Esempio giovanni 1:1
Giovanni 1:1
la Parola O “il Logos”, “il Verbo”. In greco ho lògos. L’espressione originale, qui usata come titolo, compare anche in Gv 1:14 e Ri 19:13. Giovanni identifica così colui al quale spetta questo titolo, cioè Gesù. Il titolo designa Gesù durante la sua esistenza spirituale preumana, nel corso del suo ministero sulla terra come uomo perfetto e dopo il suo innalzamento al cielo. Gesù servì come portavoce di Dio per trasmettere informazioni e istruzioni agli altri figli spirituali e agli esseri umani. È quindi ragionevole pensare che, prima che Gesù venisse sulla terra, Geova comunicasse con gli esseri umani per mezzo della Parola quale suo portavoce angelico (Gen 16:7-11; 22:11; 31:11; Eso 3:2-5; Gdc 2:1-4; 6:11, 12; 13:3).
con Lett. “verso”. Qui la preposizione pròs denota una vicinanza intima, una relazione profonda, il che implica che si sta parlando di persone diverse, in questo caso la Parola e il solo vero Dio.
la Parola era un dio O “la Parola era divina [o “simile a un dio”]”. Nel menzionare “la Parola” (in greco ho lògos; vedi l’approfondimento la Parola in questo versetto), Giovanni ne descrive la qualità o la natura. Un motivo per cui Gesù Cristo, cioè la Parola, può essere definito “un dio”, “simile a un dio” o “un essere divino” è la posizione di preminenza che ha in quanto Figlio primogenito di Dio, colui tramite il quale Dio creò tutte le altre cose. Molti traduttori preferiscono la resa “la Parola era Dio”, identificando “la Parola” con l’Iddio Onnipotente. Ad ogni modo, ci sono valide ragioni per ritenere che Giovanni non intendeva dire che “la Parola” fosse l’Iddio Onnipotente. Innanzitutto, sia la frase che precede sia quella che segue dicono chiaramente che “la Parola” era “con Dio”. Inoltre, anche se nei versetti 1 e 2 la parola greca theòs ricorre tre volte, la prima e la terza volta compare con l’articolo determinativo, mentre la seconda volta è senza articolo. Molti studiosi concordano nel dire che l’assenza dell’articolo determinativo nella seconda occorrenza ha una sua valenza. In questo contesto, quando la parola theòs ha l’articolo si riferisce all’Iddio Onnipotente; quando invece non ha l’articolo, con questa costruzione grammaticale assume un valore qualitativo, nel senso che descrive una caratteristica della Parola. Per tale motivo, varie versioni bibliche in inglese, francese e tedesco traducono il testo in modo simile alla Traduzione del Nuovo Mondo, trasmettendo l’idea che “la Parola” era “un dio”, “divina”, “di natura divina”, “simile a un dio” o “un essere divino”. (A sostegno di questo, antiche traduzioni del Vangelo di Giovanni nei dialetti copto sahidico e copto bohairico, realizzate probabilmente tra il III e il IV secolo, traducono la prima occorrenza di theòs in Gv 1:1 in modo diverso rispetto alla seconda occorrenza.) Queste rese sottolineano una qualità della Parola; indicano che la sua natura era come quella di Dio, ma non indicano una perfetta corrispondenza tra lui e suo Padre, l’Iddio Onnipotente. In armonia con questo versetto, Col 2:9 descrive Cristo dicendo che in lui risiede “tutta la pienezza dell’essenza divina”. E, stando a 2Pt 1:4, anche coloro che sono eredi con Cristo diventano “partecipi della natura divina”. In più, nella Settanta la parola greca theòs è il consueto traducente dei termini ebraici resi “Dio”, ʼel ed ʼelohìm, che si ritiene significhino fondamentalmente “uno potente”, “uno forte”. Queste parole ebraiche sono usate in riferimento sia all’Iddio Onnipotente che ad altri dèi e a esseri umani. (Vedi approfondimento a Gv 10:34.) Descrivere la Parola come “un dio”, o “un potente”, sembra coerente anche con la profezia di Isa 9:6, dove si legge che il Messia sarebbe stato chiamato “Dio potente” (non “Dio Onnipotente”) e che sarebbe stato il “Padre eterno” di tutti quelli che avrebbero avuto il privilegio di essere suoi sudditi. Ma sarebbe stato lo zelo di suo Padre, “Geova degli eserciti”, a realizzare tutto questo (Isa 9:7).
Galleria multimediale
Introduzione video al libro di Giovanni
Traduzione in copto sahidico di Giovanni 1:1
Manoscritto del Vangelo di Giovanni risalente al II secolo
Riferimenti marginali
a Gv 12:48, 49; Col 1:15; Ri 3:14; Ri 19:11; Ri 19:13
b Pr 8:22; Pr 8:30; Gv 17:5
c Isa 9:6; Gv 1:18; Gv 10:35, 36; Flp 2:5, 6