La storia di Antonella
Salve mi chiamo Paolo e sono di Roma ho già postato un intervento qualche tempo fa e ad essere sincero non ne avrei postati altri se non fosse per quello che mi è capitato la settimana scorsa.
Qualche tempo fa lavoravo per una associazione benefica chiamata nessun luogo è lontano la quale si occupava di fornire assistenza e accompagnamento ai i bambini del terzo mondo che venivano a Roma per operarsi al bambin gesù. Per ragioni di collaborazione ho fatto amicizia con una ragazza stupenda che lavorava per la caritas e che si faceva veramente in quattro per aiutare tutte le persone in difficoltà. L'ho accompagnata più volte alle mense dei poveri a preparare e servire il pranzo, alle stazioni a portare coperte e generi di prima assistenza ai senza tetto così come in altre occasioni analoghe.
Purtroppo ho cambiato lavoro e a causa della distanza e degli impegni concomitanti ho perso di visto questa ragazza.
La scorsa settimana alle 10 di domenica suonano alla mia porta erano i testimoni di geova e io ho detto che non mi interessavano riviste o quant'altro ma dall'altra parte una voce femminile mi ha detto; ma tu sei paolo xxx (scritto sul citofono) di nessuno luogo è lontano? incuriosito ho detto si e lei ha risposto sono Antonella, come stai?
Ovviamente l'ho fatta salire e accomodare insieme all'altra persona che l'accompagnava e ci siamo presi un thè insieme.
In sintesi mi ha raccontato che in questi 8 anni ha abbracciato una nuova fede, ha lasciato il lavoro alla caritas perchè il suo nuovo credo non gli permetteva di lavorare in un posto di fondazione e indirizzo cattolico, che ora lavora in un call center a turni e questo gli permette di girare porta a porta per fare proselitismo (ad onor del vero non sono queste le parole usate da lei ma il senso si) che ha smesso di fare quello che faceva (mense, stazioni etc etc) perchè ora tutto il suo tempo libero lo dedica alla suo nuovo credo con riunioni, studi biblici e opera porta a porta.
Gli ho chiesto se gli fosse andato di venire a cena da me una sera con mia moglie e la mia famiglia per avere più tempo (e francamente nessun altro testimone estraneo, (scusatemi il gioco di parole) per raccontarci di questi ultimi 8 anni (nel frattempo io mi sono sposato e ho un figlio). Lei mi ha risposto che oltre ad avere pochissimo tempo a disposizione non sarebbe potuta venire se non a fare uno studio biblico con noi. Io francamente gli ho risposto di non volere uno studio biblico bensì quattro chiacchere con lei e lei mi ha risposto usando testuali parole " Ora la mia vita è con e per Geova e quindi se vuoi conoscere cosa ho fatto in questi ultimi 8 anni lo puoi tranquillamente fare studiando con me la bibbia."
Framcamente sono rimasto basito, una persona straordinaria dedita in tutto e per tutto agli altri, aperta, solare e sempre disponibile trasformata in quello che io definirei (sottolineo io definirei) un automa.
Avrei da porvi due domande a tale prposito... Ma Dio o Geova qual dir si voglia ha veramente bisogno di venditori porta a porta o preferirebbe che queste persone continuassero a fare del bene alla comunità come nel caso di Antonella?
Ma secondo voi una persona "normale" che non abbia subito un qualche condizionamento risponderebbe ad un amico quello che Antonella ha risposto a me?
Spero francamente (anche se questo non mi toglierebbe il dolore per la trasformazione a mio parere in negativo della mia amica) che questo sia soltanto un caso isolato e non la norma per la vostra comunità