Come si vede da quanto riporto sotto il testo non dice mai di "dare a Cesare le cose di Cesare", il che sarebbe ovvio, ma "rendete a Cesare le cose di Cesare", cioè dare indietro a Cesare le cose che gli appartengono.
Matteo 22: 15-20
15 Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per prenderlo in trappola nelle sue parole. 16 E gli inviarono i loro discepoli insieme ai seguaci del partito di Erode, dicendo: “Maestro, sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi di nessuno, perché non guardi l’aspetto esteriore degli uomini. 17 Dicci, dunque: Che ne pensi? È lecito pagare il tributo a Cesare o no?” 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malvagità, disse: “Perché mi mettete alla prova, ipocriti? 19 Mostratemi la moneta del tributo”. Essi gli portarono un denaro. 20 Ed egli disse loro: “Di chi è questa immagine e l’iscrizione?” 21 Dissero: “Di Cesare”. Quindi disse loro: “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”. 22 E quando ebbero udito [questo], si meravigliarono e, lasciatolo, se ne andarono.
Marco 12: 13-17
13 Gli mandarono poi alcuni dei farisei e dei seguaci del partito di Erode, per sorprenderlo nelle sue parole. 14 Arrivati, questi gli dissero: “Maestro, sappiamo che sei verace e che non ti curi di nessuno, poiché non guardi l’aspetto esteriore degli uomini, ma insegni la via di Dio secondo verità: È lecito pagare il tributo a Cesare o no? 15 Dobbiamo pagare o non dobbiamo pagare?” Scorgendo la loro ipocrisia, egli disse loro: “Perché mi mettete alla prova? Portatemi un denaro perché lo veda”. 16 Ne portarono uno. Ed egli disse loro: “Di chi è questa immagine e l’iscrizione?” Gli dissero: “Di Cesare”. 17 Quindi Gesù disse: “Rendete a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”. E si meravigliavano di lui.
Luca 20. 19-26
19 E gli scribi e i capi sacerdoti cercarono in quella stessa ora di mettergli le mani addosso, ma avevano timore del popolo; poiché compresero che aveva detto questa illustrazione per loro. 20 E, dopo averlo osservato attentamente, mandarono uomini assunti in segreto perché si fingessero giusti, per sorprenderlo nel parlare, in modo da consegnarlo al governo e all’autorità del governatore. 21 Ed essi lo interrogarono, dicendo: “Maestro, sappiamo che parli e insegni correttamente non mostrando parzialità, ma che insegni la via di Dio secondo verità: 22 È lecito che paghiamo le tasse a Cesare o no?” 23 Ma egli scoprì la loro astuzia e disse loro: 24 “Mostratemi un denaro. Di chi porta l’immagine e l’iscrizione?” Dissero: “Di Cesare”. 25 Egli disse loro: “Senz’altro rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”. 26 E non lo poterono sorprendere in questa parola davanti al popolo, ma, meravigliati della sua risposta, non dissero nulla.
Per esempio se Cesare è un assassino di milioni di ebrei non gli appartengono i miei sforzi e soldi per pagarsi la guerra, e il mio sostegno economico.
Il perno della discussione non verte comunque sull'inaffidabilità del sistema economico della nazione o della pessime gestione delle risorse dei nostri governanti ma sulla necessità di ubbidire alla linea di condotta raccomandata da Gesù e nel rispetto della nostra coscienza cristiana.
questo è il punto centrale della discussione.
Quale è la linea di condotta ?
Seguendo una bella linea preconfezionata nella teoria si va e sta lontano dalla realtà delle esperienze di vita di ogni cittadino italiano e cristiano, che sarà invece diversa secondo quello che Cesare ha dato e darà e riceverà indietro (fattore tempo).