Ebrei 11:19

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SCORE
00lunedì 9 aprile 2012 11:55
Si parla della resurrezione dell'ultimo giorno?
"Per fede Abraamo, quando fu provato, fece come se offrisse Isacco, e l’uomo che aveva lietamente ricevuto le promesse tentò di offrire il [suo] unigenito, 18 benché gli fosse stato detto: “Quello che sarà chiamato ‘tuo seme’ verrà da Isacco”. 19 Ma egli riconobbe che Dio poteva destarlo anche dai morti; e da lì lo ricevette pure in modo illustrativo"

DOMANDA: la resurrezione che Abraamo si aspettava (in relazione al figlio che stava per sacrificare) è quella dell'ultimo giorno, oppure una resurrezione istantanea, subito dopo averlo ucciso?

Il fatto che il versetto 18 dice "benché gli fosse stato detto: “Quello che sarà chiamato ‘tuo seme’ verrà da Isacco", mi lascia pensare che Abramo si aspettava una resurrezione istantanea altrimenti la profezia del seme discendente da suo figlio non poteva avverarsi.

Faccio questa domanda dopo aver letto una interessante risposta di Aquila in una discussione, che diceva:

"Certo, sin dall' inizio del suo ministero terreno, Gesù ha parlato della sua morte e risurrezione, e in questo non si è discostato dall' A.T.. Gesù ha infatti accennato a una sola ricompensa: quella della risurrezione:

“Riceverai infatti la tua ricompensa”. Quando? Gesù prosegue: “alla risurrezione dei giusti” (Luca 14:14- CEI).
Il Signore Gesù ribadisce il concetto in Giovanni 6:39-40,44, 54...
Egli non ci parla di nessuna ricompensa precedente alla risurrezione nell' ultimo giorno.
Su questo Gesù non si discosta dalla stessa ricompensa che fu promessa al profeta Daniele:
“Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni” (Daniele 12:13 CEI).
A Daniele non viene promessa alcuna ricompensa precedente a quella accennata “alla fine dei giorni”, esattamente come Gesù non promette nessuna ricompensa precedente alla risurrezione “nell' ultimo giorno”!
Ma tutto ciò era conosciuto sin dai tempi di Abraamo. Tanto è vero che l' apostolo Paolo ci informa di questo in Ebrei 11:19. Ecco il testo greco della parte del passo di Ebrei che ci interessa:
“logisamenos hoti kai ek nekron egeirein dunatos ho theos”, cioè a dire “avendo ritenuto che Dio è capace di risuscitare anche dai morti”: i versetti precedenti indicano che ciò avvenne quando il patriarca offrì il figlio Isacco (Ebrei 11:17-18)."

Allora chiedo ad Aquila: che resurrezione si aspettava Abramo? Quella dell'ultimo giorno (che hai sostenuto nella risposta) o una resurrezione eccezionale subito dopo il sacrificio del figlio?
Vorrei inoltre sapere che vuol dire "da lì lo ricevette pure in modo illustrativo".
Aquila-58
00lunedì 9 aprile 2012 12:09
Re: Si parla della resurrezione dell'ultimo giorno?
SCORE, 09/04/2012 11.55:


Allora chiedo ad Aquila: che resurrezione si aspettava Abramo? Quella dell'ultimo giorno (che hai sostenuto nella risposta) o una resurrezione eccezionale subito dopo il sacrificio del figlio?




Ti ringrazio. Non abbiamo elementi biblici per sostenere che Abraamo si aspettasse una risurrezione post mortem immediata....ma restando nel solco giudaico, possiamo immaginare che pensasse alla risurrezione "alla fine dei giorni", visto che Abraamo "vedeva" (con gli occhi della fede) perfino il Cristo e i suoi giorni, tanto per farci un' idea (Gv.8:56)...

SCORE, 09/04/2012 11.55:


Vorrei inoltre sapere che vuol dire "da lì lo ricevette pure in modo illustrativo".



Beh, il sacrificio di Isacco era "figura" della "passione" e morte di Cristo, quindi anche la sua risurrezione.....
Infatti, il greco legge:

" hothen auton kai en parabolei ekomisato", alla lettera "donde lo ricevette anche in figura ( o parabola, o similitudine)...quindi in senso illustrativo...
SCORE
00lunedì 9 aprile 2012 12:19
E allora che vuol dire quel "BENCHE' gli fosse stato detto: “Quello che sarà chiamato ‘tuo seme’ verrà da Isacco”?
barnabino
00lunedì 9 aprile 2012 12:22
Non sappiamo esattamente che tipo di speranza nutrisse Abraamo, possiamo però immaginare che stante che Dio aveva promesso che dal suo seme si sarebbe benedetta ogni nazione della terra egli da questo deducesse che la morte di suo figlio non fosse definitiva ed in qualche modo Dio lo avrebbe riportato in vita per adempiere la promessa che aveva fatto. E' possibile che proprio a partire da Abraamo si cominciasse a delineare la speranza nella risurrezione, dopo tutto aveva fede che Dio avesse "risorto" le facoltà riproduttive di Sara.

Shalom
Aquila-58
00lunedì 9 aprile 2012 12:32
Re:
SCORE, 09/04/2012 12.19:

E allora che vuol dire quel "BENCHE' gli fosse stato detto: “Quello che sarà chiamato ‘tuo seme’ verrà da Isacco”?



che il seme messianico sulla base della promessa abraamica della Genesi, doveva venire da Isacco (non da Ismaele, come pensano i nostri amici musulmani...), e quindi offrì Isacco benchè gli fosse stata fatta quella promessa, perchè riconosceva che Dio l' avrebbe adempiuta comunque, con la risurrezione......
Può andare come ragionamento, ti chiedo?


MOVIE
00lunedì 9 aprile 2012 20:17
Eh? Con la risurrezione? Quindi mi da ragione! Sapeva che Dio lo avrebbe resuscitato per fare in modo che anche lui avesse una prole da cui sarebbe venuto il seme. Quindi la resurrezione del figlio che immaginava non era quella dell'ultimo giorno.
Aquila-58
00lunedì 9 aprile 2012 20:25
Re:
MOVIE, 09/04/2012 20.17:

Eh? Con la risurrezione? Quindi mi da ragione! Sapeva che Dio lo avrebbe resuscitato per fare in modo che anche lui avesse una prole da cui sarebbe venuto il seme. Quindi la resurrezione del figlio che immaginava non era quella dell'ultimo giorno.




Si, ma il sacrificio di Isacco era solo una prefigurazione del sacrificio di riscatto del Figlio Unigenito di Dio, per cui questa considerazione non ha senso...Dio non avrebbe mai permesso ad Abraamo di uccidere Isacco.....ma Abraamo riconobbe che Dio poteva destarlo dai morti, punto e basta.
Non abbiamo alcun dato biblico per immaginare che Abraamo pensasse a una risurrezione istantanea post mortem, nè ha senso ragionare su una cosa che, comunque, Dio non avrebbe mai permesso: la morte del figlio di Abraamo, Isacco...
Insomma, mi pare che stiamo ragionando sul nulla, sbaglio?
L' episodio di Abraamo e Isacco è solo un dramma biblico che è una precisa figura di qualcosa di assai più grande....al di là di questo, mi sembra del tutto inutile fare speculazioni, non ti pare?


(SimonLeBon)
00lunedì 9 aprile 2012 21:41
Re:
MOVIE, 09.04.2012 20:17:

Eh? Con la risurrezione? Quindi mi da ragione! Sapeva che Dio lo avrebbe resuscitato per fare in modo che anche lui avesse una prole da cui sarebbe venuto il seme. Quindi la resurrezione del figlio che immaginava non era quella dell'ultimo giorno.



Secondo me aveva già messo da parte del seme in provetta, in caso qualcosa fosse andato storto... [SM=g2037509]

Simon
speculator
00martedì 10 aprile 2012 14:41
"Riconobbe che Dio lo poteva destare anche dai morti"
non dice che "dio lo poteva destare 'subito' anche dai morti".

Abramo si aspettava un destare di Isacco non necessariamente immediato o dell'ultimo giorno ma "a suo tempo" cioè quando Geova avrebbe voluto;

In questa occasione, ed è questo il senso di tutto l'episodio "Geova si provvederà l'agnello per il sacrificio" lo ricevette al più presto possibile, avendo Abramo fatto la sua parte: " e da lì lo ricevette pure in modo illustrativo".

La prova non consisteva se avrebbe sacrificato o no Isacco, Geova era sicuro che Abramo l'avrebbe fatto conoscendo il suo servitore fedele, avendo Geova intenzione di fermare in ogni caso questo sacrificio cruento, ma cominciò quando di prima mattina Abramo partì.......
LeonardoN
00martedì 10 aprile 2012 14:50
Forse la risposta sta nel capire che la risurrezione generale dell'umanità sarà quella dell'ultimo giorno ma sulla risurrezioni individuali Dio non ha mai posto limite di tempo ... Lazzaro, Eutico non fanno parte di queste eccezioni? Poi c'è il discorso dei doni dello spirito non so se anche questo ha attinenza comunque in via generale la risposta è quella sopra.

Ciao, Leo
speculator
00martedì 10 aprile 2012 14:52
Gion 4:2 "....o Geova non era questo affare mio mentre ero sul mio proprio suolo? perciò andai avanti e fuggii a Tarsis poichè sapevo che tu sei un dio clemente e misericordioso lento all'ira ed abbondante in amorevole benignità e provi rammarico della calamità"
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