Confutazione trasmissione radio maria del GRIS di giugno 2012...

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viceadmintdg1
00giovedì 5 luglio 2012 11:06
...sulla possibilità di conoscere la Bibbia
viceadmintdg1
00giovedì 5 luglio 2012 11:07
Eccoci finalmente giunti all'ultima obiezione del GRIS di giugno.


Un’altra bugia dei tdG è che loro ti fanno conoscere la Bibbia, questo libro fascinoso! Diventi biblista, gratis a casa. Ma pensa un po’, che rivalsa contro quei maestri che si atteggiano a professoroni, che solo loro conoscono la Bibbia, soprattutto il clero questo birbaccione che…“io solo la capisco, io solo la spiego ecc…”
No dicono loro, la Bibbia è una lettera chiarissima, scritta per tutti, tu aprila e leggila. Questo è il primo inganno, perché è il primo modo per deformare il messaggio della Bibbia. Voglio essere più preciso. Perché nessuno deve pensare che riservando l’esegesi ai biblisti e l’interpretazione teologica ai teologi, non vorrei dare l’impressione che la gente comune non possa aprire la Bibbia. Anzi il magistero dice il contrario, che la Bibbia deve essere conosciuta e approfondita da tutti. Ma la differenza è nel modo di lettura. Una volta che siamo nella Chiesa, e leggiamo la Bibbia con la Chiesa, siamo già illuminati dal Magistero, instillato dalle prediche, dal catechismo che ci fa capire la Bibbia nel suo senso spirituale, pratico, concreto, ascetico, utile per la vita. In questo senso dobbiamo leggerla tutti. Non c’è pericolo di essere deviati. Diverso se noi volessimo stabilire esegeticamente, scientificamente cosa significa una certa cosa difficile che per essere capita anzitutto richiede la conoscenza delle lingua originale e che poi deve rispettare la regola dell’analogia della fede, in armonia con tutto il messaggio della Rivelazione. Altrimenti il pericolo è grosso, di non vedere nella Bibbia il messaggio che c’è o di vedere cose che non ci sono. Ecco l’importanza della Chiesa dietro la Bibbia che con il Magistero controlla l’autentica interpretazione e la insegna attraverso molte fonti: i corsi biblici nelle parrocchie, a livello universitario, ma tutti abbiamo come base il catechismo, fatto dalla chiesa cattolica, per le varie età. Li abbiamo la verità biblica. Infatti la Bibbia è continunamente citata e commentata in maniera armonica. Così possiamo vedere come le verità bibliche sono connesse fra loro e coerenti, senza contraddizioni.
Poi ci sono i concili, le encicliche dei papi, i messaggi e commenti dei vari vescovi (c’è la collana magistero); se vogliamo essere nutriti e conoscere la Bibbia in profondità le strade esistono, c’è solo la difficoltà della scelta. Non posso non ricordare i commenti biblici fatti a Radio Maria (sulla Bibbia, sulla storia della chiesa…) e un ottimo servizio per conoscere la Bibbia lo troviamo su internet. Quindi se volete conoscere la Bibbia, cercate in ambito cattolico e sarete soddisfate. Se poi volete anche avere il sapore della fraternità in una comunità, potete inserirvi in un gruppo in cui viene coltivato anche questo aspetto e non mancano!

I testimoni di Geova, non rispettando le regole per una buona esegesi e ignorando il discorso preparatorio di introduzione alla Bibbia, adottano una metodologia del tutto ingannevole. Quindi chi non ha alcuna conoscenza può essere illuso che quello da loro seguito può essere un buon metodo ma non è così. Ora vi faccio un esempio.
Una delle regole ermeneutiche è quella di armonizzare tutta la Bibbia, in modo che non ci siano contraddizioni. Invece loro cosa fanno. Vi fanno fare un percorso guidato, saltando qua e la fra i versetti che fanno loro comodo e ignorando i versetti che li contraddicono.

Inoltre i tdG credono erroneamente che la Bibbia sia un unico libro scritto di getto da un unico autore, Dio. Ma la realtà è che Dio non ha dettato il suo pensiero. Ispirazione per noi significa che Dio ha trasmesso il suo pensiero eterno, ma ha lascia agli scrittori, gli agiografi, di esprimerli con il loro vocabolario e la loro cultura. Dio non ha dettato la Bibbia. Una cosa quindi è il contenuto Biblico, divino, ma la veste letteraria appartiene all’essere umano. Quindi non va detto “dice la Bibbia”, ma il libro tal dei tali della Bibbia, distinguendo gli autori, perché nella Bibbia si nota un’evoluzione del pensiero, della Rivelazione.
Ad es. Qohelet esprime il pensiero di un autore in ricerca, non la verità assoluta. Bisogna tener conto di queste cose altrimenti siamo deviati dalla verità. Non va mai letto quindi un versetto isolato e basta, come fanno i tdG ma letto nel contesto che spesso illumina il singolo versetto.
Per es. nella parabola dell’epulone e di lazzaro, trovate una descrizione della punizione divina nell’aldilà. Ai tdG questo non sta bene, quindi interpretano questa parabola come un’allusione al conflitto fra i farisei (epulone) tormentati dai dardi infuocati della predicazione degli apostoli e il popolo (lazzaro). Ma questo è assurdo. Il contesto spiega bene che i farisei erano amanti del denaro, quindi era un discorso sul possesso e la ricchezza avida che chiude il cuore e che un giorno sarà punita! Il contesto quindi anche qui fa luce sulla corretta interpretazione.

Infine c’è il criterio del sola scriptura. Ma anche questo è un criterio ingannevole. Perché la Bibbia è un libro fatto e approvato dalla Chiesa. Solo verso il 400 infatti si è fatto il primo canone dei libri ispirati. E questo lo ha stabilito la chiesa cattolica. E quindi non possiamo leggerla e capirla correttamente al di fuori di quella Chiesa che ha formato la Bibbia! Staccandoci dalla Chiesa, infatti è successo che si sono formate numerose chiese in disaccordo fra loro! I danni sono notevoli affidandosi solo al proprio intendimento!

Quindi non si può subito leggere la Bibbia senza alcuna preparazione come fanno i tdG che leggono versetti qua e la. Serve prima un’introduzione che ci aiuti a capire che nella Bibbia ci sono vari generi letterari (storico, giuridico, parabolico, sapienziale, legislativo), c’è il fenomeno dell’iperbole, della metafora… Quindi è necessaria un’esegesi scientifica altrimenti si arriva ad es. a prendere alla lettera i 144.000 e così si va fuori strada.

Chiudo facendo un esempio concreto, sulla Trinità. Nella Bibbia non troviamo le parole natura e persona, perché nella mentalità del tempo non ricorrevano queste 2 categorie che ci provengono dalla filosofia greca e poi maturate nella filosofia cristiana. Nella Bibbia però Gesù ha detto chiaramente che lui è ben distinto dal Padre, “lui viene a fare la volontà del padre”. Però ha anche dichiarato a chiare lettere di essere figlio di Dio, in maniera speciale. “Tutto quello che ha il Padre è mio”, compreso il sabato e il potere di perdonare, essendo Dio in persona. Cristo ha dimostrato con i fatti di avere la natura divina, dato che addirittura le forze della natura gli ubbidiscono. Quindi è uomo o è Dio? La Bibbia dimostra che è sia uomo che Dio. Quindi è persona altra dal Padre e dallo spirito ma unica natura concorde in tutti e tre. Riflettendo su questa realtà biblica sono emersi anche i termini corretti per definire questa tripersonalità. Nella Bibbia troviamo i concetti, ma piano piano con la riflessione teologica, con i grandi concili di Calcedonia e Costantinopoli, sono arrivati anche i termini necessari per esprimere questi concetti biblici! La difficoltà è stata nella formulazione ma il concetto era già racchiuso nella Bibbia, ossia che Dio è una natura unica, in cui convivono, partecipano alla pari, tre persone. Questo è il modo corretto di intendere la divinità, che va distinta dalle scempiaggini. Ecco quindi l’importanza di una fide con ratio!



Spazio alle repliche...
Aquila-58
00sabato 7 luglio 2012 22:35
Re:
Grazie Admin,

rispondo ad una prima parte del lungo post......


viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


Chiudo facendo un esempio concreto, sulla Trinità. Nella Bibbia non troviamo le parole natura e persona, perché nella mentalità del tempo non ricorrevano queste 2 categorie che ci provengono dalla filosofia greca e poi maturate nella filosofia cristiana.




mi domando perchè il kerygma apostolico sia dovuto diventare filosofia, e perchè l' annuncio del Cristo e del Regno debba aver avuto bisogno della filosofia greca....

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:



Nella Bibbia però Gesù ha detto chiaramente che lui è ben distinto dal Padre, “lui viene a fare la volontà del padre”. Però ha anche dichiarato a chiare lettere di essere figlio di Dio, in maniera speciale. “Tutto quello che ha il Padre è mio”, compreso il sabato e il potere di perdonare, essendo Dio in persona.




no, questo non significa affatto essere Dio in persona!
Gesù ebbe ad esempio l' autorità di rimettere i peccati (Mt. 9:6), ma aggiunse che il Padre gli aveva dato in mano ogni cosa (Gv. 3:35), quindi Egli ebbe quei poteri perchè Dio glieli diede, non perchè fosse Dio il Figlio, la Seconda Persona di una trinità consostanziale

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


Cristo ha dimostrato con i fatti di avere la natura divina, dato che addirittura le forze della natura gli ubbidiscono.



idem come sopra: "ogni cosa mi è stata consegnata dal Padre mio" (Mt. 11:27), quindi anche l' autorità sulle forze della natura...non è qualcosa che gli derivi ontologicamente sulla base di una presunta "doppia natura".....

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


Quindi è uomo o è Dio? La Bibbia dimostra che è sia uomo che Dio. Quindi è persona altra dal Padre e dallo spirito ma unica natura concorde in tutti e tre.



La Bibbia non dimostra nulla di tutto ciò. Quando lo accusarono di farsi Dio, egli citò la seconda parte del Salmo 82:6 (Gv. 10:33-34).
Rapportò quindi il suo essere Dio (si confronti Isaia 9:6, con il re Messianico profetizzato come Dio Potente e Padre Eterno!) con chi è Dio/dei sulla base del ruolo che ricopre, non sulla base di una sostanza divina condivisa da Lui e da altre due Persone, cosa di cui la Bibbia non fa cenno...


viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


Riflettendo su questa realtà biblica sono emersi anche i termini corretti per definire questa tripersonalità. Nella Bibbia troviamo i concetti, ma piano piano con la riflessione teologica, con i grandi concili di Calcedonia e Costantinopoli, sono arrivati anche i termini necessari per esprimere questi concetti biblici!



no, quei termini sono arrivati per rispondere al sincretismo imperante dell' epoca ellenistica, ma hanno avuto il risultato di spostare completamente nella metafisica greca concetti che non lo erano, come Figlio di Dio, procedere, generare, che avevano un senso chiaro nella Bibbia e che vennero reinterpretati in senso metafisico....mentre quei termini, come detto, erano spiegabilissimi restando nell' ambito biblico e giudaico senza ricorrere alla metafisica greca.

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


La difficoltà è stata nella formulazione ma il concetto era già racchiuso nella Bibbia, ossia che Dio è una natura unica, in cui convivono, partecipano alla pari, tre persone. Questo è il modo corretto di intendere la divinità, che va distinta dalle scempiaggini. Ecco quindi l’importanza di una fide con ratio!

Spazio alle repliche...



oddio, alla fine il Leoni ha rovinato tutto il suo bel discorso. Quello è il modo corretto di intendere la divinità secondo la metafisica greca, dato che in quel modo il concetto stesso di Dio venne reinterpretato in senso filosofico greco, in base all' assoluta trascendenza che non si trova però nella Bibbia, laddove Dio interagisce con la storia e con gli uomini.
L' Iddio biblico è divenuto, così, l' Iddio ineffabilis, lontano anni luce da quella biblico....

Alla prossima risposta....
Aquila-58
00domenica 8 luglio 2012 11:40
Re:
Grazie Admin,

seconda parte della risposta al lungo post del Leoni


viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


Per es. nella parabola dell’epulone e di lazzaro, trovate una descrizione della punizione divina nell’aldilà.



sarebbe l' unico punto del N.T. dove l' Ades viene identificato con l' aldilà e come luogo di punizione cosciente delle "anime", visto che anche Gesù è stato nell' Ades (Atti 2:27,31) che altro non è che il sepolcro, e visto che l' Ades biblico, messo in stretta connessione con la morte, va a finire nel lago di fuoco e zolfo, ergo, scomparirà per sempre (Apocalisse 20:13-14).
Invece, Leoni sta parlando dell' Ade mitologico greco.....

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


Ai tdG questo non sta bene, quindi interpretano questa parabola come un’allusione al conflitto fra i farisei (epulone) tormentati dai dardi infuocati della predicazione degli apostoli e il popolo (lazzaro). Ma questo è assurdo. Il contesto spiega bene che i farisei erano amanti del denaro, quindi era un discorso sul possesso e la ricchezza avida che chiude il cuore e che un giorno sarà punita! Il contesto quindi anche qui fa luce sulla corretta interpretazione.




Loro sono "ricchi" (ritenevano di essere ricchi) riguardo non solo al denaro, ma riguardo alla loro posizione, i loro beni temporali, il loro potere politico, la loro influenza e autorità religiosa.
Per questo Gesù dice:
"Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini" (Luca 16:15 - CEI), quindi la risposta di Gesù indica che non si sta parlando solo di beni materiali, ma di ben più!
Questi ipocriti dovevano essere abbassati, e per questo Gesù utilizza una leggenda mitologica greca, a cui probabilmente i farisei credevano, per far comprendere che la situazione sarebbe cambiata.

La leggenda è quella dell' Ade mitologico greco, dove Ades era il dio del mondo sotterraneo e allo stesso tempo il nome del mondo inferiore. Caronte traghettava le “anime” dei morti attraverso il fiume Stige o Acheronte nella sua dimora, dove il cane da guardia, Cerbero, custodiva il cancello affinchè nessuno potesse scappare.
Gesù approvava 'sta roba?
Manco per idea, visto l' uso biblico di Ades, ben diverso dall' Ade di Caronte e di Cerbero...
Che Gesù abbia illustrato la condizione dei farisei utilizzando un racconto leggendario appartenente alla tradizione di quel gruppo elitario non significa che lo condividesse...anche perchè, banalmente, parlando della ricompensa dei giusti, Gesù nello stesso testo lucano dice che essa è la risurrezione, non l' andare in qualche aldilà con un "quid" spirituale immortale che si separa dal corpo per poi ricongiungersi al corpo glorioso alla risurrezione (Luca 14:14).
Gesù manco ci pensa a dire 'sta roba, e sarebbe stato un' ottima occasione per specificarlo, ma per Gesù la ricompensa dei giusti è solo e soltanto la risurrezione, sulla base di Luca 14:14, non una ricompensa precedente a quella!
Perchè in quel caso non avrebbe dovuto specificarlo, mi domando?

Gesù usa una loro falsa convinzione per rimproverarli rispetto alla loro condizione spirituale.
Gesù sostanzialmente dice: voi credete che dopo la morte vi saranno premi e castighi ma io vi dico che voi, già in vita, quando i miei discepoli saranno esaltati nella posizione di favore per aver riposto fede in me, avrete quello che vi meritate: sarete tormentati per aver perso la vostra posizione di favore, a causa del fatto che non avete accettato colui che è stato risuscitato.



Alla prossima risposta....
Aquila-58
00domenica 8 luglio 2012 21:30
Re:
Grazie Admin,

altra risposta al lungo post...

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:

Eccoci finalmente giunti all'ultima obiezione del GRIS di giugno.

Un’altra bugia dei tdG è che loro ti fanno conoscere la Bibbia, questo libro fascinoso! Diventi biblista, gratis a casa.




sul fatto del dare gratuitamente, mi sembra una massima evangelica, ben esposta in Mt. 10:8...ma, banalmente, i cristiani testimoni di Geova non vanno a predicare per far diventare le persone....bibliste, ma perchè la conoscenza del "solo vero Dio" e di Colui che è stato mandato è la condizione essenziale per avere la vita eterna (Gv. 17:3).
I cristiani testimoni di Geova "vanno e fanno discepoli, insegnando loro.....", ma non è il comando di Gesù di Mt. 28:19-20?

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


Ma pensa un po’, che rivalsa contro quei maestri che si atteggiano a professoroni, che solo loro conoscono la Bibbia, soprattutto il clero questo birbaccione che…“io solo la capisco, io solo la spiego ecc…”




mi sembra un discorso sconclusionato. I cristiani testimoni di Geova non vanno a predicare per rivalsa, ma perchè sono fermamente convinti che la buona notizia del Regno debba essere predicata prima che sopraggiunga la fine (Mt. 24:14), soprattutto perchè amano Dio e il prossimo, i due più grandi comandamenti (Marco 12:29-31).
I cristiani testimoni di Geova non cercano inutili dispute teologiche su parole (2 Tim. 2:14), ma cercano persone umili e mansuete che vogliano ascoltare il loro messaggio...certo, persone stolte agli occhi del Leoni. Ma è scritto:
"E certamente lascerò rimanere in mezzo a te un popolo umile e misero, e in effetti si rifugeranno nel nome di Geova" (Sofonia 3:12).
E non credo che questo proposito di Dio valga solo per gli israeliti di ritorno dall' esilio, poichè Dio mandò suo Figlio Unigenito nel mondo non per dare "queste cose ai sapienti e ai dotti" ma "ai piccoli" (Mt. 11:25 - CEI).....altrimenti, Gesù avrebbe scelto come apostoli Gamaliele e i dottori della Legge, non poveri pescatori ed esattori di tasse, non le pare Leoni?

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


No dicono loro, la Bibbia è una lettera chiarissima, scritta per tutti, tu aprila e leggila. Questo è il primo inganno, perché è il primo modo per deformare il messaggio della Bibbia. Voglio essere più preciso. Perché nessuno deve pensare che riservando l’esegesi ai biblisti e l’interpretazione teologica ai teologi, non vorrei dare l’impressione che la gente comune non possa aprire la Bibbia.



meno male......anche perchè ricorderebbe terribilmente ciò che dissero i farisei in Gv. 7:49.....

viceadmintdg1, 05/07/2012 11.07:


Anzi il magistero dice il contrario, che la Bibbia deve essere conosciuta e approfondita da tutti. Ma la differenza è nel modo di lettura. Una volta che siamo nella Chiesa, e leggiamo la Bibbia con la Chiesa, siamo già illuminati dal Magistero, instillato dalle prediche, dal catechismo che ci fa capire la Bibbia nel suo senso spirituale, pratico, concreto, ascetico, utile per la vita. In questo senso dobbiamo leggerla tutti. Non c’è pericolo di essere deviati. Diverso se noi volessimo stabilire esegeticamente, scientificamente cosa significa una certa cosa difficile che per essere capita anzitutto richiede la conoscenza delle lingua originale e che poi deve rispettare la regola dell’analogia della fede, in armonia con tutto il messaggio della Rivelazione.



caro Leoni, e lei pensa che basti?
Gesù disse, a chi conosceva benissimo le lingue originali dell' epoca:

"Voi scrutate le Scritture pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l' amore di Dio" (Gv. 5:39-42 - CEI).
Nonostante la loro sapienza, il loro Magistero e la loro conoscenza delle lingue originali, costoro non avevano l' amore di Dio, che impedì loro di capire che quello che avevano davanti era il Messia, cosa che riuscirono a capire dei poveri apostoli che erano "persone semplici e senza istruzione" (Atti 4:13).

E questa fu davvero una gran rivalsa: di Dio, sui dotti e sui sapienti.......



alla prossima risposta...

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