centro dell'attenzione generale durante le lezioni di religione cattolica, quando il sacerdote snocciolerà diligente il catechismo, ove le relazione omosessuali, in barba a quello che ha appena detto la maestrina trendy, sono definitive 'gravi depravazioni'. E allora voleranno probabilmente occhiatacce e scherni di vario genere, dei quali la bimba dovrà ringraziare uno zelante esponente dell'amorevole 'Grande Chiesa'.

Quanto a Sofia, come ripeto, la madre le spiega chiaramente cosa dice la Bibbia sull'argomento, nell'interpretazione che è comune a tutte le principali confessioni cristiane, ma a proposito della testimonianza da dare alla sua amica, non suggerisce alla figlia di partire dalla questione omosessuale. La consegna è di pensare e di parlare 'in positivo', finalizzando la conversazione al tema principale del ministero dei testimoni di Geova: la speranza del nuovo mondo. Se e quando la compagna di classe avrà voglia di approfondire le credenze dei testimoni di Geova, si ritroverà prima o poi ad affrontare l'argomento. Per inciso è esattamente quanto fanno in generale i testimoni di Geova nel loro apostolato. I Testimoni non polemizzano con le persone omosessuali, come non polemizzano con chi va a donne, con i fumatori, i tossici, gli alcoolisti o i ladri. Prospettano la speranza di una vita eterna sulla terra in condizioni di perfetta felicità, lasciando alla controparte l'onere, e la libertà, di decidere se crederci, e in caso affermativo se questa speranza meriti uno sforzo di cambiamento nella propria condotta morale.

Io comunque quando leggo di articoli di giornale in cui i testimoni di Geova sono chiamati in causa, sia pure in contrapposizione, sorrido e ne sono quasi compiaciuto, dato che questa attenzione contraddice apertamente e ridicolizza la sicurezza di chi sostiene che 'i tdG non significano niente e non contano nulla' e che sarebbero cordialmente ignorati (si tratta ovviamente di un meccanismo di difesa auto-persuasivo). Significano eccome, altrimenti a nessuno fregherebbe alcunché di cosa pensano i testimoni di Geova delle unioni gay.
admintdg3
00lunedì 23 maggio 2016 10:21
Re: Re: Re: Re:
Cesarino, 23/05/2016 10.11:



Bisogna capire il contesto che sta dietro il precetto, onde capirne il senso.
Quando la Bibbia parla di rapporti tra persone dello stesso sesso, l’autore ha effettivamente solo in mente quello che ha in mente, cioè persone eterosessuali che si danno a rapporti tra persone dello stesso sesso, e in ciò la sua condanna è legittima.
Naturalmente Dio conosceva ab aeterno l’esistenza degli omosessuali, ma non si vede perché ciò dovrebbe implicare che ne avrebbe parlato nella Bibbia.




Beata ingenuità (o malafede). Ammetti che Dio conoscesse bene la natura dell'omosessualità, ma asserisci che non si riferisca ad essa, lasciando che gli scrittori biblici si divertano a sfogare le idiosincrasie del tempo legate ai loro paesucoli e ai loro anni, condensandole però in leggi universali per i cristiani dei secoli futuri?

Qui si dimentica che non solo la Bibbia condanna esplicitamente un certo tipo di rapporto, ma qualsiasi rapporto sessuale al di fuori del matrimonio viene condannato nella Bibbia.

Cerchiamo di essere chiari: facendo un esempio, ammesso che Paolo dica "non dovete mangiare fagioli", e tu amante dei fagioli imbastissi il ragionamento seguente, pur di aggrapparti all'amato pasto e non fartelo strappare dalle mani:

"Paolo nella sua zona conosceva solo fagioli neri, e aveva in mente quelli, non certo i fagioli bianchi o quelli rossi: per l’appunto, le sue valutazioni valgono per quello che lui ha in mente, che poi lui credeva fosse l’unico caso esistente, i fagioli neri. Naturalmente saranno esistiti anche fagioli di Spagna, borlotti, rossi, ma non abbiamo alcun motivo per ritenere che Paolo li abbia mai visti e quindi condannati"

-> Con questo ragionamento poni in secondo piano il fatto che è stato Dio a ispirare Paolo a dare quel divieto, e col ragionamento sopra dimentichi che Dio, che a differenza di Paolo, conosce tutti i fagioli della terra, ha fatto sì che arrivassero princìpi ben chiari agli uomini di centinaia di razze e culture diverse, princìpi non certo ristretti ai contesti dei villaggi di 600 anime che conoscono solo un tipo di fagioli su centinaia a livello mondiale. Se così fosse, l'intera Bibbia sarebbe inutile e da buttare: non rubare sarebbe riferito ai soli ladri di bestiame tipico di quell'area geografica e ai ladri di monete coniate coi metalli dell'epoca; non uccidere sarebbe riferito ai soli metodi di omicidio noti all'epoca, ad esempio scontri tra rivali vari; e via delirando.

Ma, dicevo, al di là dei miseri tentativi di restringimento del contesto, per sdoganare tutto il resto - c'è il colpo di grazia: se, oltre al divieto di mangiare fagioli proclamato da Paolo per ispirazione divina, apro la Bibbia e si comprende in decine di passi che: "L'unico legume che potete mangiare è la lenticchia", diventa estremamente chiaro che il divieto sui fagioli non era affatto da intendere in maniera circostanziata, ma universale. Solo le lenticchie (-> i rapporti sessuali all'interno del matrimonio etero) sono i legumi leciti. Tutto il resto, per esclusione, non lo è.

A poco serve richiamare anche la legge dell'amore, giacché vi sono miriadi di esempi biblici in cui si comprende che prima viene la legge divina, e poi l'amore.
Prima viene la legge divina, e dopo gli affetti. Si pensi all'incesto: due persone adulte e consenzienti che si amano, qualora siano fratello e sorella stanno violando la legge divina.
A poco serve che si amino intensamente e sinceramente.
O, ancora, si pensi allo "sposarsi solo nel Signore", che respinge i matrimoni tra cristiani e non cristiani. E stiamo parlando di due esempi perfettamente assimilabili al contesto matrimoniale come voluto da Dio, l'unico contesto in cui sono ammessi i rapporti sessuali.
E se esistono riserve già in questo contesto approvato (no al matrimonio tra uomo e donna consanguinei; no al matrimonio tra un pagano e una cristiana o viceversa), figuriamoci in un contesto che in partenza è ritenuto non approvato. Tanto più se le indicazioni bibliche sono chiare nel disapprovare determinati atti.

Niente eccezione quindi (gli unici rapporti leciti sono nel matrimonio stabilito da Dio, e l'insieme di rapporti negati è tutto ciò che è diverso da tali rapporti), e niente presunta "legge dell'amore" (altrimenti sarebbero approvati i rapporti incestuosi e quelli coi non cristiani, invece negati nonostante siano assimilabili e realizzabili come sottoinsieme all'interno di un matrimonio etero monogamo, regolare e approvato da Dio, l'unico contesto lecito per le relazioni sessuali).
barnabino
00lunedì 23 maggio 2016 14:14

Il video è a mio avviso del tutto delicato. Se pensi che non lo sia, vatti a fare un tour fra le centinaia dichiarazioni omofobe del clero cattolico (link) e forse avrai le idee maggiormente chiare su cosa sia la delicatezza. A Sofia, figli di Testimoni, non solo non viene detto né di attaccare o di deridere - e ci mancherebbe - la compagna di classe, allevata da una coppia lesbica, ma nemmeno ella deve 'menzionare' l'argomento omosessualità, dato che ciò risulterebbe in un probabile terreno di polemica. E' invece possibilissimo che la bimba in questione si ritrovi al centro dell'attenzione generale durante le lezioni di religione cattolica, quando il sacerdote snocciolerà diligente il catechismo, ove le relazione omosessuali, in barba a quello che ha appena detto la maestra trendy, sono definitive 'gravi depravazioni'. E allora voleranno probabilmente occhiatacce e scherni di vario genere, delle quali la bimba dovrà ringraziare uno zelante esponente dell'amorevole 'Grande Chiesa'.

Quanto a Sofia, come ripeto, la madre le spiega chiaramente cosa dice la Bibbia sull'argomento, nell'interpretazione che è comune a tutte le principali confessioni cristiane, ma a proposito della testimonianza da dare alla sua amica, non suggerisce alla figlia di partire dalla questione omosessuale. La consegna è di pensare e di parlare 'in positivo', finalizzando la conversazione al tema principale del ministero dei testimoni di Geova: la speranza del nuovo mondo. Se e quando la compagna di classe avrà voglia di approfondire le credenze dei testimoni di Geova, si ritroverà prima o poi ad affrontare l'argomento. Per inciso è esattamente quanto fanno in generale i testimoni di Geova nel loro apostolato. I Testimoni non polemizzano con le persone omosessuali, come non polemizzano con chi va a donne, con i fumatori, i tossici, gli alcoolisti o i ladri. Prospettano la speranza di una vita eterna sulla terra in condizioni di perfetta felicità, lasciando alla controparte l'onere, e la libertà, di decidere se crederci, e in caso affermativo se questa speranza meriti uno sforzo di cambiamento nella propria condotta morale.

Io comunque quando leggo di articoli di giornale in cui i testimoni di Geova sono chiamati in causa, sia pure in contrapposizione, sorrido e ne sono quasi compiaciuto, dato che questa attenzione contraddice apertamente e ridicolizza la sicurezza di chi sostiene che 'i tdG non significano niente e non contano nulla' e che sarebbero cordialmente ignorati (si tratta ovviamente di un meccanismo di difesa auto-persuasivo). Significano eccome, altrimenti a nessuno fregherebbe alcunché di cosa pensano i testimoni di Geova delle unioni gay.



Quoto e sottoscrivo, per capire che i testimoni di Geova non sono omofobi, cioè non hanno atteggiamenti di disprezzo o discriminazione o derisione verso le persona omosessuali, basta frequentarli, dato che quel video deve essere inserito in un contesto in cui si considera sacra la persona umana di cui è costantemente insegnato e manifestato pieno rispetto e dignità, al di là delle tendenze sessuali, il colore delle pelle, la religione, la cultura e la posizione sociale.

A volte, è vero, si osservano fratelli che hanno atteggiamenti di quel tipo, spesso persone di una certa età cresciuti in ambienti omofobi o genericamente intolleranti che nulla hanno a che vedere con gli insegnamenti dei testimoni di Geova.

Shalom
RKj
00lunedì 23 maggio 2016 15:58
Piccola mia esperienza personale che sorprese un mio ex compagno omosessuale.

A scuola (superiori) in classe con me c'era un ragazzo omosessuale ed era ripetutamente preso in giro da maggiorparte della classe.

Molti dei ragazzi erano anche "religiosi", ma ritenevano fosse divertente e inoquo ferire un ragazzo.

Poi c'erano altri ragazzi tra cui tre testimoni di Geova (uno ero io), che non trattarono mai male il ragazzo, rispettandolo.
Stesso trattamento riservato a chi magari aveva qualche lieve problema mentale.

Ricevemmo lodi da questo ragazzo omosessuale e rimanemmo in ottimi rapporti.

Questo non per autoesaltarsi ma per far capire quanto gli insegnamenti blibici dati dai genitori testimoni di Geova spingono in realtà a mostrare amore e rispetto...
Barnaba1977
00lunedì 23 maggio 2016 20:08
Re:
RKj, 23/05/2016 15.58:


Stesso trattamento riservato a chi magari aveva qualche lieve problema mentale.



Ti rendi conto di quanto sia infelice questa frase, vero?
Barnaba1977
00lunedì 23 maggio 2016 20:10
Re:
RKj, 23/05/2016 15.58:


Stesso trattamento riservato a chi magari aveva qualche lieve problema mentale.



Ti rendi conto di quanto sia infelice questa frase, vero?
Stephenson
00lunedì 23 maggio 2016 20:41
Re:
admintdg3, 22/05/2016 17.00:

Direi che c'è un colossale fraintendimento di fondo, in questa e altre critiche.
Probabilmente abituati a certi "santoni cristiani" che asseriscono di poter aiutare a cambiare orientamento sessuale "con la preghiera", chi critica il video - e mi riferisco in generale, giacché ho notato che è un errore ricorrente: la gente parte in quarta con le critiche senza neanche documentarsi sulle credenze dei tdG - chi critica il video, dicevo, ha nella forma mentis quell'unico significato di "cambiare": passare da omosessuale ad eterosessuale.
Ciò è assolutamente fuori dalle idee dei testimoni di Geova, che non sostengono questo quando parlano di "cambiare".
Per "cambiare" si intende aderire ai princìpi biblici - perché, per quanto si vogliano attaccare i tdG, non si sfugge: è la Bibbia a decidere cosa è giusto e sbagliato, e i tdG non fanno altro che conformarsi alla Bibbia - e la Bibbia condanna gli atti omosessuali.
Cosa significa questo? Che secondo i testimoni di Geova, chi è omosessuale, per diventare cristiano deve diventare eterosessuale? No, il senso di "cambiare", come purtroppo frainteso da chi scrive l'articolo sopra, non è mica diventare eterosessuale come se fosse una scelta, ma astenersi dal commettere atti omosessuali.

Gli atti omosessuali - non l'orientamento: gli atti - sono ovviamente una scelta volontaria, così come lo sono gli atti eterosessuali e così come lo è il celibato: è noto infatti che vi sono diversi preti omosessuali che hanno rinunciato alla propria vita sessuale per amore del sacerdozio.
Per inciso, nessun testimone di Geova - a differenza di una buona fetta del mondo cattolico - fa campagne contro le "famiglie sbagliate" (che brutto termine).
I testimoni di Geova non partecipano al Family Day, non manifestano contro le coppie omosessuali e sostanzialmente non ostacolano in alcun modo la realizzazione di tali coppie.

Non hanno un coinvolgimento interiore "anti-gay": se un domani Dio intervenisse sugli affari umani e facesse sapere di voler eliminare le sue riserve su alcune cose condannate dalla Bibbia, smetteremmo di aderire a quelle norme bibliche fatte cadere in disuso da Dio stesso, così come accadde con il cristianesimo che annullava diversi "divieti" dell'Antico Testamento.
I testimoni di Geova semplicemente aderiscono a quelli che sono gli insegnamenti biblici (Bibbia che ritengono - conditio sine qua non per tutti i cristiani che vogliono essere chiamati tali - ispirata da Dio), l'attuale metro di riferimento per il cristiano.
Il video, tra parentesi, a differenza dei video sul bullismo e altri, non è mai stato diffuso in scuole o altri luoghi interculturali, proprio per non urtare la sensibilità di chi non si rispecchia in tale etica: è ad uso interno e serve semplicemente per far capire cosa dice la Bibbia al riguardo.

Personalmente ritengo che spieghi l'argomento nella maniera più delicata possibile: Dio pone delle regole e ne ha tutto il diritto, se pensiamo che ogni nazione ha il diritto di sancire delle regole per essere qualificati ad entrare sul proprio territorio.
Tra queste regole vi sono il divieto di atti sessuali fuori dal matrimonio e di atti omosessuali.
Tali atti non sono visti in maniera "fobica": i testimoni di Geova sono felici di parlare con tutti e avvicinano tutti, omosessuali compresi. Come riportato nel cartone stesso, la Bibbia contiene requisiti a cui i tdG si sforzano di conformarsi, anche se da un punto di vista strettamente umano non c'è alcun male nel praticare certe cose che la Bibbia condanna.
Se voglio entrare in Australia e alla frontiera mi dicono che è vietato importare carne di fagiano per un motivo X (che può anche non essere rivelato), non sto necessariamente facendo qualcosa di male da un punto di vista umano, tuttavia non ho i requisiti adatti per entrare in Australia. Anche se non sto facendo male a nessuno.
Se voglio diventare militare e ho i capelli lunghi, non sto facendo necessariamente qualcosa di male portandoli lunghi: tuttavia le regole per diventare militari dispongono un certo taglio di capelli.
L'Australia è un paese di "fagianofobi"?
I militari sono "capellofobi"?
No.
Analogamente non c'è "omofobia" nell'aderire all'etica biblica, giacché la Bibbia non esige che si cambi orientamento sessuale come se fosse una scelta, ma che si rinunci agli atti omosessuali, e gli atti sessuali - etero od omo che siano - sono indubbiamente una scelta, giacché gli omosessuali in questo sono esattamente come gli eterosessuali: persone ragionevoli che, se vogliono, possono restare casti.

I testimoni di Geova hanno come riferimento le Sacre Scritture: se qualcuno non condivide l'etica biblica, è libero di agire come crede, ma non può pretendere di vietare l'adesione al modello biblico tirando fuori una presunta accusa di omofobia di cui abbiamo dimostrato l'inconsistenza.





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