Re:
Grazie viceadmin,
colgo l’occasione per richiamare all’ordine il fantasista Cadei e comincio la mia esposizione proprio dalle sue parole finali della sua prima parte:
Cadei:
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A questa visione di paradiso "terrestre", contrapponiamo la presentazione biblica. Contro la mentalità del suo tempo, che si aspettava un regno messianico terreno, il NT sottolinea…
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Ma qual era la “mentalità del suo tempo”, anzi, qual era la mentalità di praticamente tutti gli scrittori dell’Antico Testamento o più propriamente degli scrittori delle Scritture ebraiche ed aramaiche?
L’ebrea Marta, amica personale di Gesù Cristo ed evidentemente più informata del nostro Cadei afferma a proposito di suo fratello Lazzaro: “«So che risusciterà [ἀναστήσεται] nell'ultimo giorno».” (Gv. 11,24 CEI) e tutti noi sappiamo che Gesù non attese “l’ultimo giorno” ma risorse Lazzaro seduta stante davanti ai suoi occhi.
Torniamo però al contesto di questa credenza, la resurrezione dei morti e la vita sulla terra.
Cadei:
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Nei mesi scorsi abbiamo visto che i tdG aspettavano la fine per alcune date precise, che poi non si sono realizzate. Dopo aver parlato del "quando", ora domandiamo: "come" sarà la vita eterna?
I tdG non hanno dubbi: 144.000 in cielo, e gli altri tdG meritevoli sulla terra trasformata in paradiso terrestre. Vediamo che cosa dice la Bibbia.
Esattamente, caro Cadei, vediamo cosa dice la Bibbia. Per questo motivo accorcio la citazione dalla nostra Svegliatevi!, presa nella recentissima annata 1976!
Cadei:
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Nell'Antico Testamento i profeti parlano di un regno messianico in termini terreni. I tdG interpretano questi testi in senso letterale.
Il loro libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca si dilunga a descrivere la vita felice (pp.10-14) senza delinquenza, guerre, malattia o vecchiaia, godimento dei frutti del proprio lavoro, animali che non saranno più feroci o velenosi Si preoccupano pure di dimostrare che nel paradiso terrestre non ci sarà spazio per la noia:
"Certo, dedicheranno parte del tempo a soddisfare i propri bisogni fisici; dovranno lavorare per procurarsi il cibo, il vestiario e l'alloggio necessari. Dovranno prendere pasti regolari, e il mangiare non diventa mai una cosa noiosa, non importa quanti pasti consumiamo. Inoltre, ci sarà molto tempo per lo svago e per andare a trovare amici, parenti o alcuni famosi servitori di Geova Dio come Noè o Abraamo. …
Durante tutti i secoli molti vorranno senz'altro usare il tempo libero per studiare la grande varietà della vita vegetale, di cui, ci è detto, esistono al presente più di 350.000 specie conosciute. Potranno anche dedicare tutti gli anni che vorranno per imparare a conoscere bene le numerosissime e diverse specie di mammiferi, rettili, uccelli, pesci e insetti. Altri preferiranno impiegare le proprie capacità nelle arti, come pittura e scultura, o nel campo delle scienze. Sì, l'umanità continuerà sempre a imparare, troverà sempre nuove idee. Si annoierà? Mai! Mai per tutta l'eternità! (Svegliatevi!, 8.8.76, p. 28).
Domandiamo: dov'è scritto che i redenti faranno passeggiate, praticheranno il nuoto, o che studieranno le specie animali o vegetali, o impareranno la musica?
Un testo che secondo i tdG assicura la futura terra paradisiaca, è tratto dal Salmo 37:
Ancora un poco e l'empio scompare, cerchi il suo posto e più non lo trovi.
I miti invece possederanno la terra e godranno di una grande pace (Sal 37,10-11).
Incredibilmente tutta la “dotta analisi” del Cadei si ferma al solo testo del Salmo 37, copiato da una nostra rivista del 1976. Come metodologia direi che lascia un po’ a desiderare.
Per completezza, cominciamo invece dal testo della creazione di Genesi 2,15 che dice:
“ Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.”
Non sfuggirà al lettore l’intento con cui l’uomo è stato creato da Dio, secondo il racconto biblico, e posto in un “giardino di Eden” (בְגַן־עֵ֔דֶן) per coltivarlo e rallegrarsi in esso.
Si è forse trattata di una parentesi iniziale, un progetto divino andato male, da dimenticare?
Leggiamo le parole di Dio, pronunciate al patriarca Abramo, nel cap. 12 di Genesi:
“Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questo paese».” (Gn. 12,7 CEI)
Al cap. 25 di Genesi comincia la “storia di Isacco” (תּוֹלְדֹ֥ת יִצְחָ֖ק), che in confronto a quella degli altri due patriarchi è molto breve. Pur nella sua concisione, Dio promette anche ad Isacco quanto segue:
“Rimani in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre.” (Gn. 26,3 CEI)
Anche al terzo patriarca Dio promesse lo stesso futuro dei primi due, leggiamolo dal testo biblico, che preferiamo alle parole del Cadei:
“Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra (הָאָ֗רֶץ) sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. 14 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra.” (Gn.28,13-4 CEI)
Per la terza, anzi quarta, volta viene ribadito che il progetto divino riguarda la terra e i suoi abitanti, di ogni nazione.
In conclusione del Deuteronomio assistiamo al dialogo tra Dio e il più grande dei profeti (Dt. 34,10), Mosè, al quale Dio dice:
“«Questo è il paese (אֵלָ֗יו זֹ֤את הָאָ֙רֶץ֙) per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!».” (Dt. 34,4 CEI).
Cosa possiamo e dobbiamo affermare a proposito del testo del salmo, a cui il Cadei si riferisce in questo modo:
Cadei:
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Ma guardiamo bene il suo contesto: il Salmo non sta parlando della vita in una terra paradisiaca futura, ma della vita presente, che secondo la mentalità di molta parte dell'AT, è felice per i buoni, infelice per i malvagi. Del resto lo stesso Salmo dice che questa è una esperienza che l'autore del Salmo stesso ha fatto:
Ho visto l'empio trionfante ergersi come cedro rigoglioso;
sono passato e più non c'era, l'ho cercato e più non si è trovato (Sal 37,35-36).
A questa visione di paradiso "terrestre", contrapponiamo la presentazione biblica. …
Il Salmo sapienzale continua sulla stessa linea della Torah di Mosè, cioè prevede una sola cosa come futuro per l’uomo e per l’umanità: la vita su una terra priva di malvagi e popolata solo da giusti adoratori di Dio.
Auguriamo al Cadei e ai suoi ascoltatori di esserci e di non mancare all’appuntamento!
Simon